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Pezzettini

  • Spiriti dello Tsunami

    29 APR 2024 · Spiriti dello Tsunami Di Daniele Nicastro, Pelledoca Il pavimento aveva iniziato a tremare. I vetri a ronzare. Il lampadario oscillava nell’aria. I cassetti si aprivano in un tintinnio di posate.È il 2011 e il Giappone è attraverso dall’onda di un violento tsunami che provoca circa 20.000 vittime e 5.000 dispersi. Marco, il fratello di Andrea è fra questi. Da quel giorno la vita di Andrea non è più la stessa. Andrea voleva diventare come Marco, leggero, sicuro di sé, incurante di qualsiasi fallimento, capace di insegnare ai giapponesi lingua e cultura italiana con la schiena dritta e realizzare i suoi sogni. Finché il terremoto più potente della storia del Giappone, il quarto a livello mondiale, lo aveva spazzato via dal pianeta, ma non dalla sua vita. Marco c'è ancora, ma lo vede solo Andrea: era lui, suo fratello, ma un blu innaturale colorava le sue unghie e i suoi vestiti gocciolavano. Insomma, uno spirito. Certe cose pensi che accadano in tv, al massimo on line, mai per davvero. Mai a te. E invece. Si chiamano Yurei, sono le anime delle persone che, dopo morte, non riescono a lasciare il mondo dei vivi e raggiungere in pace lo Yomi, l’aldilà, almeno finché non saranno placati. Secondo le antiche tradizioni giapponesi quando gli spiriti sono animati da emozioni molto forti o se hanno subito una morte violenta o i riti funebri non vengono eseguiti restano in una sorta di limbo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. Marco avrebbe potuto e voluto fare ancora tante, tantissime cose, come insegnare all’università, vedere un’altra nevicata, sposare la sua fidanzata Tanako, ma è arrivato lo tsunami a spazzare via sogni e desideri. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e non ha potuto ricevere una degna sepoltura. Il fatto che sia ancora lì significa che c’è qualcosa di irrisolto. E Andrea sa di cosa si tratta. C’è la testimonianza di un uomo del posto che dice di aver salvato lui i ragazzi, non suo fratello.  E ora quell’accusa infame tiene Marco nel limbo.Così Andrea decide di andare a Kamaya, sul luogo della tragedia. Lì incontra i sopravvissuti, occhi bassi e silenzio. E Yoko, una ragazza che sembra ascoltare le storie di chi non c'è più. A quanto pare, Andrea, non è il solo a parlare con i morti e vedere i fantasmi. Non è il solo a dover fare i conti con la vita che chiede prepotentemente di andare avanti.
    9m 22s
  • Naufraghi e Naufragi

