Settings
Light Theme
Dark Theme
Podcast Cover

Sete di Parola - Omelia della Domenica - Anno B 2020/2021

  • Solennità di Cristo Re

    21 NOV 2021 · Commento al Vangelo di Giovanni, cap. 18, 33 -37 «Tu lo dici: io sono re». Gesù sta annunciando al mondo una regalità nuova che il mondo non conosce. È un Regno che viene dalla Verità. È un Regno in cui veramente la coscienza è ascoltata. La Verità nella Bibbia certamente si differenzia dalla falsità, ma soprattutto si oppone all’inganno perché si presenta per ciò che effettivamente è e rimane fedele a come è apparsa. Pilato invece è il ritratto dell’inautenticità, del potere politico messo a servizio di vili interessi personali e individuali, è il ritratto di una coscienza corrotta, di una politica che non si interessa dei più deboli, dei più vulnerabili, della sofferenza e della crudeltà del mondo. «Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Per noi che ascoltiamo la voce di Gesù, nel suo Regno possiamo entrare ogni volta che rompiamo alleanza ambigue, rompiamo giochi di potere e di prestigio, di attrazione e di interessi ambigui, ogni volta che rompiamo con i regni di quaggiù che ci ingannano, ci rubano la vita e ci rendono in fin di Vita. All’inizio la sequela di Gesù può essere più dura e più difficile per dover sopportare l’umiliazione, per dover attraversare sentieri di povertà, a volte di denigrazione, di incomprensione e di solitudine, ma se rimaniamo perseveranti e fedeli con tutto noi stessi, con tutto il #Cuore, tutta l’#Anima, tutte le forze, faremo esperienza che piano piano la #Verità parla in noi. “Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli". A lui la potenza di liberarci, la potenza di darci una vita nuova con un senso nuovo, per vivere nella #lode e nella #giustizia. #versoDio #gesuiti #vangelodioggi #regalità #verità #regnoeterno
    12m 27s
  • Opportunità mancata e colta nel tempo

    13 NOV 2021 · Commento al Vangelo secondo Marco, cap.13, 24-32 Nell’introduzione di questo capitolo del vangelo di Marco, Gesù prepara i suoi discepoli a ciò che verrà dopo la sua Pasqua e cioè e che la profezia del libro di Daniele così annunciava «Sarà un tempo di angoscia, come non c'era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro» Quindi ci viene annunciato che ad un certo punto la storia si fermerà, i morti verranno richiamati alla vita e ci sarà un giudizio «alcuni si sveglieranno per la vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna». E i giusti risplenderanno come le stelle, per sempre. Tutti siamo in cammino e la meta della storia è detta con la massima chiarezza: il fine della storia umana è l’incontro con il Signore. E Gesù riprende il significato della fine parlando di sé stesso: «Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo» Questo è quindi un appello a che cosa? A vivere la nostra vita con responsabilità, sapendo che saremo chiamati a rendere conto delle nostre azioni ma in modo particolare della nostra testimonianza come cristiani. «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Quando vedrete accadere queste cose sappiate che il compimento è vicino». Gesù ci insegna a guardare la storia e a scrutare dove è la vita, e il cristiano è colui che non vacilla e non ha paura degli avvenimenti, perché appoggiato al Vangelo li sa cogliere come opportunità per testimoniare agli altri la propria fede e insegnare come camminare per le strade del vangelo. «Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo». #versoDio #gesuiti #tempo #opportunità #fine #compimento
    10m 50s
  • Il pane e la Parola

