Una rubrica curata da Francesco Lomonaco, con un format semplice: Viaggiare nell'italia minore alla ricerca di storie propositive. Stiamo attraversando città, valli e montagne per dare voce alle persone e alle realtà sociali le cui idee stanno cambiando il mondo dal basso
Una rubrica curata da Francesco Lomonaco, con un format semplice: Viaggiare nell'italia minore alla ricerca di storie propositive. Stiamo attraversando città, valli e montagne per dare voce alle persone e alle realtà sociali le cui idee stanno cambiando il mondo dal basso
read more
read less
Una rubrica curata da Francesco Lomonaco, con un format semplice: Viaggiare nell'italia minore alla ricerca di storie propositive. Stiamo attraversando città, valli e montagne per dare voce alle persone e alle realtà sociali le cui idee stanno cambiando il mondo dal basso
Una rubrica curata da Francesco Lomonaco, con un format semplice: Viaggiare nell'italia minore alla ricerca di storie propositive. Stiamo attraversando città, valli e montagne per dare voce alle persone e alle realtà sociali le cui idee stanno cambiando il mondo dal basso
read more
read less
Laureata in sociologia e ricercatrice indipendente.
È promotrice del progetto “Essere contadine” con il quale cerca di dare voce al punto di vista delle giovani donne che animano il tessuto rurale italiano.
Cura il blog http://dallapartedelcavolo.wordpress.com/
Qui nasce la pratica dello SVILUPPO SOSTENIBILE molto prima che nelle sedi ONU.
Ecco il messaggio della donna "Fiorita":
- "La masseria "La fiorita" nasce nel 1975 dalla scelta di ‘Nonno Vito’ di dare avvio ad una nuova attività di famiglia.
Nel 1988 papà Giuseppe sceglie una produzione a ciclo chiuso e strettamente stagionale senza forzature né uso di sostanze chimiche. Poco importa chiamare questo tipo di agricoltura 'biologica', importante invece è che nel rispetto delle leggi nazionali ed europee quella sfida abbia avuto esito positivo! Un vero pioniere dell’agricoltura ‘naturale’, infatti la masseria risulta tra le prime in Basilicata ad aver aderito a tali principi. La giovane Marialaura nel 2015 sceglie di prendere il testimone dal padre e, coniugando tradizione e innovazione, guida l’azienda di famiglia accettando le sfide del futuro.
La storia della masseria è fatta di scelte, di persone che hanno creduto e ancora credono nella giusta dimensione delle cose portando avanti una vera masseria, senza mai scendere a compromessi.
Al contrario delle tendenze moderne che prediligono il ‘grande’ a sfavore della bellezza e semplicità del ‘piccolo’, ci impegniamo per curare e valorizzare proprio questo ‘piccolo’ che invece a noi piace.
Benvenuti nel nostro mondo!"
Esistono sostanzialmente due modi per entrare nell'esperimento della Transizione, il primo è diventare "facilitatori" di questo processo, il secondo è, più semplicemente, partecipare.
Sono due approcci molto diversi che costituiscono probabilmente il punto più debole e il punto più forte di questo modo di affrontare i problemi che ci circondano.
Siamo molto abituati a concentrarci sul Cosa si deve fare per risolvere un problema, mentre la Transizione consiglia di prestare più attenzione al COME si deve arrivare a prendere le decisioni. Se il COME è corretto il cosa diventa una conseguenza.
È un modo per affrontare la complessità del sistema in cui siamo immersi e dei problemi che abbiamo generato cercando di evitare le trappole che in passato ci hanno impedito di cambiare davvero.
Questo video è parte di una serie, senza vedere i video precedenti sarà molto difficile comprenderne a pieno il contenuto.
Nel percorso suggerito dalla Transizione, prima si attiva la TESTA, poi ci si prende cura del CUORE (guardate le pillole relative presenti in questa stessa playlist) e infine si possono mettere in azione le mani.
Le tante azioni pratiche prodotte nel contesto della Transizione, orti, cibo, energia, monete locali, ecc. sono conseguenze dei primi due passaggi e in quanto tali hanno ottime probabilità di non produrre ulteriori danni, ma un progresso verso le soluzioni dei problemi che ci assillano.
È un modo di avvicinarsi al fare che non ci è molto famigliare, ma in questo tipo di esperimento, fare tralasciando le fasi precedenti è considerato molto rischioso, quasi una trappola.
Gran parte del cambiamento che non riusciamo a produrre, dei problemi che non riusciamo a risolvere, non solo come singoli, ma anche come società, hanno a che fare con la nostra sfera emozionale.
Siamo capaci di razionalità, ma non siamo creature razionali e dobbiamo tenerne conto.
I processi di Transizione cercano ti tenere ben presente questo aspetto e creare spazi in cui sia possibile "gestire" le emozioni, specialmente quelle spiacevoli come la paura, l'ansia, l'angoscia.
La bella sorpresa è che una volta superati gli effetti meno piacevoli dello scoprire lo SCENARIO del mondo che ci circonda, saremo pronti anche a godere appieno quelli piacevoli che arrivano attraverso un cambiamento.
È questa prospettiva che fa diffondere l'idea di Transizione, non la paura per i danni che abbiamo già prodotti, ma l'entusiasmo per gli obiettivi che potremmo raggiungere riparandoli e andando oltre.
Cristiano Bottone - Una maniera efficace per descrivere le modalità del processo di Transizione è quella di immaginarla come un percorso che coinvolge Testa, Cuore e Mani.
Cristiano Bottone - Il luogo più logico e naturale in cui accendere il processo di Transizione è la propria comunità (dal basso), ma in questo filmato vedremo di che tipo di comunità stiamo parlando e che ormai abbiamo scoperto che la Transizione può nascere anche in altri contesti.
Il movimento delle Transition Towns, o Città in Transizione, tenta di rispondere alla tempesta perfetta di problemi che caratterizza l'inizio del nuovo secolo.
Nato in Inghilterra nel 2005 è ora diffuso in tutto il mondo.
Una prima serie di episodi Podcast per capire di cosa si tratta e in cosa si differenzia questo esperimento sociale su ampia scala da tanti altri già tentanti o ancora in corso.