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RADIO BUNKER - L'Italia che si racconta

  • Megic Pizza, una tradizione tutta italiana raccontata dal suo ‘boss’ Gerardo Acampora

    14 APR 2024 · Nella puntata di oggi, vi porteremo in Friuli Venezia Giulia per parlarvi di pizza perché il nostro ospite odierno è oriundo della Campania e ha fondato un vero e proprio ‘colosso’ imprenditoriale che si occupa di produzione di pizze. Come riporta sul suo sito web: La nostra storia inizia sull’isola di Grado quasi quarant’anni fa. Michele e il suo storico locale, “La Ciacolada”, sono i primi protagonisti del nostro racconto che vedrà nel ruolo di protagonista anche Gerardo, il figlio, e tutto il nostro team di lavoro dello stabilimento di Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia. Tutti insieme abbiamo contribuito a creare non solo una pizza eccellente ma anche una “famiglia allargata” che lavora con entusiasmo e dedizione. Dopo molti anni d’impegno attivo nella ristorazione abbiamo deciso di intraprendere una nuova sfida, di portare il sapore e i profumi della nostra pizzeria nelle case di tutti. È così che è nato il progetto Megic, acronimo di Michele, Eleonora, Gerardo, Ida, ovvero i nomi dei componenti della nostra famiglia e di Ciacolada, il nostro punto di partenza. La creatività e la fantasia, figlia delle nostre origini campane, ha caratterizzato l’intero percorso della nostra storia. Dal brevetto dell’HMS – hand movement simulator, uno strumento che stende le nostre pizze proprio come se fosse un pizzaiolo in carne e ossa, a quello di “Hasta la pizza!” la prima pizza al mondo che si mangia su uno stecco come un gelato. Nel 2016 avviene il salto di qualità: Megic pizza viene insignita del certificato Italian Identity Index, il sigillo distintivo del saper fare italiano, una grande soddisfazione che fa del prodotto un paladino del Made in Italy a livello internazionale! Innovazione è la nostra parola d’ordine, così da anticipare i desideri dei nostri consumatori. Prodotti diversi ma tutti ideati per soddisfare i gusti e le esigenze degli amanti della pizza. Oggi a portare avanti i progetti e le idee di Megic è Gerardo, imprenditore e pizzaiolo eclettico e creativo, sempre impegnato in una nuova idea. L’ultima si chiama HoHo, una App che permette alle attività commerciali di fare instant marketing mirato alla propria clientela fidelizzata. Un viaggio dunque in una delle più grandi tradizioni enogastronomiche italiane, la Pizza!Abbiamo anche ricordato i compleanni del mitico https://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Lippi ex calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo difensore, di https://www.flaviobriatore.it/, imprenditore e dirigente sportivo italiano, di https://www.maurizioferrini.it/, comico e attore italiano e di https://lucaargentero.it/, attore ed ex modello.
    47m 31s
  • La casa degli scherzi, un thriller dei fratelli Agostinacchio | Nuovi Emergenti by Arly Joi #29marzo

    29 MAR 2024 · Nella puntata di oggi di Radio Bunker, vi racconteremo la storia di un libro. Un thriller per la precisione, iniziato molti anni fa da un ragazzo pugliese, Francesco Agostinacchio che però perderà la vita in un incidente aereo nel 2005. Anni dopo, sua sorella Annalisa, troverà il manoscritto come ci racconterà e lo finirà, trasformandolo in un interessantissimo racconto. «Una sorella ritrova i primi, promettenti, capitoli di un romanzo giallo scritto, ma non finito, dal fratello morto. E decide di concludere lei il lavoro, risolvendo il mistero architettato dal fratello. Il risultato è un romanzo che appassiona il lettore dalla prima all’ultima pagina. E che ci ricorda come la potenza delle storie sia qualcosa di immortale» (Alessio Romano) Francesco, ex adolescente esperto in scherzi paradossali che non si è ancora affrancato dalla sua identità di burlone, è un aspirante medico legale. Quando si trova alle prese con la prima autopsia, scopre suo malgrado degli elementi in contrasto con la tesi del suicidio portata avanti dall’Istituto di medicina legale e dal pubblico ministero, che hanno fretta di archiviare il caso. Cosa emergerà dal suo lavoro e come si evolverà la collaborazione con lo scrupoloso ispettore Fiorino, incaricato delle indagini? Una storia a metà strada fra il thriller e il romanzo di formazione, in cui il lettore non potrà far a meno di affezionarsi al protagonista: Francesco è un eroe riluttante e schietto, malinconico e autoironico, che si interroga sul suo futuro professionale mentre si ritrova costretto ad affrontare una realtà meno limpida di come la immaginava. Proseguiremo poi con la rubrica musicale Nuovi Emergenti in compagnia della bellissima e bravissima Arly Joy che ci presenterà nuove proposte musicali.
