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Calendario letterario dell'Avvento #9 Daniel Pennac

Calendario letterario dell'Avvento #9 Daniel Pennac
Dec 7, 2022 · 5m 56s

Figlio di un ufficiale è nato a Casablanca nel 1944 e ha viaggiato molto, seguendo gli spostamenti del padre. Da vent’anni abita a Belleville, cosmopolita quartiere di Parigi, dove è...

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Figlio di un ufficiale è nato a Casablanca nel 1944 e ha viaggiato molto, seguendo gli spostamenti del padre. Da vent’anni abita a Belleville, cosmopolita quartiere di Parigi, dove è stato anche insegnante di lettere al liceo. I suoi racconti l’hanno reso popolare, soprattutto presso i giovani, come una rock star: è riuscito infatti a raccontare la decadenza del vivere comune senza ipocriti moralismi, ma con umorismo tagliente, che risulta credibile perché saldamente ancorata ai forti, fortissimi legami di quartiere, alla solidarietà che unisce chi si trova ai margini della società apparentemente senza un posto da occupare perché, alla fine, c’è sempre un lieto fine per tutti.Il suo saggio, Come un romanzo, offre i libri e la lettura ai ragazzi e alle ragazze come complici, come amici attraverso i quali ampliare conoscenze, arricchire punti di vista, costruire percorsi e nuove strade. Signore e signori, ecco a voi Daniel Pennacchioni, in arte Daniel Pennac.
Quando riceve la Laurea ad Honorem in Pedagogia presso l'Università di Bologna, elabora un discorso di ringraziamento che diventa un breve prezioso compendio sul ruolo dell’insegnante, Una lezione d’ignoranza. Nonostante gli illustri precedenti familiari, a scuola va male, non si comporta da studente modello e nello studio è definito “somaro”, come rivela in Diario di scuola, pagine intense in cui racconta la profonda solitudine e il senso di vergogna di chi non capisce in un mondo in cui tutti gli altri capiscono: “Le mie pagelle lo confermavano tutti i mesi: ero un cretino ed era tutta colpa mia! Da ciò ne derivò un odio per me stesso, un grande senso di inferiorità e sensi di colpa”. E poi, finalmente, ecco l’incontro con gli insegnanti che lo salvano, che anziché assegnargli un tema tradizionale da svolgere gli chiedono di scrivere un romanzo a puntate: è la letteratura a salvarlo. E la fiducia di chi non ha smesso di credere in lui. Il resto della storia è noto.

In questo episodio leggiamo insieme un brano tratto dai primi tre capitoli del libro L’occhio del lupo.
È una storia bellissima quella che scorre negli occhi di Africa e Lupo Azzurro, i protagonisti de L’occhio del lupo, breve romanzo scritto nel 1984, è, per ammissione dello stesso Pennac, il libro che preferiva tra i suoi. È la storia di amicizia tra Africa, un bambino, che è davanti alla gabbia di uno zoo e un lupo d’Alaska che tiene aperto solo un occhio che vi è rinchiuso.Se si dovesse esprimere con una sola parola di che cosa tratta questo racconto credo che quella parola sarebbe ‘empatia’.
Africa fissa il lupo che si muove nervosamente avanti e indietro, cerca un punto di contatto, prova a vincere la resistenza di quell’inquieto animale. Ci riesce, perché chiude un occhio.Ecco l’empatia. Bellissima la frase: voglio sentire come senti tu, voglio vedere quello che vedi tu, voglio arrivare alla tua storia perché «un nome non significa nulla senza la sua storia».
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Author Lotta Libreria
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