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"Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________
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31 OCT 2024 · In Spagna già esplodono le polemiche politiche dopo l’alluvione. C'è una responsabilità politica per la pessima gestione dell'alluvione in Spagna? Forse sì. Comunque lo stabiliranno le inchieste, ma mentre si fa la conta dei morti, dei dispersi degli sfollati, la sinistra catalana critica la sinistra di Madrid. Dice Gabriel Rufián, portavoce al Congresso di Esquerra (la sinistra repubblicana di Catalogna). "Ci sono governi che privatizzano, che smantellano i servizi di emergenza e poi ci sono grandi imprese che obbligano i dipendenti a lavorare nel mezzo di una allerta rossa per pioggia. Quello che è successo era sicuramente inevitabile, ma c’è gente che è morta perché andava a lavorare, perché mancano le unità di soccorso degne di questo nome e ben equipaggiate”. Le responsabilità. Le responsabilità vanno ricercate nella Comunidad Valenciana, la comunità autonoma amministrata da Carlos Mazón, del Partido Popular (centrodestra), sospettata di aver emesso l'allerta rossa per piogge in ritardo di diverse ore, almeno otto, rispetto alla comunicazione lanciata di Aemet, agenzia statale di meteorologia. Infatti l'allerta c'era già da qualche giorno, ma la Regione non ha messo in atto le dovute misure eccezionali né misure preventive. Il messaggio che la protezione civile della Regione di Valencia invia sui telefoni è arrivata tardissimo quando era già tutto allagato e le persone erano già bloccate. Sull’amministrazione di Mazón ricadrebbe anche la responsabilità di aver soppresso la Unidad Valenciana de Emergencias, l’organismo voluto dal predecessore Ximo Puig per coordinare gli aiuti in caso di disastri naturali. Ma la cosa peggiore l'hanno fatta i dirigenti di alcune imprese della zona che hanno mantenuto l'attività lavorativa nelle zone colpite nonostante il rischio fosse già pubblico. In Spagna manca una cultura della Protezione civile che in Italia funziona in un modo o nell'altro almeno dal 1976, dai tempi del terremoto in Friuli con Zamberletti. Ma la manutenzione del territorio in Spagna come in Italia costa soldi, implica una formazione adeguata, soprattutto tempo. La Spagna comprenderà la lezione da questo evento tragico? "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
30 OCT 2024 · Migranti. Il Tribunale di Bologna rinvia alla Corte Ue il nuovo decreto sui Paesi sicuri. Se si dovesse applicare il principio seguito dal governo Meloni, tra i Paesi d’origine sicuri potremmo metterci anche la Germania nazista e l’Italia fascista. Così è scritto in un provvedimento del Tribunale di Bologna che rinvia alla Corte di Giustizia dell’Unione europea il nuovo decreto legge con la lista dei Paesi sicuri con cui l’esecutivo contava di sistemare ogni cosa e far ripartire i centri in Albania. Tutto parte dal caso di un cittadino del Bangladesh a cui è stata respinta la richiesta d’asilo ed è stato consegnato un ordine di espulsione. A quel punto la decisione della commissione prefettizia è stata impugnata, il cittadino straniero ha chiesto la sospensione del procedimento di espulsione al competente Tribunale di Bologna. I giudici hanno sospeso il giudizio, e rinviato alla Corte Ue il decreto emanato d’urgenza lo scorso 23 ottobre, dopo che i magistrati di Roma avevano invalidato i primi 12 trattenimenti in Albania, proprio in base all’ormai nota sentenza del 4 ottobre della stessa Corte europea. Si profila uno scontro tra Italia e Ue. I giudici di Bologna hanno deciso di non decidere, scaricando sulla Corte di Giustizia il compito di formulare l'ultima sentenza, ma nella sostanza concordano con i colleghi romani: “È stato ritenuto, in particolare, che la designazione non possa avvenire con l’esclusione di alcune categorie personali”. I magistrati bolognesi chiedono alla Corte Ue “se il principio del primato del diritto europeo ai sensi della consolidata giurisprudenza della Corte imponga di assumere che in caso di contrasto fra le disposizioni della Direttiva 2013/32/UE in materia di presupposti dell’atto di designazione e le disposizioni nazionali sussista sempre l’obbligo per il giudice nazionale di non applicare queste ultime." Questa domanda legittima avvia uno scontro diretto tra Ue e governo italiano. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
