Settings
Light Theme
Dark Theme
Podcast Cover

Salutedomani- Le ultime news

  • PODCAST, LEGAME INTESTINO IRRITABILE E CUORE, SCENDE LA SPERANZA DI VITA IN ITALIA, SSN: TAGLI POSTI LETTO E MEDICI IN FUGA

    20 APR 2024 · UN LEGAME TRA LA SINDROME DELL’ INTESTINO IRRITABILE E IL SISTEMA CARDIOVASCOLARE Alcuni dei meccanismi biologici alla base della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) potrebbero essere in comune con le malattie cardiovascolari. Lo rivela lo studio di un gruppo di ricerca internazionale, comprendente scienziati dell’Università LUM, CNR, CEINGE e Università di Napoli Federico II, Monash University (Australia), CIC bioGUNE (Spagna) e dell'Università di Groningen (Paesi Bassi). La sindrome del colon irritabile è uno dei disturbi gastrointestinali più comuni in tutto il mondo e colpisce fino al 10% delle persone (donne più degli uomini) con una complessa varietà di sintomi che includono dolore addominale, gonfiore, diarrea e stitichezza, riducendo così significativamente la qualità della vita dei pazienti. Le cause dell’IBS non sono ben note,  la familiarità e la predisposizione genetica sono conosciute. I ricercatori hanno studiato dati provenienti da UK Biobank e Lifelines, due importanti biobanche del Regno Unito e dei Paesi Bassi, e hanno confrontato i profili di DNA di 24.735 persone con IBS e 77.149 individui sani. Hanno identificato 4 regioni del genoma, di cui 2 non segnalate in precedenza, dove alcune varianti del DNA sono più comuni nelle persone con IBS. I risultati, pubblicati sulla rivista “Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology”, implicano complessivamente geni coinvolti in importanti processi fisiologici come il controllo della motilità gastrointestinale, l’integrità della mucosa intestinale e il ritmo circadiano. Il team ha anche analizzato le somiglianze tra la genetica che predispone all’IBS e quella di altre malattie comuni: oltre alla nota sovrapposizione con disturbi dell’umore e d’ansia come rivelato negli studi precedenti, hanno identificato un nuovo legame con varie condizioni e malattie del sistema cardiovascolare, inclusa l’ipertensione, cardiopatia ischemica e angina pectoris. SCENDE LA SPERANZA DI VITA IN BUONA SALUTE IN ITALIA  L’Istat ha presentato l’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). Attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori statistici, integrata da approfondimenti tematici, il Rapporto offre una lettura approfondita dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere, che si possono osservare nei 12 domini in cui si articola il framework Bes. Nel 2023 la speranza di vita è pari a 83,1 anni e risulta in aumento rispetto al 2022 (82,3), recuperando quasi del tutto il livello del 2019 (83,2 anni). Gli uomini con 81,1 anni di vita media attesa tornano allo stesso livello del 2019, mentre per le donne (85,2 anni) mancano ancora 0,2 anni (85,4 nel 2019). La speranza di vita in buona salute nel 2023 è pari a 59,2 anni e si riduce rispetto ai 60,1 anni del 2022. Tale riduzione ha riportato l’indicatore quasi al livello del 2019 (58,6 anni), ridimensionando l’incremento anomalo verificatosi tra il 2020 e il 2022 dovuto alla componente soggettiva, per effetto della più diffusa percezione di condizioni di buona salute in tempi di pandemia. Infine è pari a 10,6 anni la vita media attesa senza limitazioni a 65 anni, in aumento rispetto ai 10 anni registrati sia nel 2022 sia nel 2019. IN 2 ANNI (2020-22) -32.500 POSTI LETTO, TROPPI I MEDICI IN FUGA. A RISCHIO LE CURE Il Servizio sanitario italiano deve continuare a essere definito universalistico. Liste d’attesa, mancanza di medici, di ospedali e di posti letto, concorsi deserti, specializzazioni senza iscritti, progressivo definanziamento mettono a rischio il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione e dei principi fondanti del modello di cura italiano.   In appena 2 anni, durante l’emergenza Covid, addirittura il numero dei posti letto è diminuito, e ne sono stati tagliati 32.508: nel 2020 erano 257.977, ridotti a 225.469 nel 2022. Si stima che, negli ospedali italiani, manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva. L’età media dei medici è sempre più elevata, con ben il 56% che ha più di 55 anni rispetto al 14% della Gran Bretagna e percentuali anche più basse in altri Paesi. Entro il 2025, andranno in pensione 29.000 camici bianchi e 21mila infermieri senza un sufficiente inserimento di nuovi professionisti. Circa 11.000 clinici ospedalieri (non in età da pensione) hanno già scelto di lasciare le strutture pubbliche fra il 2019 e il 2022. E sempre più giovani, formati a spese dello Stato (circa 150mila euro ognuno), vanno all’estero, dove ricevono stipendi anche tre volte superiori rispetto all’Italia e con condizioni di lavoro nettamente migliori. Diminuisce anche il numero dei nosocomi: in 10 anni ne sono stati chiusi 95, il 9%. Nel 2012 erano 1.091, nel 2022 sono calati fino a 996, con una riduzione più consistente per quelli pubblici (67 in meno, da 578 a 511).   Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
    7m 33s
  • PODCAST RISCHI INFLUENZA AVIARIA, GIOVANI E PROFESSIONE SANITARIA, PROBLEMI DEGLUTIZIONE NEI BAMBINI

