Se basta essere migranti per trasformarsi nei tanto temuti barbari, allora barbari lo siamo stati anche noi italiani: negli anni venti, quando emigravamo in massa in America, eravamo considerati il peggiore dei problemi per i civilissimi americani. Ci definivano puzzolenti, stupratori, analfabeti, mendicanti, criminali, ladri e mentalmente inferiori. Come abbiamo fato a dimenticare questa dura lezione di storia contemporanea? Com'è possibile, appena un secolo dopo, indirizzare tutto l'odio del mondo verso di chi lascia la propria terra per sfuggire alla morte?
Forse, per rintracciare il vero nemico, anziché puntare l'obiettivo su chi sbarca sulle nostre coste, dovremmo stanare i barbari che sono già tra noi e che scatenano l'apocalisse contro i migranti per coprire le proprie ruberie milionarie ai danni dello stato. Come nel caso della Lega Nord e del famoso "cerchio magico", il sistema criminale con cui i leghisti si misero in tasca milioni e milioni di euro provenienti dai rimborsi elettorali.
Nel nostro percorso sono intervenuti in diretta Maldestro (cantautore, autore del brano "'O sfratto 'e Totor", canzone dedicata alla diabolica operazione ecclesiastica di estromissione del messaggio d'amore di Gesù Cristo) e Andrea D'Ambrosio (regista, autore del film "Due euro l'ora", film ispirato alla tragedia del materassificio clandestino di Montesano sulla Marcellana).
Abbiamo ascoltato:
- I barbari, Colapesce
- I barbari, Giorgio Gaber
- E cantava le canzoni, Rino Gaetano
- Italiani Superstar, Peppe Voltarelli
- Prima o poi ci passerà, Motta
- Verità, la verità - Giorgio Canali
- I qualunquisti, Zen Circus
- 'O sfratto 'e Totor, Maldestro
- The End of the World, The Cure
- 'O Zulù, Il ballo re' pezzienti
- Pittore elementare, Iacampo
- 2+2=5, Radiohead
- Ha perso la città, Nicolò Fabi