"Gesù non è soltanto capace di non farti morire, ma è capace di ridarti vita, di ricrearti, anche là dove noi sperimentiamo il buio della morte": così il nostro Arcivescovo Roberto riassume con il profondo sentire proprio della sua esegesi il messaggio centrale del Vangelo di oggi, che si realizza pienamente nella Pasqua ormai vicina. Cristo non ama sofferenza, lacrime, paura, solitudine e morte. Nella realtà terrena però ci sono e hanno un senso perchè ci danno tempo e spazio per comprendere e ci indicano la meta. E la meta è Lui; Lui è la via per la risurrezione e la vita. Con Lui l'impossibile diventa possibile, la morte diventa vita, ogni sogno buono diventa realtà. Con Lui lo sguardo può essere fisso sul domani che c'è oltre ogni notte, oltre ogni fatica e sconfitta. Con Lui la verità e la fantasia dell'impensabile, la fiducia e la forza della vita diventano realtà. Con Lui non c'è sepolcro che non possa essere aperto, non c'è notte che impedisca al sole di sorgere, non c'è morte che trattenga la vita. Con Lui si risorge da ogni morte, dai sepolcri della sofferenza e della solitudine, dalle lunghe notti della guerra e della violenza, dalle prigioni dello smarrimento e della resa. Con Lui la nostra speranza si radica dove si manifesta il paradosso, dove la morte ci insegna a guardare oltre il limite, dove proprio un'assenza ci rivela quanto sia forte la vita e vittorioso l'amore. Con Lui è il mattino di Pasqua. Sempre e per sempre. Buona domenica e buona settimana!