    1h 19m 33s
  • La cantautrice marchigiana Gretel si racconta | Nuovi Emergenti by Arly Joi #15marzo

    15 MAR 2024 · Nella puntata di oggi di Radio Bunker, ai nostri microfoni ritornerà a trovarci la cantautrice marchigiana Greta Palmieri, oggi in arte Gretel, che dopo due anni verrà a raccontarci tutte le novità della sua crescita artistica all’indomani dell’uscita di sue nuove canzoni molto interessanti. Proseguiremo poi con la rubrica musicale Nuovi Emergenti in compagnia della bellissima e bravissima Arly Joy che oltre a presentarci nuove proposte musicali ci parlerà anche del perché, nel mondo della musica è così difficile emergere, delle invidie e della pianificazioni dei traguardi in questo mondo artistico.
    1h 10m 25s
  • Brigata Sassari, una delle anime della Sardegna. Storia e tradizioni di un orgoglio tutto italiano

    11 MAR 2024 · Nella puntata di oggi, abbiamo il grandissimo onore e piacere di potervi presentare la gloriosa Brigata Sassari dell’Esercito Italiano. Ci guiderà in questo racconto proprio il suo comandante, il Generale Stefano Messina.La Brigata Sassari è una brigata di fanteria dell’Esercito Italiano, posta alle dipendenze del Comando Forze Operative Sud. Il 151º reggimento fanteria “Sassari”, con sede a Cagliari presso la caserma Monfenera, e il 152º reggimento fanteria “Sassari” con sede a Sassari presso la caserma Gonzaga costituiscono il nucleo storico della brigata. Ad essi, in tempi più recenti, si sono affiancati il 3º reggimento bersaglieri, dislocato a Capo Teulada nella Caserma Pisano, il 5º Reggimento Genio Guastatori, che ha sede presso la caserma Bechi Luserna di Macomer, il reggimento logistico “Sassari” dislocato a Cagliari e il 45º reparto comando e supporti tattici “Reggio” di stanza a Sassari. Il comando della brigata ha sede nel centro di Sassari presso la caserma La Marmora. La brigata è una delle unità italiane più presenti nei teatri operativi in operazioni di risoluzione delle crisi (CRO – Crisis Response Operations) ed è classificata dall’Esercito come “forza di proiezione”. Storia La Brigata Sassari (Tattaresa) è stata costituita il 1º marzo 1915 da due reggimenti, il 151º fanteria a Sinnai (Cagliari) e il 152º fanteria stanziato a Tempio Pausania: la particolarità di questi reparti è che sono composti quasi interamente da sardi, e quindi sono uniti da un forte senso di gruppo. Già in passato vi erano stati gruppi militari formati da conterranei sardi, tra cui la Cohors II Sardorum in epoca romana, schierata in Nord Africa e costituita solo da ausiliari sardi, diversi tercios reclutati nel periodo iberico, il Reggimento di Sardegna in quello sabaudo e la Brigata Cagliari operante tra il 1862 ed il 1991. Secondo alcune testimonianze raccolte negli anni, tenendo ben conto che, a parte l’articolo del giornale La Nuova Sardegna, non esiste alcun documento ufficiale che confermi questa notizia, la decisione di costituire una brigata di soli Sardi avrebbe avuto origine da una rissa concitata tra un esiguo gruppo di artiglieri sardi e un reggimento di “continentali”, al termine della quale il primo riuscì a mettere fuori gioco il secondo. La prima guerra mondiale La Brigata “Sassari” venne subito messa in servizio nella prima guerra mondiale, quando combatté