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Lo show di BelSalento Radio
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1839 i Borbone abolirono la schiavitù podcast
13 JUL 2020 · 1839 i Borbone abolirono la schiavitù
http://belsalento.altervista.org/nel-1839-ferdinando-ii-di-borbone-aveva-sanzionato-e-vietato-la-tratta-dei-neri-in-america-fu-abolita-dopo-la-guerra-civile-del-1865/
Nel 1839 Ferdinando II di Borbone aveva sanzionato e vietato la Tratta dei neri – in America fu abolita dopo la guerra civile del 1865
Il 14 ottobre 1839 a Capodimonte, Ferdinando II, sovrano del Regno delle Due Sicilie, emanò l’Editto (europeo diremmo oggi) inerente la prevenzione e repressione dei reati relativi al traffico della schiavitù, cui fu dato il nome di – Tratta de’ Negri –
Questa ricerca io la feci nel 2014 e la pubblicai in un mio vecchio sito (wix), ma sinceramente la notizia che avevo appena letto nei documenti non mi meravigliò …, in quanto studiando i Borbone, è inevitabile per me immaginare una democrazia di alto livello in quella monarchia. Quindi dopo qualche mese la pubblicai, e successivamente dopo due o tre anni pubblicai anche l’altra (bella) scoperta del “reddito di cittadinanza” (che fu subito captata e divenne legge contemporanea).
I Borbone furono fra i primi in Europa a editare un documento sull’abolizione della tratta della schiavitù. E’ un raro documento che testimonia la coerenza spirituale della monarchia borbonica, che abolì la schiavitù già trenta anni prima di quell’evoluzione che avverrà poi in America in seguito alla guerra civile del 1865. In questo editto borbonico vi è contenuto l’elenco delle pene per i trafficanti e per le navi che si prestavano a tale traffico, facendo anche riferimento a convenzioni stipulate con la Francia e la Gran Bretagna, che sancivano collaborazione nella repressione della tratta. Difatti, il 14 febbraio 1838, era stipulata la Convenzione con Inghilterra, Francia e il Regno delle Due Sicilie, in base alla quale gli alleati erano obbligati a combattere la tratta degli schiavi con le armi e con denaro pubblico.
Sicchè nel 1839 Ferdinando II promulgò la «Legge per prevenire e reprimere i reati relativi al traffico conosciuto sotto il nome di Tratta de’ negri» per contrastare quello che lui definiva un «traffico abbominevole». L’editto era costituito da 15 articoli con l’elenco delle pene che variavano in base a determinate situazioni in cui la tratta era bloccata. Ad esempio se la nave impiegata per la tratta era stata bloccata prima o dopo della partenza da un porto, o se fosse già in mare aperto con il suo carico di schiavi, o che ancora non fosse giunta a destinazione.
Erano previsti anche sconti di pena per i membri dell’equipaggio che avessero collaborato con l’esercito e le guardie borboniche, ossia se questi avessero avvisato le autorità borboniche almeno 15 giorni prima della partenza della nave; ma non era previsto nessuno sconto di pena per l’armatore, il capitano, gli ufficiali, il proprietario della nave, l’assicuratore e per chi aveva fornito il capitale per la navigazione. Particolare non da sottolineare è che per bloccare questa tratta degli schiavi, la lungimiranza del re Borbone lo portò a formulare anche delle care sanzioni per chiunque avesse fabbricato, venduto e acquistato gli arnesi da impiegare per la tratta degli esseri umani. Erano poi previste ulteriori pene più gravi per chiunque avesse picchiato, stuprato, sodomizzato o ucciso uno schiavo.
In questo Editto infine compariva la “Gran Corte criminale”, che doveva provvedere alla liberazione di quegli schiavi, ai quali veniva consegnata gratuitamente «copia legale della decisione di libertà».
Terra d’Otranto 1800 – Feudalesimo mai terminato all’ombra dei Borbone
26 FEB 2020 · Terra d’Otranto 1800 – Feudalesimo mai terminato all’ombra dei Borbone.
Oggi parliamo del periodo borbonico di inizio '800 in Terra di Otranto. Si parla di un FEUDALESIMO persistente e di una elite aristocratica (meridionale) che da parecchie generazioni impersonificava una sorta di "feudalesimo stagnante", ossia una “casta” (si direbbe oggi) costituita da “non veri” rappresentanti della dinastia borbonica.
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L’antico nome di Terra di Otranto e di Bari era Calabria, termine che sembra alle origini della parola Italia
13 DEC 2019 · Oggi parliamo dell’antico nome della Terra di Otranto e di Bari. Lo sapevate che era "Calabria" ? E che il termine Calabria sembra anche alle origini della parola Italia ? Il nome Italia infatti deriverebbe da Enotria (terra del vino) di età del bonzo o da Vituli (terra dei vitelli) di età greca e romana.
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A Gallipoli tra XVII e XIX secolo, si batteva il prezzo dell’olio per l’intera Europa
12 DEC 2019 · Oggi parliamo della produzione dell’OLIO LAMPANTE nel porto di Gallipoli e del ”sapone di Marsiglia” - Gallipoli la “città bella” - Sin dal 1600 a Gallipoli l’olio valeva come l’oro. Ed era il migliore olio del Mediterraneo. Non era usato per l’alimentazione, ma era conosciuto nel mondo come il migliore olio per l'illuminazione cittadina. Tant'è che veniva esportato via mare verso ... verso tutto il mondo conosciuto e nell’intero bacino del mediterraneo. verso i porti italiani di Genova, Venezia, Napoli … e da li verso Inghilterra, Francia, Olanda … e poi di porto in porto l’olio lampante gallipolino ha raggiunto tutto il mondo, dall’America, alle steppe della Russia, agli scali del Nord Europa, all’estremo Oriente. Il famoso ”sapone di Marsiglia” in realtà è nato a Gallipoli.
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