    29 APR 2024 · Naufraghi e naufragi di Anna Vivarelli, con le illustrazioni di Amedeo Macaluso, Sinnos Primo libro del gruppo Pezzettini dei Piccoli, lettori e lettrici 8-10 anni del Bibliopoint Lucas.  Dieci avventure ispirate a fatti realmente accaduti, a volte, talmente incredibili da ispirare romanzi in cui la realtà ha decisamente superato la fantasia. La prima avventura di questo libro si svolge nell’oceano Atlantico, su un’isola rocciosa lontana da tutto che si chiama Georgia del sud: il clima è crudele, il paesaggio è bello da togliere il fiato. L’isola ospita una chiesa bianchissima e un minuscolo cimitero, 64 tombe in tutto e, fra queste, c’è anche quella di uno dei più celebri esploratori di tutti i tempi: Ernest Shackleton. Ernest Shackleton era un esploratore dei ghiacci e nel 1914, a capo della spedizione Endurance, tenta di attraversare via terra l’Antartide via terra, da mare a mare. In pratica, una follia. Il 19 gennaio 1915, a meno di cento miglia dal continente antartico, l’Endurance restò intrappolata nel ghiaccio. Per mesi i marinari vissero con temperature intorno ai -45° C, su instabili lastroni di ghiaccio galleggianti, a migliaia di chilometri dal più vicino luogo abitato, costretti a razionare il cibo, sopportando l’insopportabile. All’inizio di aprile, quando la banchina cominciava a incrinarsi i più decisero di raggiungere con delle scialuppe l’isola più vicina, Elephant Island. Da quel mare non passava nessuno. Shackleton sapeva che c’era da quelle parti una stazione baleniera dove avrebbe potuto chiedere soccorso. Consapevole dei rischi che avrebbe corso, Shackleton, caricò a bordo di una scialuppa alcune provviste: sapeva che lui e suoi compagni potevano non sopravvivere alla traversata. Iniziava l’inverno antartico, era il 24 aprile 1916, ma c’erano ventidue naufraghi da recuperare sull’Isola dell’Elefante e da riportare a casa. Se l’impresa dell’Endurance e di Shackleton fosse frutto dell’immaginazione diremmo: non è possibile, come hanno fatto a sopravvivere? E poi, questo Shackleton, sembra un supereroe, ma che poteri ha? E invece è una storia vera. Le storie di questo libro ci raccontano proprio come il coraggio non si compra: o ce l’hai o lo perdi e nelle situazioni di estremo pericolo si scoprono lati di sé, risorse, che non si pensava di avere.  Ma non serve per forza imbarcarsi per l’altro capo del mondo: si può naufragare anche tra le nuvole, nelle vie di una città, in un deserto, dentro una passione amorosa: si abbandona la terraferma, si naviga in mare aperto, ci si imbatte in uno scoglio o in una tempesta, si sbarca su una spiaggia ignota, ci si perde e ci si ritrova. Basta solo un libro.
    8m 48s
  • Maldoror

    27 MAR 2024 · Maldoror. I ragazzi della leggenda Di Philippe Lechermeier, con la traduzione di Fabrizio Ascari, per la casa editrice L’Ippocampo Un Guarneri! Un violino fabbricato da Giuseppe Guarneri in persona, uno dei più grandi liutai di Cremona, la città che aveva dati i natali a Stradivari! Il padre di Anja era stato piuttosto fiero del suo acquisto, l’aveva strappato all’alta a una giovane coppia di russi, o di ucraini, non ricordava esattamente, ma l’importante era avere il regalo per Anja che aveva vinto il primo premio al conservatorio e sarebbe diventata una grande concertista. Forse anche la miglior violinista al mondo. Anja è alla stazione di Kiev e in pochi minuti sarebbe salita sull’espresso per Vienna, dove si trovavano già i suoi genitori, ma ancora per un po’ voleva godersi lo spettacolo delle locomotive. Era un’altra passione che condivideva con suo padre e sapeva tutto di cilindri, pistoni, bielle, iniettori, leve, stantuffi e balestre. Miss Nightingale sembrava un disco rotto con i suoi rimproveri e Anja non la sentiva più. Si rese conto solo dopo un po’ che la governante non era più dietro di lei, fece appena in tempo a scorgere un uomo con i baffi e un bastone da passeggio. Mancavano appena due mi uti alla partenza quando Anja, il piede sul predellino fu spinta giù, la folla intorno a lei era così fitta che non riuscì a distinguere il colpevole. Vide solo un paio di baffi e senti il bastone abbattersi sulle sue mani. Capì immediatamente il pericolo: qualcuno le voleva rubare il violino. Riuscì a gettarsi sui binari, lasciando dietro di sé l’uomo che la minacciava, il sibilo del suo bastone e il fragore assordante dei vagoni. Di marciapiede in marciapiede, di binario in binario, finì con l’allontanarsi e col ritrovarsi da sola, fra le traversine invase dalle erbacce. È il capostazione ad aiutarla e offrirle riparo: l’espresso per Vienna è stato fermato e posto di frontiera ha segnalato la sua scomparsa. Dovrà attendere lì suo padre, per un paio di giorni. Ma quella notte Anja, nelle mura della casa del capostazione, sente la voce di un uomo pronunciare il nome di suo padre, e anche parole come “dovere” e “sicurezza” e poi lo vede. L’uomo con i baffi. Come aveva fatto a ritrovarla coì in fretta? Anche Pjotr ha fretta, fretta di andarsene da quella casa, dall’Orco, una volta per tutte. La nonna gli ha dato una lista e qualche soldo. Sulla lista ci sono le medicine (Artemisia, Angelica, Erba di San Giovanni, Mandragola, Maldoror) che Pjotr dovrà chiedere alla donna dai capelli color del fuoco nella piazza del mercato di Kiev. Come si sarebbe recato a Kiev, lui che non aveva mai lasciato il suo villaggio? E come avrebbe fatto a trovare la donna dai capelli rossi? E soprattutto: come avrebbe fatto senza denaro? In un modo o nell’altro sentiva che ce l’avrebbe fatta, quella notta era troppo leggera per affondare i suoi passi. Mentre continuava ad andare avanti il cielo si oscurò all’improvviso: un rombo potente e improvviso fece vibrare le foglie degli alberi e quando tutte le api furono arrivate gli si misero a girare intorno. Non lo avevano dimenticato. Appresa la sua partenza, erano venute a dargli un ultimo saluto! Sotto i suoi piedi il suolo formicolò e scarabei, ragni e tante altre bestioline si unirono in quella danza vertiginosa. Poi, con la stessa velocità con cui tutto era cominciato, il suolo smise di tremare e il nugolo si disgregò per scomparire nella notte. Ma la vita a Kiev non è facile e Pjotr sono cinque giorni che non mangia quasi nulla. Viene beccato a rubare delle salsicce, mannaggia a lui e alla sua dabbenaggine, si è fatto raggirare da quel ragazzino, Grosso Boris, e rischia tre mesi di carcere. Per questo la prospettiva di finire nella Fondazione dei Compagni della Vera Fede, qualunque cosa sia, gli sembra una soluzione assai migliore. Ma gli basta una notte per capire che quello non è il posto per lui. La baronessa ha trovato la lista dei medicinali e il suo sguardo di ghiaccio si è fermato troppo sulle lettere della parola Moldoror, il faraone poi vuole cancellarlo, qualunque cosa significhi. Per fortuna ha con sé Vera, il suo ragno, che gli consente di scappare. Ed è a questo punto che la storia di Pjotr si intreccia con quella di Anja, nelle strade di Kiev, dove la musica del violino si intreccia a quella del clarinetto. Mentre a Nord, nella steppa siberiana la morte di Anja si è mesa in viaggio, galoppando su una giumenta, colei che cammina là dove la gente non va mai. Colei che conosce il sentiero dell’ombra quando la luce scompare.
    8m 28s
  • Reato di fuga

