Antonio Gramentieri ci parla della sua band "Sacri Cuori". Grandi musicisti al servizio della musica.
Da "Strade blu", una partenza significativa, '...Un festival che ha offerto le primissime occasioni per incontrare artisti stranieri che si ammiravano'. Esperienza alle spalle come ci dice Antonio perchè 'L'essere direttore di un festival ti porta anche di fronte a delle scelte di principio, in contrasto ad esempio con l'essere allo stesso tempo anche un musicista...è sicuramente un laboratorio formidabile'.
Ci parla poi delle tante collaborazioni che attraversano la loro produzione (da David Hidalgo, Jim Carter, John Convertino a Hugo Reyes; da Isobel Campbell a Carla Lippis...), sottolineano uno spirito comune a prescindere dall'aspetto legato alla fama dell'artista. L'ospite è una ciliegina sulla torta, colui che condivide un progetto comune, una compenetrazione che è l'aspetto interessante dello stare insieme, più che il nome per fare un disco.
Indagando poi la nascita del nome e la sostanza dei "Sacri Cuori", scopriamo che si cela dietro le relative immagini iconografiche care alla nostra cultura mediterranea; emerge questo contrasto che sa di storia, come un dualismo tra affascinare e spaventare.

La collaborazione poi nel film del regista Matteo Oleotto, Zoran il mio nipote scemo, dove l'esperienza legata alle immagini cinematografiche ci richiama nello stile ed ispirazione ai classici dei compositori fondamentali della musica italiana (Trovajoli, Fellini, Piccioni, Umiliani, Morricone...), quando l'Italia, in termini identitari, aveva molto da esportare. Di contro oggi, con confini geografici più bizzarri è difficile raggiungere i grandi networks ed anche, le molte cose interessanti, si muovono in un sottofondo e sottomondo più nascosto. Al grande pubblico, oggi si è già deciso molto prima, cosa far ascoltare, ma anche cosa far mangiare etc. Ed Antonio trova, ad esempio, tagliate fuori proprio tutte quelle cose più interessanti.

Entrando più sul personale il chitarrista Gramentieri, ci racconta delle sue ispirazioni nella creazione musicale e le sue colline romagnole vissute con la sua "rozza barba" ...La grande emozione a suonare con Robyn Hitchcock, un vero cantautore di culto. Alcune delle serate più emozionanti. La caratteristica che permette questo aggancio con gli Artisti in una maniera cosi immediata e naturale....'forse dovuta per aver sintetizzato, metabolizzato, tanti tipi di musica diversa e poter aver creato una miscela che potesse incuriosire altri Artisti'.
Gli piace che la gente che li va ad ascoltare Sacri Cuori potesse tornare a casa con quella sensazione di intensità per aver visto qualcosa che non 'vede' tutti i giorni. Poi con il pezzo "Il Lido" tracciamo un'altra coordinata e caratteristica del cuore della Romagna, del liscio e della sua magia in un certo sapore di internazionalità. (...) Emiliano Tanchi, 20Mag15

Album:
2010 - Douglas & Dawn
2012 - Rosario
2013 - Le Musiche di Zoran
2015 - Delone
2015 - Florìda EP