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Sicily Podcast. La Sicilia che non hai mai ascoltato (di Rosa Maria Di Natale)

  • L'ultimo Sciascia approda a teatro (Giovanni Anfuso)

    21 APR 2023 · L’ultimo romanzo di Leonardo Sciascia, “Una storia semplice”, uscì in libreria nel giorno nella morte del grande scrittore siciliano: il 20 novembre del 1989. Per la prima volta oggi arriva a teatro grazie alla collaborazione tra lo Stabile di Catania e il teatro Vittoria di Roma, con l’adattamento e la regia di Giovanni Anfuso. Il protagonista è un attore molto amato dal pubblico, Giuseppe Pambieri, nella veste del professore Carmelo Franzò, e va in scena insieme a Paolo Giovannucci e a Stefano Messina. Alla sala Verga il pubblico siciliano ha applaudito lo spettacolo senza riserve. I personaggi rivivono la storia immersi in una scenografia essenziale ma ingegnosa dove lo spettatore assiste a un via vai di poliziotti e carabinieri nei propri uffici, riflette sui dettagli nel luogo del delitto e sugli strani fatti avvenuti alla stazione di Monterosso, respira l’aria aperta di Sicilia accompagnato dalle cicale. Ma soprattutto ascolta i detti e i non detti, in un gioco di rimandi costruiti in prima e in terza persona, come quelli del brigadiere Antonio Lagandara, alle prese con la propria coscienza civile e un eccezionale fiuto indagatore. Nello sfondo, l’altro protagonista muto del romanzo, ossia la “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” di Caravaggio, la tela trafugata nella realtà nel 1969 nell'Oratorio di San Lorenzo a Palermo, e ancora oggi inserita dall’FBI nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti. La regia di Anfuso è limpida e scattante e, pur rispettosa del testo di Sciascia, non confina mai la storia né nella didascalia, né nella retorica come spesso accade ai classici della narrativa una volta approdati sul palco.
    14m 41s
  • Diventare adulti grazie alle storie (Martina Asero)

    24 FEB 2023 · Alcune storie nascono sul filo delle fiabe. Il loro stare al limite tra la leggerezza del fantasy e la complessità del pensiero umano, le rende adatte ai lettori più piccoli così come ai lettori adulti. “Quello che resta”(Nous) di Martina Asero, insegnante, scrittrice e Booktuber (Ima And the Books) catanese di successo, è un libro edito dalla Nous ed è una narrazione a tre voci.
    12m 34s
  • Pater. Il confine tra bene e male (Domenico Cacopardo)

    10 JAN 2023 · Lo scrittore e magistrato Domenico Cacopardo racconta una storia di famiglia e di potere, in una Sicilia non così lontana dai nostri tempi. "Pater" (Ianieri edizioni) è un romanzo sulla perdita dell'innocenza e sulla complicità di una terra che non finisce mai di stupire.
    17m 2s
  • Messina, storia di un sisma e dei destini liberati (Nadia Terranova)