    7 NOV 2021 · Commento al Vangelo di Marco, cap. 12, v.38 - 44 Nella prima lettura Elia è alle prese con una vedova straniera presa dalla disperazione difronte alla morte per fame che sembra imminente: «mangeremo e poi moriremo» è una sorta di liturgia funebre, questa vedova è già morta. E il profeta Elia è mandato proprio per dimostrare ciò che in fondo ogni generazione deve riscoprire, che cioè l’uomo non vive solo di pane, ma vive della Parola di Dio, l’importanza tra il cibo materiale e quello spirituale, tra la forza della privazione del pane e quella della Parola che promette il pane. «Non temere; va' a fare come hai detto» perché il cibo che si sta preparando è quello del Signore, è il banchetto della Vita in cui Lui è sia ospite che colui che prepara, e il suo pane è il pane del cammino che sazia - poiché così dice il Signore, Dio d'Israele: "La farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra». Ascoltare questa Parola significa credere che questo cibo non finirà e la Parola è più del pane, ed è molto importante la loro gerarchia: è molto facile per noi credere che abbiamo bisogno di pane perché è un’evidenza e così ce ne convinciamo, mentre credere al bisogno della Parola di Dio non è un’evidenza ma qualcosa da imparare, lentamente e solamente dopo può diventare una fame che desidera di essere saziata. E Gesù si lascia ammaestrare dalla vedova che nella sua debolezza e indigenza, ha gettato tutto quello che aveva per vivere e impara da lei a fare il suo esodo verso la morte in croce e riconosce il suo destino a Gerusalemme. Anche noi dobbiamo imparare “a morire”, il cristiano è colui che si esercita a morire lungo la sua vita, che significa abbandonarsi e aprire le proprie mani e non afferrare, lasciare la presa del possesso e vivere la propria povertà e indigenza in maniera lucida, come la vedova che - ha donato tutto quello che aveva per vivere -. Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
    14m 5s
  • La via della santità

    1 NOV 2021 · Commento al Vangelo di Matteo, cap. 5,1-12a Oggi è la festa liturgica di tutti i Santi, ma per la verità ogni volta che la Chiesa si riunisce nella liturgia c’è questa comunione misteriosa con chi ci ha preceduto. Queste persone che hanno vissuto il vangelo con la loro vita, alla fine dei giorni passano nel Regno dei cieli e seduti alla destra del Padre, rimangono per sempre glorificati e nella beatitudine e intercedono per noi affinchè il nostro pellegrinaggio sia nella via della santità. E noi dobbiamo metterci bene in questa ambientazione e fare molta attenzione alla maniera in cui lo viviamo, perché come ci dicono bene le Beatitudini, le due cose si corrispondono: la beatitudine che Gesù promette è una Gioia che non sarà mai più tolta. Vi invito a leggere le Beatitudini come delle tappe di questo pellegrinaggio: Importante per prima cosa, è riconoscere la propria povertà e farsi poveri in Spirito, cioè avere la consapevolezza che io posso appoggiarmi solo al Signore e alla sua fedeltà e non alle mie forze, alle mie capacità, ai miei beni, ai miei ruoli, non a tutto ciò che rischia invece di attirare la mia attenzione e la mia sensibilità. Beati quelli che sono nel pianto, è la disposizione di chi prende le distanza dalla mondanità e da quella gioia mercificata che il mondo vuole tanto propinare, e punta alla consolazione che gli verrà da Dio, dalla sua Pace e dalla sua Luce. Beati i miti perché avranno in eredità la terra, beato chi non è impaziente ne irrequieto ma attende la promessa di Dio. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati dalla venuta del Signore. Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia da Dio - sono coloro che sentono la sofferenza dell’altro ma non fine a sé stessa, piuttosto se ne fanno carico e si prodigano per alleviare, consolare, medicare, consolare. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio, cioè la sete del Cuore spinge fino ad una familiarità e una grande intimità con Lui. Infine "Beati Voi", Gesù si rivolge a chi lo segue fino in fondo non più ad una categoria di persone, che sarete nelle tribolazioni e tra i nemici che vi opprimeranno, ma li invita a rallegrarsi e a gioire perché grande è la ricompensa nei cieli. È un grande Dono avere questa certezza fin da ora perché ci apre alla possibilità di vivere le Beatitudini per il tempo che ci rimane, senza compromessi, senza tornare indietro, senza titubanze, per prepararci ad entrare nel Regno dei Cieli. #versoDio #gesuiti #beatitudini #gioiaeterna #vitaeterna #regnodeicieli
    17m 41s
  • Il Grande comandamento