    7 APR 2024 · INFLUENZA AVIARIA. EFSA: L' EVOLUZIONE DEL VIRUS SI PREVIENE CON LA SORVEGLIANZA SANITARIA  Il virus dell'Influenza aviaria continua a diffondersi nell'Unione Europea e altre aree, causando un'elevata mortalità degli uccelli selvatici, ricadute sui mammiferi selvatici e domestici e focolai nelle aziende agricole. Una relazione https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/8735la sicurezza alimentare (EFSA) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) valuta i fattori di rischio per una potenziale pandemia influenzale e le relative misure di mitigazione. Gli esperti hanno identificato alcune specie di animali da pelliccia d'allevamento (come visone o volpi), che sono altamente sensibili ai virus dell'influenza, come possibili fattori di diffusione. Sebbene la trasmissione da mammiferi a mammiferi non sia ancora stata confermata, i mammiferi selvatici potrebbero fungere da ospiti ponte tra uccelli selvatici, animali domestici e esseri umani. Anche gli animali da compagnia, come i gatti, che vivono in casa e con accesso all'esterno possono essere un potenziale veicolo per la trasmissione. L'agricoltura in zone ricche di uccelli acquatici con produzione all'aperto o scarsa biosicurezza può facilitare l'introduzione del virus nelle aziende agricole e la sua ulteriore diffusione. Gli eventi meteorologici estremi e i cambiamenti climatici svolgono un ruolo aggiuntivo nell'evoluzione della situazione perché possono influenzare l'ecologia e la demografia degli uccelli selvatici e quindi influenzare il modo in cui la malattia si sviluppa nel tempo. IL 45% DEGLI UNDER 20 EUROPEI PUNTA A UNA PROFESSIONE SANITARIA Il settore sanitario è il terzo più ambito dai giovani europei, dietro solo a lusso ed educazione. Tra le professioni del mondo della sanità, le più ricercate sono quelle relative alla salute mentale. Questi i principali risultati della ricerca commissionata a Ipsos da Fondazione Clariane che fa luce sull'attrattività delle professioni sanitarie tra i giovani di 7 Paesi europei. Condotta tramite questionario online tra ottobre e novembre 2023, ha coinvolto 2100 giovani di età compresa tra i 16 e i 20 anni. Sono trecento i giovani di 7 Paesi (Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna) che hanno così espresso la propria percezione riguardo al mondo delle professioni sanitarie, ma non solo. A livello aggregato, i giovani europei mostrano un alto livello di fiducia nell'abilità di trovare un lavoro dopo aver completato gli studi (75% si dichiara infatti fiducioso o molto fiducioso). Il dato si rivela alto anche in Italia (74%), uno dei Paesi analizzati con il tasso di disoccupazione giovanile più alto. Il bilanciamento tra vita privata e impiego è considerato il criterio più importante nella scelta del lavoro (60%); tra i fattori più citati, compaiono anche il fascino della professione (56%), l'atmosfera e le relazioni sul luogo di lavoro (50%) e il fatto che la carriera sia in linea con i propri valori (48%). Per quanto riguarda l'Italia, si evidenzia alta attenzione anche per i livelli salariali (58%) e l'opportunità di avanzamento di carriera (54%). Per i giovani dei 7 Paesi in cui è stata svolta l'analisi, il settore sanitario è il terzo settore più ambito dai giovani europei (45%), dietro a lusso (51%) e mondo dell'educazione (47%). PROBLEMI DI DEGLUTIZIONE, AL MEYER DI FIRENZE UN PERCORSO DEDICATO AI BAMBINI La popolazione pediatrica che presenta disordini della deglutizione e dell’alimentazione è molteplice e coinvolge numerosi bambini con disabilità dello sviluppo. All’interno della Struttura organizzata e complessa di Diagnostica per immagini dell’Azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze si effettua da anni per i piccoli pazienti con disfunzioni deglutitorie un esame specifico e personalizzato. Quest’esame si chiama videofluoroscopia della deglutizione e viene eseguito in regime di ricovero, day hospital e ambulatoriale con approccio centrato sul paziente e sul caregiver. L’esame consente di studiare le varie fasi della deglutizione in maniera approfondita, per trovare le modalità alimentari più sicure che garantiscano una buona crescita e salute del bambino. Viene eseguito grazie alla collaborazione tra operatori e il caregiver e prevede una preparazione logopedica preliminare. L’esame viene eseguito da un team multidisciplinare formato da medici radiologi, tecnici di radiologia medica, logopedisti, infermieri e operatori socio sanitari. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni  
    6m 14s
  • PODCAST 120 MILA ITALIANI CON DISTURBO BIPOLARE, BATTERIE ALIMENTATE CON OSSIGENO DEL CORPO, LA COPPIA CHE BEVE VIVE DI PIU’

    2 APR 2024 · DISTURBO BIPOLARE, SIP: UNA VITA 'IN ALTALENA' PER 120MILA ITALIANI   Prima un'inspiegabile tristezza, stanchezza e apatia. Poi segue una fase di apparente benessere, euforia, coraggio e spregiudicatezza. Giù e su, poi ancora su e giù: convivere con un disturbo bipolare è come rimanere per sempre su un'altalena. Ma scendere si può, a patto di seguire le giuste terapie, che troppo spesso vengono prescritte in grandissimo ritardo a causa di diagnosi mancate ed errate. Il disturbo bipolare, infatti, viene troppo spesso confuso con la depressione e la diagnosi corretta può arrivare con dieci anni di ritardo. Nel frattempo, la vita dei malati può cadere a pezzi, letteralmente. Per questo, in occasione della Giornata mondiale dedicata al disturbo bipolare, la Società Italiana di Psichiatria lancia un appello ai medici e agli specialisti affinché non cadano nel tranello di diagnosi frettolose e sbagliate. E lo fa direttamente la presidente SIP, Emi Bondi, sulla home page del sito della SIP, psichiatria.it. l disturbo bipolare è una patologia psichiatrica piuttosto diffusa. Si stima che a soffrirne sia tra 1% e il 2% della popolazione italiana, circa 120mila persone. In tutto il mondo si stima che ne soffrano ben 80 milioni di persone. "Anche se si tende a volte a ironizzare sulla 'bipolarità' delle persone, si tratta di una malattia seria, che rientra tra i disordini psichici, è caratterizzata da oscillazioni dell'umore che vanno da episodi depressivi a episodi ipomaniacali e maniacali- spiega Bondi- Questo significa che si alternano fasi di profonda depressione, angoscia e tristezza a fasi di estrema euforia ed esaltazione che, talora, può sfociare in comportamenti spregiudicati e pericolosi per sé stessi e gli altri". Questa altalena di emozioni, spesso, non viene individuata correttamente LE BATTERIE IMPIANTABILI POSSONO FUNZIONARE CON L'OSSIGENO DEL CORPO Dai pacemaker ai neurostimolatori, i dispositivi medici impiantabili si affidano alle batterie per mantenere il cuore in funzione e attenuare il dolore. Ma le batterie alla fine si scaricano e richiedono interventi chirurgici invasivi per essere sostituite. Per affrontare queste sfide, ricercatori cinesi hanno ideato una batteria impiantabile che funziona con l’ossigeno nel corpo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Chem , mostra nei ratti che il design proof-of-concept può fornire energia stabile ed è compatibile con il sistema biologico. “L'ossigeno è la fonte della nostra vita- afferma l'autore corrispondente Xizheng Liu, specializzato in materiali e dispositivi energetici presso l'Università di Tecnologia di Tianjin. -Se riusciamo a sfruttare la fornitura continua di ossigeno nel corpo, la durata della batteria non sarà limitata dai materiali limitati all’interno delle batterie convenzionali”. Per costruire una batteria sicura ed efficiente, i ricercatori hanno realizzato i suoi elettrodi con una lega a base di sodio e oro nanoporoso, hanno poi impiantato la batteria sotto la pelle sul dorso dei ratti e ne hanno misurato la produzione di elettricità. “Poiché le cellule tumorali sono sensibili ai livelli di ossigeno, l’impianto di questa batteria che consuma ossigeno attorno ad esse può aiutare a far morire di fame i tumori. È anche possibile convertire l’energia della batteria in calore per uccidere le cellule tumorali- afferma Liu- Da una nuova fonte di energia a potenziali bioterapie, le prospettive per questa batteria sono entusiasmanti”. ALCOL, LE COPPIE CON ABITUDINI DI CONSUMO SIMILI POSSONO VIVERE PIÙ A LUNGO La coppia che beve insieme potrebbe anche vivere più a lungo insieme, afferma una ricerca dell'Università del Michigan. In un recente https://academic.oup.com/gerontologist/article-abstract/64/2/gnad101/7230161?redirectedFrom=fulltext&utm_source=etoc&utm_campaign=gerontologist&utm_medium=email pubblicato su The Gerontologist , https://micda.isr.umich.edu/people/kira-birditt/ , professoressa presso il Survey Research Center dell'Institute for Social Resarch dell'UM, ha scoperto che le coppie che vanno d’accordo con il piacere di bere alcolici tendono a vivere più a lungo. L'ispirazione dietro lo studio è stata una teoria sull'alcol chiamata "la partnership del bere", secondo la quale le coppie che hanno modelli simili di consumo di alcol tendono ad avere risultati matrimoniali migliori come meno conflitti e matrimoni più lunghi.  L’obiettivo dello studio non è la raccomandazione al bere ma quello “di esaminare il consumo di alcol nelle coppie nell'ambito dell'Health and Retirement Study e le implicazioni sulla mortalità - ha affermato l’esperta. -E abbiamo scoperto che le coppie in cui entrambi indicavano di bere alcolici negli ultimi 3 mesi vivevano più a lungo delle altre coppie che indicavano entrambi di non bere o avevano modelli di consumo discordanti in cui uno beveva e l'altro no”. La concordanza nel bere tra le coppie può essere un riflesso della compatibilità tra i partner nei loro stili di vita, intimità e soddisfazione relazionale.    Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
    6m 2s
  • PODCAST POCA FIDUCIA NELLA SANITA’ PUBBLICA IN ITALIA, NEUROBLASTOMA E CAR-T, CAMBIA IL CLIMA IN TICINO