sull’Isonzo e ottenne la citazione sul bollettino del Comando Supremo come migliore unità, per le sue azioni eroiche negli scontri di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco Triangolare. Nel 1916 combatté sull’Altopiano di Asiago, ricevendo la prima medaglia d’oro per la riconquista dei monti del massiccio delle Melette (il Monte Fior, il Monte Castelgomberto, il Monte Spil e il Monte Miela) e del Monte Zebio. Una narrazione di tali eventi si trova nel memoriale Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu, ai tempi un ufficiale della Brigata. Nel novembre e dicembre 1917, in seguito alla Battaglia di Caporetto, la “Sassari” combatté sul Piave per fermare le truppe austriache che già avevano occupato tutto il Friuli e parte del Veneto. Nel 1918 combatté nella battaglia dei Tre Monti prendendo il Col del Rosso, il Col d’Ecchele e il Monte Valbella, ottenendo una seconda medaglia d’oro. La Brigata “Sassari” ebbe in queste azioni un alto numero di vittime, il 13,8% degli effettivi contro il 10,4 della media nazionale (138 Sassarini ogni 1000 incorporati contro la media nazionale di 104). Le perdite subite furono 3.817 tra morti e dispersi e 9.104 tra mutilati e feriti (la regione con il più alto numero di caduti in percentuale fu la Basilicata con il 21,06 %; la regione con il maggior numero di perdite fu la Lombardia con 80.108 caduti pari al 10,4 % degli incorporati). La Brigata (che generalmente inquadrava 6000 soldati) venne ricostituita due volte; per rigenerarla furono trasferiti nelle sue file i soldati sardi che militavano in altri reggimenti. Fra le due guerre Nel 1926 la Brigata fanteria “Sassari” venne rinominata 12ª Brigata fanteria e vi confluì il 12º Reggimento fanteria, proveniente dalla Brigata “Casale”.Nel 1934 assunse il nome di Brigata fanteria “Timavo”, subordinata alla 12ª Divisione fanteria “Timavo”. La seconda guerra mondiale Nel 1939 la Brigata cambiò di nuovo ordinamento, diventando 12ª Divisione fanteria “Sassari”, perdendo il 12º Reggimento fanteria e acquisendo il 34º Reggimento artiglieria. Servì sui Balcani nel 1941 con la II Armata, sfondando le linee jugoslave e prendendo Tenin, città che divenne sede del Comando di Divisione fino al 1943, quando successivamente alla caduta del regime fascista il 25 luglio 1943 la Divisione venne dislocata – sempre al comando del generale Francesco Zani – nell’ambito dello schieramento posto a difesa di Roma dal possibile attacco da parte delle truppe tedesche. La “Sassari” era una delle pochissime divisioni di fanteria italiane ad essere state convertite secondo il nuovo ordinamento Mod. 43 del Regio Esercito, con una buona disponibilità di veicoli corazzati. Nei giorni successivi alla proclamazione dell’Armistizio, reagendo all’attacco sferrato dalle truppe dell’ex alleato nell’ambito dell’Operazione Achse, prese parte attiva ai combattimenti in difesa della città in località Porta San Paolo insieme alle Divisioni “Granatieri di Sardegna” e “Ariete II” unitamente ai civili romani.Il 10 settembre, a seguito della fuga di Vittorio Emanuele III da Roma e delle condizioni di resa concordate con l’alto Comando tedesco mentre ancora infuriavano i combattimenti, la Divisione dovette consegnare le armi ai tedeschi e venne sciolta.
