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Rivista Militare

  • Rivista Militare 2 2024, Paola PUCCI - Il Cavallo, l'amico in più per i veterani

    15 APR 2024 · IL Cavallo, l’amico in più per I veterani Il ruolo terapeutico della riabilitazione equestre per i militari   di Paola Pucci#_ftn1      Cavalleria e non solo. Il cavallo, nobile e generoso animale dalla grande vitalità e forza, si presta ad una molteplicità di impieghi per l’Esercito. La cerimonia per il Bicentenario della Scuola di Cavalleria, ha rappresentato l’occasione per mettere in evidenza i benefici della riabilitazione equestre, a favore dei veterani. I 200 anni sono stati celebrati, il 27 ottobre a Roma, Piazza di Siena, punto di arrivo della Cavalcata del Bicentenario, con una cerimonia, alla presenza delle massime autorità. Con la sfilata a cavallo di un veterano non vedente, è stato lanciato un significativo messaggio sull’importanza dell’ippoterapia, estesa ai veterani militari. La proposta era partita proprio da un articolo di Rivista Militare (4/2019), e attivata con un Protocollo di Intesa, siglato il 16 luglio 2020, tra lo Stato Maggiore dell'Esercito e il Centro di Riabilitazione Equestre "Girolamo De Marco" (CRE.) per l'avvio del progetto sperimentale di riabilitazione equestre del personale militare coinvolto in “Eventi Potenzialmente Traumatici”.   #_ftnref1 Maggiore Riserva Selezionata, giornalista professionista, redattore presso Rivista Militare.
    7m 37s
  • Rivista Militare 2 2024, Niccolò LUCARELLI - Un caposaldo della memoria

    15 APR 2024 · UN CAPOSALDO DELLA MEMORIA Il Museo Storico della Liberazione di Via Tasso   di Niccolò Lucarelli   Nell’80° anniversario della Liberazione di Roma, il presente articolo intende ripercorrere i mesi difficili dell’occupazione tedesca attraverso le vicende del civico 145 di via Tasso, dove ebbero sede il servizio segreto e la polizia militare nazisti. L’articolo racconta in sintesi alcuni avvenimenti che, fra il settembre del ’43 e il giugno del ’44 si verificarono in quelle stanze, con lo scopo di omaggiare la memoria di quanti, militari e partigiani, seppero resistere alle sopraffazioni, spesso pagando con la vita. L’articolo menziona anche la storia e il ruolo del Museo, come importante istituzione per la conservazione della memoria di quei tragici eventi dai quali è nata l’Italia repubblicana e democratica.
    10m 5s
  • Rivista Militare 2 2024, Massimo DI MARZIO - La chiave del successo o dell'insuccesso

    15 APR 2024 · LA CHIAVE DEL SUCCESSO…O DELL’INSUCCESSO Il sostegno logistico nell’invasione russa dell’Ucraina   di Massimo di Marzio   L’articolo tratta gli aspetti principali e le criticità che hanno caratterizzato l’organizzazione logistica russa nel corso delle fasi iniziali del conflitto in Ucraina, mettendo in risalto le problematiche emerse a livello strategico, operativo e tattico. Lo scopo è quello di evidenziare come nei moderni scenari operativi il sostegno logistico assuma un ruolo sempre più determinante e come, a differenza del passato, l’intera supply chain che sostiene una campagna militare diverrà sempre più contested e esposta a minacce near peer non solo a livello tattico e operativo, ma anche a livello strategico.
    8m 57s
  • Riviata Militare 1 2024, Dario CITATI - Guerra informativa e guerra psicologica