    25 MAR 2024 · 6 su 10 HANNO MENO FIDUCIA NELLA SANITA’PUBBLICA ITALIANA Scende la fiducia nella sanità pubblica destinata a offrire un servizio sempre meno di qualità e quella privata è ancora per pochi. Questo il messaggio principale di un sondaggio su campione non statistico lanciato da Adnkronos sul suo portale, che ha coinvolto 6.500 utenti dal 5 al 17 marzo. Le risposte  sono nette: il 60% del campione, infatti, ha meno fiducia rispetto al passato nel servizio sanitario pubblico e del mal funzionamento si dà la responsabilità in primis allo Stato (60%) ma anche alle Regioni (49%). I cittadini interpellati considerano la sanità privata come un’alternativa per pochi (91%) e soltanto 1 su 3 ritiene che ancora nel corso del 2024 si potrà continuare a curare nel pubblico alle stesse condizioni di oggi. Si dicono molto preoccupati soprattutto per il problema delle lunghe liste d’attesa (52%) e per la carenza di personale medico (37%). Il 60% degli utenti non sarebbe disposto a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria, contro il 20% favorevole. Circa un quinto dei rispondenti ce l’ha già ma solo poco più della metà di questi la rinnoverebbe. La riduzione progressiva della spesa sanitaria, da un lato, e il tendenziale mutamento sociodemografico, dall’altro, stanno determinando infatti un generale incremento della domanda di salute che il sistema pubblico da solo non è più in grado di soddisfare. "Le liste d'attesa sono il peggior biglietto da visita del Servizio sanitario nazionale - ricorda il ministro della Salute Orazio Schillaci - oggi però non abbiamo dati precisi. Un anno e mezzo per un esame è inammissibile, ma non abbiamo un monitoraggio regione per regione delle prestazioni che mancano. Ma dobbiamo vedere dove ci sono e i tempi delle liste d'attesa. E' però inaccettabile che non ci sia un Cup unico per esami e visite nel pubblico e privato convenzionato". NEUROBLASTOMA INFANTILE, SPERANZA DALLA CAR-T Il neuroblastoma è una sfida complessa per la pediatria oncologica, il tasso di sopravvivenza a cinque anni per questo tumore si aggira intorno al 50% per i bambini con forme ad alto rischio. Tuttavia, i risultati di uno studio, condotto dal gruppo di ricerca guidato dal Prof. Roberto Chiarle del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, e professore presso il Boston Children's Hospital e la Harvard Medical School, ha delineato una nuova strategia terapeutica che potrebbe migliorare l’efficacia delle cure per questo tipo di tumore. I ricercatori hanno in particolare dimostrato che l’utilizzo di cellule CAR-T contro il recettore ALK, in combinazione con inibitori di ALK stesso, può portare a risultati promettenti nella cura del neuroblastoma. Le cellule CAR-T sono cellule del paziente stesso, modificate in laboratorio in modo che in superficie abbiano un recettore chimerico in grado di riconoscere, in questo caso, il recettore ALK. I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Cell. A seguito di queste scoperte, il Dana-Farber/Boston Children's Hospital sta preparando la richiesta di autorizzazione alla Food and Drug Administration per avviare uno studio clinico su questa terapia combinata nei bambini affetti da neuroblastoma refrattario alle cure o da una recidiva della malattia.  EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SUI BACINI IDRICI DEL TICINO La Svizzera è uno dei paesi europei più ricchi di acqua grazie ai suoi fiumi, laghi, ghiacciai, acque sotterranee e montagne innevate, e in particolare il Ticino rientra tra i cantoni con le maggiori precipitazioni. Negli ultimi anni il cambiamento climatico ha alterato la distribuzione delle precipitazioni nell’arco dell’anno con conseguenti importanti differenze della disponibilità idrica da una stagione all’altra. Infatti, stiamo assistendo sempre più frequentemente a periodi di siccità prolungata, come nel 2022, quando si è registrata una riduzione del 50% delle precipitazioni nel Mendrisiotto e del  meno 30% nel resto del Ticino rispetto alla media. Allo stesso tempo, cresce il rischio di inondazioni e dissesti idrogeologici associati a fenomeni temporaleschi intensi e si registrano meno nevicate in inverno. I cambiamenti determinati dal clima hanno effetti anche sulle temperature dell’acqua in fiumi, laghi e acque sotterranee, che sono già sensibilmente aumentate negli ultimi decenni. Questo innalzamento di temperatura è evidente nelle acque superficiali e si prevede che senza misure a favore della protezione del clima l’aumento sarà di + 3 - 4 gradi Centigradi entro la fine del secolo. Anche le profondità dei laghi si scaldano e negli ultimi tre decenni le acque profonde dei due maggiori laghi in Ticino hanno fatto registrare importanti aumenti. Nei fiumi, gli aumenti di temperatura si traducono in una diminuzione della diversità e dell’abbondanza per le specie acquatiche che prediligono acque fresche e ricche di ossigeno, le quali vengono rimpiazzate da altre specie più tolleranti o lasciano addirittura un vuoto nell’ambiente divenuto ormai inospitale
    6m 41s
  • PODCAST, CAMPAGNA MIELOMA MULTIPLO CON ZINGARETTI; COVID E LINFOCITI T; 76% DEGLI INFERMIERI E’ DONNA