    34m 53s
  • Lucca: Un viaggio tra le bellezze e le tradizioni di una città d’arte toscana unica

    28 FEB 2024 · Nella puntata di oggi, abbiamo come ospite la città di Lucca, ci parlerà di lei e della sua storia, tradizioni ed eventi il suo sindaco Mario Pardini e l’assessore al Turismo, Mobilità, Valorizzazione e Tutela delle Mura Urbane Remo Santini. Lucca, città dalle mura intatte e dal fascino antico, si trova nel cuore della Toscana, immersa in un paesaggio verdeggiante punteggiato da oliveti e vigneti. La sua storia millenaria, le sue tradizioni gastronomiche e la ricca vita culturale la rendono una destinazione unica e affascinante per visitatori di tutto il mondo. Storia: Le origini di Lucca risalgono all’epoca etrusca, come testimoniato dai resti archeologici rinvenuti in città. Nel corso dei secoli, Lucca ha avuto un ruolo importante nella storia d’Italia, passando sotto il dominio di diverse potenze, tra cui i Romani, i Longobardi e i Fiorentini. Nel 1805, la città divenne Principato indipendente sotto Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte. Le mura: Le mura di Lucca sono uno dei simboli della città. Costruite in diverse epoche, a partire dal XII secolo, le mura fortificate si snodano per oltre 4 chilometri e sono ancora perfettamente intatte. Passeggiare lungo le mura è un’esperienza suggestiva che permette di ammirare la città da una prospettiva unica e di godere di una vista panoramica mozzafiato. Tradizioni gastronomiche: La cucina lucchese è ricca e saporita, basata su ingredienti semplici e genuini. Tra i piatti tipici da non perdere ci sono il “tordello lucchese”, una pasta ripiena di carne, il “farro con le verdure”, la “zuppa di farro” e il “castagnaccio”, un dolce fatto con farina di castagne. Eventi culturali: Lucca è una città vivace che offre un ricco calendario di eventi culturali durante tutto l’anno. Tra gli appuntamenti più importanti ci sono il “Lucca Comics & Games”, uno dei più grandi festival di fumetti e giochi d’Europa, il “Lucca Summer Festival”, con concerti di musica classica e jazz, e il “Festival del Teatro”. Lucca è una città che conquista il cuore di chi la visita. Il suo fascino antico, la sua ricca storia e le sue tradizioni gastronomiche la rendono una destinazione ideale per un weekend o una vacanza indimenticabile.
    36m 5s
  • Francesca Pecchi da Roma a New York City per la passione del Teatro, si racconta

    21 FEB 2024 · Nella puntata di oggi, torniamo oltre oceano e più precisamente nella Grande Mela, la mitica New York City per incontrare un’altra ragazza italiana trasferitasi per la sua grande passione per il teatro. Francesca Pecchi è un’attrice nata e cresciuta a Bruxelles da genitori romani. Ha frequentato la Scuola Europea di Bruxelles dove, oltre a coltivare il suo italiano, ha studiato anche il francese, l’inglese, il tedesco e lo spagnolo. Nel 2017, all’età di tredici anni, ha iniziato ad appassionarsi al mondo del teatro entrando a far parte di una compagnia teatrale italiana fondata in quell’anno nota come “Le Giovani Teste Matte” diretta da, ormai suo grande mentore, Paolo Gaio. Col passare degli anni ha avuto il privilegio di ricoprire diversi ruoli iconici tra cui: la vanitosa ne Il Piccolo Principe, il leone codardo ne Il Mago di Oz e il genio della lampada in Aladino. Il suo percorso con Le Giovani Teste Matte si è purtroppo dovuto concludere a febbraio 2020 con lo scoppio della pandemia poiché l’anno dopo, essendosi diplomata da scuola, ha preso il volo verso l’America. A settembre 2021 è stata ammessa all’American Academy of Dramatic Arts di New York, dove ha intrapreso la sua formazione da attrice professionale, che l’ha preparata sia in ambito teatrale che cinematografico. Francesca vive nella Grande Mela da ormai due anni e mezzo, e in questo periodo è già riuscita ad esibirsi su diversi palchi off-off Broadway collaborando con diversi artisti della scena newyorkese. Oltre al lavoro sul palco, si è anche cimentata nel dietro le quinte lavorando come stage manager in diverse produzioni e facendo anche da assistente di produzione per una webserie. Inoltre, a Dicembre 2023 ha anche fatto il suo debutto come scrittrice e regista mettendo in scena una sua commedia, intitolata Miss Universe, in collaborazione con due colleghi di Accademia facendo sold out. Attualmente si sta occupando nell’aprire la sua società di produzione in collaborazione con la sua amica e collega Lucia Sapienza, le quali faranno il loro debutto insieme al New York Theater Festival a Maggio 2024, con un adattamento originale de “Le Supplici” di Eschilo.
