Settings
Light Theme
Dark Theme
Podcast Cover

Sport

  • Sui sentieri dell'A.P.E.

    19 MAR 2015 · dalla quarta di copertina: «L’alpinismo è la vita vissuta in ambiente più alto, più sereno, lontana da tutti i microbi, compresi quelli della piccineria e della viltà.» Giacinto Menotti Serrati «Sempre più in alto, per una nuova umanità»: questo il motto dell’APE, Associazione Proletari Escursionisti, nata il 7 novembre 1919 nelle città di Lecco, Milano e Alessandria. Prima associazione sportiva proletaria e antialcoolica di chiaro orientamento socialista, l’APE, promossa da provetti alpinisti, rivendica il diritto allo sport non solo per un’élite borghese, ma per tutti. Lo sport diventa uno strumento di emancipazione, che qualifica il tempo libero degli operai e delle loro famiglie. Escursioni, gite cicloalpine, pranzi al sacco e trasferte in omnibus alla portata di tasche proletarie animano la vita del folto gruppo di appassionati della montagna. Una storia lunga un secolo, interrotta, solo apparentemente, dalle leggi liberticide del ventennio fascista, durante il quale molti apeini si arruolarono tra le file dei partigiani, nascosti sui monti del Lecchese e della Bergamasca. Nel secondo dopoguerra l’associazione si ricostituisce, continuando nella sua vocazione sociale, e sopravvive fino a oggi grazie a giovani amanti della montagna, che hanno raccolto la sfida del tempo, indossando ancora una volta scarponi, corde e moschettoni.
    27m 53s
  • @ScaldasoleBooks FC St. Pauli

    18 MAR 2015 · Parole e immagini dalla presentazione del libro "Ribelli, sociali e romantici. FC St. Pauli tra calcio e resistenza" presso la libreria Scaldasole Books di via Scaldasole n. 1 Milano http://bit.ly/FC_StPauli ----------------------------------------­----------------------------------------­-------------- St. Pauli non è solo una squadra di calcio, non è solo un quartiere di Amburgo, grossa e potente città tedesca e “porta sul mondo”. St. Pauli è un modo di vivere, è un modo di sentire lo sport e la vita quotidiana in maniera differente. St. Pauli è l’emanazione di una controcultura univoca che racchiude in sé in maniera sinergica l’organizzazione e la struttura della società sportiva, fondata sull’associazionismo popolare e sulla partecipazione, il network dei tifosi, ribelli e antirazzisti, e la comunità del quartiere, solidale e operaia. Ribelli, sociali e romantici, attraverso un’attenta analisi e un lavoro di ricerca sul campo, indaga e tenta di spiegare i fenomeni che rendono del tutto particolare l’esperienza “sanktpauliana” in tutte le sue accezioni, dalla socialità, all’attivismo politico, dalla partecipazione popolare, alla solidarietà. Il tutto in nome di un calcio intriso di politica, inteso come strumento e motore di resistenza alle dinamiche tardocapitalistiche e dello show business odierno, nonché mezzo di promozione culturale contro ogni forma di discriminazione e razzismo.
    1h 4m 25s
  • Sport e Shoah

    5 MAR 2015 · Con la presentazione di “Sport e Shoah” di Sergio Giuntini vogliamo continuare il nostro viaggio nella storia dello Sport, analizzando ancora una volta come questo negli anni più bui del ‘900 abbia assunto le sembianze di un Giano bifronte: da un lato strumento di controllo totalitario sugli sportivi e sulle masse di spettatori, con l’allontanamento degli atleti indesiderabili e collaborazioni sportive con le forze occupanti, dall’altro lato mezzo di riarmo morale e fisico per le minoranze oppresse e per i resistenti. Sport e Shoah di Sergio Giuntini ed. Sedizioni Diego Dejaco Editore Dalla quarta di copertina: Si tenteranno d’offrire qui soltanto gli elementi iniziali d’un discorso. Spunti per nuove e più puntuali riflessioni. Materiali di primo approfondimento, che potrebbero avere delle positive ricadute all’interno della scuola presentando alle giovani generazioni la storia della Shoah da un versante poco frequentato. In luogo di quadri generali si proporranno all’attenzione casi esemplari. Vissuti individuali. In ciò assecondando la pedagogia alla base dello Yad Vaschem di Gerusalemme, il più importante Museo dell’Olocausto esistente al mondo e Scuola internazionale di studi sulla Shoah. La distruzione di massa, la “soluzione finale” del popolo ebraico pertanto come storia innanzitutto di vite umane. Di uomini e donne in carne ed ossa. Un’umanità, fissata nelle sue molecolari individualità, che posta di fronte al dramma cieco dello sterminio ha dovuto scegliere e confrontarsi con molteplici interrogativi di natura etica. Qualsiasi soggetto, “vittima, carnefice o spettatore” che sia, è sempre infatti, riprendendo uno dei principali assunti della storiografia sulla Shoah, chiamato di suo, nell’intimo della propria coscienza, a decidere e prendersi delle fondamentali responsabilità morali. Optando cioè per la vita o la morte, resistere od obbedire, opporsi o mostrare indifferenza, salvare o tradire. Rendendosi direttamente o indirettamente complice, oppure dimostrandosi, nella sua essenza più pura, autentico essere umano. L’autore: Sergio Giuntini svolge attività di ricerca presso l’Università di Roma Tor Vergata. Membro del Consiglio Direttivo della “Società Italiana di Storia dello Sport” (SISS), è autore di svariati saggi storici. Tra i suoi volumi più recenti: Lo sport e la Grande Guerra, Roma, 2001; Scrittura e sport. Primi sondaggi Otto-Novecenteschi, Verona, 2003; Sport e fascismo: il caso dell’atletica leggera, Palermo, 2003; Dorando Pietri dalla Via Emilia al West, Palermo, 2004; Compagni di squadra. Racconti non solo di sport, Milano, 2006; L’addestramento ginnico-militare nell’esercito italiano. 1946-1990 (con A. Teya), Roma, 2007; Due secoli di Arena e grande atletica a Milano, Milano, 2007; Pugni chiusi e cerchi olimpici, il lungo ‘68 dello sport italiano, Milano, 2008; per sedizioni cura la collana di Storia dello sport e ha pubblicato: Il mondiale dei destini incrociati - campionati del mondo di ciclismo su strada a Varese (con Antonio Ferretti) nel 2008, il romanzo Le resistenze di un bibliomaratoneta nel 2009, il saggio L'olimpiade dimezzata - storia e politica del boicottaggio nello sport nel 2010; e ancora: Pape Milan Aleppe: il Milan è un linguaggio di poeti e prosatori, 2010; ha curato il volume Che Guevara, il rugby, e altri scritti sulla palla ovale, 2011: e assieme a Claudio Gregori, Poi Milan e Benfica: 1963 la prima coppa dei campioni italiana, 2013. Da ultimo Sport e Shoah, Sport e Resistenza assieme a Calcio e dittature nella collana storico divulgativa Quaderni di storia dello sport.
    52m 27s
Information
Author Scaldasole Books
Categories Society & Culture
Website -
Email -

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search