    16 MAR 2024 · MIELOMA MULTIPLO, CAMPAGNA ‘MMAREA’ CON LUCA ZINGARETTI  Vivere con una malattia come il mieloma multiplo, che alterna periodi di remissione a comparsa di recidive con un andamento che ricorda il moto della marea, ha un impatto pesante su chi ne soffre, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Con un inevitabile coinvolgimento anche di familiari, amici e caregiver. Per fornire un sostegno concreto ai pazienti con mieloma multiplo e a coloro che se ne prendono cura, Pfizer Italia promuove, in collaborazione con AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfoma e Mieloma, la campagna di comunicazione e informazione “MMAREA – Il Mieloma Multiplo. Onda dopo Onda” con l’obiettivo di informare, supportare e insegnare come gestire tutte le fasi della malattia, dal momento della diagnosi in poi.  Il tono scelto per la campagna è, volutamente, all’insegna dell’immedesimazione e, soprattutto, dell’empatia, per aiutare i pazienti a non sentirsi mai soli e per infondere loro coraggio, esortandoli a non perdere mai la speranza. Cuore della campagna è un racconto illustrato, realizzato da Manuela Adreani, che narra la storia di un pescatore affronta giorno dopo giorno le maree e le sfide che queste portano, così come i pazienti con Mieloma Multiplo affrontano un giorno dopo l’altro le fasi e le difficoltà della malattia. La narrazione è divisa in 5 capitoli che descrivono metaforicamente 5 topic rilevanti: la diagnosi, le terapie, la ricaduta, la remissione e la consapevolezza. In ogni capitolo, vengono indagati i sentimenti che i pazienti provano nel percorso della malattia, raccontando la paura, la stanchezza, lo smarrimento; ma anche la forza, il coraggio e la resilienza che, proprio come il protagonista, riescono a trovare dentro di loro ogni giorno. Da questo storytelling illustrato è nata anche una serie di podcast, con la voce narrante di Luca Zingaretti, e un mini-sito informativo www.mmarea.it, realizzato in collaborazione con pool di specialisti in Ematologia, che si propone di diventare il punto di riferimento, qualificato e aggiornato, sulla patologia per pazienti e caregiver. COVID, LINFOCITI T PROTEGGONO ANCHE SENZA ANTICORPI  I vaccini hanno svolto un ruolo cruciale nella riduzione della morbilità e mortalità causate da SARS-CoV-2. Tuttavia, l'emergere di nuove varianti del virus in grado di eludere la risposta anticorpale solleva interrogativi sull'efficacia a lungo termine di questa strategia. La ricerca, pubblicata sulla rivista https://www.nature.com/articles/s41590-024-01787-z, apre nuove prospettive sulla comprensione della risposta immunitaria contro il virus, mettendo in luce il ruolo fondamentale dei linfociti T come arma di difesa duratura presente nel nostro organismo, al di là della risposta mediata da anticorpi. Per investigare questa tematica, i ricercatori hanno impiegato diversi modelli murini, inclusi topi privi di anticorpi ma con funzionalità linfocitaria intatta e un innovativo modello che esprime un recettore ibrido ACE2 umano/topo. Lo studio è stato coordinato dall’Ospedale San Raffaele di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. La ricerca ha rivelato che i linfociti T, grazie alla loro memoria storica, sono in grado di fornire protezione contro il virus SARS-CoV-2 anche quando gli anticorpi non sono presenti. Questa forma di difesa, indipendente dagli anticorpi, sottolinea il significato cruciale della risposta cellulare mediata dai linfociti T nella lotta contro il virus.  E’ DONNA IL 76% DEGLI ISCRITTI IN INFERMIERISTICA IN ITALIA  L'infermieristica resta una professione a trazione femminile. E non solo in Italia, dove le infermiere rappresentano il 76% degli iscritti agli Ordini, ma anche a livello europeo. Nel terzo trimestre del 2023, nell'UE, secondo l'analisi Eurostat, la maggioranza degli occupati di età compresa tra 15 e 64 anni erano uomini: 53,5% rispetto al 46,5% donne, ma per la professione di infermiere il discorso cambia. Osservando la classificazione ISCO (classificazione internazionale standard delle occupazioni, gestita dall'Organizzazione internazionale del lavoro) è al quarto posto tra le professioni scelte dalle donne (87,5% di presenze) dopo le professioni relative alla scuola e ad altre attività di supporto che, comunque, raggiungono al massimo il 90% della presenza femminile. Le infermiere iscritte agli Ordini in Italia sono 339.470 rispetto a 107.230 infermieri, mentre per l'infermieristica pediatrica, su 9.121 iscritti, 8.930, ovvero il 98% del totale, sono donne. A livello regionale la presenza femminile - che comunque è sempre superiore al 50-60% - è massima in Trentino Alto Adige (86%), Friuli Venezia Giulia (85%) e in Piemonte (84%), mentre le percentuali minori ma sempre in maggioranza sono in Sicilia (59 virgola 5%), Campania (64%) e Basilicata (69 virgola8%).  Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni   
    7m 4s
  • PODCAST MEDICINA DI GENERE, BOTULINO E BELLEZZA, DONNE MEDICO AL 53% IN ITALIA