    1h 8m 2s
  • La mostra sulle mura di Bergamo: Le Mura nella Storia – Tesori di una città-fortezza del Rinascimento

    14 FEB 2024 · Nella puntata di oggi ritorneremo a https://www.comune.bergamo.it/ per parlare delle sue mura ma in particolare di una mostra a loro dedicata che si tiene proprio a città alta presso il https://museodellestorie.bergamo.it/museo-del-cinquecento/ al Palazzo del Podestà in Piazza Vecchia e lo faremo con il suo curatore, il dottor Nicholas Fiorina. Le mura veneziane di Bergamo sono un’imponente costruzione architettonica che risale al XVI secolo, e si sono conservate bene nel corso dei secoli, non avendo subito alcun evento bellico. Comprendono 14 baluardi, 2 piani, 32 garitte (anche se solo una è giunta sino a noi), 100 aperture per bocche da fuoco, due polveriere e 4 porte (Sant’Agostino, San Giacomo, la più bella e panoramica, Sant’Alessandro e San Lorenzo, quest’ultima nota anche come porta Garibaldi). Ci sono inoltre numerose sortite e passaggi militari di cui, in parte, la memoria è andata perduta, come la Porta del Pantano inferiore, risalente al XIII secolo, che collegava via Borgo Canale, e la porta del Pantano inferiore, che era l’accesso alla parte superiore della Cittadella viscontea ed è scomparsa. I bastioni, dall’esterno, conferiscono alla città un aspetto di fortezza inespugnabile, ma dato che furono costruiti nella seconda metà del 500, l’avvento del cannone a tiro parabolico ha segnato la fine di questo tipo di costruzioni militari. Dal 9 luglio 2017, le mura veneziane sono entrate a far parte dell’UNESCO, come patrimonio dell’umanità, nel sito seriale transnazionale “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: https://it.wikipedia.org/wiki/Domini_di_Terraferma–https://it.wikipedia.org/wiki/Stato_da_Mar occidentale”. I colli su cui si sviluppò Bergamo alta rivestivano, fin dall’antichità, una notevole importanza strategico-militare per la loro conformazione orografica e perché erano un crocevia tra la parte orientale della pianura padana, in particolare il Friuli, e l’Europa centrale. La città di Bergamo era un https://www.treccani.it/enciclopedia/cenomani_(Enciclopedia-Italiana)/, alleato dei Romani, e in seguito divenne un importante caposaldo militare per loro. Era situata lungo un’importante strada militare che collegava il Friuli alla Rezia e quindi al resto dell’Europa. Le prime tracce di fortificazioni a Bergamo risalgono all’epoca romana, anche se ne rimangono poche tracce, ma ci sono maggiori testimonianze delle mura medievali del X secolo, che si sovrapponevano alle mura romane. Dal VI secolo, Bergamo fu uno dei https://it.wikipedia.org/wiki/Ducati_longobardi, insieme a Brescia, Trento e Forum Iulii (Cividale del Friuli). Il primo duca longobardo fu Wallari. Dopo il periodo di anarchia longobarda e la restaurazione della monarchia con l’elezione a re di Autari nel 584, il https://it.wikipedia.org/wiki/Wallari cedette al nuovo re metà del https://it.wikipedia.org/wiki/Ducato_di_Bergamo. Dopo la conquista carolingia nel 774, Bergamo divenne il centro di una contea franca, con https://it.wikipedia.org/wiki/Gisalbertini_di_Bergamo come primo conte franco. Durante l’ultima fase della tumultuosa epoca comunale, con le lotte tra https://it.wikipedia.org/wiki/Guelfi_e_ghibellini, Bergamo si diede nel 1331 a https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_I_di_Boemia. Sotto il dominio del Re di Boemia iniziò la costruzione della Rocca, completata successivamente da https://it.wikipedia.org/wiki/Azzone_Visconti e poi dalla https://www.treccani.it/enciclopedia/repubblica-di-venezia/, sotto il cui dominio fu eretto il possente torrione circolare. La mostra farà rivivere, in un allestimento suggestivo, la storia delle https://whc.unesco.org/en/list/1533, tra progettazione e costruzione. Sarà come entrare nel cantiere di una città-fortezza del 500. Impareremo a conoscere cosa sia una fortezza “alla moderna” del Rinascimento e il ruolo particolarissimo di Bergamo, avamposto strategico del sistema difensivo della Repubblica di Venezia. 