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https://ogzero.org/tag/sudest-asiatico/

Emanuele Giordana e Massimo Morello corrispondono qui in diretta dal Sudest asiatico (uno in Laos e l'altro in Thailandia), focalizzandosi sul Myanmar per il secondo anniversario del golpe della giunta presieduta da Min Aung Hlaing, che continua a operare massacri, opprimere e costringere in carcere l’opposizione (in primi Aung San Suu Qi), distruggere villaggi; le milizie etniche continuano a riarmarsi e contrastare Tatmadaw, ma il loro obiettivo è l’autonomia dei territori, non certo ottenere la democrazia e perseguono l’intento trafficando droga (il dossier diffuso in questi giorni dall’Onu parla di un incremento del 35% della produzione di oppio) e preziosi con le nazioni limitrofe e con l’esercito stesso: una grande opportunità per molti di fare affari, che non solo proseguono invariati, ma si incrementano persino. Il movimento che animava manifestazioni oceaniche è stato soffocato brutalmente e i giovani sopravvissuti in gran parte sono confluiti nei gruppi armati partigiani, l’ennesima generazione sterminata e torturata. E poi la situazione sanitaria (epidemie di tubercolosi e aids… postcovid), quella didattica (non tutti gli insegnanti sono disponibili a lavorare), il cambio nero… l’arruolamento obbligatorio.
A breve si svolgeranno elezioni fittizie in un paese completamente fuori controllo… per dare una idea più chiara della situazione abbiamo organizzato questo colloquio a distanza tra Massimo Morello a Bangkok e Emanuele Giordana a Vientiane, entrambi molto esperti del Sudest asiatico e attraverso contatti e corrispondenze in grado di ottenere notizie di prima mano anche da Yangoon. Poi il loro giudizio e le analisi si estendono al resto dell’area, in relazione con il Myanmar o meno, fino a considerazioni relative all’economia fortemente intrecciata e il panasiatismo; la supremazia delle merci cinesi («La prova supermercato» di Emanuele) e le forniture militari russe; di contro il ruolo degli Usa che timidamente cerca di riaffacciarsi sul mercato e s’insinua anche il Giappone in Myanmar come anche altrove nell’Asean, dove è difficile trovare regimi che non siano totalitari o comunque nati da un golpe. In fondo anche in Thailandia si stanno per svolgere elezioni che probabilmente saranno vinte dall’opposizione, per quanto si possa definire partito di governo.
E poi è impressionante il racconto entusiasta della ferrovia sino-laotiana, come delle diffuse Zone economiche speciali in aree che sono impressionanti per la rapidità dello sviluppo e la costruzione delle infrastrutture: il Laos risulta essere la porta di servizio per la Cina per entrare in Sudest asiatico e diffondersi. Ed è interessante sentire i pareri di Morello e Giordana sulla penetrazione cinese a fronte degli affari dei russi in zona.
https://ogzero.org/tag/sudest-asiatico/ Emanuele Giordana e Massimo Morello corrispondono qui in diretta dal Sudest asiatico (uno in Laos e l'altro in Thailandia), focalizzandosi sul Myanmar per il secondo anniversario del golpe della giunta presieduta da Min Aung Hlaing, che continua a operare massacri, opprimere e costringere in carcere l’opposizione (in primi Aung San Suu Qi), distruggere villaggi; le milizie etniche continuano a riarmarsi e contrastare Tatmadaw, ma il loro obiettivo è l’autonomia dei territori, non certo ottenere la democrazia e perseguono l’intento trafficando droga (il dossier diffuso in questi giorni dall’Onu parla di un incremento del 35% della produzione di oppio) e preziosi con le nazioni limitrofe e con l’esercito stesso: una grande opportunità per molti di fare affari, che non solo proseguono invariati, ma si incrementano persino. Il movimento che animava manifestazioni oceaniche è stato soffocato brutalmente e i giovani sopravvissuti in gran parte sono confluiti nei gruppi armati partigiani, l’ennesima generazione sterminata e torturata. E poi la situazione sanitaria (epidemie di tubercolosi e aids… postcovid), quella didattica (non tutti gli insegnanti sono disponibili a lavorare), il cambio nero… l’arruolamento obbligatorio. A breve si svolgeranno elezioni fittizie in un paese completamente fuori controllo… per dare una idea più chiara della situazione abbiamo organizzato questo colloquio a distanza tra Massimo Morello a Bangkok e Emanuele Giordana a Vientiane, entrambi molto esperti del Sudest asiatico e attraverso contatti e corrispondenze in grado di ottenere notizie di prima mano anche da Yangoon. Poi il loro giudizio e le analisi si estendono al resto dell’area, in relazione con il Myanmar o meno, fino a considerazioni relative all’economia fortemente intrecciata e il panasiatismo; la supremazia delle merci cinesi («La prova supermercato» di Emanuele) e le forniture militari russe; di contro il ruolo degli Usa che timidamente cerca di riaffacciarsi sul mercato e s’insinua anche il Giappone in Myanmar come anche altrove nell’Asean, dove è difficile trovare regimi che non siano totalitari o comunque nati da un golpe. In fondo anche in Thailandia si stanno per svolgere elezioni che probabilmente saranno vinte dall’opposizione, per quanto si possa definire partito di governo. E poi è impressionante il racconto entusiasta della ferrovia sino-laotiana, come delle diffuse Zone economiche speciali in aree che sono impressionanti per la rapidità dello sviluppo e la costruzione delle infrastrutture: il Laos risulta essere la porta di servizio per la Cina per entrare in Sudest asiatico e diffondersi. Ed è interessante sentire i pareri di Morello e Giordana sulla penetrazione cinese a fronte degli affari dei russi in zona. read more read less

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