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Storie di vita Generali - 190°

  • Immagina

    16 NOV 2021 · Immaginate l’assicurazione come una playlist che possiamo creare e modificare a nostro piacimento. Una playlist personalizzata di prevenzione, protezione e assistenza, semplice e flessibile, che ci permette di prenderci cura ogni giorno di tutti gli aspetti della nostra vita: famiglia, casa, salute, mobilità. Con questa filosofia è nata Immagina, una linea di soluzioni che integrano servizi e semplificano il nostro oggi adattandosi alle esigenze man mano che queste evolvono. La giovane single che oggi vuole utilizzare la sua auto senza pensieri, domani potrebbe estendere l’assicurazione alla protezione in auto anche del figlio neomaggiorenne. Tutto in modo semplice, con un consulente che la accompagna ed un unico contratto. Quando ha ideato la linea Immagina, Generali Italia è partita proprio dalle esigenze pratiche delle persone, dalle loro abitudini e stili di vita. Per questo ha pensato a servizi estremamente utili e innovativi che semplifichino la vita.
    4m 50s
  • Spazio

    16 NOV 2021 · Cent’anni or sono, il gruppo Generali mise le ali per librarsi verso una nuova sfida. Intorno alla metà degli anni Venti del ’900, si occupò delle prime coperture aeronautiche. Sensibile al tema del superamento dei limiti, collaborò a esplorazioni pionieristiche ai confini del globo. Nel 1964, su richiesta del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), assicurò il progetto “San Marco”, ideato da Luigi Broglio, che fece dell’Italia una tra le prime nazioni a inviare un satellite in orbita dopo Unione Sovietica e Stati Uniti. Nel 1977 l’Agenzia Spaziale Europea, in seno all’allora Comunità Europea, alla quale Generali era legata fin dagli esordi, richiese che la compagnia coprisse il lancio da Cape Canaveral del Sirio, satellite italiano per la telecomunicazione in grado di trasmettere dirette tivù nelle bande ad altissima frequenza per conto della società di servizi satellitari Telespazio. Generali si avviò a essere una delle compagnie leader nel settore.
    5m 6s
  • Europ Assistance

    16 NOV 2021 · Nel maggio 1993 Paolo Rizzi, tornando dai Caraibi con l’amico Andrea Pribaz, fu sorpreso da una burrasca a settecento miglia dalle Azzorre. Le onde strapparono lo skipper triestino dal timone e squarciarono lo scafo del suo yacht. Rizzi e Pribaz, scampati al naufragio su una zattera, si salvarono grazie a Europ Assistance, che allertò tempestivamente i soccorritori. Nel dare un contributo alle operazioni di salvataggio, la compagnia non faceva che rispondere alla sua vocazione: prestare soccorso in caso di emergenza. Europ Assistance, infatti, era nata da un evento altrettanto drammatico, toccato al francese Pierre Desnos, che, sulla base di questo episodio avrà l’idea di fondare la compagnia. Nel 1962, la famiglia dei suoi più cari amici ebbe un tragico incidente stradale in Spagna e Desnos accorse in loro aiuto. Tuttavia doveva agire a distanza e in un paese straniero, con tutte le difficoltà del caso, non ultima quella linguistica. Gli ostacoli accrebbero le ambasce di Desnos in una situazione di per sé spiacevole. Ma Pierre era un visionario. Segnato dall’evento, ideò un’organizzazione per soccorrere chiunque si trovasse in difficoltà lontano da casa, offrendo un’assistenza medica all’avanguardia. Il 2 maggio 1963, a Parigi, con l’aiuto della Concorde (compagnia francese del Gruppo Generali) fondò Europ Assistance, un’azienda per cui l’assistenza era intesa come attività costante a salvaguardia delle persone in viaggio. Era una nuova prospettiva, che nessun’altra società di assicurazioni aveva adottato fino ad allora.
    3m 7s
  • Auto

