Nella quarta puntata di Zeppa vi portiamo alla scoperta della terra di ghiaccio, patria di
Björk e di spiriti che tornano a infestare spiagge vulcaniche perché hanno amato troppo.
Per il primo dei nostri viaggi nell'universo della traduzione, abbiamo intervistato
Silvia Cosimini che da oltre vent'anni si dedica esclusivamente alla traduzione e alla promozione della letteratura islandese contemporanea e medievale. Nata a Montecatini Terme (PT) nel 1966, laureata in Lingue con una tesi in Filologia Germanica a Firenze, parte per Reykjavík, dove dopo quattro anni consegue una laurea in lingua e cultura islandese all’Università d’Islanda. Rientrata a Firenze, lavora per qualche anno in una casa editrice ottenendo un posto di ruolo come insegnante d’inglese nelle scuole superiori. Ha frequentato il Master in traduzione letteraria della Ca’ Foscari di Venezia e il corso di specializzazione Tradurre la letteratura della SSIT di Misano Adriatico.
Nel 2011 le è stato assegnato il
premio nazionale per la traduzione dal Ministero del Beni e delle Attività Culturali e nel 2019 il
premio Orðstír per la traduzione dal presidente della repubblica islandese. Silvia Cosimini è tutor didattico di Filologia Germanica all’Università degli Studi di Bologna e docente a contratto di Lingua e Letteratura Islandese all’Università Statale di Milano.
Per
Intrecci rivista ha tradotto e curato il racconto
Inferno dello scrittore e poeta islandese Gyrðir Elíasson.
Per esplorare il mestiere delle parole, le scelte e le sfide che fanno parte della vita di chi traduce nasce Zeppa, un podcast di racconti, voci e aneddoti alla scoperta dell’universo Traduzione. Perché chi l’ha detto che una rivista non può parlare?
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