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Il podcast della dilogia di Stalingrado

  • Vita e destino, prima di Vita e destino

    14 JUL 2021 · Il lettore che ha amato i personaggi di Vita e destino vorrebbe saperne di più sulla loro sorte, ma il finale del romanzo è, come in molte grandi opere, aperto. Tuttavia al lettore curioso interessano di solito anche gli antefatti dei personaggi che ama. Ebbene nel caso di Vita e destino un "prequel" c'è. È un romanzo pubblicato nel 1952 in URSS dopo alcuni anni di ostacoli sempre maggiori da parte della censura, un romanzo che ancora non è tradotto in italiano. Ecco perché qui italianacontemporanea.org vi racconta i fatti principali che riguardano vicende dei nostri eroi. Queste registrazioni non hanno carattere professionale: c'è qualche brusio di fondo, qualche inciampo, una pronuncia russa che è una non-pronuncia. Ma... buon ascolto, lo stesso!
    2m 34s
  • Una tavola apparecchiata, il viaggio di una lettera ...

    14 JUL 2021 · Per descrivervi il corpus così vasto e complesso della dilogia di Stalingrado lo abbiamo paragonato ad un grande polittico. In un polittico, di ogni pannello si comprende rettamente il senso solo nel nesso della parte con il tutto. Tre esempi per illustrare l’abilissima circolarità nella costruzione del racconto: Zina, la tavola apparecchiata della famiglia Šapošnikov, l'ultima lettera della madre del pofessor Štrum.
    13m 38s
  • Vavilov, il contadino

    15 JUL 2021 · Pannello centrale. Figura centrale. Ogni storia si organizza in relazione a questa che sta al centro. Al centro è il popolo russo. La storia esemplare di Vavilov è la tragedia delle campagne russe, cioè del popolo di quel paese, che ancora dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale è in larghissima parte contadino. Benché non coltivi facili ottimismi sulla bontà degli esseri umani, o sulla positività della nozione di “popolo”, questo romanzo caparbiamente narra gli individui, che pure esistono, portatori delle più alte qualità umane, di benevolenza e coraggio e pazienza; portatori dell’aspirazione, umana anch’essa, alla libertà personale e alla giustizia sociale. Vavilov è uno di loro.
    40m 54s
  • La patria dei contadini, degli operai, e... del partito unico

    16 JUL 2021 · Pannelli di destra. Uno dei grandi temi della dilogia grossmaniana è la critica al sistema sociale che si instaurò in Russia dopo la rivoluzione, la guerra civile e l’affermazione di Stalin. La denuncia delle dure condizioni di vita imposte dalla dittatura di partito in ogni luogo di lavoro e nella vita sociale, e la mancanza di libertà sono al centro dell’attenzione in tutta la dilogia, sia in Per una giusta causa sia in Vita e destino.
    11m 42s
  • Novikov, il minatore

    23 JUL 2021 · Pannelli di destra. Ivan Pavlovič Novikov, fratello maggiore di Pëtr, il comandante dei blindati, è un esperto ed abilissimo minatore, lavora in una miniera sugli Urali, profugo dal Donbass, dove lavorava vicino a Stalino nelle miniere di Smolianka. La sua vicenda è narrata in uno strepitoso gruppo di capitoli in "Per una giusta causa" (PGC, II, 47-52), dedicati al racconto della vita nelle retrovie del fronte, là dove si costruiscono i mezzi per dispiegare tutta la potenza militare sovietica.
    30m 14s
  • Spiridonov. Alla Stalgres

    30 JUL 2021 · Pannelli di destra. Marito di Marusja, la seconda figlia di Aleksandra Vladimirovna, Stepan Fëdorovič Spiridonov è il direttore della Stalgres, la centrale idroelettrica modernissima che serve la città di Stalingrado.
    14m 35s
  • Štrum, l'eroe non-eroe, e l'affascinante professor Čepyžin

    6 AUG 2021 · Pannelli di destra. Il professor Štrum è personaggio centrale nel lungo racconto di Stalingrado, perché attraverso la sua vicenda il romanzo narra un’altra porzione del popolo sovietico, non un contadino, non un operaio o un minatore, ma uno scienziato, un fisico nucleare. La sua condizione è agiata, studia, si interroga sul rapporto tra teoria e prassi, Ha un maestro straordinario, il professor Čepyžin, cui somiglia molto. È un grande ricercatore, ma la sua vita è trapassata dal profondo dolore della guerra, una sofferenza continua, senza sollievo: sua madre è assassinata come tutti gli ebrei dei territori occupati ai bordi di una fossa...
    53m 38s
  • Quattro bolscevichi e un ceckista. Dmitrij nel gulag

    13 AUG 2021 · Cuspide destra. A quattro figure di bolscevichi e alle loro storie il polittico di Vasilij Grossman dedica molto spazio, perché sono vicende esemplari del costituirsi del partito nuovo sul finire degli anni Venti e negli anni Trenta. I bolscevichi che fecero la rivoluzione sono emarginati, messi sotto accusa, imprigionati e deportati o condannati a morte, come “rei confessi” dice invariabilmente l’accusa, ma le confessioni sono ottenute con la tortura. La famiglia Šapošnikov, che condivide la propria sorte con quella di tantissime altre famiglie, è coinvolta in questo processo di repressione sanguinosa e di condanne, a morte o al lager. Dmitrij il figlio di Aleksandra, Abarčuk l’ex marito di Ljudmila, Mostovskoj l’amico di una vita di Aleksandra, e Krymov marito di Ženja, hanno storie molto diverse, perché diverso è il carattere di ciascuno, ma identica è la loro fine.
    23m 37s
  • Abarčuk. Il potere discrezionale

    20 AUG 2021 · Cuspide destra. Magro, dalle labbra sottili, vestito di una giacca di cuoio sdrucita, Abarčuk è un lavoratore instancabile, dorme poche ore a notte, partecipa intensamente alla vita studentesca, tiene conferenze meticolosamente preparate, visita gli studenti malati in ospedale, versa la sua borsa di studio alla cellula dell’organizzazione internazionale che aiuta gli operai stranieri; malato per un inizio di tubercolosi, cede il suo buono di viaggio per Yalta ad uno studente malato anche lui. Ma è implacabile con chi non è come lui.
    12m 13s
  • Mostovskoj, l'internazionalismo

    27 AUG 2021 · Cuspide destra. Coetaneo e compagno di Lenin, Mostovskoj vive una vita movimentata e votata alla rivoluzione: sotto lo zar patisce la sua parte di prigione e di Siberia, d’esilio a Londra e a Ginevra, di privazioni, di persecuzioni, di clandestinità. Poi finalmente la rivoluzione, e gli anni immediatamente successivi di fatica estenuante per costruire la nuova repubblica sovietica. Ma negli anni Trenta è via via emarginato. Mostovskoj non condivide il nuovo corso del partito. Ritiene sbagliato il potere assoluto di Stalin, è angustiato dai processi sanguinosi contro l’opposizione, è sgomento di fronte alle cose tremende accadute prima della guerra. Ma la sua convinzione profonda è di non poter, anzi di non dover osteggiare l’azione del partito, pena l’intralcio all’opera stessa di Lenin, un’opera storica grandiosa, cui ha dedicato tutta la sua vita.
    52m 20s
Pagine della dilogia di Stalingrado commentate attraverso il saggio di Ferdinanda Cremascoli, Stalingrado, il polittico di Vasilij Grossman. Disponibile. in tutte le librerie on line. Kobo, Ibs, Amazon, etc
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