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Pace nel nostro tempo (593-599), ep. 101

Pace nel nostro tempo (593-599), ep. 101
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Dec 6, 2021 · 56m 47s

Dopo decenni di combattimenti, in questo episodio, quasi a sentire l’ombra di un secolo che sta per chiudersi, avremo i primi, veri tentativi di porre fine alla guerra. Lentamente gli...

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Dopo decenni di combattimenti, in questo episodio, quasi a sentire l’ombra di un secolo che sta per chiudersi, avremo i primi, veri tentativi di porre fine alla guerra. Lentamente gli esausti duellanti si avvicineranno verso una reciproca comprensione. Eppure manca ancora un elemento, irrisolto anche in questo episodio: l’Impero continua a desiderare una riconquista. Per una pace duratura, paradossalmente, l’Impero dovrà perdere ogni speranza.
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Grazie anche a tutti i miei sostenitori al livello Marco Polo!
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Musiche di Riccardo Santato con l’eccezione di:

Title: Zadok the priest
Author: St Matthew's Concert Choir; Damien Giromella, director
Link: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Handel_-_Zadok_the_Priest.ogg
This file is licensed under the Creative Commons Attribution 3.0 Unported license. It has been slightly modified (volume) to be the base of a section of the podcast
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Comments
Nico

Nico

2 years ago

Non hai parlato della fondazione del gastaldato di Bojano. Paolo Diacono la pone negli anni 40 del VII secolo, quando una fazione proto-bulgara uscita sconfitta da una guerra civile del kahnato avaro si diede ai longobardi per evitare la morte e fu insediata nelle terre dell'antica capitale dei sanniti che era rimasta spopolato dalle guerre gotiche. Ora, che una zona rimanesse spopolata per un secolo e che queste genti turaniche (che ancora parlavano la loro lingua turca un secolo e mezzo dopo, secondo Diacono) non avessero lasciato tracce nella storia, nell'archeologia, nella lingua sembrava poco credibile e quel passo fu poco creduto finché una trentina di anni fa fu trovata una necropoli di genti steppiche, spesso sepolte coi loro cavalli, proprio dove diceva Paolo, nei territori del municipium di Bovianum. Ora tutto ciò è al museo archeologico provinciale a Campobasso, peccato che la datazione delle sepolture più antiche sia del periodo di Arechi, almeno cinquant'anni prima di ciò che scrive il nostro storico, il che sarebbe almeno più credibile che pensare che quelle zone fossero restate vuote per generazioni. Qualcuno pensa che Paolo Diacono abbia ragione (e la cronologia sia imprecisa), qualcuno che la storia sia sostanzialmente esatta, solo abbia sbagliato anni, altri invece che ci furono due migrazioni bulgare, una di genti che facevano parte del primo esercito che aveva passato le Alpi e poi era arrivato col primo duca di Benevento nel Sannio, ma poi per consanguineità fu scelto decenni dopo di stanziare lì i nuovi bulgari di Alzecone di cui parla la Historia Longobardorum. Tu come la racconeresti questa storia, visto che ci sono tre versioni? 😁 Che poi, questi gastaldi di stirpe turanica pare resteranno fino alla alla Battagli di Civita te, oltre la metà DELL'XI secolo, e faranno in tempo ad organizzare un esercito in proprio per cercare di scacciare dall'Italia i saraceni dell'Emirato di Bari, insomma sono lì per restare! 😁
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Author Marco Cappelli
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