    10 MAR 2024 · MEDICINA DI GENERE: IL RUOLO DEL CROMOSOMA Y Un progetto coordinato dall’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia ha aggiunto un nuovo tassello al settore della “medicina di genere”, che studia come le differenze biologiche possano influenzare l’insorgere di alcune malattie e la relativa risposta terapeutica. Il team di ricerca ha sviluppato in laboratorio una linea cellulare maschile umana privata del “cromosoma Y” -il cromosoma sessuale maschile- tramite metodi di gene editing, con l’obiettivo di indagare l’effetto del cromosoma maschile sull’espressione genica e nella risposta al danno al DNA. I risultati dello studio sono pubblicati su Cell & Bioscience. Studi precedenti suggeriscono che sia associato a malattie neurodegenerative e cardiovascolari, oltre che all’insorgenza dei tumori e all'invecchiamento. In particolare, l’obiettivo era analizzare l’impatto del cromosoma Y e le conseguenze della sua perdita sul resto del genoma umano. Sfruttando tecnologie di editing genetico e di sequenziamento dell’RNA, è stata generata una linea cellulare maschile umana senza cromosoma Y, confrontandola con la linea cellulare normale che possiede entrambi i cromosomi sessuali. La perdita del cromosoma maschile può influenzare il trascrittoma, ovvero tutte le informazioni trascritte dai geni, andando ad alterare processi biologici coinvolti nella formazione del cancro, come la regolazione della migrazione cellulare, la crescita cellulare, la risposta ai danni al DNA, l'angiogenesi e la risposta immunitaria.   IN ITALIA BOOM BOTULINO, 161.000 TRATTAMENTI NEL 2022 I dati rilevati dall' International Society of Aesthetic Plastic Surgery -Isaps certificano che l'uso della medicina estetica non chirurgica, in particolare iniettabile, è in aumento in Italia. Sono stati 485.000 gli interventi non-chirurgici, quasi il doppio di quelli chirurgici, 262.000. Tra i più utilizzati l'acido ialuronico e la tossina botulinica, mentre per la chirurgia primo posto per l'aumento del seno e il trattamento della palpebra. Una tendenza fedele ai risultati garantiti dal botulino, che invoglia sempre più donne a trattare gli inestetismi in maniera non invasiva. La tossina botulinica si conferma un grande strumento per intervenire sulle imperfezioni, al primo posto nella classifica globale con 9 milioni di interventi e oltre 161.000 in Italia. Fa parte del gruppo degli iniettabili e rappresenta una soluzione sicura ed efficace per i pazienti che non vogliono ricorrere alla chirurgia. Il target si concentra principalmente sulle donne dai 35 ai 50 anni con 4 milioni di pazienti, ma è ugualmente diffuso tra le altre fasce d'età, con 2 milioni dai 18 ai 34 e altri 2 dai 51 ai 64. Le pratiche cosmetiche in Italia vertono sul ringiovanimento facciale, con peeling chimici (21.000 interventi) e rassodamenti della pelle (16.000). Ma anche su altre tipologie di intervento come l'epilazione, 20.000 registrate, e trattamenti anticellulite, 17.000.   LE DONNE MEDICO IN ITALIA SONO IL 53,5%, IN PREVALENZA UNDER 45 L’Anaao Assomed rivolge un appello alla Presidente del Consiglio dei Ministri, alle Ministre e alle parlamentari affinché garantiscano un impegno concreto a sostegno di una parità nelle retribuzioni e nelle carriere realmente raggiungibile, di politiche a favore della conciliazione lavoro-famiglia, della flessibilità degli orari di lavoro, di nuovi modelli organizzativi in sanità. Il sorpasso delle donne medico in Italia è decretato dai numeri: la percentuale di dirigenti medici donna è cresciuta progressivamente negli ultimi anni, passando dal 38,4% del 2010 al 53,5% del 2024 con una prevalenza del genere femminile nelle classi di età under 45. Quando si parla di carriera, invece, i numeri scendono. Tra i direttori di struttura complessa, solo il 17,2% è di sesso femminile (vs 82.8% maschi), percentuale che sale al 34,7% (vs 63.3% maschi) per le struttura semplici. Nell'area universitaria delle scienze mediche, le donne ordinario nel 2020 ricoprono il 19,3% delle posizioni, le associate il 33% e le ricercatrici circa il 40-55%. Le specializzazioni più scelte dalle donne sono: neuropsichiatria infantile (75,9%), pediatria (71,0%), oncologia medica (62,0%), medicina fisica e riabilitazione (60,6%), genetica medica (60,2%), medicina di comunità e delle cure primarie (58,4%) anatomia patologica (57,8%), ematologia (57,8%), ginecologia ed ostetricia (56,8%). Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni    
    6m 46s
  • PODCAST MORBILLO, C’E’ LA VARIANTE. INFIAMMAZIONE INTESTINALE TOCCA IL CERVELLO, CYBERBULLISMO E REVENGE PORN TRA I GIOVANI

