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Corporeo

Corporeo
Apr 2, 2021 · 1h 1m 52s

“Contro il dispositivo di sessualità, il punto d'appoggio del contrattacco non deve essere il sesso/desiderio, ma i corpi e i piaceri”. Michel Foucault da “La volontà di sapere” Era questa...

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“Contro il dispositivo di sessualità, il punto d'appoggio del contrattacco non deve essere il sesso/desiderio, ma i corpi e i piaceri”. Michel Foucault da “La volontà di sapere”

Era questa frase di Michel Foucault, tratta dalle ultime pagine de “La volontà di sapere”, che mi girava nella testa mentre leggevo ipnotizzata “Un cazzo ebreo” di Katharina Volckmer edito in Italia da pochi mesi, grazie a quella potenza de “La nave di Teseo”. Premetto che in questa selezione di brani che ho letto non sono riuscita a riportare la bellezza di questo libro e la forza della sua scrittura superba (tradotta meravigliosamente da Chiara Spaziani). Quindi vi consiglio di leggervelo tutto d'un fiato dopo che lo avrete ascoltato qui, anche perché ci sono dei colpi di scena che non ho svelato.

Katharina Volckmer, classe 1987, tedesca residente a Londra, scrive un monologo irriverente, oltraggioso e dissacrante, in cui una giovane donna si confida con il medico che la sta operando. Uno sfogo fiume che, in un flusso di coscienza disordinato, riesce a intersecare i molteplici e profondi universi che ruotano attorno al tema dell'identità. Il rapporto con l'appartenenza nazionale e la Storia del Novecento visti da una generazione che vive nel secolo successivo e viene sballottata in giro per l'Europa per sbarcare la precarietà. I legami famigliari raccontati con ironica ferocia, prendendo un po' a sberle Freud. L'amore e il piacere sessuale “fuori dalla cornice” del consentito socialmente. Ma soprattutto il corpo attraversato da molteplici conflitti e infine terreno ultimo di libertà e auto-determinazione. Credo sia proprio questo ad avermi ricondotto a Foucault, che ha dato un senso a tante idee inquiete nella mia testa e che mise insieme “La volontà di sapere”, undici anni prima della nascita di Volckmer e ben quarantacinque primavere fa.

Ho iniziato questo viaggio proprio da Michel Foucault - andando con lui alla radice del disciplinamento moderno della sessualità - e l'ho chiuso con un brevissimo estratto di “Ripartire dal desiderio” di Elisa Cuter (appena pubblicato da Minimum Fax), libro che ci sfida ad andare oltre le identità, verso futuri rischiosi ma più ambiziosi.

La musica che interseca tutto è bellissima, di tanti colori diversi e sono felice di aver iniziato con un omaggio a Françoise Cactus, che ci ha lasciate da poco, non prima di averci dato così tanta favolosità.

Buon ascolto.

Disclaimer: io il tedesco non lo so, quindi non ridete troppo se la pronuncia di alcuni termini vi risulterà incomprensibile ...usate un po' la fantasia.

I testi sono di:
Katharina Volckmer – Un cazzo ebreo, edito da La Nave di Teseo (2021)
Michel Foucault – La volontà di sapere (1976)
Elisa Cuter – Ripartire dal desiderio, edito da Minimum Fax (2020)

Le musiche sono di:

StereoTotal – Anti Love Song
Princess Nokia - Tomboy
Sookee – Queere Tiere
Tania Libertad e Cesaria Evora – Historia de un amor
Hindi Zahra – Stand Up
Madame – Vergogna
Noga Erez – End of the road
Nina Simone - Ain't got no I got life


Registrato nell'aprile 2021
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Author Flavia Tommasini
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