È iniziata una nuova guerra, una guerra che appare più vicina di tante altre. Questa volta, ben più di altre, il nemico è riconoscibile e condannarlo, difendersi con le armi, sembra una reazione istintiva. Una reazione che, però, finisce per dare più importanza allo scontro che al porre fine alle ostilità.
A pagare, come in ogni conflitto, sono le vittime, le persone innocenti.
È questa la logica della guerra, delle armi, della violenza, che la politica sceglie di perpetrare,
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dimenticandosi quello che la storia ci ha insegnato.
Per esorcizzare la guerra il tavolo della pace è l’unica possibilità.
Perché anche questa volta, si tratta di scegliere da che parte stare. Altre armi vuol dire altre vittime.