    31 AUG 2022 · Con la scrittrice Nadia Terranova abbiamo fatto una passeggiata alla Riviera del Ringo di Messina, tra raffiche di vento, testimonianze di storia e le vicissitudini dei protagonisti del suo ultimo romanzo, “Trema la notte” (Einaudi- Stile libero). La scrittura raffinata e onirica sostiene la memoria del terremoto del 1908 e la potente trasformazione di Nicola e Barbara. Messina, città mutevole e ventosa. I siciliani la rappresentano in perenne burrasca, popolata da mille fantasmi e altrettanti prodigi. Nella realtà quel vento soffia ancora sulle acque dello Stretto che la separano dal Continente e dalla sua città sorella, Reggio Calabria. La scrittrice Nadia Terranova, nata e cresciuta a Messina, sebbene viva da molto tempo a Roma, continua a portare nel cuore e nelle sue storie per lettori grandi e piccoli, la città del mito. Nel suo ultimo romanzo, “Trema la notte”, (Einaudi- Stile libero), il tremore è quello del terribile terremoto- maremoto del 28 dicembre del 1908, la più grande catastrofe naturale europea che rase al suolo Messina uccidendo e mutilando migliaia di abitanti e tanti tesori architettonici. Ma è anche il tremore dei sopravvissuti alla tragedia, come i due protagonisti del romanzo: il piccolo Nicola, dalla famiglia ricca, e una madre fanatica sino alla perversione, e la giovane Barbara, che sogna l’indipendenza e la scrittura, ma che il padre vorrebbe far sposare a un uomo che lei non ama. Passeggiare con Nadia Terranova alla Riviera del Ringo, tra raffiche di vento e il caos automobilistico estivo, è anche un modo per comprendere come una catastrofe possa interferire in maniera inaspettata sul destino degli umani. Nella chiesa del Ringo, Barbara, che così come Nicola si ritrova senza famiglia, trova l’ accoglienza dopo il terremoto e dopo avere subito violenza da chi avrebbe dovuto proteggerla. Dopo il sisma, Messina è un corpo in agonia; un corpo che è stato smembrato e derubato della sua bellezza e della dignità. Ogni capitolo di Trema la notte è introdotto da uno degli arcani maggiori dei tarocchi; una cornice creativa che in qualche misura suggerisce la chiave di lettura di un avvenimento, ma anche il suo esatto rovescio. Come accade nella vita vera. Ma è la scrittura raffinata e onirica di Nadia Terranova a sostenere la storia potente di Nicola e Barbara, della città violata e degli altri personaggi decisivi che nelle vite dei due protagonisti segnano la via per la trasformazione e la realizzazione di sé. Link utili per approfondire Sicily Podcast 4 La scheda del romanzo sul sito dell’editore Einaudi https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/trema-la-notte-nadia-terranova-9788806248901/ Il terremoto di Messina del 1908 su Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_di_Messina_del_1908 Presentazione di Trema la notte alla libreria Tuba di Roma https://www.youtube.com/watch?v=RwSNuGTY0lI
    17m 9s
  • Palermo, le anime della Cala. Storia di una migrazione (Davide Camarrone)

    2 AUG 2022 · Nella Palermo di inizi anni ‘80 una famiglia migra da una zona all’altra della città. Da Castello di San Pietro alla Cala, al famigerato quartiere Zen 2. Non può essere considerato un ordinario trasloco perché Filippo, un quindicenne dall’animo di poeta e già a suo modo artista , Lucia, la madre comunista, Nicola, il padre traffichino e democristiano, e Rosalia, la nonna che non si è mai liberata dal suo dolore per la morte del marito e del nipote, tutti loro, lasciano la Cala, l’antico porto palermitano, oggi elegante porticciolo turistico, ieri cimitero maleodorante di relitti in fondo al mare dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Qui adesso si viene per passeggiare, correre, godersi il mare e i suoi riti, tra ristoranti e corse sulla pedana di legno. Ma se la Cala potesse raccontare la sua storia, sarebbe la storia stessa di Palermo, delle sue dominazioni, dei suoi fasti e delle sue miserie. Davide Camarrone, giornalista e scrittore, fa nascere alla Cala i protagonisti del suo romanzo “Zen al quadrato” edizioni Sellerio. A ciascuno concede di raccontare un pezzo della propria vita e di un personalissimo punto di vista su Palermo e sul quartiere di destinazione, lo Zen appunto, area di edilizia popolare ancora oggi irrisolta . Anche se il vero protagonista del romanzo è Giovanni, un giovane che non c’è più, la cui memoria s’incrocia con il destino dei suoi cari. Passeggiando sulla pedana di legno della Cala, in una mattinata di giugno assolata e ventosa con Davide Camarrone, è possibile scoprire qualcosa in più di una Palermo che si rivela ancora una volta città letteraria.
    14m 7s
  • Cercando Bellini nella Catania perduta (Antonio Mistretta)

