E così siamo giunti alla conclusione del nostro viaggio. E mi sembra giusto che oggi qui, nel salutarci e dirci "arrivederci", possiate sentire e vedere le persone che hanno lavorato con me a questo progetto magnifico.... Stay tunned perché non finisce qui!

Nonostante i numeri siano impressionanti, i femminicidi non sembrano scalfire la coscienza dei più.... forse perché vengono percepiti come fatti esterni e distanti da ognuno di noi. Ma è estremamente importante capire che cosa si nasconde dietro al c.d. "delitto passionale" o "delitto emotivo", perché di passionale o di emotivo in questi reati non vi è nulla!

La violenza nelle relazioni intime, tutte le forme di violenza, è spiegabile e identificabile visivamente e concettualmente con una SPIRALE. E' così che per far comprendere il meccanismo della violenza si fa riferimento alla c.d. "spirale della violenza". La modalità, cioè, con cui viene agita la violenza all'interno di una coppia segue una strategia, un "modello" riscontrabile nella stragrande maggioranza dei casi e in tutti i paesi o stati. Ascoltate.

In questa dodicesima tappa proviamo a riflettere sull’importanza di dire no attraverso le osservazioni e i pensieri delle psicologhe Germane Leo e Stefania Medico. Ma anche attraverso la testimonianza di una donna vittima di violenza di genere ma che non lo è più, che non lo vuole più essere e che non vuole essere vissuta o percepita ancora come vittima. In tutte le forme di violenza sin qui raccontate, il consenso o il dissenso è quello che stabilisce il rimanere o il fuggire. Perché le donne non riescono, a volte, a dire no? Proviamo a rispondere a questa domanda. Ascoltate!

In questa undicesima tappa voglio raccontarvi la storia e l'impegno di una donna e di un avvocato straordinaria: Tina Lagostena Bassi, l'avvocato delle donne. “Processo per stupro”, trasmesso dalla RAI nel 1979, fu il primo processo per violenza carnale ad essere mandato in onda. Gli anni ’70 stavano finendo, ma in Italia, nonostante il moltiplicarsi delle associazioni femministe, per certi versi la società italiana era rimasta molto indietro. L’Italia era ancora invischiata nel retaggio della propria storia e per l’opinione pubblica di allora, unanimemente, Fiorella “se l’era cercata”. Gli avvocati degli imputati non avevano fatto i conti, però, con la grinta dell’avvocato della vittima. Il suo nome era Tina Lagostena Bassi. La sua arringa passò alla storia e qui ve la propongo all'ascolto. Perchè ancora oggi quelle parole sono sassi.

In questa tappa affrontiamo la violenza sessuale. Tra tutti i reati riconducibili alla violenza contro le donne, la violenza sessuale è quello in cui miti, stereotipi e pregiudizi sono particolarmente forti, e il contesto giudiziario non fa eccezione. Nel leggere e studiare l’evoluzione del reato di violenza sessuale l’esistenza di stereotipi appare immediatamente: risulta subito chiara ed evidente la presenza di una doppia normativa, “espressione di una doppia morale”: una per gli uomini ed una per le donne. Ascoltate e riflettiamo insieme!

La storia della violenza di genere è fatta da molte donne coraggiose e forti. Donne il cui nome non sapremo mai perché lottatrici silenziose e anonime. Ma di qualcuna di loro ci è rimasta memoria perché la loro storia e il loro coraggio fu oltremodo grande... Talmente grande da travalicare i fatti in se e divenire simbolo di libertà e emancipazione. Accadde così a un giovanissima donna, nata nel profondo sud, capace di dire un NO che divenne talmente grande da cambiare la società italiana. VI racconto la storia di Franca Viola.

In questa ottava tappa affrontiamo la violenza che, tra le varie tipologie di violenza sin qui affrontate, è la più diffusa e impercettibile: la violenza economica. Provate a pensare e a farvi una domanda: quante tra le donne all'ascolto si sono sentite un po' in colpa a parlare di denaro con il proprio partner? Quell'imbarazzo o quel senso di colpa che avete provato è frutto di un inconsapevole condizionamento che ha -come abbiamo sempre detto lungo tutto il nostro viaggio- origini molto lontane da noi. Riflettiamo insieme.

In questa settima tappa, le riflessioni della psicologa Simona Verga, ci faranno vedere e immaginare come uscire dai preconcetti e dai condizionamenti si può. Che si possono evitare relazioni potenzialmente maltrattanti così come si può uscire da relazioni malsane e violente.... Perché chiedere aiuto non è solo un diritto ma anche un dovere, è una necessità di ciascuno di noi; perché nessun essere umano è onnipotente ma soprattutto, non è solo. E perché l'aiuto c'è la fuori!

In questa sesta tappa continuiamo a confrontarci sulla violenza psicologica partendo da una frase scritta su di un muro. Una frase talmente semplice ed ovvia ma allo stesso tempo rivoluzionaria. La frase da cui vogliamo partire oggi è questa: “sei nata intera non ti manca nessuna metà….” Scritta su di un muro e notata dalla dott.ssa Germaine Leo. Ascoltate le sue riflessioni.