50 pezzi esposti tra documenti, carte, quadri, strumenti, armi, manoscritti e libri a stampa. 50 tesori che raccontano un secolo di storia, il Cinquecento. 16 le collaborazioni con i principali istituti di conservazione in Italia tra biblioteche, archivi e musei e collezionisti privati. 6 le città coinvolte: oltre a Bergamo, Venezia, Torino, Firenze, Milano e Brescia. 4 le istituzioni del territorio bresciano che hanno prestato competenze e collaborazione, a riconferma del forte legame che unisce Bergamo e Brescia nell’anno del loro sodalizio a Capitale Italiana della Cultura. Durante tutto il periodo di apertura della mostra, il Museo delle storie ti aspetta con un ricco calendario di appuntamenti tra percorsi guidati, visite teatralizzate e attività per famiglie. Dal 1 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024, apertura straordinaria della mostra ogni venerdì e sabato fino alle ore 22:30. Nell’ambito delle aperture straordinarie, sarà possibile acquistare un biglietto speciale per ascoltare i suggestivi rintocchi del https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_civica_(Bergamo).
    47m 54s
  • Il Biagio delle Castellare, dal 1365 una tradizionale rievocazione tutta tesina

    12 FEB 2024 · Nella puntata di oggi andiamo a conoscere una tradizione della conca del Tesino, dove si celebra l’arresto, il processo e l’impiccagione di un antico signorotto locale che tiranneggiava in zona, il https://it.wikipedia.org/wiki/Biagio_delle_Castellare appunto. Ne parleremo proprio con un signore di Castello Tesino, Glauco Gadotti, buon conoscitore di questa antica storia che da oltre sette secoli riporta in vita i fatti storici che vi raccontiamo anche qui sotto: Nell’anno 1356, la famiglia nobile dei https://www.padovanet.it/informazione/i-carraresi, originaria di Padova, si trovò di fronte a una minaccia imminente nelle incursioni di Siccone da Caldonazzo nella regione di Valsugana. Siccone, alleato del potente https://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-iv-di-lussemburgo-imperatore/, gettò l’ombra della sua aggressione sui territori carraresi della Valsugana. Per far fronte a questa minaccia, i Carraresi incaricarono il valoroso condottiero Biagio della difesa dei loro territori. Tuttavia, il suo compito non fu agevole: durante la sua ricerca di sostegno nel Tesino, Biagio si scontrò con la riluttanza dei tesini, timorosi delle possibili conseguenze. Senza l’aiuto sperato, Biagio fu costretto ad affrontare Siccone con scarsi rinforzi provenienti da Padova. La battaglia che ne seguì a Selva di Levico durante l’estate di quell’anno si rivelò un fallimento per Biagio e i suoi uomini. Nonostante questa disfatta e la conseguente cessione dei castelli e feudi di Pergine Valsugana e Selva di Levico ai duchi d’Austria, https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_I_da_Carrara, capo della famiglia, mantenne la fiducia in Biagio. Affidò a lui i territori di https://it.wikipedia.org/wiki/Grigno#Origini_del_nome e Tesino, conferendogli un potere assoluto. Ciò diede inizio a un periodo di nove anni di oppressione per il Tesino e i suoi abitanti, che subirono violenze inaudite, saccheggi, incendi, omicidi e altre forme di violenza a causa del loro mancato sostegno.Le cose presero una svolta drammatica quando il