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Protesta contadina indiana e globale

  • Lavacro tribale del nazionalismo Bjp

    29 JUL 2022 · https://ogzero.org/tag/modi/ Gli scontri e le resistenze di carattere tribale nel sud e negli stati orientali dell'immenso continente indiano non sono facilmente leggibili, perché le notizie sono contrastanti ed è difficile sbrogliare la matassa delle tante questioni interne alla confederazione e alle realtà locali, dove va a inserirsi l'indicazione della nuova presidente dell'India, la seconda di genere femminile e questa volta non figlia dell'establishment, ma invece appartenente a una realtà tribale, pur essendo esponente del Bjp, il partito al potere da anni con il fanatico induista Narendra Modi, espressione di un nazionalismo della federazione India e che può così trovare una nuova legittimazione, che attraverso questa figura si accredita di una improbabile tolleranza. E infatti lì si inseriscono le insorgenze tribali, in particolare in ampie zone di territorio dove la presenza della guerriglia maoista è particolarmente presente. Raccogliamo le impressioni a caldo di Francesco Valacchi sull'elezione di Droupadi Murmu nel contesto dei moti tribali in Tamil Nadu e Chhattisgarh
    4m 2s
  • Ceylon Tea Party: lo Sri Lanka in rivolta

    10 MAY 2022 · @francescovala ci ha dato qualche elemento per capire cosa sta avvenendo in Sri Lanka. Lo avevamo sentito il 28 aprile e ancora non era caduto il governo ma i prodromi c'erano tutti e i moventi risalgono a questioni sistemiche e strutturali decennali e coloniali... La crisi dello Sri Lanka si può ascrivere ancora al colonialismo, perché i presupposti economici in cui è stata lasciata dal Commonwealth (colonialismo e sfruttamento schiavista, a causa del Ceylon tea che fu causa della deportazione tamil) sono tali che non le consentono di diversificare e di avere un’economia che consenta la sopravvivenza: manca la struttura e il tessuto socio-economico e la posizione è appetibile dalle potenze globali per controllare rotte senza portare benessere. Infatti sono dapprima i contadini a sostenere la ribellione, che poi si estende a tutti i gangli della società, ogni ceto sociale e qualunque etnia – compresi i tamil, costretti in enclave alla fine della guerra civile che li ha visti sconfitti e decimati. A questo si sommano cataclismi, una forte migrazione per carestia, le pressioni di Cina e India… tutto ciò ha portato a fine marzo alle rivolte contro Gota, il presidente. Le richieste, in parte ottenute il 9 maggio 2022, nel momento in cui abbiamo registrato questo intervento di Francesco Valacchi (ricercatore Ispi, collaboratore di China Files e T.wai) lasciavano immaginare che si sarebbe arrivati a questo e già si analizzava gli scambi di ruoli nella famiglia presidenziale Rajapaska, la cui colpa è di aver concesso totale libertà di scorrazzare per il paese sia a Cina (con il classico ricatto e occupazione di territorio e infrastrutture) che a India (con sospetti sostegni finanziari) senza che questo porti a un benessere per i cingalesi e per la loro comunità. I problemi sono endemici e non solo legati alla corruttela e alla galoppante inflazione. Ma è ancora una potenza produttrice di tè; si è creata una agricoltura capace di essere sostenibile o è del tutto compromessa?
    28m 10s
  • L'India contadina macera la riforma agraria di Modi

    30 NOV 2021 · Dopo un anno di mobilitazione e più di 600 morti Modi per la prima volta ha chiesto scusa e ha ritirato le tre riforme agrarie, forse per le elezioni incipienti – infatti il presidente ultrainduista si riserva di spiegarle meglio, magari dopo le elezioni – o per un banale calcolo populista confermato dal fatto che il ritoro delel leggi capita nell'anniversario della fondazione del Sikhismo (11 novembre 1675). Certo la lotta paga, e la retorica di Modi è messa sulla difesa dal collasso pandemico ed economico che ha fatto da collante tra molte componenti della società indiana e infatti le istanze erano molte, non solo semplicemente quelle della richiesta del ritiro di leggi inique. Ma il sistema agrario indiano si fonda su regole fissate negli anni Sessanta ma che affondano nella tradizione. Certo che la soluzione liberista di Modi poco controllata, comune in molti paesi del Sudest asiatico, come le recenti leggi sul lavoro indonesiane, avrebbe semplicemente cancellato le molte realtà di microimpresa contadina, affossate da macroassestamenti globali. Abbiamo ricevuto un contributo di Matteo Miavaldi, che abbiamo poi commentato con Sabrina Moles a partire dal fatto che la riforma avrebbe privilegiato le grandi corporation.
    10m 6s
  • Modi ascolta!

