E alla fine, quando questo bimbo è partito, ci sono state le lacrime. Perchè è così: accogliere, educa. Educa il cuore, prima del cervello. Lo educa a far spazio, a farsi da parte. Aprire le braccia ci rende vulnerabili, piccoli, esposti anche a subire, a volte, qualche brutto colpo. Accogliere ci obbliga ad essere flessibili, a smussare gli angoli, a declinare alla prima persona plurale. Accogliere significa diventare un noi accettando la sfida lanciata dal tu per far crescere un io piu consapevole. Accogliere la diversità significa formare la propria identità non tanto in opposizione a quella dell’altro quanto in comunione con quella dell’altro. Certo, è più facile farlo quando l’altro mi assomiglia. Molto piu difficile farlo quando l’altro è molto diverso da me. Ma è la diversità che educa e plasma.