    12 MAR 2022 · Bello e tormentato, compositore geniale, Vincenzo Bellini è l’ icona perfetta dell’operista ottocentesco. C’è ancora chi crede che non sia stata una malattia a ucciderlo nel 1835 a soli 34 anni, ma un avvelenamento, un assassinio. Nella sua Catania lo chiamano il Cigno e la memoria dei suoi capolavori, la Norma per citarne solo uno, riecheggia nei monumenti della città, nel Teatro Massimo come nella sontuosa Villa comunale a lui dedicati. Sarà anche per quei ritratti dell’epoca che ancora oggi ci rimandano l’immagine malinconica di un giovane dai riccioli d’oro, che Bellini è associato al mistero. Al tesoro perduto. Antonio Mistretta, catanese, docente e scrittore, ha scelto di mettersi sulle sue tracce attraverso la scrittura, attraverso la magia che solo la letteratura può compiere, mescolando finzione e realtà. Il suo ultimo romanzo è “La Musica perduta”, Perrone editore. Nel romanzo di Mistretta si cammina in Sicilia e a Parigi, i luoghi di Bellini, si respirano la musica classica e l’opera, l’amore, le passioni umane e il mistero. I protagonisti del romanzo sono due giovani, il pianista salentino Francesco Milauro e una ricercatrice, Zaira, omonima dell’opera belliniana. Una lettera trovata per caso, firmata dalla vedova di Rossini, sarà un ottimo pretesto per indagare su alcune composizioni inedite, musiche perdute, appunto, che accompagnano come una colonna sonora le atmosfere del romanzo. La scrittura di Mistretta è fluida e accattivante, e a sentire le ragioni che lo hanno indotto a scrivere il romanzo è facile capire come sia nata una storia così originale, a cavallo tra il passato e i giorni nostri, e senza farsi mancare una punta di ironia.
    21m 57s
  • Catania. Il sogno infranto di Villa Scabrosa (Paolo Militello, Francesco Mannino)

    15 SEP 2021 · Cercare le tracce di qualcosa che non esiste più può essere esaltante ma resta un ‘impresa difficilissima. Come facciamo a capire come appariva Villa Scabrosa ai visitatori del suo tempo, ma soprattutto, cosa ne resta oggi? Insieme al docente di Storia Moderna Paolo Militello (Unict) e a Ciccio Mannino, ricercatore e presidente di “Officine culturali” partiremo da dove tutto ebbe inizio, ossia dalla più imponente eruzione dell'Etna di cui abbiamo memoria. Era il 1669, la lava riuscì a giungere sino alle porte della città e a colmare il fossato del Castello Ursino. Il fuoco liquido della Montagna, come la chiamano i catanesi, coprì i bastioni, travolse i vicini vivai e le tracce di antichità greco romana, e spostò per alcune centinaia di metri anche la linea di costa. Fu una vera disfatta, accentuata anche dal terremoto del 1693, meno di 30 anni dopo. Ma un catanese decisamente speciale non si arrese. Sua eccellenza Ignazio Paternó Castello, che fu principe di Biscari, archeologo e mecenate, per quella ammasso di lava fredda che aveva distrutto la sua città non si dava pace. Era certo che la natura poteva essere sfidata. Quando ideava qualcosa, il principe lo faceva in grande. Alla nerissima distesa informe di pietra lavica, decise di sostituire un giardino delle meraviglie. Alla desolazione Ignazio Paternó Castello preferì un sogno che divenne realtà : Villa Scabrosa, il parco per i ricchi viaggiatori del Grand Tour, che oggi non esiste più. Al suo posto, c’è il cuore popolare pulsante della città: San Cristoforo.
    26m 35s

Con “Catania: il sogno infranto di Villa Scabrosa” si apre un ciclo di quattro audio documentari sperimentali per il web che guardano alla Sicilia come terra che lega ancora la...

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Con “Catania: il sogno infranto di Villa Scabrosa” si apre un ciclo di quattro audio documentari sperimentali per il web che guardano alla Sicilia come terra che lega ancora la millenaria storia dei suoi territori e dei suoi saperi a un presente complesso ma non per questo meno affascinante.
La seconda puntata dal titolo "Cercando Bellini nella città perduta", è una passeggiata letteraria nella città etnea con lo scrittore Antonio Mistretta che al Cigno ha dedicato un romanzo.


Pubblicato da SicilyMag.it
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