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Pillole di giustizia - Lello Vitiello

  • Pillole di giustizia a cura di Lello Vitiello pt. n 9 del 26 Marzo 2023

    13 APR 2023 · Con questa puntata entriamo nel vivo delle dinamiche della procedura penale e proviamo a spiegare in poche battute cosa sono e quando si applicano le misure cautelari personali. La consapevolezza che la libertà personale è un bene indisponibile impone di fissare rigorosamente le condizioni per una sua restrizione. E così, soglie di pena, indizi, esigenze cautelari, riserva di legge e di giurisdizione, come vedremo, sono i capisaldi delle misure cautelari.In un sistema governato dalla inviolabilità della libertà personale (come disposto dall’art. 13 Cost.) e ispirato dalla presunzione di non colpevolezza (secondo l’art. 27 Cost.), l’idea d’una costrizione della libertà prima della sentenza definitiva di condanna è sicuramente problematica.Tuttavia, in tutti i sistemi processuali penali – seppure in modo diversificato – si prevede una limitazione della libertà personale dell’imputato durante l’iter procedimentale, per garantire la funzionalità dell’accertamento a tutela della collettività.Del resto, secondo l’art. 2 Cost., l’inviolabilità dei diritti dell’uomo va declinata sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge e si realizza la sua personalità, sottintendendo così anche i valori della sicurezza e del corretto funzionamento delle istituzioni deputate alla gestione e alla soluzione dei conflitti sociali, pur sempre riconducibili alla tutela della persona. Il film consigliato stavolta è “Angolo rosso – Colpevole fino a prova contraria”, con Richard Gere che, arrestato per omicidio e abbandonato dai colleghi americani, dovrà battersi contro il sistema giudiziario cinese per dimostrare la sua innocenza, sopportando una lunga e dolorosa carcerazione preventiva. E per fare il verso ai sospetti della cautela abbiamo scelto come colonna sonora Suspicious Minds di Elvis!
    15m 35s
  • Pillole di giustizia a cura di Lello Vitiello pt. n 8 del 21 Marzo 2023

    22 MAR 2023 · Chiudiamo la parte dedicata ai soggetti parlando di due figure la cui partecipazione o presenza non è indispensabile per la corretta celebrazione del processo e, in generale, per la regolare tenuta del sistema: la persona offesa e la parte civile. La persona offesa è il soggetto titolare del bene giuridico tutelato dalla norma penale. L’offeso si distingue giuridicamente dal danneggiato perché, mentre il primo è il soggetto passivo della condotta penalmente rilevante, il secondo è colui che ha subito dal reato un danno che può essere risarcito.La persona offesa non ha la qualità di parte ed esercita i suoi poteri nel procedimento penale dopo aver avuto conoscenza delle indagini mediante la notificazione dell’informazione di garanzia e alla nomina del difensore.Tutti gli obblighi di comunicazione non presuppongono la necessità ma l’eventualità della partecipazione della persona offesa: se la persona offesa non si costituirà parte civile, come detto, non diventerà “parte” del processo e il suo difensore non potrà partecipare alla discussione in udienza preliminare e non potrà intervenire all’istruzione dibattimentale e alla discussione finale né potrà impugnare le sentenze, residuando un mero potere di sollecito del pubblico ministero. La parte civile rappresenta il danneggiato dal reato che chiede di partecipare al processo in ragione del pregiudizio subito dal comportamento illecito dell’imputato e di esercitare, per questo, il proprio diritto di difesa per ottenere il risarcimento, costituendosi nel giudizio attraverso un solo difensore munito di procura speciale.Il danneggiato, effettuata la scelta di costituirsi in sede penale, diviene contraddittore necessario dell’imputato e della pubblica accusa e può, così, partecipare a tutte le fasi e ai gradi di giudizio, senza dover di volta in volta rinnovare la sua dichiarazione.Sul danneggiato da reato, costituitosi parte civile, grava l’onere di provare gli estremi del fatto, del danno, del rapporto di causalità tra l’uno e l’altro, dell’elemento psicologico che ha accompagnato la condotta. Un onere probatorio, dunque, finalizzato a sostenere le richieste dell’accusa, ma evidentemente molto vicino a quello che grava sul pubblico ministero. Da qui l’allineamento sugli obiettivi della pubblica accusa. Il film suggerito alla fine di questa puntata è “L’uomo della pioggia”, del 1997, diretto da Francis Ford Coppola e tratto da uno dei romanzi di John Grisham. Pensando alle donne, spesso vittime di violenza di genere, è stata scelta come colonna sonora “Woman Is The Nigger Of The World” di John Lennon & Yoko Ono.
    19m 45s
  • Pillole di giustizia a cura di Lello Vitiello pt. n 7 del 13 Marzo 2023