    28 FEB 2024 · Reato di fuga Di Christophe Léon, con la traduzione di Federico Appel, Sinnos Sebastien è con suo padre in macchina, quel venerdì lui aveva deciso che sarebbero partiti subito per il week end nella casa di campagna. Per i primi due anni dopo la separazione, lui e suo padre avevano passato tutto il tempo a sistemarla. C’era traffico, pioveva e la loro auto sfrecciava nel buio. «Papà, rallenta! Ma non hai paura di fare un incidente? O di farti fermare dalla polizia?» «Me ne frego io! Dobbiamo tentare il tutto per tutto!» Così, risponde suo padre. L’idraulico ha dato appuntamento quella sera stessa e intanto spinge sempre di più sull’acceleratore. Arrivati in paese le strade sono deserte, ma all’improvviso una forma indistinta esce dall’abitacolo di una macchina ferma sul lato della strada. La portiera si apre, quasi al rallentatore, e appare una persona, curva all’inizio, poi si raddrizza: i suoi occhi brillano nella notte come quelli dei gatti abbagliati dai fari. Gli stessi fari che in un attimo le piombano addosso. Non c’è tempo di frenare. Il muso della macchina colpisce la donna con una violenza tremenda staccandola da terra e facendola inghiottire dal buio della notte. Il rumore, al momento dell’impatto, è fortissimo. Poi, più niente. Solo il motore, la strada, la notte. Loïc neanche ci voleva andare a quella cena. Alla fine quelle cene sono l’occasione per fare quattro chiacchiere, ma non per lui, per lui sono sempre quelle noiose. Non ci sono mai altri ragazzi, ma sua madre aveva insistito tanto, voleva che lo accompagnasse. Ci teneva. Quel venerdì, sua madre aveva parcheggiato la macchina lungo il marciapiede davanti alla casa dei suoi amici. Aveva dovuto ripetere la manovra due volte perché non era cintura nera di parcheggio. Aveva tirato il freno a mano e spento il motore. Poi aveva aperto la portiera e messo un piede a terra. All’improvviso, nello specchietto retrovisore erano apparsi i fari di una macchina. Loïc si era girato, senza pensarci, mentre sua madre era già fuori. Lei si stava raddrizzando, ma la macchina stava andando troppo veloce. Loïc aveva gridato “Mamma!”, voleva avvertirla. Ma quando aveva guardato nella sua direzione, sua madre, non c’era più. C’era il silenzio e lei a terra, in mezzo alla strada. Così Sebastien si ritrova da solo ad affrontare un problema che lo sovrasta. Così Loïc ha cominciato a passare le giornate in fattoria a lavorare e le sere all’ospedale con la madre. Alla fine si è svegliata, ma non ricorda nulla. Loïc non ha più una madre eppure ce l’ha ancora. Sebastien e Loïc, così lontani e così vicini, finché, alla fine, le loro strade si incontrano.
    9m 44s
  • Il Grande Manca

