Seguendo il flusso delle persone in movimento lungo la rotta, continua il viaggio in
Serbia. Da Belgrado, Giacomo si sposta
a nord nella zona di Sombor: con il team dell’organizzazione
InfoPark, sono realizzati alcuni
sopralluoghi negli squat, luoghi occupati temporaneamente dai migranti e
gestiti dai cosiddetti trafficanti.
A poca distanza,
il muro di Orban, la barriera di filo spinato alta quattro metri, comprensiva di videosorveglianza e filo elettrico, installata
lungo l’intero confine tra Serbia e Ungheria. Questa opera del governo ungherese ha solo deviato e rallentato la rotta:
i migranti l’attraversano posizionando alte scale, senza però riuscire ad evitare di ferirsi con le lamette del filo spinato. I
respingimenti violenti della polizia ungherese, le sparatorie tra bande di trafficanti e gli sgomberi violenti degli squat da parte della polizia serba, sono raccontati dai volontari delle organizzazioni che supportano le persone in movimento. Giacomo li incontra a
Subotica, cittadina di confine con l’Ungheria, dove passa molto tempo con i volontari e le volontarie di Medical Volunteers International e di No Name Kitchen.
In questa puntata:
Molly,
Medical Volunteers International.
Milica e il team di
InfoPark Belgrado.
Lucy e Adalberto,
No Name Kitchen.
Scritto da
Giacomo Corticelli.
Musiche di
Giulio Deboni Do Vago.
Produzione, mixaggio e fotografie:
donpears.
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