29 OCT 2024 · In Liguria vince Bucci. Pd primo partito. È finita come ci si aspettava. In Liguria, il centrodestra schiera il sindaco di Genova Bucci e vince le elezioni regionali. Il primo partito è il Pd che si afferma nel capoluogo e nella provincia, ma lo spostamento a sinistra genovese non basta a compensare il vento di centrodestra delle altre città. Crolla il M5s, Grillo non vota. Le elezioni in Liguria determinano il crollo dell'affluenza e del M5s travolto e lacerato dallo scontro interno tra Conte e Grillo che nemmeno si reca a vitare come aveva fatto già alle comunali di Genova. La magra figura viene ammessa da Conte, soprattutto da Orlando che ad un certo punto ci ha pure creduto nel colpaccio. Finale da cardiopalma Le ultime ore sono state un vero e proprio testa a testa fra i due contendenti con sorpassi sulla base di pochi centinaia di voti. Fin da subito gli analisti avevano avvertito questa situazione anche se Bucci era sempre stato indicato come vincente. Bucci ha battuto Orlando che, però ha raccolto un grande risultato a Genova, la città più popolosa, ma Bucci, ha prevalso grazie al voto complessivo. Lo sconforto di Orlando. "Siamo stati un pò una cavia qui in Liguria e questo ci ha penalizzato", ammette Orlando. Il tono della voce è quello di uno sconfitto che cade in piedi "Spero che in futuro non si ripeta questo schema per il format del centrosinistra", dichiara il candidato del Pd. Secondo Parlando, se a livello nazionale si vuole essere competitivi non si può è piu' discutere discussione che si è fatta per la Liguria. La sperimentazione fatta qui sconsiglia questo percorso. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
28 OCT 2024 · Stati Uniti. A pochi giorni dal voto ancora testa a testa tra Harris e Trump. Quando mancano meno di due settimane dal voto del 5 novembre, permane una sostanziale incertezza nelle elezioni presidenziali americane, e i due candidati, Kamala Harris e Donald Trump, restano testa a testa nei sondaggi, anche se l'ultima rilevazione di Abcnews vede di nuovo in testa la democratica. Per ritrovare il feeling con gli elettori, Harris conta sull'appoggio di Michelle Obama che arriva sul palco a nella speranza di migliorare le chance di vittoria della vicepresidente democratica. Michelle Obama ha attaccato duramente Donald Trump in Michigan, in un comizio con la Harris, e ha sfidato gli elettori a sostenere Harris come primo presidente donna degli Stati Uniti. "Sotto ogni punto di vista, ha dimostrato di essere pronta. La vera domanda è, come paese, siamo pronti per questo momento?". D'altro canto Donald Trump, nello show al Madison Square Garden, si è rivolto ai ventimila suoi sostenitori giunti a New York. "Kamala Harris sei licenziata. Sei la nemica del popolo: voi dem siete nemici interni più pericolosi di quelli di Paesi stranieri. Avete distrutto il Paese. Ma io ricostruirò il sogno americano", ha detto Trump. Una campagna elettorale a colpi di endorsement. La partita tra Harris e Trump rimane aperta, tanto che i candidati chiedono l'appoggio esterno. La Harris incassa gli endorsement di Swift, Springsteen, Eminem, Beyoncé, Gates. Trump punta invece su Elon Musk. In una decisione inaspettata, il Washington Post non sosterrà nessun candidato alla presidenza degli Stati Uniti, rompendo una tradizione che dal 1976 ha visto il giornale appoggiare i democratici. La decisione di non pubblicare l’endorsement a Kamala Harris, già redatto dagli editorialisti, sarebbe arrivata direttamente dal proprietario del quotidiano, Jeff Bezos. Secondo il commentatore più famoso, Robert Kagan, Bezos ha ceduto a Trump. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