https://www.treccani.it/enciclopedia/rodolfo-iv-duca-d-austria_(Enciclopedia-Italiana)/ dichiarò guerra ai Carraresi. In questa situazione, Biagio tradì i suoi alleati padovani per unirsi agli austriaci, che riteneva fossero più potenti. Vedendo un’opportunità di liberarsi del tiranno, i tesini si unirono all’esercito carrarese per cercare il traditore. Assaltarono il suo forte, noto come Castellare, a Grigno, ma senza successo: Biagio si era già rifugiato con la sua famiglia nel https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Ivano_(castello). Dopo giorni di battaglia, i tesini riuscirono a espugnare anche questo castello e catturarono Biagio.Secondo la tradizione, i tesini chiesero con insistenza a Francesco da Carrara di consegnare Biagio, ma il capo dei Carraresi rifiutò. In risposta, gli abitanti del Tesino decisero di vendicare la loro sofferenza condannando Biagio a morte in contumacia e impiccando un fantoccio di paglia raffigurante lui. Il Premio Nobel per la letteratura https://it.wikipedia.org/wiki/Dario_Fo, nel suo Manuale minimo dell’attore, menziona il Biagio delle Castellare come un esempio di rappresentazione popolare trentina.
    41m 48s
  • Speciale: “Giorno del Ricordo” e la storia della signora Etta esule istriana

    10 FEB 2024 · Il Giorno del Ricordo: Una Giornata di Commemorazione e Riflessione Il 10 febbraio di ogni anno, l'Italia osserva il "Giorno del Ricordo", una giornata dedicata alla memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle altre tragedie del confine orientale. Questa ricorrenza, istituita nel 2004 con la legge n. 92, rappresenta un momento di riflessione nazionale sull'orrore delle violenze e delle persecuzioni subite da migliaia di persone durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Origini e Significato Storico Il “Giorno del Ricordo” nasce dall’esigenza di preservare la memoria storica di eventi tragici spesso dimenticati o minimizzati. Le foibe, profonde voragini carsiche presenti nell’Istria e in altre zone del territorio dell’ex Jugoslavia, divennero il luogo di sepoltura di numerosi civili italiani, croati e sloveni vittime delle violenze e delle epurazioni etniche perpetrate da diverse fazioni politiche e militari alla fine della Seconda Guerra Mondiale. L’esodo giuliano-dalmata, invece, fu il tragico risultato della perdita di territori da parte dell’Italia alla fine del conflitto e delle conseguenti tensioni etniche. Centinaia di migliaia di italiani furono costretti ad abbandonare le loro case e le loro terre di origine, spesso dopo secoli di presenza, per trovare rifugio nelle regioni italiane soprattutto del Nord e del Centro.Il “Giorno del Ricordo” rappresenta quindi un’occasione per onorare la memoria delle vittime e per riflettere sulle conseguenze umane e sociali di conflitti e divisioni che hanno segnato profondamente il tessuto della società italiana. Commemorazioni e Iniziative In occasione del “Giorno del Ricordo”, si svolgono in tutta Italia numerose cerimonie, incontri e dibattiti volti a ricordare le vittime e a approfondire la conoscenza storica di questi tragici eventi. Le istituzioni pubbliche, le associazioni culturali e le comunità locali si uniscono per rendere omaggio alle vittime e per ribadire l’importanza di non dimenticare il passato per costruire un futuro di pace e riconciliazione. Le celebrazioni includono momenti di preghiera, deposizioni di corone di fiori, letture di testimonianze e interventi di storici e esperti che offrono una prospettiva critica e approfondita sugli avvenimenti tragici del passato. Riflessioni sull’Attualità e sull’Importanza della Memoria Il “Giorno del Ricordo” non è solo un’opportunità per commemorare il passato, ma