    31 OCT 2021 · Commento al Vangelo di Marco, cap.12, 28b-34 Ascolta, Israele: ama il Signore tuo Dio con tutto il cuore. Ascoltare l’Insegnamento della Parola per imparare a vivere su questa terra del dono, della promessa e della benedizione: questo è l’unico modo per vivere e restare nella terra della libertà e della gratuità. Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo. l’Amore di Dio e l’amore per il prossimo Gesù mi dice che il test del mio amore verso Dio è come io tratto il mio fratello, e questa è una presa di posizione molto chiara che ci viene presentata. Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa’ che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi. Se nella preghiera sono costante a chiedere lo Spirito della carità, avrò un fuoco dentro di me che mi spronerà a tenere gli occhi ben aperti per riconoscere in ogni opportunità l’occasione per imparare ad amare ogni giorno di più. Siamo su questa terra per diventare esperti nell’Amore, tutte le altre cose sono secondarie e sono comandamenti che vengono dopo questo Grande comandamento dell’Amore. #versoDio #gesuiti #amore #prossimo #carità
    15m 31s
  • Il mantello e la strada

    24 OCT 2021 · Commento al Vangelo di Marco, cap. 10, v. 46-52 “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me” è il grido del cieco Bartimèo che buca i rimproveri della folla accalcata dietro a Gesù e anche il suo mantello, per raggiungere il Signore e così scuotere le promesse di Dio. E questa è una metafora di ciò che può accadere anche a noi quando vorremmo chiedere delle cose al Signore, ma dentro e fuori di noi ci sono delle voci che ci scoraggiano e ci lasciano nel ciglio della strada a mendicare, dentro una vita triste, rintanata e avvolta nel mantello ad ascoltare la voce del nemico “Non metterti in cammino!”. Il cieco Bartimèo ci deve spingere a chiedere l’aiuto di Dio con coraggio, perché dalla forza interiore di questo grido dipende il nostro futuro e la nostra capacità di vivere e aprirci alla vita, e tirarci fuori dalle nostre miserie e dalle nostre paralisi che non ci permettono di camminare. E Gesù si fermò, si prende il tempo di ascoltare questo grido, non è un Signore affaccendato ma invece si china sulle nostre difficoltà, conosce le nostre sofferenze, è intimo ai nostri problemi e non li banalizza, Lui che ci ha dato la vita, desidera che noi la viviamo in pienezza per la nostra gioia e per la sua gloria. Era giovane o era anziano quest’uomo cieco? Non importa, perché la nostra gioia di vivere è sempre con noi, può essere soffocata, avvilita, mortificata ma grazie a Dio, abbiamo sempre un istinto di voler vivere e vivere sempre. Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù che gli chiede “Che cosa vuoi che io faccia per te” e dovremmo prenderci il tempo per rispondere in modo autentico al Signore, che solo ha il potere di darci la vera vita. Non importa quanto io mi sia perso, quanto io mi sia parcheggiato da qualche parte e quanto spesso sia il mio mantello, il Signore può riportarmi alla Vita. E’ la fede che salva nella potenza misericordiosa di Dio. Bartimèo è l’immagine del discepolo che ha raggiunto Gesù nell’ultima parte del suo viaggio, ma che toccato dal suo potere di guarigione, si mette in cammino con lui. La guarigione è per la sequela, dietro a Gesù che va verso a Gerusalemme, dove vivrà la sua morte e la sua Resurrezione per tutto il suo popolo. #cammino #strada #mantello #vita #guarigione #versoDio #gesuiti
    15m 19s
  • Servire è regnare

