Arriviamo al passo dell'Apocalisse in cui si parla del "grido dell'Aquila", che annuncia l'arrivo di prove e di guai. Il tema di questa puntata può essere riassunto con la frase "Viviamo sotto un cielo aperto e un inferno aperto". L'abisso sotterraneo ormai si è rivelato, ma anche l'altare in cielo: a noi la scelta ora tra il lasciare che agisca il sub-umano o accogliere lo Spirito Cristico; con coraggio micheliano si può realizzare lo Spirito Solare in noi.
La vaccinazione festeggiata con "ebete euforia" per dirlo con le parole di Diego Fusaro. Non sopporto più questi discorsi che ormai prevalgono su qualunque altro argomento di dialogo... Mi tocca di rifuggerli come la peste.
Perché il cielo rimane a guardare davanti un mondo preso e gestito completamente dalle forze dell' opposizione che non fanno altro che creare frequenze di orrore e sofferenza. Come può l' anima incarnarsi ed essere gettata così in pasto a questa fabbrica. La coscienza si incarna per amore per crearlo, coltivarlo e comprenderlo.. per carità non voglio cadere nel peccato luciferico e volere a tutti i costi un mondo perfetto.. ma qui è una valle di lacrime amare e rosse sangue..
la cosa tragicomica è che chi è attaccato al materiale ("faccio il vaccino per poter essere libero di fare questo e quello o di andare lì e là") parla di "libertà" laddove è esattamente il contrario cioè laddove è la non libertà