anche per riflettere sulle sfide e le responsabilità del presente. La memoria delle tragedie del passato deve servire da monito contro l’odio, l’intolleranza e la violenza, promuovendo invece valori di pace, dialogo e solidarietà. In un’epoca segnata da tensioni sociali e conflitti internazionali, la memoria storica diventa un pilastro fondamentale per costruire una società fondata sul rispetto dei diritti umani e sulla convivenza pacifica tra popoli e culture diverse. In conclusione, il “Giorno del Ricordo” rappresenta un momento di profonda riflessione e impegno collettivo per mantenere viva la memoria delle vittime e per costruire un futuro basato sulla pace, sulla giustizia e sulla solidarietà. Solo attraverso la conoscenza e il rispetto del passato possiamo guardare avanti con speranza e determinazione nel perseguire un mondo migliore per le generazioni future. La signora Etta Oggi in puntata abbiamo avuto la grande opportunità di fare due chiacchiere con la signora Etta, istriana di Zara di nascita, esule in territorio ferrarese di adozione. Etta ci ha raccontato di come lei, sua madre e le sue sorelle sono state letteralmente mandate via dai soldati di Tito e di come la sua vita sia tornata alla normalità nell’arco dei seguenti decenni a Ferrara.
    42m 35s
  • Lucia Sapienza, un artista siciliana alla conquista di New York City, si racconta

    5 FEB 2024 · Nella puntata di oggi, voleremo con l'immaginazione fino a New York City dove incontreremo una giovane artista, un'attrice di origine italiana, Lucia Sapienza. Lucia Sapienza è un’artista dal talento eclettico la cui passione l’ha portata a New York nel 2021, dove è stata ammessa all’American Academy of Dramatic Arts (diplomata a pieni voti nel 2023). Prima di arrivare negli States, Lucia aveva alle spalle uno studio ventennale di pianoforte, appassionata da sempre al mondo del teatro e del teatro musicale in particolare, si era diplomata alla Gypsy Musical Academy di Torino nel 2020, accademia con la quale aveva partecipato ad Italia’s Got Talent 2019 arrivando in finale insieme ai suoi colleghi grazie al Golden Buzz di Claudio Bisio. Alla Gypsy Lucia si è preparata professionalmente in canto musical style e pop, coro e armonie, danza classica, moderna, tip tap e musical style, e recitazione e teatro fisico. Dopo lo sbarco in America Lucia ha collaborato con artisti di Broadway e Off-Broadway, sul palco e dietro le quinte come production assistant. Scelta dalla regista di uno degli spettacoli in cui lavorava come PA fa il suo debutto cantando ed eseguendo al pianoforte Amara Terra Mia, nello spettacolo Napoli, Brooklyn ed in seguito verrà scelta per due produzioni di fila per comporre le musiche dello spettacolo oltre a lavorare come attrice. Lucia ha inoltre diviso il palco con Joy Franz, attrice che ha dato origine a diversi personaggi dei musical di Steven Sondheim, cantando sul palco del noto teatro Cabaret The Green Room 42. Attualmente Lucia sta lavorando al processo di costruzione del suo adattamento delle Supplici di Eschilo, il quale è stato accettato come atto unico e originale al New York Theater Festival ed andrà in scena a Maggio 2024.
    1h 14m 32s

Radio Bunker è il podcast che racconta l'Italia. Nasce il giorno di Natale del 2020 e da allora la mission è solo una, raccontare la storia, le storie, le tradizioni,...

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Radio Bunker è il podcast che racconta l'Italia. Nasce il giorno di Natale del 2020 e da allora la mission è solo una, raccontare la storia, le storie, le tradizioni, i borghi, l'enogastronomia e tanto altro della nostra meravigliosa Italia.
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