25 OCT 2024 · Conte licenzia Grillo e azzera il suo contratto di consulente. La mossa di Giuseppe Conte contro Beppe Grillo è l'ultima scena di una brutta storia iniziata almeno due anni e mezzo fa, proseguita quest'estate e non ancora ultimata. Il Presidente ha licenziato il fondatore del M5S azzerando il suo lussuoso contratto da 300 mila euro come consulente. "Beppe Grillo è responsabile di una controcomunicazione che fa venire meno le ragioni di una collaborazione contrattuale", manda a dire Giuseppe Conte a Bruno Vespa, nel suo ennesimo libro. Per Conte, Grillo ha rivendicato il compenso come garante anche nelle ultime lettere che ha scritto e il suo ruolo avrebbe un intrinseco valore morale e non è compatibile con alcuna retribuzione. Dice Conte: "Di fronte a un processo costituente che ha coinvolto l'intero movimento, Grillo sta portando avanti atti di sabotaggio compromettendo l'obiettivo di liberare energie nuove". M5s verso l'implosione. Sembra passata una vita da quando Conte decise di offrire al garante del M5S un contratto di fatto mai rispettato. All'epoca nel M5S c'era Luigi Di Maio, e il M5s aveva sfiorato già allora la scissione. Conte non poteva permettersi di avere contro Grillo. Nel tempo la partecipazione di Grillo a eventi pubblici del Movimento si era ridotta a spot minimi. Grillo aveva preso un'altra strada dimostrando una disaffezione plateale, come nella sua Genova al voto per il Comune, nel 2021. La scorsa estate Grillo ha dichiarato guerra a Conte, accusandolo di voler distruggere definitivamente il M5S, cambiando nome, simbolo, rompendo la regola aurea dei due mandati. Il partito vola verso l'implosione. La prima carta di Conte è il mancato finanziamento del garante Grillo, poi nelle prossime settimane si arriverà alla resa dei conti finale all'assemblea nazionale. Un vero peccato per un movimento diventato negli anni un partito come gli altri, con tanto di gerarchie, regole, spartizioni, lottizzazioni, correnti. Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
24 OCT 2024 · Nuova bufera al ministero della Cultura. Il capo di Gabinetto Spano si dimette. Ed è solo l'inizio. Il servizio annunciato da Sigfrido Ranucci nella puntata di Report di domenica non è ancora andato in onda e il ministero della Cultura guidato da Alessandro Giuli, dopo lo scandalo Gennaro Sangiuliano/Maria Rosaria Boccia, piomba nuovamente nel caos. Il mandato di Francesco Spano come Capo di Gabinetto del ministro, giunto dopo il durissimo siluramento di Francesco Gilioli, è durato neanche dieci giorni, poi sono giunte le sue dimissioni. Scrive Spano nella sua lettera spedita a Giuli: " Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante”. Ma Ranucci parlerà di due casi analoghi a quello di Sangiuliano/Boccia. Si deduce dunque che gli scandali siano sono all'inizio e che coinvolgono personaggi influenti del partito di maggioranza, cioè Fratelli d'Italia, e, con ogni probabilità, perfino l'attuale ministro. Il caso Spano Francesco Spano diventa segretario generale del Museo nazionale delle arti del XXI secolo già con Giovanna Melandri. Viene poi confermato dal neo-presidente Giuli nell’autunno del 2022, e sceglie fra i collaboratori retribuiti suo marito, l’avvocato Marco Carnabuci come consulente specialistico per la predisposizione del Mog (Modello organizzazione di gestione) a 14mila euro trimestrali. Visto lo stretto legame tra l’attuale ministro della Cultura e Spano, è difficile che il primo non conoscesse la natura dei rapporti che allora intercorrono fra il suo segretario generale e il neo-assunto. La nomina di Spano da parte di Giuli era stata criticata dal presidente del Senato Ignazio La Russa e dai vertici di Fratelli d’Italia. Il neo-ministro Giuli ha rivendicato la sua autonomia, e ora rischia il posto. Pensare che volevano affermare l'egemonia culturale della destra italiana. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
