Al Castagno dei Cento Cavalli di Sant’Alfio, in provincia di Catania, oggi Monumento riconosciuto dall’UNESCO, ci andavo quando ero piccolo con amici e parenti. Era un luogo magico, maestoso e ricco di miti. Ricordo perfettamente quanto fosse divertente giocare intorno e sotto un “albero” così grande.
Molti anni dopo fu recintato e protetto da infinite sbarre, necessarie a proteggerlo, disciplinando gli ingressi, ma che lasciavano fuori tutti. Forse è giusto, ma chissà cosa ne pensa quel monumento di essere stato chiuso dietro le sbarre?
Bhè, ovunque tu sia in questo momento, dovresti trovarti lì per capire che cosa intendo e per capire cosa significa “essere rinchiusi”, magari passandoci pure qualche ora, in piena solitudine, dietro le sbarre, con tutto quello spazio, comunque ben delineato. Ed è così che creiamo la nostra zona di comfort, abituandoci ad enormi spazi senza renderci conto che comunque sono ben delimitati da qualche parte. E magari continuiamo ad inventare storie che diventano muri, e inferriate che saranno le nostre giustificazioni nella vita per non fare e/o non agire. Così uno spazio delimitato diventa un salotto perfettamente ripulito, comodo, ben presentato e accogliente.
Sai cosa succede quando uno spazio “chiuso” diventa “aperto”? Il miracolo.
Fuori da quel recinto c’è qualunque cosa tu non abbia pensato, immaginato, ipotizzato. E fuori da quel confine ti rendi conto che qualunque cosa è possibile. Ti serve soltanto il coraggio di scavalcare e la forza per atterrare dall’altra parte; una volta fatto il salto avviene la magia. Pensaci.


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Rosario Salanitri
Business Strategist & Problem Solver
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