    15 FEB 2024 · GUERRA INFORMATIVA E GUERRA PSICOLOGICA Info e Psy-Ops tra Russia e Ucraina   di Dario Citati#_ftn1     Teorie e tecniche di origine sovietica riguardanti la deception militare, e definite con il termine maskirovka («camuffamento») compongono lo schema operativo che la Russia utilizza per la sua guerra psicologica, con un’applicazione in modo sistematico nel campo informativo – in particolare a livello strategico – per camuffare i propri scopi e renderli accetti, una volta realizzati. Uno schema che risulta applicato, sin dal referendum in Crimea del 2014, per proseguire nel corso del conflitto in Ucraina. Quattro gli step: negare inizialmente ogni coinvolgimento in un’azione offensiva di cui la Russia è accusata; spostare il focus della narrazione sulle colpe e le provocazioni dei nemici della Russia; annunciare la buona volontà della Russia a cooperare in tutte le sedi e a sedersi al tavolo delle trattative; sostenere che la Russia ha colpito per difendersi da una minaccia esterna, non solo a tutela dei propri legittimi interessi nazionali ma anche in favore di un ordine internazionale più equo.   #_ftnref1 Ten., Comando delle Forze Speciali, Analista geopolitico
    11m 15s
  • Riviata Militare 1 2024, Giuseppe CACCIAGUERRA - Rivista militare e le donne, Storia di un ingresso

