27 APR 2021 · Episodio bonus di 'Distanze Critiche', progetto a cura di Olvidados Fundacion realizzato con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Giovanili di Forlì. Cesare Pomarici e Leonardo Benini riflettono attorno all'origine del successo di Parasite (Bong Joon-Ho, 2019) e alla rinascita del cinema coreano degli ultimi due decenni, riconoscendo una più ampia manifestazione metaforica del "parassita" che concorre nel determinare la nostra condizione contemporanea: come in un gioco a scatole cinesi, dinamiche parassitarie si inglobano le une con le altre, dall'integrazione del modello capitalista occidentale da parte della Cina e delle altre potenze asiatiche fino alla pandemia virale che ancora caratterizza la nostra situazione odierna. Allontandoci dal pessimismo di cui Parasite è intriso, cerchiamo di offrire un esempio di "anti-parassita" positivo attraverso una pellicola del compianto Kim Ki-Duk, Ferro-3 (2004), che racconta la possibilità di vivere nelle vite degli altri a pelo d'inconscio, in un equilibrio delicato e vitale che rende possibile la cura dell'altro che ospita.
Di seguito, alcune fonti bibliografiche utilizzate per realizzare l'episodio:
- Dario Tomasi, "Il Cinema asiatico. L'estremo oriente", Laterza (2011)
- Darcy Paquet, "New korean cinema", Columbia University Press (2009)
- Mark Fisher, "Realismo capitalista", Nero (2018)
- Riccardo Panattoni, "Kim Ki-Duk", Orthotes (2010)
- Rita Ricucci, "Lo spazio dell'anima. Il cinema di Kim Ki-Duk", Falsopiano (2020)