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Sui sentieri della pastorizia

  • #3: Ogni giorno è lunedì

    30 MAR 2021 · Nella terza puntata del ciclo "Sui sentieri della Pastorizia" Valentina Porcellana, antropologa e docente di Antropologia alpina all'Università della Valle d'Aosta, racconta a Gabriele Orlandi e a Michele Cancellara il lavoro interdisciplinare che ha portato alla realizzazione del film etnografico "Tutti i giorni è lunedì" (Italia, 2015, 31') dedicato alle storie di pastori piemontesi. Il film documentario racconta, attraverso la voce di pastori di varia generazione ed esperienza, la vita pastorale nei suoi vari aspetti, dal pascolo vagante in pianura all'alpeggio estivo. In tutte le storie emerge la passione con cui i pastori affrontano il lavoro e vivono il rapporto con i propri animali, ma emergono anche i problemi legati alla crescente burocrazia e ai pregiudizi che ancora oggi circondano l'attività pastorale. Coordinato da Luca Battaglini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino all'interno del progetto PROPAST - Sostenibilità dell'allevamento pastorale in Piemonte, il film è stato realizzato grazie alla collaborazione di Marzia Verona, esperta di pastorizia alpina, e di Paolo Ferrero e Filippo Viberti di Video In Out di Torino. Intervista di: Michele Cancellara, Gabriele Orlandi e Valentina Porcellana Musica originale: Alessandro Zolt. Voce e sound editing Simone Ferrante Copertina: Lorenzo Fossi A cura di MIMAlpe: Michele Cancellara, Giulia Ferrante, Gabriele Orlandi, Valentina Porcellana, Matteo Volta.
    16m 55s
  • #2: Un murgiano ai piedi del Monte Ferru

    23 MAR 2021 · In questa seconda puntata del ciclo "Sui sentieri della Pastorizia" avremo come ospite Michele Cancellara, antropologo culturale, che ci parlerà della sua ricerca sul campo in Sardegna, finalizzata alla stesura della tesi magistrale. Ricerca che ha avuto come scopo quello di esaminare le dinamiche relazionali e i processi strutturali che vedono come soggetti principali il migrante romeno, impiegato come bracciante negli allevamenti, e il pastore proprietario sardo. Il lavoro si è sviluppato a seguito di una ricerca etnografica svolta in un piccolo comune nella provincia di Oristano. L’osservazione quotidiana della realtà pastorale è avvenuta nell’arco di due mesi circa, durante i quali sono emerse interessanti strategie volte al riequilibrio delle relazioni all’interno del mondo pastorale sardo. Che cosa si nasconde dietro ai comportamenti quotidiani che i soggetti interessati utilizzano per sopperire a quelle dinamiche che opprimono molto spesso le persone che migrano? Come può un soggetto mettere in moto determinate dinamiche, senza spezzare il rapporto tra datore di lavoro e bracciante? Il lavoro si sviluppa a seguito di una ricerca etnografica svolta in un piccolo comune nella provincia di Oristano. L’osservazione quotidiana della realtà pastorale è avvenuta nell’arco di due mesi circa, dove sono emerse interessanti strategie volte al riequilibrio della relazione all’interno del mondo pastorale sardo. Che cosa si nasconde dietro ai comportamenti quotidiani che i soggetti interessati, utilizzano per sopperire a quelle dinamiche che opprimono molto spesso i soggetti che migrano? Come può un soggetto attuare dinamiche senza spezzare il rapporto tra datore di lavoro e bracciante?
    18m 26s
  • #1: dall'India al Castelmagno

    14 MAR 2021 · In questa puntata Gabriele Orlandi, antropologo e politologo ci parlerà delle ricerche che ha svolto, prima in India e poi nelle Alpi piemontesi sui legami tra la pastorizia e i processi di negoziazione delle identità e degli immaginari correlati a questa forma di produzione. Praticata in condizioni di vita difficili (come possono essere il deserto del Kachchh in India occidentale o i pascoli di alta quota nelle montagne italiane) la pastorizia conosce crisi e reinvenzioni, subalternità e resistenze. Da antropologi possiamo quindi pensarla come arena che cristallizza e rivela conflitti, posizionamenti e dinamiche che, in modi diversi, toccano nel profondo le nostre società. Musica originale: Alessandro Zolt. Voce e sound editing Simone Ferrante A cura di: MIM-Alpe.
    14m 50s

MIMAlpe è una delle costole di Montagne in Movimento, nata per approfondire il tema della pastorizia e confrontarsi su tutta una serie di questioni che gravitano intorno ad essa. Essendo...

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MIMAlpe è una delle costole di Montagne in Movimento, nata per approfondire il tema della pastorizia e confrontarsi su tutta una serie di questioni che gravitano intorno ad essa.
Essendo la pastorizia un’attività di origini millenarie, studiarne la storia e la sua evoluzione come pratica umana ci permette di osservare, nei territori dove si presenta, o dove è stata praticata, un segno evidente dell’interconnessione tra uomo e natura; l’uomo ha, tra le altre cose, dovuto trasformare l’ambiente per le esigenze dell’attività pastorale, ad esempio rendendo vivibili zone difficili, impervie e inospitali.
Le competenze del territorio che questo ed altri mestieri tradizionali hanno radicato sono anche fonte di studio, ad esempio, per chi si occupa di toponomastica orale.
La storia della pastorizia ci permette anche di parlare di mobilità, di transumanza ed alpeggio, di relatività dei confini, di cambiamento climatico e di come quest’ultimo va a modificare in maniera sostanziale molte delle pratiche legate alla pastorizia. Praticare un mestiere itinerante significava (e significa tuttora) stabilire dei contatti tra soggetti, culture, lingue, usi che nel corso dei secoli hanno mostrato molta efficacia e capacità di resilienza, per poi subire un arresto repentino.
La pastorizia, praticata su tutte le montagne italiane, dalle Alpi agli Appennini, è anche una prospettiva privilegiata per parlare di questi contesti in chiave comparativa ed analizzarne, a partire da un’analisi diacronica, le dinamiche contemporanee.
Parlare di pastorizia al nostro tempo ci apre nuovi spunti di riflessione ancora inesplorati: la patrimonializzazione, l’heritage marketing, e i livelli di governance che intervengono in questi processi; la pastorizia oggi, in quanto attività economica, con le sue luci ed ombre. Infatti, se da una parte potrebbe essere fonte di occupazione, una soluzione ecologica al noto problema dei “boschi che si riprendono i territori”, dall’altra ad essa si legano temi molto spinosi come la mafia dei pascoli, le derive dei contributi per la monticazione, lo sfruttamento di soggetti fragili come i migranti, che vedono la loro soggettività fortemente deteriorata dalle dinamiche che il mondo pastorale - ma non solo - pone ai soggetti che migrano e che vanno ad inserirsi in contesti nuovi.

Per inoltrarci sui sentieri della pastorizia, abbiamo deciso di cominciare da quelli tracciati da chi fa o ha fatto ricerca in questo campo o su questi temi: proponiamo un ciclo di dieci podcast, in ognuno dei quali due intervistatori dialogheranno con un ospite che ci racconterà la prospettiva da cui si è approcciato alla pastorizia e gli elementi riscontrati sul campo. Come sempre, apriremo a domande più che cercare risposte.
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