21 JUL 2022 · Giordana Di Stefano ha solo vent'anni quando muore, il 7 ottobre del 2015. Il suo corpo, sfigurato da quasi cinquanta coltellate, viene trovato poco lontano da casa sua, a Nicolosi. L'evento scatena uno tsunami che trascina come detriti decine e decine di persone da ogni luogo nella cittadina siciliana e le raduna tutte davanti alla porta della casa di Giordana. L'unico che manca a Nicolosi, quel 7 ottobre del 2015, è Antonio Priolo detto Luca. Più la cittadina si riempie, più lui si allontana: la sua fuga sarà fermata a Milano, a 1.345 chilometri di distanza. Priolo è l'ex compagno di Giordana, il padre di sua figlia e il suo stalker. Ora, è anche il suo assassino. "dieci giorni" è una miniserie che parla di una morte e di una vita: quelle di Giordana Di Stefano e quelle di altre cento donne vittime di femminicidio ogni anno. Scritto e prodotto da Ludovica Merletti

22 JUL 2022 · 7 ottobre del 2015, giorno uno Alle 4 del mattino la ventenne Giordana Di Stefano non è ancora tornata a casa. Vera, sua madre, fa qualcosa che può sembrare inconcepibile per chi ha una figlia di quell'età: ne denuncia immediatamente la scomparsa. Prima, però, va a casa di Luca Priolo, l'ex compagno di Giordana: pensa che lui l'abbia sequestrata. Non c'è: è già cominciata in piena notte la sua fuga. Giordana non è con lui, non è stata rapita: è morta.

22 JUL 2022 · 8 e 10 ottobre 2015, giorni due e quattro Vera il giorno della morte di sua figlia lo passa quasi tutto in caserma, in attesa. Luca Priolo, l'assassino di Giordana, è latitante. La sua fuga termina a Milano Centrale: i carabinieri lo arrestano mentre aspetta un treno per la Svizzera. A vederlo, dai filmati delle telecamere della stazione, è uno tra tanti, mentre passeggia con un grosso trolley pieno. Nel frattempo Nicolosi si riempie, continuano ad arrivare persone, giornalisti perlopiù. Anche loro aspettano: Vera li trova davanti alla porta di casa sua. Non riesce a parlare e se ne va. Passeranno dieci giorni prima che possa fare ritorno nel suo letto.

22 JUL 2022 · 13 e 16 ottobre 2015, giorni sette e dieci A una settimana dal femminicidio di Giordana, Nicolosi inizia a essere un po' più silenziosa. Si sentono sempre meno domande per strada. Non c'è più molto da sapere. Nel frattempo a Pordenone, all'estremità opposta d'Italia, altre due donne sono state uccise: Shuie Yang e Haiyan Wang, madre e figlia. Tre giorni dopo Vera torna a casa. La morte di Giordana è stata raccontata e non c'è più nessuno ad aspettarla sulla soglia. Del resto la storia di sua figlia non ha proprio nulla di speciale: in Italia la media è di un femminicidio ogni tre giorni. Eppure, quando la stampa se ne va da Nicolosi, non sappiamo niente. Non tanto della morte: sappiamo bene il numero e la collocazione delle coltellate. Non sappiamo niente della vita di Giordana, di come per anni sia stata soffocata, umiliata e terrorizzata da Luca Priolo. Gli unici che hanno raccontato la sua storia non la conoscono, o peggio, sono amici di lui. Nessuno che ami Giordana ha la forza di parlare e non c'è tempo.