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Stefania Marinoni - Mario Benedetti "Il diritto all'allegria"

Stefania Marinoni - Mario Benedetti "Il diritto all'allegria"
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Feb 26, 2017 · 12m 43s

Stefania Marinoni, traduttrice Mario Benedetti "Il diritto all'allegria" Nottetempo www.edizioninottetempo.it “Abbiamo diritto all’allegria. A volte è fumo o nebbia o un cielovelato. Ma dietro questi contrattempi c’è lei, in attesa....

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Stefania Marinoni, traduttrice
Mario Benedetti
"Il diritto all'allegria"
Nottetempo
www.edizioninottetempo.it


“Abbiamo diritto all’allegria. A volte è fumo o nebbia o un cielovelato. Ma dietro questi contrattempi c’è lei, in attesa. Nell’anima c’è sempre una fessura a cui l’allegria si affaccia con le pupille spalancate. E allora il cuore si fa piú vivace, abbandona la quiete ed è quasi uccello.”


Tutta l’ironia e la tenerezza, l’estro e la malinconia, l’incanto e il disincanto di Mario Benedetti trovano il loro culmine in questo libro pubblicato nel 2007, due anni prima della sua morte. Composto di brevi testi in cui si alternano racconti e riflessioni, aforismi e giocose intemperanze della lingua, elogio della vita e ricognizione della morte, le minuzie di ogni giorno e le grandi domande inevase dell’esistenza, Il diritto all’allegria è una collezione dei temi, delle passioni e delle ossessioni del grande scrittore uruguaiano, messaggi in bottiglia lanciati dalla “chiatta dell’utopia”. Tra dèi latitanti e rapaci padroni della terra, guerre e mercati, in mezzo all’assurdità di questo “millimetro di universo che ci è toccato in sorte”, Benedetti irride ogni potere e salva quello che resiste: alberi, uccelli, stupori, i sentimenti che danno “colore al mondo”, la vertiginosa fragilità dell’essere umano, i piedi degli scalzi, le parole che respirano “all’aria aperta”, fuori dai dizionari. E, non ultimo, l’irriducibile “diritto all’allegria”, malgrado tutto.


Colore al mondo
Milioni e milioni. In tutte le monete. Tanto ci costa ve- ri care se ci sono esseri viventi (Adami ed Eve, serpen- ti o gorilla, alberi o praterie) su pianeti di roccia o di chissà cosa, mentre su questo piccolo pianeta pieno di vita migliaia di bambini muoiono di fame civilizzata.
I sentimenti si dileguano, a volte si rifugiano in covi d’amore, ma quando escono all’aria chiusa o aperta danno colore al mondo, non all’universo irraggiungi- bile ma al mondo piccolo, l’orizzonte privato entro cui ci muoviamo. Grazie a loro, ai sentimenti, diventiamo consapevoli di non essere altri, di essere noi stessi. I sentimenti ci consegnano un nome, e con quel nome siamo quel che siamo...


Mario Benedetti (1920-2009), è stato uno dei massimi narratori e poeti del Novecento. Ha cominciato a guadagnarsi la vita come commerciante, contabile, impiegato, giornalista e traduttore. È stato direttore del Centro di Ricerche Letterarie della “Casa de las Américas” all’Avana, e del Dipartimento di Letteratura Latinoamericana, dell’Università di Montevideo. Dopo il golpe militare del 1973, ha rinunciato all’incarico universitario ed è partito in esilio, durato 12 anni, prima in Argentina, poi in Perù, a Cuba e in Spagna. Nel 1999 ha ricevuto il prestigioso Premio di Poesia Reina Sofìa. Tradotti in Italia: Racconti (Multimedia, 1995), Inventario: poesie 1948-2000 (Le Lettere, 2001), Grazie per il fuoco (La Nuova Frontiera, 2011) e Fondi di caffè (La Nuova frontiera, 2013).
Chi di noi, del 1953, è il suo sorprendente romanzo d’esordio. La tregua, pubblicato da nottetempo nel 2006 e rilanciato nel 2014 con grande successo, ha ricevuto il Mix Prize 2015.



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