    16 NOV 2021 · Verso la fine dell’Ottocento, uno spettro si aggirava sulle strade d’Europa. Lo spettro, fragoroso e concreto, dell’automobile. Essa poneva diversi problemi di carattere amministrativo e sociale, a causa degli incidenti che si verificavano per tre ragioni: in primo luogo, l’aumento delle vetture in circolazione; poi, l’insufficienza della rete viaria; infine, l’inesistenza di un codice stradale vero e proprio. Gli stati europei si impegnarono a risolvere questi problemi. Sullo scorcio del secolo, idearono un sistema per attribuire ai mezzi una targa identificativa. L’Italia iniziò a usare le targhe nel 1898. Nel 1927, istituì il Pubblico Registro Automobilistico o “P.R.A.”. Nel 1933, lo Stato italiano varò un primo codice organico di norme stradali, che andava a riassumere e integrare l’insieme di leggi e regolamenti precedenti, alcuni risalenti ancora all’Ottocento. Questo primo codice venne rinnovato una prima volta nel 1959 e nuovamente nel 1992. In merito a queste problematiche ci si avvalse anche delle competenze delle assicurazioni, in primis Generali. Quella dell’auto era una sfida che la Compagnia era impaziente di raccogliere.
    3m 58s
  • Rivoluzione Hollerith

    16 NOV 2021 · Il censimento degli Stati Uniti del 1890 era imminente. Con la crescita della popolazione, la classificazione delle persone avrebbe richiesto molto più tempo, e ciò destava grande preoccupazione. La costituzione americana, infatti, prevede che il numero dei membri della Camera dei rappresentanti sia proporzionale a quello degli abitanti di ogni Stato, e su tale rappresentanza è basata anche l’imposizione fiscale, secondo il motto “no taxation without representation”, nessuna tassa senza rappresentanza. Per il funzionamento dello Stato, era dunque prioritario individuare il sistema più rapido per ordinare e conteggiare i dati raccolti, affinché le informazioni avessero ancora validità al momento della loro pubblicazione. La soluzione fu offerta da uno dei collaboratori dell’Ufficio del Censimento, l’ingegner Herman Hollerith. Quest’ultimo annunciò che il processo sarebbe stato meccanizzato. I cittadini sarebbero stati registrati come buchi perforati in una scheda. Le macchine per la “tabulazione” di Hollerith avrebbero quindi ordinato e contato le carte ad alta velocità. Dopo aver brevettato la sua invenzione, Hollerith fondò la Tabulating Machine Company, poi International Business Machines Corporation, ovvero IBM, dal 1924. L’azienda sopravvisse alla Grande Depressione e divenne la maggiore produttrice di macchine per ufficio in tutto il mondo. Dal 1927 ebbe una filiale in Italia. All’inizio degli anni Trenta anche Generali si interessò concretamente al sistema Hollerith per automatizzare e velocizzare l’evidenza aggiornata dei portafogli dei vari settori assicurativi (rami).
    4m 7s
  • Edmondo Richetti

    16 NOV 2021 · I fascicoli personali dei dipendenti Generali possono riservare piacevoli sorprese, perfino un accorato appello alla pace tra gli Stati europei per allontanare gli orrori della guerra. È proprio ciò che si trova nel dossier di Edmondo Richetti, dirigente di Generali, triestino e poi residente a Vienna, imprenditore dinamico e visionario, cosmopolita cittadino del mondo. Si tratta di un invito alla seduta di fondazione dell’Europäischer Staatenbund, Unione degli Stati Europei, da lui indetta a Vienna nel maggio 1914 per promuovere la pace, portatrice di benessere economico, contro la guerra e le spese militari che trascinano i popoli nella miseria. Richetti voleva che l’Europäischer Staatenbund fosse una grande associazione e potesse contare su soci in ogni angolo d’Europa. L’opuscolo, una brochure di quindici pagine, anticipa di mezzo secolo lo spirito della Comunità Europea nella sua idealità più alta, come antidoto alla guerra. Era un’unione che partiva dal basso, come mezzo per indurre i governi a un cambio di rotta della linea economica. Si tratta di un documento rivoluzionario.
    3m 22s
  • Kafka

    16 NOV 2021 · Il 75º anniversario dalla fondazione di Generali cadde nel 1907. In quell’anno, il Gruppo era sempre più globale, presente com’era in quattro continenti, con moltissime agenzie, tra cui quella di Praga, una delle più grandi città dell’Impero asburgico. Qui lavoravano più di cento impiegati e, tra questi, un giovane laureato in legge: Franz Kafka.
    3m 39s
  • Distributore automatico

