Il tema iniziale è quello universale di Cenerentola, una ragazza buona, una matrigna e una sorellastra particolarmente cattive e quindi stupide. Ma il motivo per cui la fiaba è nota, e si differenzia da tutte le fiabe di cenerentola è che gli aiutanti della nostra eroina sono i dodici mesi dell’anno. E che dono le fanno? Che dono le fanno oltre a salvarla dal gelo e dal turbine della neve del bosco dove l’avevano mandata le cattivastre rimaste nel confortevole calduccio della loro casetta? Se una ragazza è così buona e quindi potente, “Lei appartiene a tutti i mesi” e ciò che è impossibile, può magicamente avvenire. Nella seconda parte la fiaba assomiglia a I mesi di Basile, lì dove, a premio ricevuto dalla nostra ragazza sempre pronta ad aiutare, anche la cattiva sorellastra vuole competere… sappiate solo che matrigna e figlia avranno il meritato castigo fiabesco e che, se il dono è commisurato alla bontà, non è certo da tutti poter ospitare nel proprio giardino in pieno inverno “tutti e dodici i mesi insieme!”
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