    15 FEB 2024 · Rivista militare e le donne Storia di un ingresso di Giuseppe Cacciaguerra La presenza femminile nella compagine militare è – oggi – una consolidata realtà. Siamo lieti di riconoscere alla nostra Rivista il fatto di aver partecipato attivamente, anticipando pure i tempi, al dibattito e alle proposte su questo tema fondamentale per l’uguaglianza dei diritti. Il percorso, come vedremo, è stato lungo ed irto di ostacoli, ma Rivista Militare non poteva – perché non fa parte della sua vocazione e storia – estraniarsi dall’indagare una così potente innovazione con spirito lucido e critico. A conferma dell’attenzione per il mondo femminile, nello scorso maggio, Rivista Militare ha partecipato al Festival Internazionale èStoria di Gorizia, giunto alla sua XIX edizione. Tema di quest’anno: le Donne. Abbiamo voluto essere presenti, non da semplici spettatori, ma da protagonisti con la conferenza: “Rivista Militare e le donne, storia di un ingresso”. Per ripercorrere questa entrata, a lungo dibattuta, proponiamo al lettore di sfogliare assieme le pagine storiche della nostra Rivista, per soffermarci su alcune di quelle dedicate proprio alle donne. Il primo articolo nel quale ci imbattiamo – dall’anno della fondazione, ovvero il 1856 – risale al 1911: “Le donne italiane nel Risorgimento nazionale”#_ftn1. L’autore è il Cap. Rodolfo Corselli. Si tratta di un interessante e godibile articolo, schematico nel suo sviluppo, e dallo stile, per i canoni di oggi, forse un po’ ampolloso, ma d’altronde si tratta di uno scritto di oltre un secolo fa. Eccone un esempio: “Nessuna nazione, nessun popolo del mondo può vantare una costellazione così ricca e splendente di figure muliebri patriottiche!”. Scopo manifesto dell’autore è quello di rendere merito a tutte le donne che, nel corso del Risorgimento, si adoperarono per la causa comune dell’unità e dell’indipendenza italiana. Nel farlo, egli suddivide le patriote in quattro categorie: protettrici, cospiratrici, martiri e combattenti. Ci soffermiamo solo sulla categoria delle martiri per raccontare lo “spettacolo triste e ributtante” avvenuto a Milano, in piazza Castello, il 23 agosto 1849. L’antefatto di quel giorno furono le proteste – si trattava di fischi – indirizzate ad una lavandaia, tale Olivari, cui non si fa mancare la specifica “di cattivi costumi”, per aver esposto alla finestra un grembiule con l’aquila austriaca. I fermati dalla polizia, una trentina i fischiatori, furono condannati alla bastonatura – come si capisce, ai tempi si andava per le spicce. Tra loro figuravano pure due giovani donne: Ernestina Galli, di anni 20, e Maria Conti, di 17. “Denudate e legate a un palo soffrirono la vergogna di essere battute davanti a soldati e ufficiali”. Per la cronaca, 40 colpi alla prima e 30 alla seconda “perché più giovane”. Non commentabile l’epilogo: “Il Governo del Lombardo-Veneto mandò poi al Comune di Milano il conto delle bastonate da pagare, per indennizzo ai soldati operatori e per verghe rotte, che ascese a poco più che 22 fiorini. E il comune pagò”. Tutto l’articolo tende, insomma, ad esaltare l’eroismo femminile, anche di fronte al nemico, ma solo se indispensabile: “se non è più necessario che corrano alle mura con le armi alla mano, esse possono sempre però essere benemerite della Patria, dando ai figli una sana educazione”. Terminata l’emergenza, in pratica, si chiede all’eroina – poc’anzi onorata – di ritornare nei ranghi, cioè in casa. Il tema dell’emergenza, nel quale anche la donna è chiamata ed accettata alla pari degli uomini è, quindi, quello della guerra. Punto di vista che, come vedremo, non sarà abbandonato neppure in tempi più recenti. Il secondo articolo appare nel 1975. Anno simbolo: proprio il ’75 fu proclamato dall’ONU “anno internazionale della donna”. “Le donne con le stellette”#_ftn2 è il titolo di quel contributo, a firma del Col. Manlio Genchi, solido pubblicista. Oltreché essere un articolo approfondito, ben scritto ed ottimamente strutturato, è tra i più coraggiosi ed innovativi tra quelli pubblicati sulla Rivista: Genchi propone il servizio militare femminile nelle nostre Forze Armate. Talmente avanti per i suoi tempi che nel distico – termine giornalistico che indica una sintetica presentazione – la Redazione della Rivista prende – inequivocabilmente – le “distanze”. “Senza peraltro entrare nel merito delle idee espresse dall’Autore (…) prima della soluzione puramente ordinativa e tecnica, va individuata quella ambientale o di costume”. In altre parole, nell’ambito della modernizzazione della componente Forze Armate il servizio femminile “deve costituire solo una, e non prioritaria, delle tante innovazioni necessarie”. In sostanza, in Italia i tempi non erano pronti quantunque, proprio nel lavoro di Genchi, siano ricordati gli articoli della Costituzione in specie l’art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale…” e l’art. 31 “Tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici…”. Essi non vietano la possibilità del servizio militare femminile. Così come è citata la fondamentale legge 66 del 9 febbraio 1963, di cui all’art. 1: “La donna può accedere a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici (…). L’arruolamento della donna nelle Forze Armate e nei corpi speciali è regolato da leggi speciali”. La legge, quindi, non vietava alle donne di indossare le stellette. Per inciso, già nel 1975 erano parecchi i paesi al mondo ad aver introdotto il servizio militare femminile. L’articolo termina con varie proposte: dalle modalità di reclutamento, alla formazione, all’avanzamento, all’uniforme, alle infrastrutture. Articolo di spessore, quindi, vera e propria ipotesi di lavoro. Il terzo scritto che proponiamo risale al 1981: “Il servizio militare femminile e le convenzioni internazionali”#_ftn3 a firma della Prof.ssa Maria Rita Saulle. Giurista di fama internazionale, la Saulle fu nominata giudice della Corte Costituzionale nel 2005 dal Presidente Ciampi. Il pezzo pubblicato dalla Rivista è un vero e proprio articolo scientifico e, stante l’autorevolezza dell’autrice, non poteva essere diversamente. Tranciante l’incipit: “Il servizio militare femminile (…) è un problema che le Forze Armate devono affrontare e risolvere” non tanto per le aspirazioni dei soggetti interessati, ma piuttosto per “realizzare un adeguamento della situazione italiana a quella della maggioranza degli altri Stati e per attuare in modo completo il precetto costituzionale concernente la parità tra uomo e donna”. Parità che è ampiamente prevista anche nella Carta dell’ONU e pure nel Patto internazionale sui diritti civili e politici e nel Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali; entrambi adottati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed entrati in vigore nel 1976. Giungiamo al 1983, con un pezzo a firma del Ten.Col. Fabio Mini: “Soldato Joe e soldato Jane”#_ftn4. In esso si riprendono temi precedenti: non vi sono veti legislativi al servizio militare femminile, così come non vi sono limitazioni fisiche ed intellettuali ad assolvere qualsiasi compito da parte femminile. Di conseguenza, Mini propone di verificare se “la società italiana, in generale, e quella militare, in particolare, siano in grado di affrontare la problematica connessa con il servizio militare femminile in tutta la sua complessità”. Per trovare delle risposte, l’autore studia la realtà statunitense che ha già molti anni di esperienza sul tema. Anche lì, però, non sono ancora stati superati pregiudizi e difficoltà. Ad ogni buon conto, per l’autore la presenza femminile nelle Forze Armate “è una sfida che la società italiana si sta preparando ad affrontare con grande coraggio”. Chiudiamo questa carrellata con altri due articoli. “Il servizio militare femminile nell’ottica del militare”#_ftn5 a firma del Gen. Goffredo Canino e “Il Servizio militare femminile nell’ottica dei militari”#_ftn6 del Gen. Francesco Cervoni. Entrambi i contributi, simili anche nei titoli, sono possibilisti circa l’ingresso femminile nel modo militare. Il Gen. Canino, in particolare, sintetizza così: “al quesito donna sì - donna no, nell’ottica del militare si risponde donna sì, ma più in guerra che in pace, per la particolare situazione che viene a crearsi di emergenza generalizzata, ma limitata nel tempo”. Tali remore discendono dalla possibilità di conciliare le esigenze “della maternità e della cura della prole con gli oneri dei servizi continuativi e ripetitivi del tempo di pace”. L’articolo del Gen. Cervoni tocca per buon parte gli stessi punti di Mini e di Canino: “la certezza è che le Forze Armate, specie in guerra, non sono più da decenni campo riservato agli soli uomini”. Nuovamente si ripropone l’interrogativo se la donna garantisca in tempo di pace la sua operatività, “la sua completa disponibilità (h24) pur dovendo sacrificare talvolta a quest’ultima gli interessi familiari o soggettivi”. Temi ricorrenti, come abbiamo visto, già dal primo articolo dell’inizio ‘900. Con quest’ultimo contributo, possiamo dire, che si sia chiuso un vero e proprio periodo. Quello del vaglio e dello studio. Non si poteva protrarre oltre la questione: i tempi erano più che maturi. Solo nel 1999, finalmente, si giungerà all’agognata Legge 380, con il non invidiabile record di ultimo paese NATO ad ammettere le donne nella carriera militare.  
    11m 18s
  • Rivista Militare 1 2024, Nicola CRISTADORO - Dal 2014 al 2022, La strada per la guerra in Ucraina

