Nell'ambito di “Frontiere Educative” - momento di formazione che si è tenuto il 20 e 21 novembre 2023 presso la Fondazione della Comunità Bresciana - abbiamo intervistato il ricercatore sociale Stefano Laffi a proposito del workshop “Collezioni di proposte per coinvolgere i giovani”.

Abbiamo approfondito nella puntata 28 di #DAB come cresce e apprende la mente di chi è nato e cresciuto nell'era digitale. In questa seconda parte di intervista a Silvia Bontempi, psicologa, perfezionata in neuropsicologia, ideatrice dell'Ora di cervello, musicista e insegnante, approfondiamo quali sono gli aspetti della formazione, della scuola e dell'apprendimento, accompagnati da una didattica digitale. Gli strumenti digitali possono essere un mezzo virtuoso e non negativo per l'apprendimento dei ragazzi? Scopriamolo in questa puntata!

E' ripartito Hackathon - «Apprendere Smart»: una competizione tra studenti e studentesse delle scuole di Brescia e Provincia che devono ideare e realizzare progetti per un apprendimento innovativo. Luisa Ravelli, che si occupa di informatica e robotica educativa e all'interno delle scuole porta avanti laboratori per studenti e docenti, ha formato i ragazzi che partecipano alla maratona creativa Hackaton sulla storia di internet e sulle possibilità esistenti oggi per imparare online e noi l'abbiamo ospite nella puntata di oggi!

Approfondiamo in questa puntata di #DAB come cresce e apprende la mente di chi è nato, e ormai cresciuto, nel mondo delle tecnologie digitali. E' una riflessione nuova perchè nuova è l'era dei mezzi di comunicazione e dello sviluppo digitale, e i ragazzi nati negli inizi del 2000 si può dire che siano diventati oggi dei giovani adulti. Quando diciamo "boomer" spesso il riferimento è alle generazioni nate ben prima del 2000, che siano in grado o meno di approcciarsi ai nuovi mezzi di comunicazione e alle nuove tecnologie. Quindi il divario tra "vecchio" e "nuovo", la sfida alla modernità, si gioca proprio sull'aspetto della conoscenza tecnologica. Cosa c'è da sapere? Come si modella la mente, il cervello, a contatto con questa nuova realtà digitale? Silvia Bontempi psicologa, perfezionata in neuropsicologia, ideatrice dell'Ora di cervello, musicista e insegnante, risponde alle domande nella prima parte di questa intervista

Rientro a scuola: ne abbiamo parlato nella scorsa puntata con due studenti delle scuole superiori di Brescia. Come ci hanno ricordato anche loro, tornano con la ripartenza dell'anno scolastico anche le preoccupazioni di genitori e figli. Come affrontarle? Quali sono le radici di queste paure? Lo abbiamo già ripetuto in questo podcast, l'ansia è la caratteristica che connota oggi la vita dei giovani: "non è più un'ansia di prestazione in una società di ideali", fa sapere lo psicologo Matteo Lancini in questa puntata, "è un'ansia che esplode, è un'ansia più generalizzata, dovuta ad assenza di prospettive future e di una crisi identitaria che non ha precedenti". Ma allora, cosa dovrebbe rappresentare la scuola oggi? Come posso gli adulti, gli insegnanti, la scuola, restituire ai giovani un presente e un futuro desiderabile?

Si apre un nuovo anno scolastico. Quello del 2023/2024 è il primo a ricominciare dopo la fine ufficiale della pandemia (dichiarata dall’OMS), ma restano allarmanti i dati sull’impoverimento educativo che il Covid-19, e non solo, ha causato in questi anni. Il tasso di abbandono scolastico in Italia è del 12,7%. Inoltre, la percentuale di NEET nel nostro Paese (ossia dei 15-29enni che non studiano e non lavorano), raggiunge il 23,1% (con una media UE del 13,1%). Sono molti i fattori di rischio che possono portare un giovane studente ad abbandonare il proprio percorso scolastico prima del tempo: la dimensione psicologica e soggettiva, ma anche la situazione socioeconomica del contesto familiare e territoriale, oltre che fattori legati alla scuola, come la carenza di spazi e servizi educativi. Ma cosa si aspetto i giovani in questo nuovo anno scolastico? Lo abbiamo chiesto a due studenti delle scuole superiori di Brescia in occasione del ritorno in classe

In Italia si emigra sempre più. Ormai si va via perfino dalla Lombardia, come non accadeva da oltre un secolo. A pagare il prezzo più alto dello spopolamento sono le cosiddette "aree interne" del territorio, il 60% del Paese, dove mancano collegamenti, scuole, sanità. E sono oltretutto, lo abbiamo visto bene in val Camonica di recente, le zone più esposte alla eventi climatici estremi. C'è una trasversalità che abbraccia le classi medie e quelle più povere, tutte colpite dalla incessante diminuzione degli stipendi unito dall'innalzamento del costo della vita, oltre che dalla precarizzazione del lavoro. Come abbiamo visto, nelle aree lontane dalle metropoli, prive di servizi essenziali, il fenomeno è ancora più forte. E le conseguenze del disgregamento sociale possono essere profonde. Ma come fermare questo fenomeno? Ne abbiamo parlato con Giovanni Teneggi, già nostro ospite e responsabile di ConfCooperative per la promozione dell'impresa di comunità

In questa seconda parte dell'intervista a Giovanni Mori, ingegnere energetico, attivisita per il clima, tra i fondatori di Fridays For Future Brescia oltre che divulgatore, affrontiamo il tema del mediattivisto legato all'ambiente: cioè di come viene raccontata la crisi climatica attraverso i social media e i giornali.

La montagna come luogo di comunità, di confronto e scambio e non di isolamento. E' il tema della puntata di oggi. Quasi un quarto della popolazione italiana abita nelle nostri valli, montagne, Prealpi, Appennini. Su quel 58,2 % di territorio nazionale risiedono 14 milioni di abitanti, in oltre 4200 comuni. Ed è lì, con le sue luci e ombre, che si gioca la sfida della modernità e del futuro. In questa puntata Giovanni Teneggi, già nostro ospite e responsabile di ConfCooperative per la promozione dell'impresa di comunità, ci spiega quali possono essere le sfide delle comunità montane per rinascere.

Oggi approfondiamo il tema dell'immagine del sè e gli effetti che i "selfie", l'apparire sui social, hanno sulle relazioni, sulla percezione del proprio corpo e sulla propria individualità. Lo facciamo con il già ospite Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano e docente presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università Milano-Bicocca e presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica di Milano.