    13 MAR 2023 · Concludiamo la carrellata dei soggetti indispensabili al corretto e legittimo funzionamento del processo con il difensore, ovvero con il professionista munito di adeguata qualificazione tecnica e senza interessi propri, legittimato per questo ad assistere e rappresentare nel procedimento penale l’imputato o la persona sottoposta alle indagini. Funzione dialetticamente e ontologicamente contrapposta all’accusa, la difesa nel processo viene esercitata direttamente dalla persona cui è attribuito il fatto di reato (ed è denominata autodifesa o difesa materiale) e dal suo difensore, qualificandosi come difesa tecnica. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento e tale garanzia – sebbene riguardi ogni procedimento giurisdizionale – si esprime nella sua massima estensione proprio per l’imputato, in quanto riferita alla persona che è da presumere innocente per l’intera durata delle indagini preliminari e del successivo processo. L’art. 111 Cost. assicura specifiche garanzie difensive, senza peraltro esaurire i possibili sviluppi del diritto di difesa, destinato ad espandersi ulteriormente ove l’evoluzione futura del sistema ne imponesse il riconoscimento. Duplice il fondamento della difesa come funzione del processo: da un lato, diritto individuale; dall’altro, garanzia di corretto accertamento giudiziario. Come diritto individuale, la difesa risponde al comune senso di giustizia che la persona nei cui confronti esplicherà i propri effetti l’eventuale sentenza di condanna debba essere posta nelle condizioni di esporre tutto quanto ritenga possa valere a sua discolpa. Come garanzia di corretto accertamento giudiziario, invece, rappresenta il migliore modo per vagliare la fondatezza di un’accusa perché la sentenza sarà la sintesi fra chi intende dimostrare la colpevolezza dell’imputato e chi ha interesse a confutare questo assunto per evitare la condanna. Il film suggerito alla fine di questa puntata è probabilmente quello più iconico in merito al ruolo del difensore nel processo, “L’Avvocato del diavolo”, uscito nelle sale nel 1997 e interpretato da due grandissimi attori, Al Pacino e Keanu Reeves. E parlando di avvocatura, vale la pena ascoltare “Vieni via con me”, di Paolo Conte, poeta e paroliere dei nostri tempi, che ha lasciato la professione di avvocato per dedicarsi alla sua musica e ai suoi testi.
    18m 1s
  • 17m 11s
  • Pillole di giustizia a cura di Lello Vitiello pt. n 5 del 27 Febbraio 2023

    27 FEB 2023 · Continuiamo in questa puntata a descrivere i soggetti del processo, affrontando stavolta una delle parti del processo, detentrice della pretesa punitiva e motore delle indagini preliminari: il magistrato del pubblico ministero. Appartenente all’ordine giudiziario e titolare dell’azione penale, il pubblico ministero svolge quindi la funzione di accusa nel processo penale; proprio per questo, anche in ragione dell’esercizio obbligatorio dell’azione penale (garantito dalla Costituzione all’art. 112), è a tutti gli effetti organo dello Stato, poiché competente a dichiarare definitivamente la volontà di quest’ultimo in merito alle libertà dell’individuo indagato o imputato.Mutando la sua collocazione a seconda del rito adottato, nel nostro processo accusatorio il p.m. focalizza e accentua la sua caratteristica di parte processuale, controllata sia nella fase investigativa sia nel momento dell’esercizio dell’azione penale da un giudice terzo e imparziale.Dai pilastri del “giusto processo” discende l’anacronistica permanenza di una obbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale nonostante il rigoroso controllo giurisdizionale che non lascia spazi di manovra a un pubblico ministero che abusasse della sua discrezionalità.Da qui discende anche l’anacronistica permanenza di un ordinamento giudiziario che non distingue funzioni e carriere tra giudicante e requirente: le libertà del cittadino-imputato devono essere garantite non solo da prescrizioni – che possono essere disattese, in assenza di controlli efficaci – ma anche e soprattutto dall’equilibrio tra poteri che si viene a creare all’interno del processo. La canzone scelta per concludere questa puntata è “Nella mia ora di libertà”, sempre di Fabrizio De André e il film consigliato è una pellicola del 2007, “Il caso Thomas Crawford”, con il grande Antony Hopkins, su un caso giudiziario che diventa un vero e proprio rompicapo per il prosecutor (il pubblico ministero americano) alle prese con una difficile raccolta della “prova”, evidence, nel tipico processo adversary americano.
    17m 38s
  • Pillole di giustizia a cura di Lello Vitiello pt n 4 del 20 Febbraio 2023

