14 FEB 2024 · Nella puntata di oggi ritorneremo a https://www.comune.bergamo.it/ per parlare delle sue mura ma in particolare di una mostra a loro dedicata che si tiene proprio a città alta presso il https://museodellestorie.bergamo.it/museo-del-cinquecento/ al Palazzo del Podestà in Piazza Vecchia e lo faremo con il suo curatore, il dottor Nicholas Fiorina.
Le mura veneziane di Bergamo sono un’imponente costruzione architettonica che risale al XVI secolo, e si sono conservate bene nel corso dei secoli, non avendo subito alcun evento bellico. Comprendono 14 baluardi, 2 piani, 32 garitte (anche se solo una è giunta sino a noi), 100 aperture per bocche da fuoco, due polveriere e 4 porte (Sant’Agostino, San Giacomo, la più bella e panoramica, Sant’Alessandro e San Lorenzo, quest’ultima nota anche come porta Garibaldi). Ci sono inoltre numerose sortite e passaggi militari di cui, in parte, la memoria è andata perduta, come la Porta del Pantano inferiore, risalente al XIII secolo, che collegava via Borgo Canale, e la porta del Pantano inferiore, che era l’accesso alla parte superiore della Cittadella viscontea ed è scomparsa. I bastioni, dall’esterno, conferiscono alla città un aspetto di fortezza inespugnabile, ma dato che furono costruiti nella seconda metà del 500, l’avvento del cannone a tiro parabolico ha segnato la fine di questo tipo di costruzioni militari.
Dal 9 luglio 2017, le mura veneziane sono entrate a far parte dell’UNESCO, come patrimonio dell’umanità, nel sito seriale transnazionale “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: https://it.wikipedia.org/wiki/Domini_di_Terraferma–https://it.wikipedia.org/wiki/Stato_da_Mar occidentale”.
I colli su cui si sviluppò Bergamo alta rivestivano, fin dall’antichità, una notevole importanza strategico-militare per la loro conformazione orografica e perché erano un crocevia tra la parte orientale della pianura padana, in particolare il Friuli, e l’Europa centrale.
La città di Bergamo era un https://www.treccani.it/enciclopedia/cenomani_(Enciclopedia-Italiana)/, alleato dei Romani, e in seguito divenne un importante caposaldo militare per loro. Era situata lungo un’importante strada militare che collegava il Friuli alla Rezia e quindi al resto dell’Europa.
Le prime tracce di fortificazioni a Bergamo risalgono all’epoca romana, anche se ne rimangono poche tracce, ma ci sono maggiori testimonianze delle mura medievali del X secolo, che si sovrapponevano alle mura romane.
Dal VI secolo, Bergamo fu uno dei https://it.wikipedia.org/wiki/Ducati_longobardi, insieme a Brescia, Trento e Forum Iulii (Cividale del Friuli). Il primo duca longobardo fu Wallari. Dopo il periodo di anarchia longobarda e la restaurazione della monarchia con l’elezione a re di Autari nel 584, il https://it.wikipedia.org/wiki/Wallari cedette al nuovo re metà del https://it.wikipedia.org/wiki/Ducato_di_Bergamo. Dopo la conquista carolingia nel 774, Bergamo divenne il centro di una contea franca, con https://it.wikipedia.org/wiki/Gisalbertini_di_Bergamo come primo conte franco.
Durante l’ultima fase della tumultuosa epoca comunale, con le lotte tra https://it.wikipedia.org/wiki/Guelfi_e_ghibellini, Bergamo si diede nel 1331 a https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_I_di_Boemia. Sotto il dominio del Re di Boemia iniziò la costruzione della Rocca, completata successivamente da https://it.wikipedia.org/wiki/Azzone_Visconti e poi dalla https://www.treccani.it/enciclopedia/repubblica-di-venezia/, sotto il cui dominio fu eretto il possente torrione circolare.
La mostra farà rivivere, in un allestimento suggestivo, la storia delle https://whc.unesco.org/en/list/1533, tra progettazione e costruzione. Sarà come entrare nel cantiere di una città-fortezza del 500. Impareremo a conoscere cosa sia una fortezza “alla moderna” del Rinascimento e il ruolo particolarissimo di Bergamo, avamposto strategico del sistema difensivo della Repubblica di Venezia.
50 pezzi esposti tra documenti, carte, quadri, strumenti, armi, manoscritti e libri a stampa.
50 tesori che raccontano un secolo di storia, il Cinquecento.
16 le collaborazioni con i principali istituti di conservazione in Italia tra biblioteche, archivi e musei e collezionisti privati.
6 le città coinvolte: oltre a Bergamo, Venezia, Torino, Firenze, Milano e Brescia.
4 le istituzioni del territorio bresciano che hanno prestato competenze e collaborazione, a riconferma del forte legame che unisce Bergamo e Brescia nell’anno del loro sodalizio a Capitale Italiana della Cultura.
Durante tutto il periodo di apertura della mostra, il Museo delle storie ti aspetta con un ricco calendario di appuntamenti tra percorsi guidati, visite teatralizzate e attività per famiglie.
Dal 1 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024, apertura straordinaria della mostra ogni venerdì e sabato fino alle ore 22:30. Nell’ambito delle aperture straordinarie, sarà possibile acquistare un biglietto speciale per ascoltare i suggestivi rintocchi del https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_civica_(Bergamo).