    4 MAR 2024 · MORBILLO. OMS: 21MILA OSPEDALIZZAZIONI E 5 MORTI IN EUROPA NEL 2023 Nel 2023 c’è stato un forte aumento in tutta Europa dei casi di morbillo, riportato dall’Oms, che ha registrato lo scorso anno nel continente europeo 21mila ospedalizzazioni e 5 morti. Anche in Italia il sistema di sorveglianza, coordinato dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha registrato nel 2023 43 casi di morbillo, in netta risalita rispetto ai 15 del 2022, mentre nel mese di gennaio del 2024 ne sono stati segnalati 29 e a febbraio 35, per il 30%-40% importati. Uno studio dell’università di Milano e dell’Iss ha trovato anche in Italia, dopo che era stata descritta in Svizzera, una variante del morbillo in cui si riscontrano alcune mutazioni che danno una leggera perdita di sensibilità ad uno dei test molecolari in uso, anche se diverso da quello utilizzato maggiormente in Italia. Questo risultato suggerisce di continuare a mantenere alta la nostra soglia di attenzione per verificare l’eventuale necessità di aggiornamento dei test molecolari. Inoltre, i test molecolari non sono gli unici tipi di test in uso per confermare una diagnosi di morbillo. I test principali per la conferma della diagnosi sono infatti i test sierologici, in particolare la misurazione delle IgM specifiche. Si può escludere che le mutazioni descritte possano influenzare l’efficacia del vaccino. Il virus del morbillo è un molto stabile e da oltre 60 anni la vaccinazione conferisce una protezione efficace contro tutti i genotipi circolanti. L’evoluzione naturale del virus in un ceppo che sfugga al vaccino è un evento altamente improbabile. LE INFIAMMAZIONI INTESTINALI HANNO RIPERCUSSIONI SUL CERVELLO Le infiammazioni dell'intestino possono compromettere l'area del cervello coinvolta nei processi cognitivi. È quanto emerge da una ricerca svolta nel Laboratorio ENEA di Tecnologie biomediche, che approfondisce, in particolare, gli effetti della colite cronica e acuta sulla formazione di nuovi neuroni (neurogenesi) nell'ippocampo. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Neural Regeneration Research. "Negli ultimi anni l'interazione tra intestino e cervello è diventata un tema di crescente interesse e diverse ricerche hanno evidenziato come le alterazioni del microbiota intestinale, cioè l'insieme di tutti i microrganismi che popolano l'intestino, possano causare obesità, diabete e patologie autoimmuni, ma anche essere associate a disturbi psichici e cognitivi come ansia, depressione, attacchi di panico e malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer. I meccanismi di questa interazione restano ancora però in gran parte sconosciuti", spiega Simonetta Pazzaglia, responsabile del Laboratorio ENEA di Tecnologie biomediche e coautrice dello studio. I risultati ottenuti in laboratorio mostrano chiaramente che la colite si associa alla comparsa di neuroinfiammazione e di significative alterazioni nella produzione di nuovi neuroni da parte dell'ippocampo. Inoltre, la ricerca rivela che in presenza di infiammazione intestinale si genera un'alterazione chimica del metabolismo degli amminoacidi, dei lipidi e della vitamina B1 (tiamina), quest'ultima fondamentale per la vita delle cellule e per il normale funzionamento di cervello, nervi e cuore. "Queste alterazioni sono correlate a patologie come la sindrome dell'intestino irritabile, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, il cancro del colon-retto e l'autismo a conferma che altri tipi di disturbi mentali potrebbero essere associati all'infiammazione intestinale e allo squilibrio metabolico", conclude Pazzaglia. 1,2 MILIONI DI ITALIANI VITTIME DI CYBERBULLISMO Circa 1,2 milioni di italiani hanno subìto un atto di revenge porn e 550.000 ragazzi con età compresa tra 18 e 24 anni sono stati vittima di cyberbullismo. I dati emergono dall'indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, che più in generale ha anche evidenziato come quasi un italiano su tre, vale a dire 13 milioni di persone, sia stato vittima, almeno una volta, di un crimine informatico. Sebbene il problema riguardi tutte le fasce della popolazione, l'indagine ha evidenziato come la percentuale di chi è stato colpito da un crimine informatico aumenti tra i più giovani, toccando il picco tra i 18-24enni, fascia nella quale la percentuale di vittime raggiunge il 35%. Se il reato informatico più diffuso è l'accesso non autorizzato a strumenti di pagamento personali (per oltre 6 milioni e mezzo di italiani), è dal secondo posto di questa classifica che si comincia a delineare l'immagine di un cybercrime sempre più pericoloso e organizzato, si spiega. Il secondo reato più comune è il furto di identità; quasi 2,5 milioni di italiani si sono visti rubare la propria identità, immagine o quella dei familiari, poi usata da terzi per atti illegali. Continuando a scorrere i dati, si legge che quasi 2,3 milioni di persone, hanno dichiarato di essere stati vittima di diffusione non autorizzata di materiale digitale proprio o dei figli. Cyberstalking, cyberbullismo e revenge porn sono fenomeni molto diffusi, ma che colpiscono in misura maggiore i più giovani. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
    7m 1s
  • PODCAST TUMORE E IMMUNOTERAPIA 4.0, SETTIMANA CONTRO HERPES ZOSTER, STRESS A MILANO SOTTOVALUTATO

    25 FEB 2024 · TUMORI, CON L’ IMMUNOTERAPIA 4.0 OPZIONI DI CURA PER L’ 80% DEI PAZIENTI Dopo gli inibitori dei checkpoint immunitari, che disattivano i “freni” al sistema immunitario, le CAR-T e la recente introduzione in via sperimentale dei vaccini a mRNA, stiamo per entrare nell’era dell’Immunoterapia 4.0. Terapie cellulari contro il melanoma metastatico, ‘avatar’ di tumori al polmone e nuove combinazioni di farmaci per i tumori gastrici renderanno possibile l’immunoterapia di precisione, aumentando la percentuale di pazienti che rispondono alle terapie dall’attuale 50% all’80%. A raccogliere la sfida sono gli specialisti della Società Campana di Immunoterapia Oncologica, in occasione del meeting annuale di Napoli. “Negli ultimi anni, abbiamo assistito alla crescita esponenziale di ricerche innovative che hanno approfondito la comprensione dell’immuno-oncologia e permesso lo sviluppo di nuovi trattamenti in grado di sfruttare il sistema immunitario del paziente e prevenirne la fuga immunitaria – spiega Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione “G. Pascale” di Napoli –. Abbiamo voluto dedicare questa giornata ad analizzare lo stato dell’arte e le prospettive future dell’immuno-oncologia, confrontandoci sui prossimi sviluppi e rinnovando la nostra alleanza con l'obiettivo di creare il primo Polo di Immunoncologia dell’area mediterranea”. FUOCO DI SANT' ANTONIO. INDAGINE, I PROMOSSI E I BOCCIATI DELLA SHINGLES AWARENESS WEEK Almeno 2 persone su dieci non sanno cosa sia il fuoco di Sant’Antonio e una su 2 dice di saperne poco. Eppure quasi 2 soggetti su 3 conoscono altri che ne hanno sofferto e il 12% l’ha addirittura avuto. L’eruzione cutanea dolorosa è il segno chiave per il 76% degli intervistati, per il 63% è anche pruriginosa. Il 38% parla genericamente di dolore ai nervi. Sulle età a rischio c’è confusione: il 41% colloca la comparsa del quadro soprattutto tra i 50 e i 70 anni, mentre il 40% pensa che lo Zoster possa insorgere ad ogni età. Il 7% pensa siano a rischio soprattutto gli over-70. Il vaccino viene considerato una valida modalità di prevenzione per il 62% degli intervistati, ma il 30% non ne conosce la disponibilità e per otto persone su cento il fuoco di sant’Antonio non è prevenibile. In ogni caso, con un’apparente dissonanza, il 76% degli intervistati pensa che vaccinarsi sia il modo migliore per prevenire il fuoco di Sant’Antonio. Sono alcune delle risposte alla ricerca online su 3500 adulti di età pari o superiore a 50 anni provenienti da 12 paesi, che ha valutato la comprensione degli intervistati sull’Herpes zoster, cosa può scatenarlo e il suo impatto sulla vita delle persone. Ciò che preoccupa è che nuovi dati suggeriscono che molti adulti a partire dai 50 anni fraintendono aspetti importanti della malattia, compreso il modo in cui può svilupparsi. GSK ha lanciato i risultati della nuova indagine, in occasione della Shingles Awareness Week, settimana internazionale di sensibilizzazione sull'Herpes zoster (26 febbraio 2024 - 3 marzo 2024), una campagna condotta in collaborazione con la Federazione Internazionale sull'Invecchiamento (IFA). L'obiettivo è di aumentare la consapevolezza e affrontare la mancanza di conoscenze sui rischi e sull'impatto dell'Herpes zoster. MILANESI STRESSATI, MA SOLO 1 SU 10 VA DALLO PSICOLOGO Stress, ansia e altre emozioni negative rappresentano la battaglia quotidiana di tanti milanesi, anche se spesso rinunciano a farsi aiutare da uno psicologo per via dei costi. Lo dice la nuova ricerca dell'Osservatorio sanità di UniSalute, che con la Nomisma ha interrogato i milanesi sulle questioni legate alla salute psicologica. Nell'anno appena trascorso, a Milano il 33% degli intervistati dichiara di aver faticato a mantenere il buon umore: uno su quattro (il 26%) dice di aver avuto molti alti e bassi e un altro 7% di essere stato prevalentemente giù di morale. Solo due su cinque affermano essere stati di buon umore la maggior parte del tempo (il 38%) o addirittura di umore eccellente (il 3%). Lo stress sembra essere lo stato d'animo negativo più diffuso, con il 36% dei milanesi interrogati che dice di sentirsi stressato "spesso" (il 30%), o addirittura "regolarmente, quasi ogni giorno" (il 6%). Altri sintomi comuni sono la sensazione di essere nervosi e tesi -percepita dal 31% dei milanesi- e uno stato di ansia eccessiva, che colpisce spesso o regolarmente il 25% del campione. Dal sondaggio emerge anche quali sono le cause di queste emozioni negative: lo stato di salute personale e dei propri cari risulta essere il principale motivo di preoccupazione (per il 27%), seguito dall'organizzazione familiare (per il 23%), dalla difficoltà a trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro (per il 15%) e dalle incertezze legate alla propria situazione lavorativa (per il 13%). Per gestire i momenti difficili dal punto di vista emotivo e psicologico, le soluzioni "fai-da-te" -come i rimedi naturali o lo sport- sono le più utilizzate (24%), seguite dai consigli del farmacista (12%) e del medico di base (11%). Solo uno su dieci (10%) ha optato per il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta, nonostante il 65% dei milanesi affermi che si rivolgerebbe a queste figure in caso di necessità, anche attraverso sedute da remoto e videoconsulti (il 22% preferirebbe questa modalità). UniSalute ha indagato le ragioni dietro a questo limitato ricorso a degli specialisti: molti intervistati pensano che il proprio caso non sia abbastanza serio (il 30%), o comunque preferiscono aspettare che il momento difficile passi da solo (il 28%). Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
    7m 50s
  • PODCAST 1 MILIARDO DI PRESTITI PER LE CURE IN ITALIA, MORTI RECORD PER INFEZIONI OSPEDALIERE, FUNZIONA IL VACCINO ANTI EBOLA

