Incontri obliqui: le produzioni di Brian Eno

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show more𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗼𝗯𝗹𝗶𝗾𝘂𝗶: 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗕𝗿𝗶𝗮𝗻 𝗘𝗻𝗼
Dopo la monografia dedicata alla produzione personale di Brian Eno, già esplorata in questo programma nel dicembre 2018 (ascoltabile qui: bit.ly/mcpdi-brianeno), oggi partiamo verso un viaggio che ha come destinazione una molteplicità di ascolti: sono infatti innumerevoli, oblique ed eterogenee le pubblicazioni musicali uscite sono la guida del Brian Eno produttore nel corso della sua carriera, molte di queste entrate di diritto nella storia della musica contemporanea.
Si parte nella New York di fine anni ’70 in cui le proposte dell’Artists Space di Soho, teatro di molti gruppi alternativi ispirati al free jazz di Ayler e Coltrane, alle avanguardie minimaliste ma anche al garage e al punk più genuine, affascineranno Eno a tal punto che la selezione di quel sound rabbioso, violento e rumoroso diventerà la selezione di un disco considerato manifesto della scena No Wave di quegli anni.
Gli anni successivi vedranno la sua produzione forgiare una pietra miliare dopo l’altra, la ritmica nevrotica si fonde alla scena New Wave, al post punk e all’elettronica tedesca arrivando a dischi come quelli dei DEVO, di Robert Calver e degli Ultravox. L’ultimo ventennio del secolo si contraddistingue invece per la ricerca costante di un valore “etnico”, esotico, ritmico e corale ma elettronicamente più disteso influenzato dal suo stupendo naufragare ambient, di cui ad Eno si può riconoscere la paternità del genere. Sono figli di questo periodo i dischi dei britannici James (Wah Wah, Whiplash e Millionaires) ma anche di Teresa De Sio, Zvuki Mu o i portoghesi The Gift.
Il nome di Eno è legato inoltre a quello dello straordinario produttore Daniel Lanois, il cui sodalizio artistico porterà ai natali dei popolarissimi U2, lanciati a livello mondiale con gli album The Joshua Tree, Achtung Baby, Zooropa e All that you can’t leave behind. Il racconto di Michele Selva prosegue poi con ascolti dedicati alla Penguin Cafè Orchestra, dell’etichetta Obscure e di Gabin Bryars, arrivando fino ai giorni d’oggi.
Un programma a cura di Michele Selva
Regia di Alessandro Renzi
🎶 𝐒𝐂𝐎𝐏𝐑𝐈 𝐈𝐋 𝐂𝐀𝐍𝐀𝐋𝐄 - La Musica come Pratica dell'Impossibile: bit.ly/usma-mcpdi
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