    16 NOV 2021 · Le grandi Esposizioni universali sono da sempre una vetrina sul mondo: luoghi di confronto e indici preziosi del grado di sviluppo dei paesi espositori, con le loro raccolte di invenzioni e mirabilia. Anche gli istituti di previdenza avevano il privilegio di parteciparvi, per il ruolo eminente nella vita economica, e avevano tutto l’interesse a pubblicizzare la propria offerta. Generali partecipò a diverse esposizioni, prima tra tutte, nel 1881, l’Esposizione industriale italiana di Milano, cui fecero seguito quelle di Torino del 1884 e del 1898. Ci furono poi l’Esposizione universale di Parigi di inizio secolo e quella internazionale di Milano del 1906. L’Esposizione di Torino del 1898 merita una menzione particolare, non solo perché celebrava il cinquantenario dello Statuto albertino, ma anche perché segnava l’esordio dell’esposizione settoriale, dedicata cioè soltanto a un fascio di rami commerciali ma votata ad accogliere il grande pubblico. Con ogni evidenza l’obiettivo fu raggiunto, poiché l’esposizione ebbe più di 8 mila espositori e 3 milioni e mezzo di visitatori (tanti quanti gli abitanti della Sicilia in quel periodo). Generali vi partecipò con la compagnia figlia l’Anonima Infortuni, la quale curò per l’occasione una serie di manuali che illustravano l’utilità delle assicurazioni individuali contro gli infortuni. Ma occorreva trovare un’idea nuova, accattivante, in grado di stupire il pubblico.
    5m 13s
  • Tavole grandine

    12 NOV 2021 · L’agricoltura è stata sempre esposta alle calamità naturali, in grado di rovinare il raccolto di un anno e talvolta anche quelli degli anni successivi. Tra tutte, la grandine era la più temuta, poiché imprevedibile. Il fatto che nel 1834 l’Accademia di Francia bandisse un concorso per trovare le basi scientifiche della sua formazione dà l’idea della portata del problema. La grandine, essendo un fenomeno molto complesso non suffragato da spiegazioni scientifiche che potessero in qualche modo ridurne gli effetti, lasciava gli addetti del settore in balia degli eventi e di soluzioni più o meno ingegnose, come l’utilizzo dei cannoni antigrandine. Il mezzo di difesa più largamente utilizzato dai coltivatori contro le avversità della grandine è di certo l'assicurazione. La prima compagnia di assicurazione contro la grandine nacque nel 1791 in Germania, seguita dal quella in Francia nel 1799, mentre in Italia, nel 1827, Angelo Petracchi fondò a Milano la Società dei compensi vicendevoli pei danni della grandine. L’impresa, pur meritoria, appariva tardiva. Le compagnie, infatti, avevano esitato a operare in questo ramo per la difficoltà di stabilire premi, data la bizzarria del fenomeno atmosferico. Ma, nel 1836, proprio a opera di Generali, nacque la prima polizza italiana di assicurazione contro i danni provocati da tale calamità.
    3m 33s
  • Real Estate

    12 NOV 2021 · All'inizio dell'ottocento, le Generali assunsero l'aspetto allora non comune di un “gruppo”, con società controllate e partecipate sparse tra l'Italia e l'Europa centrale. La sua vocazione all'internazionalità è scaturita da tre fattori fondamentali: il clima cosmopolita di Trieste, i diversi contesti politici ed economici in cui Generali ha operato e le personalità vivaci ed eclettiche a livello esecutivo. L'internazionalizzazione della società è stato un progetto di ampio respiro, che ha incluso grandi investimenti immobiliari. L'allora Segretario Generale, Marco Besso, si adoperò per far sì che le Generali scegliessero le migliori location per costruire i propri uffici e, come scrisse nella sua Autobiografia, “…tutti decorati con il nostro amato Leone”. In molti casi sono stati gli stessi agenti localmente attivi a negoziare le soluzioni immobiliari più idonee: acquisizioni di terreni edificabili o di immobili di grande valore storico, artistico e logistico. In altri casi, invece, si sono affidati a professionisti locali, una sorta di “agenti immobiliari”, con una buona idea delle caratteristiche e delle opportunità di sviluppo offerte dalle aree cittadine. Fu così che il Gruppo acquisisce o costruisce ex novo prestigiosi edifici nelle maggiori città europee ed extraeuropee, da Trieste a Venezia, da Milano a Roma, da Vienna a Praga, fino a Costantinopoli, con un occhio attento al ritorno sul reale investimento immobiliare. Per lo più ha scelto di acquisire interi blocchi, in una prospettiva di lungo periodo, contando sul recupero dei costi nel tempo, affittando i locali a società controllate o partecipate, a terzi o a privati.
    4m 28s
Storie di Vita - Il Podcast di Generali in occasione del 190° anniversario
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Author Generali Italia
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