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Rivista Militare 4 2023, Andrea MARGELLETTI - Ripensare l'occultamento sui campi di battaglia contemporanei.

Rivista Militare 4 2023, Andrea MARGELLETTI - Ripensare l'occultamento sui campi di battaglia contemporanei.
Feb 7, 2024 · 5m 27s

Un’immagine divenuta comune sui campi di battaglia contemporanei vede una piccola unità ripresa dall’alto mentre cerca di occultarsi nella boscaglia o in una posizione trincerata, al fronte o nelle retrovie....

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Un’immagine divenuta comune sui campi di battaglia contemporanei vede una piccola unità ripresa dall’alto mentre cerca di occultarsi nella boscaglia o in una posizione trincerata, al fronte o nelle retrovie. Il seguito del video è ormai drammaticamente prevedibile, con personale e mezzi spazzati via da una precisa azione di fuoco indiretto o da un attacco dalla terza dimensione. Dagli altipiani del Nagorno-Karabakh alle pianure del Donbass, la pluralità e diffusione dei sistemi di sorveglianza del terreno hanno reso estremamente pericoloso stazionare in qualsiasi area di un teatro di operazioni, aprendo un dilemma centrale per la componente terrestre: se e come occultarsi in un’epoca di letalità pervasiva. L’avvento di sistemi di rilevamento, crescentemente efficienti ed accurati, problematizza infatti la possibilità di manovrare della Forza, rendendo ogni azione esposta all’individuazione lungo tutto lo spettro elettromagnetico, dalla comune identificazione ottica al tracciamento termico e radar. La soluzione preminente in dottrina e nella prassi operativa esalta dunque la mobilità ed il continuo movimento per mitigare il rischio di individuazione o l’adozione di dispositivi dispersi per contenere l’impatto di un conseguente bersagliamento. Considerare tuttavia definitivamente superato il concetto di occultamento appare insoddisfacente, soprattutto nel contesto di un ritorno del warfighting convenzionale ad alta intensità, implicante attività protratte nel tempo e una rinnovata importanza per la massa. Rendere sufficientemente mobili intere unità di grandi dimensioni lungo tutta la profondità di uno schieramento risulta infatti una sfida significativa, portando ad assumere che nuove forme di occultamento devono essere adottate per proteggere quelle componenti che per funzione o necessità non possono seguire tattiche ad alta dispersione e mobilità. Ripensare la capacità di sottrarsi alla vista multispettrale dell’avversario richiede però di andare oltre le semplici trame mimetiche digitali sviluppate in modo computerizzato secondo la clutter-metrics, ossia lo studio di quanto facilmente gli oggetti possono essere localizzati e identificati. Se queste possono infatti garantire livree da combattimento idonee agli ambienti di una determinata area geografica, non offrono né la soppressione dalla tracciatura termica, né la possibilità di adattarsi agli specifici sfondi naturali o antropici dove l’operatore o il mezzo si trova ad agire. In una simile direzione sono orientati pertanto gli sviluppi di reti mimetiche a protezione multispettrale e di pannelli adattivi “intelligenti”. La prima soluzione rappresenta una reingegnerizzazione delle esistenti reti mimetiche, incorporante però l’impiego di materiali multistrato e pigmentazioni speciali capaci di limitare la tracciatura infrarossa e ridurre la segnatura radar nello spettro1-100 GHz, ostacolando la ricognizione con sensori termici e l’individuazione con radar di sorveglianza del campo di battaglia. Un’altra possibilità riguarda invece apparati come il Caméléon-Salamandre, brevettato dalla Direction Générale de l’Armement francese. Lo stesso consiste in pannelli costituiti da pixels esagonali con un sistema di raffreddamento liquido capaci, in tempo reale, di modulare colore e temperatura in base all’analisi software, abilitata dall'intelligenza artificiale, dell'ambiente circostante. Questo consente non solo un occultamento termico ed ottico adattivo, ma anche, soprattutto in operazioni notturne, di alterare la segnatura infrarossa degli assetti, mimando quella di altri mezzi, allo scopo di ingannare l’avversario. Arrivato al livello di prototipo, l’apparato è in corso di ulteriore sviluppo per la realizzazione di superfici di diversa forma e dimensione da apporre sui veicoli e magari, in futuro, anche sull’equipaggiamento individuale. L’attenta osservazione ed analisi del conflitto in corso in Ucraina manifesta gli alti livelli di attrito che le operazioni militari contemporanee determinano, stimolando un’approfondita ricerca verso nuove tattiche, tecniche e procedure per aumentare la sopravvivenza di operatori e mezzi sul campo di battaglia, con l’industria della difesa europea in prima linea per sviluppare soluzioni. Se tattiche disperse ed un’enfasi crescente sulla mobilità possono conferire bersagli elusivi all’azione letale del nemico, la capacità di rimanere statici ed occultati rimane determinante, ma necessita di innovazione per essere reinterpretata.  
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Author Esercito Italiano
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