    1 FEB 2024 · Il Grande Manca, di Pierdomenico Baccalario, Il Castoro È l’inizio dell’anno, fa freddo e il marciapiedi è ricoperto dal ghiaccio che scricchiola ad ogni passo di quel ragazzino infagottato in un enorme giubbotto, sotto un cappello di lana cotta e con ai piedi le scarpe da ginnastica che gli vanno larghe, tanto che ha le dita raggrinzite per cercare di non farsele scappare via. Ha paura di essere riconosciuto o fermato. Di cambiare idea e scappare via senza riuscire ad entrare in quel portone. Vittorio attraversa l’atrio nel buio più assoluto, arriva ad un secondo cancello e si fionda nel cortile. L’ultima porta è quella dell’appartamento di suo fratello. Si china sotto il nastro della polizia per entrare. Gira intorno alle sedie, una per Yole, una per Enzino, una per il Cavo, una per Shining, una per ogni giocatore, e poi quella a capotavola, la sedia del Master, suo fratello Federico. Si appoggia al tavolo, cosa sarà successo, lì sopra, quell’ultima sera? Quella sera in cui, in quell’appartamento, hanno ritrovato Federico in terra con una commozione cerebrale. E solo perché uno dei vicini ha chiamato la polizia dopo aver sentito un colpo di pistola. Ambulanza, defibrillatore, epinefrina in vena, lettiga, di corsa in rianimazione, e subito attaccato alle macchine e a un tubo di respirazione. Da due settimane Federico è in coma farmacologico. Ha recuperato quello che cercava, una cartellina rossa con una parola enigmatica “Mancoliste”. Sono le cose che mancano, Federico manca, prima di tutto e più di ogni tutto. Vittorio riparte dall’elenco, le mancoliste, dei libri che mancano a Federico per completare la sua collezione. È convinto che quando Federico saprà che nuovi libri si stanno aggiungendo alla sua collezione si sveglierà per forza perché vorrà leggerli.I libri che Vittorio cerca raccontano tutti storie di ragazzi normali che si trovano ad affrontare difficoltà più grandi di loro e grazie ad essi capisce che anche lui, ben lontano dall’essere un eroe, ma al contrario insicuro, sopraffatto da attacchi di panico, può e vuole trovare il coraggio per affrontare il suo momento di dolore e le sue paure. E lo farà per davvero, non per gioco.
    7m 51s
  • Ombre sulla neve