    17 OCT 2021 · Commento al vangelo di Marco, cap. 10, 35-45 I dialoghi del Vangelo di oggi sono l’occasione per Gesù di scavare ancora più a fondo nel cuore dei suoi discepoli, per aiutarli a raggiungere una verità più autentica. Ed emergono così le loro ambizioni che sono al centro di questa pagina: forse è più nobile chiamarle desideri belli che puntano in alto, cioè desideri che non si lasciano intimorire dalle incognite e dalle difficoltà. La maniera in cui Dio entra nella nostra vita è proprio nei nostri desideri e cominciamo ad avere un rapporto più intimo con lui quando sono messi in gioco e sentiamo rivolta a noi la domanda di Gesù ai due fratelli “Cosa volete che io faccia per Voi?” E dobbiamo rispondere non di testa ma più di pancia e forse vincere dei falsi pudori o forse anche tanta confusione che abbiamo dentro. Il Signore Gesù ci viene incontro e ci chiede “Dimmi qual è il tuo desiderio?” I nostri desideri non vanno solamente accettati ciecamente ma dobbiamo presentarli al Signore affinché siano confermati, educati e riorientati e così guadagnano in forza e precisione: noi diventiamo persone unificate che sanno dove puntare e orientare la propria forza del cuore. I nostri talenti, ciò per cui abbiamo lungamente faticato, la professione, la nostra famiglia i nostri studi, la nostra vocazione nella chiesa, i nostri figli, tutte le cose che il Signore ci ha dato hanno un vero valore nel Regno se diventano per noi opportunità di servizio. E qua si nasconde la trappola del mondo che come un leone, osserva se noi con i doni di Dio facciamo i padroni o i servi : nel primo caso li useremo per pesare sugli altri e schiacciarli, nel secondo li metteremo a servizio per sollevare e aiutare l’altro ad emergere con i suoi doni e i suoi desideri del cuore e la sua gioia diventa la nostra gioia. Camminare con Gesù fino a Gerusalemme nella nostra vita di tutti i giorni, significa scegliere di servire il Signore come servo anziché seguire il mondo come padroni: in ogni occasione, bella o brutta della nostra giornata, siamo sfidati in questa scelta. Occorre tanto discernimento e Gesù sulla croce e donato con il suo corpo e il suo sangue in ogni Eucarestia, ci apre gli occhi: attenzione, guarda i bivi che stai attraversando scegli il servizio, quello autentico, quello del Cuore, quello nascosto e che nessuno nota, ma che ti libera, ti libera per sempre. #amare #servire #regnare #versoDio #gesuiti #vangelodioggi
    16m 57s
  • La povertà del Regno

    10 OCT 2021 · Commento al Vangelo secondo Marco, cap.10, 17 - 30 «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?» Gesù non risponde nient’altro che precisando quali sono i comandamenti che evidentemente sono già presenti in fondo alla coscienza di ogni uomo onesto. E possiamo immaginare il tale del vangelo come uno che effettivamente ha amministrato bene, anche moralmente senza attaccamento del cuore, tutti i suoi beni, le ricchezza, la famiglia. - Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò. - Cioè Gesù vede nell’obbedienza ai comandamenti, un atto d’amore, e quindi l’amore chiama amore, riconosce in questa persona veramente un discepolo fedele che ha ascoltato la Parola del Padre suo e nasce così una empatia da proporgli un ulteriore passo: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Quello che Gesù gli fa notare è la differenza tra gestire i propri beni nell’attaccamento del cuore come fine, oppure come amministratori nella libertà e nella povertà del cuore per il Regno. L’annuncio del Regno richiede la libertà del cuore che diventa quindi un obiettivo necessario per entrarci: ogni cosa, beni, ma anche scienza, sapienza, famiglia numerosa, è a servizio del Regno ed è questo che ci rende cristiani. «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà». Nell’abbracciare la povertà per il Regno, poiché il nostro cuore si è aperto può ricevere tutto ciò che Dio intende dare e Dio è veramente buono e generoso e si prende cura di noi. Imparare a lasciare e a donare, significa imparare e prepararsi ad accogliere molto di più di quello che si è lasciato, ed è questo il segreto del Regno. #povertà #Regno #libertà #ricchezza #attaccamento #versoDio #gesuiti
    15m 6s
  • La via della piccolezza