    17 FEB 2024 · CURE MEDICHE, OLTRE 1 MILIARDO DI PRESTITI IN ITALIA Oltre 1 miliardo di euro; è questo il valore dei prestiti personali erogati agli italiani nel 2023 per far fronte alle spese mediche. La salute ha un costo e chiedere un finanziamento per sostenere le spese sanitarie è pratica sempre più diffusa tanto che, lo scorso anno, il peso percentuale di questi prestiti è aumentato del 6,6% rispetto al 2022. "Oggi curarsi è diventato sempre più oneroso, anche alla luce del maggior ricorso alla sanità privata- spiega Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it- Servirsi del credito al consumo può essere una strategia per alleggerire l'impatto di queste spese sul bilancio familiare, evitando così di andare in sofferenza o, peggio, di rinunciare a curarsi". Dall'analisi, realizzata su un campione di oltre 400.000 domande di finanziamento raccolte online da Facile.it e Prestiti.it, emerge una doppia tendenza; se, come detto, il peso percentuale delle domande di prestiti destinati alla sanità è aumentato del 6,6%, dall'altro l'importo medio richiesto è calato leggermente (-4%), arrivando, in media, a circa 6.152 euro. Visti i tempi di attesa sempre più lunghi della sanità pubblica, a settembre 2023 erano pari a circa 77 giorni, la diminuzione dell'importo richiesto può essere letto sia in relazione col fatto che ci si rivolga alla sanità privata anche per visite o esami mediamente meno costosi, sia in relazione all'incremento dei tassi di interesse che hanno reso i finanziamenti più cari; nel 2022 il Taeg medio riservato a chi ha sottoscritto un prestito personale per spese mediche è stato pari al 9, 41%, valore salito al 10,86% nel 2023, in aumento del 15,4%. INFEZIONI CORRELATE AD ASSISTENZA, IN ITALIA 11MILA MORTI L' ANNO. RECORD EUROPEO Le Infezioni Correlate all'Assistenza provocate da germi multiresistenti agli antibiotici rappresentano un problema prioritario di sanità pubblica in tutto il mondo. L'Italia non fa eccezione e, anzi, presenta dati particolarmente preoccupanti. La Società di Malattie Infettive e Tropicali propone una serie di iniziative con gli obiettivi di acquisire consapevolezza, usare correttamente gli antibiotici, cambiare l'attuale assetto in maniera costante, uniformare l'applicazione delle norme sul territorio nazionale. A questo si rivolgono i progetti 'Insieme' e 'Resistimit', presentati a Roma. Antibiotico-resistenza e Infezioni Correlate all'Assistenza sono fenomeni in crescita in tutta Europa, con l'Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance. Tra le principali cause vi è l'eccessivo uso di antibiotici, sia a livello umano che nel mondo animale, ma anche la scarsa conoscenza del tema e la mancanza di buone pratiche come l'igiene delle mani. Per questo occorrono programmi e strategie mirate che favoriscano un uso corretto degli antibiotici e un efficace piano di controllo e prevenzione. “Nel mondo si stimano 5 milioni di morti associate all'antibiotico resistenza, di cui 1 milione 300mila direttamente attribuibili ad essa. I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità stimano nel 2050 una mortalità per germi multiresistenti agli antibiotici superiori alle patologie oncologiche, con 10 milioni di decessi a livello globale- ha fatto sapere il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico SIMIT- In Italia si calcolano 11mila morti l'anno, record europeo, un terzo di tutti i decessi. Le Infezioni Correlate all'Assistenza hanno un impatto enorme sul Sistema Sanitario Nazionale con 2,7 milioni di posti letto l'anno occupati. Il conto economico contempla costi diretti che ammontano a circa 2,4 miliardi di euro. Circa l'8% dei pazienti ricoverati contrae un'infezione di questo tipo. Tuttavia, è possibile inaugurare un nuovo percorso che permetterebbe di ridurre di almeno il 30% l'impatto di queste infezioni”. EBOLA, MEDICI SENZA FRONTIERE: IL VACCINO DIMEZZA LA MORTALITA' A dieci anni dalla peggiore epidemia di Ebola della storia, che colpì tre paesi dell'Africa Occidentale provocando più di 11.300 morti, uno studio osservazionale condotto da Epicentre, il centro di ricerca medica ed epidemiologica di Medici Senza Frontiere, dimostra che la vaccinazione contro Ebola può dimezzare il tasso di mortalità. I risultati dello studio pubblicati su The Lancet Infectious Diseases evidenziano che la mortalità tra i pazienti non vaccinati è stata del 56% contro il 25% di coloro che avevano ricevuto il vaccino. Questo studio, realizzato in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica e il Ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo, analizza i dati raccolti durante la decima epidemia di Ebola in RDC su 2.279 casi confermati di Ebola ricoverati in una struttura sanitaria tra il 27 luglio 2018 e il 27 aprile 2020 e si riferisce a tutti i pazienti, indipendentemente dal sesso e dall'età. Questo nuovo studio, finanziato da MSF, si focalizza sul vaccino a disposizione, l'unico contro Ebola raccomandato durante le epidemie. Sviluppato per essere somministrato in singola dose, è raccomandato principalmente per la vaccinazione ad anello delle persone ad alto rischio di esposizione durante le epidemie. Questa strategia prevede la vaccinazione dei contatti (le persone che hanno avuto un contatto con un individuo infetto da virus Ebola), i contatti dei contatti, gli operatori sanitari e gli operatori in prima linea. Uno studio clinico di fase 3 condotto in Guinea ha dimostrato che il vaccino protegge notevolmente dall'infezione. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
    6m 44s
  • PODCAST I SEGRETI DEL GIOCO D’AZZARDO, RECORD TERAPIA EPATITE C, IL ROSSETTO PIU’ ANTICO AL MONDO

