Con l'ordinanza della Cassazione n. 286/2022 depositata in data odierna e destinata a diventare una sentenza storica in diritto di famiglia, la Suprema Corte ha nuovamente, e si auspica, definitivamente dichiarato illegittimo qualsiasi richiamo alla sindrome da alienazione parentale.
Questa teoria ha visto la luce nel 1985, a opera dello psichiatra americano Richard Garner, secondo il quale il genitore "alienante", con l'uso continuo di espressioni denigratorie riferite all'altro genitore,
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false accuse di trascuratezza nei confronti del figlio, violenza o abuso, riuscirebbe a costruire una sorta di realtà virtuale familiare di terrore e vessazione, la quale genera nei figli profondi sentimenti di paura, diffidenza e odio verso il genitore "alienato".
Insomma si porrebbe in atto una sorta di plagio nei confronti dei minori, per allontanare definitivamente il genitore "alienato".