    11 FEB 2021 · Un monologo della dharna: MODI Ascolta! ci siederemo sulla tua testa! Se non vuoi questo, riprendi le leggi, se pensi che ci stancheremo o andremo via allora ti sbagli, scrivilo bene sul tuo petto che puoi spararci con i proiettili ma continueremo a stare sulla tua testa e noi non rinunceremo alla nostra battaglia! Siamo agricoltori e siamo disposti a fare qualsiasi cosa e andare ovunque per queste fattorie e per il nostro diritto all'agricoltura. Wahe Guru Ji ka Khalsa! Wahe Guru Ji ki Fateh!
    57s
  • Consapevolezza e determinazione contadina: resistere all'annientamento identitario di Modi

    11 FEB 2021 · Chi è considerato contadino in India? quali sono gli stati interessati e con quali modalità? Importanza della provenienza dei protagonisti delle lotte e di contro chi sostiene il Bjp, spingendo per le riforme? neoliberalismo e nazionalismo suprematista hindu sono inseparabili per aggirare le regole federali? quanto di questa strategia di eliminazione dei presupposti su cui si fonda il mandi si collega al piano di conversione del sistema di cambio del 2017, che demonetizzando la rupia aveva già cominciato a smantellare il tessuto economico delle piccolissime realtà rurali? e poi quanto incide sulla volontà di questa riforma il separatismo etnico e di casta? Su queste scelte finanziarie, più che politiche, si innesta anche la droga dei sistemi ogm imposti ai coltivatori, con il corollario che ogni anno vanno ricomprati e se il raccolto va perso si è legati eternamente ai padroni dei debiti dei contadini; da cui discendono i molti suicidi tra gli agricoltori. La repressione si fa sentire e sono ormai molti i feriti, alcuni sono morti nell'assedio, per stenti, fatica, freddo... ma non si pensa a recedere, perché se Modi vince, è la fine per quella realtà agricola, per quel mondo.
    15m 8s
  • Canto punjabi di protesta a Delhi

    11 FEB 2021 · Il testo di questa canzone di lotta punjabi rivendica visibilità e resistenza determinata: Ecco la traduzione del testo: hanno eretto barricate, i contadini, i jat, sono qui dal Punjab, non importa se i media godi [i principali media indiani] sono oscurati perché le nostre proteste sono coperte dalla BBC, le barricate sono ovunque, i contadini del Punjab sono qui, i contadini di Haryana sono qui. Il governo di Delhi ci sta tenendo d’occhio e questo non è bello, in Canada sventolano le nostre bandiere, anche gli Usa sono con noi, è anche con noi Up MP Rajasthan. Per ora solo i nostri vecchi contadini sono venuti qui per protestare ma la nostra indignazione si sta spostando verso il centro
    43s

Lotte per la sopravvivenza di esistenze legate alla terra, ma anche di un sistema di spazi d'asta regolamentati (il mandi) che il neoliberismo hindu deve cancellare per rispondere alle lobbies...

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Lotte per la sopravvivenza di esistenze legate alla terra, ma anche di un sistema di spazi d'asta regolamentati (il mandi) che il neoliberismo hindu deve cancellare per rispondere alle lobbies della grande industria. Probabilmente Modi ha pensato di utilizzare la pandemia per eliminare definitivamente tutte le famiglie e le piccolissime aziende contadine che costituiscono l'86% degli addetti nel comparto agroalimentare, pur possedendo il 47% dei terreni. Ma il mondo contadino si è ribellato e resiste da mesi, portando l'assedio a Delhi... qui trovate musiche e rivendicazioni, rabbia collettiva e lucide analisi della condizione contadina in questa mobilitazione con riferimenti anche ai precedenti tentativi di cancellazione del mondo contadino. Alcuni solidali raccontano in diretta le storie, i sacrifici, le lotte e la repressione a Delhi in questi mesi.
Ma la via Campesina non ha confini e la troviamo nel Maghreb, in Europa, in Latinoamerica... in Sri Lanka
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