    15 FEB 2024 · Dal 2014 al 2022 La strada per la guerra in Ucraina  di Nicola Cristadoro L’autore, insegnante titolare di SIO alla Scuola di Applicazione e collaboratore di spicco della rivista “Limes”, traccia un percorso lucido e articolato sugli avvenimenti che precedettero l’Operazione militare speciale della Federazione Russa in territorio Ucraino. Dai fatti di Euromaidan del 2014, agli “Omini verdi” in Crimea, alla propaganda e fake news, ai referendum nelle regioni contese, al coinvolgimento di milizie e mercenari nel Donbass, agli attacchi “ibridi”, l’autore ci fornisce un quadro agile e dettagliato per avere un’idea più precisa del percorso che ha portato all’esacerbazione della già difficile situazione in quei territori dell’est europeo. L’autore è stato ingaggiato da Rivista Militare per sviluppare questo tema.
    24m 13s
  • Rivista Militare 5 2023, Fabrizio LUPERTO - Mediterraneo

    7 FEB 2024 · MEDITERRANEO La guerra c’è, ma non si vede   di Fabrizio Luperto      Giugno 1941: su un’isola greca abitata quasi esclusivamente da donne e bambini, dove i pochissimi uomini sono gli anziani scampati alla deportazione dei tedeschi, sbarca un manipolo di soldati italiani che ha il compito di presidiare l’isola. Ci resteranno tre anni, dimenticati da tutti. Gabriele Salvatores utilizza la guerra (che non si vede) come elemento di frattura tra un prima e un dopo, amara riflessione su una generazione tradita da promesse non mantenute, esattamente come la generazione a cui appartiene il regista.
    4m 35s
  • Rivista Militare 5 2023, Carlo DE RISIO - Piccoli Fellers.