    6 OCT 2021 · Commento al vangelo secondo Marco, cap.10, v. 2-16 «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio». Cosa significa diventare bambini? L’adulto si sente interpellato a fare qualcosa verso quelle persone che prima si sono prese cura di lui, a cominciare dal Signore, poi dai genitori, dai maestri, dai catechisti, anche dalle persone più umili che hanno insegnato tante cose, non per forza parole o non per forza con parole altisonanti. Per il Cristiano questa restituzione è un servizio nel segno della gratitudine, perché può restituire solo i Doni che il Signore gli ha dato in anticipo e che in forza della sua potenza e Gloria, possono moltiplicarsi e lui si attende da noi questa trasformazione. E questa è la maniera più spedita, più veloce e più sicura per entrare nel Regno. Il problema si affaccia quando il nostro amor proprio ci convince dei meriti personali del bene che facciamo e l’anima taglia il legame con il proprio Creatore, anche se esteriormente continua magari nella frequentazione dei sacramenti. L’altro è uno che può rubarmi la scena e inizierà una preoccupazione strisciante che, seppur in maniera educatissima, mi farà elaborare delle strategie per schiacciarlo anziché per farlo crescere. L’adulto preoccupato della sua immagine è perennemente altrove e quindi è una persona in realtà, triste, lontana dalla vita. Chi invece è abituato ad entrare in contatto con la propria piccolezza rimane ancorato alla gioia che sente nel vivere il presente, com’è del bambino In verità vi dico: «Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva» E allora che cosa deve fare l’adulto? Ritornare bambino, disimparare a farsi da sé e diventare invece familiare con la propria debolezza e col desiderio di essere accolto nella sua piccolezza: ecco chi è il bambino del Vangelo che Gesù abbraccia mostrandoci che Dio Padre nostro Creatore, ci ha inviato lui, suo Figlio coeterno, per insegnarci la piccolezza verso di sé e verso gli altri, che ha disimparato a vivere. Quindi entrare nel Regno come bambini significa sentire la Gioia di affidarsi a colui che ha il potere di bruciare con il suo amore ardente, ogni nostra debolezza, insicurezza, fallimento e renderci capaci di renderci belli come Lui. #piccolezza #via #bambini #Regno #Doni #versoDio #gesuiti
    17m 1s
  • Umili e responsabili del dono della Fede

    25 SEP 2021 · Commento al Vangelo di Marco cap. 9,38-48 «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Cioè non era uno che si era messo nella nostra cordata e nel nostro gruppo. E Gesù gli risponde «Non glielo impedite ». a quella persona di fare del bene, di liberare delle persone dai loro demoni e portarli sulla via della vita. Lo Spirito è libero e generoso al punto da sorprenderci quando incontriamo degli atei che sono molto più cristiani di noi stessi e noi dobbiamo essere molto accorti e furbi: prima di giudicare la persona, prendere tutto quello che di bene c'è e compie. Questa attitudine ci farà molto del bene, facendoci crescere in umiltà e mostrandoci come Dio lavora in maniera insospettata. E «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare» E chi sono i piccoli nella Chiesa? Sono coloro che stanno ancora crescendo nella fede e non possono sopportare di vedere le persone credenti e testimoni del Signore Gesù, fare esattamente l’opposto: usa il servizio per dominare la sapienza del vangelo per manipolare la misericordia per entrare nelle coscienze altrui e per usarle In questa pagina del vangelo Gesù ci suggerisce due attitudini per essere perfettamente laici in mezzo al mondo: essere molto umili a guardare il bene degli altri perché può nascondersi un cristiano molto migliore di me, e attentissimi e vigilanti su quello che facciamo noi e sul male che possiamo fare, specialmente per chi è dietro di noi e ha bisogno di guardarci svolgere il nostro ruolo. È sempre più prudente credersi deboli e camminare a carponi, bassi bassi, in maniera che il vento dell’orgoglio non ci prenda e non ci afferri perché noi non sappiamo quanto possiamo persistere nel bene. #umiltà #responsabilità #Fede #versoDio #gesuiti
    12m 53s

È un invito ​all'ascolto della Parola di Dio che è ​bussola per la Vita, ​ fonte inesauribile di ​speranza e di ​tenerezza, abisso di amore e di ​misericordia per ognuno...

show more
È un invito ​all'ascolto della Parola di Dio che è ​bussola per la Vita, ​
fonte inesauribile di ​speranza e di ​tenerezza,
abisso di amore e di ​misericordia per ognuno di noi​, ​
e riscoprirne il proprio desiderio interiore e la propria sete di Dio.

Diventare così capaci di ascoltare il proprio mondo interiore e riconoscere la voce e la presenza del Signore vivo e vivente,
per seguirLo ed amarLo sempre di più con la vita.
show less
Contacts
Information
Author Renato Colizzi SJ
Categories Christianity
Website -
Email -

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search