23 OCT 2024 · Consiglio d'Europa: dibattito politico italiano xenofobo e razzista. Dura reprimenda del Consiglio d'Europa contro il dibattito politico e pubblico italiano. Ecri è la commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa. L' organizzazione internazionale si dice preoccupata perché negli ultimi anni il discorso pubblico italiano è diventato "sempre più xenofobo" e i discorsi politici hanno assunto toni "fortemente divisivi e antagonistici", in particolare nei confronti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, cittadini italiani con origine migratoria, Rom e persone Lgbti. La Commissione si riferisce soprattutto alla Lega e al suo segretario, il ministro Matteo Salvini, ma non risparmia le forze dell’ordine che fanno profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e indagine, nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana. Lo stupore di Sergio Mattarella. Le forti critiche del Consiglio d'Europa non passano inosservata al Quirinale, tanto che Sergio Mattarella ha subito sentito il capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, esprimendogli lo stupore per le affermazioni contenute nel rapporto della Commissione e ribadendo stima e vicinanza alle forze di Polizia. "I poliziotti meritano rispetto, non simili ingiurie", dice la premier Giorgia Meloni. "È inaccettabile che un'organizzazione internazionale insulti donne e uomini che con dedizione ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini", sostiene Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. Certamente il report della commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa, è un tantino esagerato: generalizza, non fa differenze, mette sullo stesso piano i toni di alcuni esponenti della politica italiana in perenne campagna elettorale e le molte persone e associazioni che, ogni giorno, attraverso opere di carità e solidarietà, rendono la vita degli ultimi nel nostro Paese se non migliore, almeno più dignitosa. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
22 OCT 2024 · Rapporti tra politica e magistratura: La Russa chiede di cambiare la Carta Costituzionale. I rapporti tra politica e magistratura hanno raggiunto in questi giorni livelli di massima tensione istituzionale. Prima con la decisione del Tribunale di Roma che ha annullato il trattenimento di 12 persone nei centri allestiti in Albania. Poi con il testo del consiglio dei ministri. Infine con le dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa che chiede di cambiare il titolo IV la Carta costituzionale per fare maggiore chiarezza nel rapporto tra poteri. Dice La Russa: "La destra, che vuole governare, vorrebbe rispetto per le prerogative della politica. Ed è per questo che dobbiamo chiarire questa zona grigia. Perché altrimenti non si capisce quale sia il confine tra le funzioni della giustizia e quelle della politica." Nella sostanza, La Russa si schiera con il ministro Carlo Nordio che aveva definito abnorme la sentenza dei magistrati romani di invalidare il trasferimento di 12 migranti in Albania. Fuori dalla norma, sostiene la seconda carica dello Stato. Le mani sulla Carta Costituzionale. Cambiare la Costituzione è il sogno di molti, ma fino ad oggi i tentativi di scardinare le regole non hanno portato bene ai mittenti. Matteo Renzi perse infatti un referendum costituzionale nel 2017 perché aveva personalizzato lo scontro. E ancor prima, nessuno dei tentativi di procedere alla modifica della Costituzione attraverso commissioni bicamerali ebbe successo. Nel 2001, nel 2006 e nel 2016, le riforme costituzionali approvate dal Parlamento e sottoposte al Corpo elettorale per il referendum confermativo hanno perciò seguito il metodo ordinario di revisione costituzionale, previsto dall'articolo 138 della Costituzione. La Russa che è avvocato, e lo stesso Nordio che ha una lunga storia nella magistratura, dovrebbero conoscere che la Costituzione custodisce un principio che resta uno dei pilastri essenziali della nostra democrazia: è la separazione dei poteri inserito nel titolo IV della Carta a garanzia dei cittadini e dei loro diritti. Si tratta di un principio fondamentale per la costituzione di uno Stato liberal-democratico, in virtù del quale ogni funzione statale (legislativa, amministrativa e giudiziaria) deve essere esercitata da organi diversi (parlamento, governo, magistratura), ciascuno dotato di proprio potere di decisione, senza che la politica o altri poteri prevalgono su altri. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