    7 FEB 2024 · “PICCOLI FELLERS” Il caso di spie e contro-spie nel Fascismo   di Carlo De Risio#_ftn1   Quando nel maggio del ’41 il SIM – Servizio Informazione Militare riuscì a infilare due suoi agenti, come uscieri, a Palazzo Margherita, in via Veneto, sede dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, si aprì un caso di spionaggio, passato alla storia come “piccoli Fellers”, dal nome del Colonnello americano Frank Bonner Fellers, che venne intercettato. Il caso è collegato ad un altro episodio di spionaggio questa volta all’Ambasciata tedesca. La ricostruzione degli eventi è tratta dal Diario di Ciano, Ministro degli Esteri, genero di Mussolini, avendo sposato la figlia Edda.   #_ftnref1 Giornalista.
    9m 56s
  • Rivista Militare 5 2023, Paola PUCCI - La guerra delle donne

    7 FEB 2024 · LA GUERRA DELLE DONNE Le partigiane ebree nella rivolta del ghetto di Varsavia   di Paola Pucci#_ftn1    Quando il 18 gennaio 1943 i tedeschi fecero irruzione nel ghetto di Varsavia si trovarono a dover affrontare donne guerriere, abili e determinate, quasi creature mitologiche. Erano le partigiane ebree che condussero una loro resistenza negli anni difficili dell’occupazione tedesca. I loro volti e nomi poco conosciuti sono stati di recente restituiti alla memoria collettiva proprio in occasione degli 80 anni dall’insurrezione del ghetto. Queste “figlie della Resistenza” hanno scritto una pagina di storia che rivela come molto spesso le donne abbiano avuto un ruolo tutt’altro che marginale nelle guerre di ogni epoca. #_ftnref1 Maggiore della Riserva Selezionata, giornalista professionista, redattore presso Rivista Militare.      
    7m 6s
  • 8m 55s

Rivista Militare è un periodico dell'Esercito Italiano. Fu fondata a Torino nel 1856 dai fratelli Carlo e Luigi Mezzacapo, patrioti napoletani esuli nella capitale sabauda. Il periodico è annoverato, in...

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Rivista Militare è un periodico dell'Esercito Italiano. Fu fondata a Torino nel 1856 dai fratelli Carlo e Luigi Mezzacapo, patrioti napoletani esuli nella capitale sabauda. Il periodico è annoverato, in assoluto, tra i più antichi in Italia ancora in stampa.

È stato diretto da autorevoli Ufficiali dell'Esercito, alcuni di essi entrati anche nei libri di storia, e nel corso dei secoli - è il caso di dirlo - ha rappresentato per l'editoria di settore un saldo punto di riferimento e possiede un notevole credito. Moltissimi gli autori e i collaboratori del giornale, tra cui esponenti di spicco del mondo militare, accademico, scientifico e giornalistico.

Il Direttore Responsabile di Rivista Militare è il Colonnello Giuseppe CACCIAGUERRA.

La Rivista, di proprietà del Ministero della Difesa, rappresenta una palestra di pensiero rivolta alla divulgazione e all’informazione di ciò che riguarda la cultura militare e tutte le tematiche e gli aspetti che a essa possono riferirsi, con particolare attenzione all’Esercito, attraverso il dibattito e la libera e diretta partecipazione. Le idee espresse negli articoli sono personali degli autori e non hanno riferimento con orientamenti ufficiali.

La Rivista Militare ha anche lo scopo di:
  • tenere informati i lettori sulle attività operative e addestrative svolte dal l'Esercito, sugli sviluppi tecnologici, sulle attività intraprese dalla Forza Armata per il benessere e la cura dei propri uomini e donne;
  • presentare i propri atleti d'eccellenza;
  • far conoscere i militari più valorosi attraverso rubriche ad essi dedicate: "Valor Militare" e "Il Soldato del giorno";
  • illustrare, tramite apposite proposte di lettura, volumi, testi e saggi di cultura ritenuti di interesse per i lettori.
Rivista Militare è inoltre aperta a collaborazioni esterne, permettendo ai suoi lettori e collaboratori l'invio in redazione di articoli inediti e liberi da vincoli di copyright. Agli autori viene corrisposto un compenso, se richiesto, nel caso in cui gli articoli fossero pubblicati.

In prima pagina è sempre presente un editoriale, a firma del Direttore, per argomentare temi di particolare interesse o di attualità dell'Esercito.

Al momento, la Rivista Militare ha una tiratura di circa 10.000 copie e viene distribuita nelle edicole di selezionate città e località sparse in tutto il territorio nazionale. Il numero singolo ha un prezzo di copertina di 4 Euro.

Esce a febbraio, aprile, giugno, agosto, ottobre e dicembre nelle edicole (elenco) delle principali città italiane.
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