Multiplayer è il podcast delle interviste di Civiltà Digitale. Ogni settimana, in diretta, incontriamo due ospiti esperti in nuove tecnologie e ragioniamo insieme sul futuro dell’umanità e delle macchine.
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Parlare di musei richiama sempre tempi passati e tecnologie superate.
Ma c’è molto di più! Alessio Garbi e Davide Albo di Relatech Group ci raccontano i nuovi scenari in cui le tecnologie di interazione tra digitale e analogico consentono nuove forme espressive e possibilità di interazione mai viste prima.
Ora che è popolato da milioni di persone, internet è diventato un posto molto controllato, dove si può interagire soltanto in box dei commenti, tasti like e form da compilare.
Come una gigantesca metropoli, ma senza i graffiti sui muri. Almeno fino a questo momento. World Wide Walls è un’estensione per browser che consente di scarabocchiare su una pagina web e di vedere i graffiti lasciati dagli altri.
In un web sempre più bianco, minimale e sterile, potremmo aver trovato un modo per lasciare segni umani di passaggio e avere un po’ di voce in capitolo nell’epoca dei giganti tecnologici.
Link della puntata:
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Videogiochi per godersi i pomeriggi tra amici e in famiglia, ma che ti aiutano a capire chi vuoi essere l’anno prossimo.
Pensavi fosse la solita puntata di Natale eh?
Lo è, ma è anche qualcosa che non abbiamo visto in giro.
Almeno sarà più leggera dei discorsi che fa tuo zio mentre aspetta il secondo...
L’industria videoludica è miliardaria, ma non è popolata soltanto da colossi.
Mentre i franchise più prolifici e famosi incedono a colpi di reboot e remake, piccole case di sviluppo utilizzano il medium videoludico per esplorare storie senza voce, risvolti psicologici e frontiere tecniche, senza la pressione conservativa degli investitori.
Claudia Molinari ci racconta che possiamo trarre il meglio dal mondo videoludico se lo interpretiamo in maniera brillante e non convenzionale.
Il mondo del videogioco può essere disorientante per chi lo affronta per la prima volta. Si potrebbe dire la stessa cosa per gli altri medium dell’intrattenimento, che ci sembrano più familiari solo perché li conosciamo da più tempo.
Educare (ed educarsi) ai media è importante, perché fornisce i primi strumenti per capire che tipo di gaming fa al caso nostro e come non perdere tempo con giochi di bassa qualità, scoprendo il valore di quelli meno conosciuti e più istruttivi.
Alberto Parola ci racconta l’importanza della media education nell’apprezzare il gaming e perché dovremmo promuoverla a tutti i livelli scolastici.
Te giochi a pokemon? https://www.youtube.com/watch?v=-X1m7tf9cRQ
Gaming e formazione hanno tante cose in comune e, col tempo, potrebbero lavorare sempre più in sintonia. Non è facile muoversi nello sconfinato panorama videoludico e capire quali giochi sono adatti a insegnare e sono alla portata tecnologica di tutti. Per fortuna ci sono formatori come Michele di Paola, che negli anni ha raccolto molti esperimenti di utilizzo educativo del videogioco. Noi non ci siamo lasciati scappare la possibilità di farceli raccontare tutti, per orientarci un po’ in un mondo che è ancora frontiera.
Nel 1993 usciva DOOM, sparatutto frenetico in prima persona che ha segnato un’epoca. La sua innovativa grafica quasi-3D e la violenza esagerata spinsero molti a ritenerlo un esempio nefasto per i giovani. Di fronte al fotorealismo videoludico odierno queste affermazioni fanno sorridere, ma pochi pixel negli anni novanta scaturivano la stessa meraviglia che si prova oggi a indossare un visore per la Realtà Virtuale.
C’è di più: oggi i videogiochi sono quasi sempre online, con la nostra identità digitale esposta a estranei meno ingenui di qualche demone poligonale.
Insieme a Nicolò Bussolati ci addentriamo nel sottile rapporto tra sensibilità sociale e diritto, per capire se siamo pronti a tutelare la persona digitale in un mondo che la coinvolge sempre di più sul piano identitario, fisico e psichico.
Colonna sonora Doom https://www.youtube.com/watch?v=Jm932Sqwf5E
Colonna sonora The Incredible Machine https://www.youtube.com/watch?v=pTbSMKGQ_rU
Colonna sonora The Incredible Machine 3 https://www.youtube.com/watch?v=MpTNSLMC5ZU
La nostra attenzione è il bene più richiesto sul mercato digitale. I videogiochi sono bravissimi a catturarla, ma non sono gli unici. App e social ricchi di gamification, gioco d’azzardo e microtransazioni completano un panorama dove i lati positivi del gaming rischiano di essere soffocati da quelli speculativi. Con Marina Geymonat ripercorriamo la storia dei media commerciali e immaginiamo un mondo videoludico che contribuisce al benessere dei suoi utenti e aiuta a prevenire problematiche di gioco.
Il pubblico dei videogiochi è probabilmente quello che più si sovrappone al pubblico attivo su internet. Questi due mondi condividono una struttura che favorisce o richiede la partecipazione degli utenti, non più semplici fruitori di contenuti. In più, il videogioco sembra fatto apposta per essere remixato, omaggiato e ripercorso dentro e fuori i suoi confini.
Con Mattia Cacciatore discutiamo il videogioco come ambiente polimorfo e poliedrico, capace di nascondere lezioni importanti e invitare i gamer a sviluppare competenze tecniche e sociali preziose.
I videogiochi moderni hanno budget milionari e studi di sviluppo composti da centinaia di persone. Alla sua realizzazione contribuiscono tecnici, creativi, ma anche figure capaci di far dialogare questi due mondi. Per capire meglio il videogioco, bisogna anche guardare alla sua complessità, scoprendo come funziona. Abbiamo chiesto a Michele Medioli di raccontarci la sua esperienza come UI Technical Artist, scoprendo con grande sorpresa un mondo dove sensibilità artigianale e umana sono indispensabili e formano figure in grado di divulgare il gaming anche fuori dai suoi confini abituali.