21 OCT 2024 · Mattarella vuole evitare l'ennesimo scontro tra politica e magistratura. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella intende impedire che si acutizzi lo scontro tra Governo e magistratura dopo la decisione del Tribunale di Roma che ha annullato il trattenimento di 12 persone nei centri allestiti in Albania, depotenziando gli effetti dell'accordo tra Roma e Tirana della scorsa estate. La preoccupazione del Presidente della Repubblica è quella di evitare il rischio di un conflitto istituzionale tra poteri e scongiurare una prova di forza con la Ue alla vigilia della decisione definitiva sull’insediamento di Raffaele Fitto a commissario. Infatti i giudici di Roma si sono ispirati a una sentenza della Corte di giustizia europea. La premier Giorgia Meloni pensa di risolvere la questione già oggi in Consiglio dei ministri con il varo di un decreto ad hoc e si è avviata un’interlocuzione tecnica tra gli uffici giuridici del Quirinale e quelli di Palazzo Chigi per giungere ad una mediazione sul testo. La mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello. Le distanze tra Governo e magistrati si sono ancor più allargate dopo la diffusione della mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello della corrente di "Magistratura democratica", pubblicata dal quotidiano Il Tempo, poi rilanciata dalla premier: “Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione di quella di Berlusconi". Non giovano certamente le dichiarazioni del ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio, secondo cui si dovrebbero avviare immediati procedimenti disciplinari con i giudici di Roma. Il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, si dice fortemente preoccupato per toni di aggressione al lavoro giudiziario senza precedenti. In questo clima infuocato si dovrebbe ritornare ad usare la ragione, e il buon senso è che il diritto vada applicato da tutti: il rispetto dei diritti e delle garanzie delle persone, prima ancora dei programmi elettorali dei partiti. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
17 OCT 2024 · In Liguria esondano fiumi e torrenti: un nuovo disastro ambientale annunciato. In poche ore il diluvio si abbatte ancora una volta sulla Liguria e fa emergere l'incapacità di avviare la manutenzione costante e precisa del territorio da parte delle autorità competenti. La cumulata massima nelle ultime 24 ore è stata registrata dalla stazione di Verzi-Loano, con 160,2 millimetri di pioggia, mentre quella oraria è stata toccata a Sciarborasca, nell'entroterra genovese di ponente, con 79 millimetri di pioggia. Le conseguenze sono ampiamente prevedibili, ma non previste da chi avrebbe dovuto intervenire. Strade allagate, fiumi e torrenti esondati, Ferrania e il Bormida rompono gli argini, frana sull’Aurelia, sospesa la circolazione ferroviaria sulla Genova-Ventimiglia tra Pietra Ligure e Loano, scuole chiuse a Genova e in provincia. Le zone colpite in Liguria Le aree attualmente più colpite sono Albenga e l'entroterra, da Tovo San Giacomo, dove si sono registrati allagamenti lungo il torrente Maremola, a Ferrania (frazione di Cairo Montenotte) con il fiume Bormida parzialmente esondato in più punti, e Altare, in particolare nella zona industriale. Allagamenti di strade e scantinati segnalati anche a Celle Ligure e Calice Ligure, con il progressivo spostamento della perturbazione verso levante. A Savona è costante il monitoraggio degli argini del torrente Letimbro, in piena. Situazione analoga anche a Quiliano. Il territorio era già stato alluvionato con le piogge intense del 5 settembre scorso, a oggi i danni stimati per l’agricoltura si aggirano attorno ai 25 milioni solo nell’area di Albenga fra serre, campi allagati, piante e vasi travolti dalla furia dell’acqua. Sembrano le scene di un brutto film già viste in tanti anni, in luoghi dove l'equilibrio tra uomo e ambiente è fragilissimo, dove gli alvei dei fiumi sono in molte parti ricoperti dal cemento o, ancora peggio, deviati e poi concentrati in sbocchi ristretti. A quando un piano serio per la salvaguardia del dissesto idrogeologico? "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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