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Davide Matrone, docente di analisi politica all'Università di Quito, ha seguito le due elezioni latinoamericane che hanno caratterizzato l'analisi politica di quell'area intervistando per "Pagine Esteri" Giorgio Trucchi (https://pagineesteri.it/2021/12/04/apertura/honduras-elezioni-con-xiomara-castro-la-sinistra-al-potere-dopo-12-anni-di-neoliberismo/) a proposito della vittoria di Xiomara Castro in Honduras dopo 12 anni di neoliberismo ed estrattivismo estremo, insediatosi con un golpe ai danni di Miguel Zelaya, marito di Xiomara – e infatti una domanda che abbiamo posto dai microfoni di Radio Blackout era in relazione allo stupore per come gli Usa siano intervenuti minimamente a stoppare l'elezione di un'espressione dei movimenti sociali, nemici di un sistema basato su un'oligarchia corrotta e connivente con il narcotraffico.
Dall'altro lato @Davidem281 ha conversato con l'analista politico cileno Leonardo Ogaz (https://pagineesteri.it/2021/11/29/mondo/cile-il-popolo-scende-in-piazza-ma-diserta-le-urne-elettorali/) riguardo al risultato del primo turno delle presidenziali di Santiago, che ha visto prevalere per ora José Antonio Kast, espressione del peggior neoliberismo pinochettista sullo slavato e compromissorio Gabriel Boric, non certo il campione dell'insurrezione che ha sfidato nelle piazze Piñera.
Quello che ci ha spinti a interpellare Davide è proprio il confronto naturale tra i due messaggi popolari provenienti dall'atteggiamento nei confronti delle elezioni (la imponente astensione cilena e di contro il sostegno popolare per la candidata progressista honduregna) e il messaggio che le due società fortemente dicotomizzate hanno lanciato alle forze di sinistra nel confronto con il più predatorio neoliberismo: entrambi i paesi sono un laboratorio da decenni per gli esperimenti dei Chicago Boys e il risultato in Honduras è una nazione stremata e impoverita; il Cile ancora pinochettista si stava dando una Costituzione più attenta alle minoranze e al welfare, ma la Costituente verrebbe azzoppata da un presidente che ripete le ricette imposte da Pinochet, fantasma ancora sempre presente.
Paesi con molti punti di contatto, ma diverse economie di scala; simili interessi di controllo ed esperimento da parte statunitense (l'Honduras è comunque il cortile di casa e corridoio di traffici, di droga. e migranti), differenti consapevolezze politiche dei movimenti popolari. Entrambe probabilmente condizionate nelle reazioni da lunghi anni di feroce neoliberismo.
Davide Matrone, docente di analisi politica all'Università di Quito, ha seguito le due elezioni latinoamericane che hanno caratterizzato l'analisi politica di quell'area intervistando per "Pagine Esteri" Giorgio Trucchi (https://pagineesteri.it/2021/12/04/apertura/honduras-elezioni-con-xiomara-castro-la-sinistra-al-potere-dopo-12-anni-di-neoliberismo/) a proposito della vittoria di Xiomara Castro in Honduras dopo 12 anni di neoliberismo ed estrattivismo estremo, insediatosi con un golpe ai danni di Miguel Zelaya, marito di Xiomara – e infatti una domanda che abbiamo posto dai microfoni di Radio Blackout era in relazione allo stupore per come gli Usa siano intervenuti minimamente a stoppare l'elezione di un'espressione dei movimenti sociali, nemici di un sistema basato su un'oligarchia corrotta e connivente con il narcotraffico. Dall'altro lato @Davidem281 ha conversato con l'analista politico cileno Leonardo Ogaz (https://pagineesteri.it/2021/11/29/mondo/cile-il-popolo-scende-in-piazza-ma-diserta-le-urne-elettorali/) riguardo al risultato del primo turno delle presidenziali di Santiago, che ha visto prevalere per ora José Antonio Kast, espressione del peggior neoliberismo pinochettista sullo slavato e compromissorio Gabriel Boric, non certo il campione dell'insurrezione che ha sfidato nelle piazze Piñera. Quello che ci ha spinti a interpellare Davide è proprio il confronto naturale tra i due messaggi popolari provenienti dall'atteggiamento nei confronti delle elezioni (la imponente astensione cilena e di contro il sostegno popolare per la candidata progressista honduregna) e il messaggio che le due società fortemente dicotomizzate hanno lanciato alle forze di sinistra nel confronto con il più predatorio neoliberismo: entrambi i paesi sono un laboratorio da decenni per gli esperimenti dei Chicago Boys e il risultato in Honduras è una nazione stremata e impoverita; il Cile ancora pinochettista si stava dando una Costituzione più attenta alle minoranze e al welfare, ma la Costituente verrebbe azzoppata da un presidente che ripete le ricette imposte da Pinochet, fantasma ancora sempre presente. Paesi con molti punti di contatto, ma diverse economie di scala; simili interessi di controllo ed esperimento da parte statunitense (l'Honduras è comunque il cortile di casa e corridoio di traffici, di droga. e migranti), differenti consapevolezze politiche dei movimenti popolari. Entrambe probabilmente condizionate nelle reazioni da lunghi anni di feroce neoliberismo. read more read less

2 years ago #@davidem281, #chile, #cuartoretiro, #cuartoretiroahora, #eleccioneschile2021, #eleccioneshonduras, #francoparisi, #gabrielboric, #honduras, #kastmiente, #kastnazi, #mentirasverdaderas, #piñera, #xiomara