    20 FEB 2023 · Stavolta entriamo nel vivo delle dinamiche processuali e, in questa come nelle prossime puntate, proveremo a descrivere i protagonisti del processo accusatorio, partendo oggi dal “giudice” e dalle garanzie previste dalla Costituzione per il funzionamento e la tutela della giurisdizione. E così, confrontandoci con le nozioni di Indipendenza, autonomia, terzietà e imparzialità capiremo come la Costituzione non utilizza diversi termini ridondanti per corroborare il medesimo concetto, ma adopera in maniera volutamente chiarificatrice l’essenza e le caratteristiche dell’organo giudicante.Entrando, infine, nel vivo della sua missione recupereremo una delle illuminanti intuizioni di Leonardo Sciascia per non dimenticare che quello del giudice dovrebbe essere innanzitutto un lavoro di … “sofferenza”. Per riflettere sulle parole di Sciascia, la canzone scelta per concludere questa puntata è “Un giudice” di Fabrizio De André. Il film consigliato è “The Judge” (Il giudice), pellicola del 2014 con Robert Downey Jr. e il grande Robert Duvall che racconta la storia di un giudice accusato dell’omicidio di un uomo che lui stesso aveva condannato anni prima per omicidio e che era da poco us
    18m 58s
  • Pillole di giustizia a cura di Lello Vitiello pt n 3 del 8 Febbraio 2023

    8 FEB 2023 · Riprendendo il viaggio nella storia del processo penale italiano iniziato nella puntata precedente, il tema trattato stavolta è il “processo accusatorio”, introdotto nel 1988 dopo una lunghissima riflessione dottrinale e giurisprudenziale partita dai principi introdotti dalla Carta costituzionale, tra gli sforzi di chi ha creduto sin dal primo momento alla necessità di modificare l’anacronistico modello inquisitorio e le fortissime resistenze da parte di alcuni, ancora legati alla tradizione inquisitoria e al mantra della ricerca della verità come scopo del processo penale. L’evoluzione del processo penale italiano e il dibattito sorto attorno alla scelta del modello processuale consentono di comprendere le attuali problematiche e le continue necessità di riforma che portano politica e operatori della giustizia a confrontarsi e a scontrarsi ancora oggi. Sulle note di “Cosa sarà” dell’indimenticabile Lucio Dalla, il film suggerito è “Codice d’onore”, film del 1992 sul classico processo accusatorio (adversary) americano, con Tom Cruise e Kavin Bacon chiamati a fronteggiarsi come avvocato e pubblico ministero su un caso giudiziario non semplice da gestire per le forti influenze del mondo militare statunitense.
    18m 26s
  • Pillole di giustizia a cura di Lello Vitiello pt. n 2 del 06 Febbraio 2023

    6 FEB 2023 · Il tema trattato è il “modello inquisitorio”, che a partire dal Medioevo e sino al 1988 ha caratterizzato il processo penale italiano, ad eccezione di brevi illuminati periodi storici in cui le libertà dell’individuo hanno avuto un maggiore peso specifico. Sarà per questo doveroso fare un tuffo nel passato, proprio per capire quanto siano anacronistiche alcune categorie giuridiche del processo inquisitorio che ancora oggi resistono nel linguaggio della cronaca giudiziaria nonostante la Costituzione e nonostante le chiare regole introdotte dal Codice del 1988. Ascoltando “Salve sono la giustizia”, un pezzo dei Nomadi del 2000, stavolta il film suggerito alla fine della puntata ha intima attinenza con gli argomenti trattati: “Detenuto in attesa di giudizio” è una delle poche pellicole in cui il grande Alberto Sordi interpreta un ruolo drammatico, quello di un uomo ingiustamente accusato e recluso nelle carceri italiane, un vero e proprio incubo kafkiano che Nanni Loy nel 1971 ha estrapolato dalla realtà giudiziaria italiana di quei tempi.
    15m 7s
  • Pillole di giustizia a cura di Lello Vitiello pt n 1 del 31 Gennaio 2023

    31 JAN 2023 · Il primo appuntamento sarà dedicato alla presunzione di innocenza, provando a spiegare perché nel nostro sistema si declina in negativo come “considerazione di non colpevolezza” e chiarendone il significato e le ricadute sul processo e sui suoi protagonisti. Il primo film suggerito, vista la nostra colonna sonora, non poteva che essere Hurricane – il grido dell’innocenza del 1999, basato sulla storia vera del pugile Rubin “Hurricane” Carter, una triste storia di detenzione per un crimine non commesso.
    14m 36s

Abbiamo voluto chiamare questa nuova rubrica “Pillole di giustizia: il linguaggio del processo penale”, perché oggi si parla tanto di questo tema, anche in relazione a problematiche molto specifiche e...

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Abbiamo voluto chiamare questa nuova rubrica “Pillole di giustizia: il linguaggio del processo penale”, perché oggi si parla tanto di questo tema, anche in relazione a problematiche molto specifiche e tecniche, senza conoscere le categorie giuridiche e il corretto linguaggio del processo penale.
È allora arrivato il momento di chiarire alcuni concetti di base per approcciarsi alla corretta lettura della cronaca giudiziaria, in modo da potersi fare un’idea precisa degli atti del processo senza lasciare che il pregiudizio e l’errore possano condizionarci.

Al termine di ogni puntata suggerirò il titolo di un film non necessariamente attinente al tema specifico della puntata, ma certamente attinente al linguaggio del processo penale e al senso di giustizia che alberga in ognuno di noi.
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Author Radio Leopolda
Categories Politics
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