    6 FEB 2024 · GIOCO. D'AZZARDO NON SI VINCE MAI, MATEMATICI E PSICOLOGI SVELANO TRUCCO Svelare le regole e i trucchi del gioco d'azzardo, per capire che alla fine "non conviene" perchè di fatto "non si vince mai". E perchè ne siano davvero convinti, i giocatori saranno chiamati a fare alcuni esperimenti proposti da un matematico e da uno psicologo. Le 'lezioni' fanno parte di un laboratorio didattico-interattivo organizzato a Ferrara dall'Ausl e dall'azienda ospedaliera nell'ex Refettorio di San Paolo, dal 28 febbraio al 5 marzo. Il laboratorio si chiama 'Fate il nostro gioco' e affronta la tematica del gioco d'azzardo appunto con un approccio originale. Attraverso la matematica e la psicologia si cercherà dunque di fare prevenzione nei confronti del rischio ludopatia. Un'equipe di esperti spiegherà ai presenti gli "effetti nascosti" del gioco d'azzardo, e cioè le regole ma anche "piccoli segreti" e "grandi verità". La 'lezione' durerà un'ora durante la quale i partecipanti si cimenteranno in prima persona con gli esperimenti pensati dagli esperti, con un approccio più disinvolto rispetto a un incontro accademico. Dopodiché, il pubblico verrà invitato a fare una riflessione sui risultati emersi dall'esperienza, per ottenere una maggiore consapevolezza sul fenomeno del gioco d'azzardo e quindi sul fatto che, in sostanza, non si vince mai. EPATITE C, IN ITALIA RECORD DI PAZIENTI TRATTATI MA ANCORA BASSA ADESIONE A SCREENING L’Italia è il paese che ha il più alto numero di pazienti europei trattati per l’epatite C, ma solo aumentando la partecipazione agli screening per questa malattia, che ancora vedono numeri troppo bassi, ed estendendo la popolazione eleggibile, sarà possibile raggiungere gli obiettivi di eliminazione stabiliti dall’OMS entro il 2030. E’ quanto è emerso dalla conferenza “Un patto di collaborazione: dall'eliminazione regionale dell'epatite C alle nuove sfide per la salute del fegato organizzata dall’ISS con il patrocinio del Ministero della Salute e in collaborazione con Aisf (Associazione Italiana per gli Studi sul Fegato) e Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali). Dal 2015, è emerso dal convegno, sono stati trattati circa 260.000 pazienti che hanno eliminato del tutto il virus, riducendo in modo significativo il peso ‘sociale’ e ‘sanitario’ della malattia. Questo risultato ha già permesso di raggiungere l’obiettivo dell’Oms di ridurre del 65% la mortalità correlata all’HCV. “Si può affermare che in Italia l’eliminazione dell’HCV è un obiettivo raggiungibile” ha sottolineato Marcello Naviera, rappresentante dell’Oms, che ha introdotto la conferenza. SCOPERTO IL PIU' ANTICO ROSSETTO PER LABBRA Una equipe di ricercatori dell'Università di Padova (specializzati in archeologia, chimica, mineralogia), in collaborazione con archeologi della Facoltà di Archeologia dell'Università di Tehran (Iran), ha analizzato ed identificato il contenuto di un flacone in clorite, finemente scolpito, datato mediante radiocarbonio tra il 1900 e il 1700 a.C. Lo studio ‘A Bronze Age lip-paint from southeastern Iran’, pubblicato sulla prestigiosa rivista «Scientific Reports», evidenzia risultati sorprendenti: si tratta di una preparazione cosmetica di colore rosso cupo, a base di ematite, manganite e braunite, mescolato a cere e olii vegetali, che, a causa della sua specifica composizione - molto simile a quella di un moderno rossetto - era probabilmente usata per colorare le labbra. “Questa scoperta si aggiunge ai risultati di una linea di ricerca che rivela come gli artigiani dell'antico Iran, già 5000-4000 anni fa, avessero elaborato conoscenze molto avanzate sui composti metallici, naturali ma anche sintetici, che permettevano la produzione non solo di kohl (la nostra matita nera per gli occhi), ma anche di fondo-tinta a base di carbonato di piombo (biacca), e ombretti che, grazie all'aggiunta di cloro-carbonati di rame e piombo, e forse di urea, viravano la colorazione chiara di base verso sfumature di azzurro e verde – spiega il prof. Massimo Vidale, dipartimento di Beni culturali dell’Università di Padova e corresponding author dello studio -. Il fatto che il "rossetto" appena scoperto (presumibilmente da applicare sulle labbra) contenga solo tracce minime di minerali di piombo, fa supporre che le "comunità di pratica" di questa tecnologia fossero consapevoli dei pericoli della diretta ingestione di questo metallo”. Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
    5m 29s

Le notizie più aggiornate di medicina, salute, benessere, fitness, bellezza e sanità da tutto il mondo e sempre a tua disposizione. Approfondimenti su www.salutedomani.com, il canale Tv youtube.com/tvMEDtv , twitter:...

show more
Le notizie più aggiornate di medicina, salute, benessere, fitness, bellezza e sanità da tutto il mondo e sempre a tua disposizione. Approfondimenti su www.salutedomani.com, il canale Tv youtube.com/tvMEDtv , twitter: @salutedomani e la pagina Facebook: salutedomanicom. Canale Telegram Gratis t.me/salutedomani Abbonati!
show less
Contacts
Information

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search