    5 JAN 2024 · Ombre nella neve Di Serenella Quarello, Pelledoca Che cosa c’è di peggio di dover trascorrere le vacanze scolastiche di Carnevale da zia Marta, che poi è una prozia, quindi una “vecchia”? Greta vede andare in fumo tutti i suoi programmi con le amiche. E, come se non bastasse, non c’è nemmeno connessione per il cellulare. Mentre tiene gli occhi fissi sullo schermo, non si accorge del paesaggio che cambia: mentre il sole fa a pugni con le nuvole sfilacciate, le querce hanno lasciato il posto ai primi larici e i prati, solitamente popolati dalle mucche, ora sono coperti da una leggera coltre di neve. L’unica possibilità di sopravvivere alla noia è ricontattare Emanuela, l’amica della montagna che non vede da tanto tempo. Emy però non risponde ai messaggi, è sparita e nessuno sembra preoccuparsene. È Greta a iniziare le ricerche: chiedendo in giro scopre che, anni fa, è sparita un’altra ragazza. Così, una noiosissima vacanza in montagna si trasforma in un’avventura piena di inseguimenti, vecchi misteri e colpi di scena.Per ritrovare l’amica, Greta si addentra nei boschi, ma si sente osservata, percepisce una presenza inquietante. Gli alberi prendono vita, i rami la toccano, la graffiano, la spingono verso l’interno del bosco. È tutto buio e all’improvviso le sembra di vedere il mascherone, ha un’espressione ghignante e piena di colori, poi però quel volto mostruoso si fa più confuso. Chi la sta seguendo? Sarà l’Uomo Selvatico, protagonista di alcune leggende locali? Oppure il mostro, quello vero, è un altro? Un giallo molto avventuroso che intreccia domande su ciò che è e ciò che appare, a partire da ciò che si cela dietro uno schermo e ciò che prende forma nella nostra fantasia, aiutando anche ad abbattere stereotipi e luoghi comuni. Una lettura che ha convinto anche i lettori e le lettrici più scettici tenendoli incollati fino all'ultima pagina e travolgendoli con un'ondata di suspence e adrenalina.
    7m 55s

“Se ciascuno di noi facesse il suo pezzettino, ci troveremo in un mondo più bello senza neanche accorgercene” Pezzettini è il podcast dei ragazzi e delle ragazze del Bibliopoint Lucas:...

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“Se ciascuno di noi facesse il suo pezzettino, ci troveremo in un mondo più bello senza neanche accorgercene”

Pezzettini è il podcast dei ragazzi e delle ragazze del Bibliopoint Lucas: ci ritroviamo una volta al mese, presentiamo tre libri e ne scegliamo uno da leggere insieme.
Nessun voto, nessun giudizio, non ci sono risposte giuste o sbagliate, ogni opinione è meritevole di essere espressa ed accolta.
Nessun obbligo di finire il libro: si legge per piacere, non per compito.
Non è una gara a chi legge di più: ci si scambia consigli e opinioni con tutto l’entusiasmo di condividere nuove storie.

Il tempo che dedichiamo ad incoraggiare i ragazzi e le ragazze a parlare dei libri che hanno letto li stimola a leggere ancora di più: con questo podcast vogliamo dare l’occasione e la voce ai protagonisti delle nostre letture di far sapere a tutti e a tutte quanto è bello leggere, ma, soprattutto, quanto è divertente farlo insieme consigliando nuove storie e condividendo la propria esperienza di lettura.
In ogni puntata potrai ascoltare la presentazione del libro scelto e i commenti dei ragazzi e delle ragazze.

Pezzettini è un progetto di promozione della circolazione del libro e della lettura del Bibliopoint Lucas creato dalla referente, Maestra Barbara Bonazelli, e dalle volontarie, Maestra Simona Sciortino e dalla Maestra Simona Lauretta, con la collaborazione di Lotta, libreria indipendente specializzata in letteratura per bambini e bambine, ragazzi e ragazze.
Puoi trovare i libri presentati ogni mese da prendere in prestito presso il Bibliopoint Lucas e da acquistare presso la libreria Lotta. Puoi partecipare al gruppo di lettura anche se non hai letto o non hai finito di leggere il libro, raggiungendoci al Bibliopoint Lucas in largo F. Bignotti 4.
Ecco le date dei prossimi incontri, ci ritroviamo sempre di mercoledì, sempre alle 17:00 (fino alle 18:30):
24/01/2024
21/02/2024
20/03/2024
17/04/2024
22/05/2024
19/06/2024
Aiutaci a farlo sapere a tutti e tutte condividendo il podcast e la date del prossimo incontro!
Buon ascolto, buon divertimento e... aspettiamo la tua voce!
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