12 OCT 2022 · Approfondimento sul suo capolavoro, il "Castello Interiore", cap. 1^, metafora e modalità di ingresso.
Nel castello l'Amato e l'amante sono come l'uno nell'altro e sono trasformati l'uno nell'altro.
C'è un principio di intimità e di interiorità, ma sopratutto di segretezza: dio parla all'anima attraverso il linguaggio segreto del Cuore.
Nel Cammino Spirituale occorre sempre ritornare a questo fondamento: l'Anima è bellissima, è capace di Dio ed è fatta di una immensa capacità.
L'anima creata ad immagine e somiglianza di Dio, è chiamata ad abitare col suo creatore e cioè dentro questo castello, mentre l'anima di fatto vive in esilio.
Per Teresa d'Avila è importantissima la consapevolezza che Dio entra nell'anima e la ricrea e si riempie della sua luce.
La disabitudine delle anime è di non entrare nel proprio castello interiore ma di fermarsi dove "sostano le guardie" e di guardare fuori.
La porta per entrare in questo castello è l'orazione e la meditazione, nella consapevolezza interiore di stare davanti a Dio a cui rivolgere il proprio cuore e il proprio interesse.
Per Teresa d'Avila “L'orazione non è altro che un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci si trattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati” è un passivo, Dio ci ama e noi ci rivolgiamo a lui, il resto lo farà Lui.