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Santa Caterina da Siena

  • Dal fiume al ponte, unica via per la salvezza eterna

    23 SEP 2021 · «T’ho detto che la volontà di costoro segue i moti ai quali di volta in volta è sottoposta: moti che nascono in loro stessi allorché la loro sensualità si fa nemica del loro spirito, o che provengono da altre creature, sia allorché esse a questi si volgono, con amore disordinato e dimentico di me, Oppure tali moti provengono addirittura dai demoni, con molti e diversi tormenti». I demoni non agiscono come potremmo pensare, impossessandosi meccanicamente dell’uomo, generalmente hanno il potere di sussurrargli dei pensieri ed è questo il vero campo di battaglia. «Questo bene che hai incominciato a fare non ha nessun valore a causa dei tuoi mancamenti e peccati» quindi insinua la sfiducia e la tristezza da far sì che il misero torni indietro nel cammino intrapreso e cessi nell’esercizio della perseveranza che aveva incominciato. Altre volte così si insinua «perché mai ti vuoi tanto affaticare, goditi intanto questa vita e se al suo termine riconoscerai le tue colpe, riceverai misericordia». «L’una e l’altra considerano erroneamente». La vera dottrina cattolica tiene insieme la misericordia e gli sforzi umani, la natura umana e la grazia e non l’una contro l’altra; la grazia perfeziona la natura innescando in me un processo autentico di sforzo e di impegno alla fedeltà e quindi alla perseveranza nell’amore per le virtù. Presumere nella misericordia è offenderla. Se le tribolazioni in cui, per forza maggiore, si è dovuto lasciare l’oggetto del peccato mortale - attaccamento a salute, lavoro, ruolo, affetti - non sono state occasioni di vera conversione ma solo di sopportazione e il cuore ne è rimasto attaccato – costoro non hanno realizzato nel modo giusto la prima conversione ed hanno abusato della mia misericordia. Queste persone, appena possono, tornano ad amare disordinatamente quello o altri oggetti creati e quindi ritornano nel fiume. «L’anima infatti non può starsene in ozio, o procede nel cammino di perfezione cioè dal timore all’amore, oppure torna indietro abbandonando il timore per l’amore disordinato». Pertanto se coloro di cui abbiamo detto non procedono lungo il cammino della virtù, sollevandosi più in alto del loro imperfetto timore e giungendo all’amore, inevitabilmente ricadono in basso». Il destino delle anime che cadono nella perdizione innesca in s.Caterina da Siena una continua e devota e umile orazione di intercessione, in maniera che esse possano invece trovare la forza di percorrere la via del ponte che è Gesù, unica via per giungere alla salvezza eterna. #santaCaterinadaSiena
    16m 51s
  • Il timore che deve farsi Amore per le Virtù

    19 SEP 2021 · Nel piano della Provvidenza divina anche le sofferenze, le ferite, le malattie e le cose più brutte della vita possono innescare un cammino di conversione, perché la persona è costretta a rientrare in sé stessa e a rendersi conto della sua caducità. Per la creatura questa consapevolezza è un ponte d’oro per comprendere invece la grandezza, l’eternità e la somma Bontà del suo Creatore. - affinché essa desideri me, che sono il suo fine e con questo spirito affronti le tribolazioni -. Questa è la pedagogia del Signore: renderci capaci di guardare la tribolazione come ad una possibilità che ci è data. Perciò molti, sentendosi spronare dalle tribolazioni, aprono gli occhi e si rendono conto che in fondo vivono dentro un’ illusione e in una sorta di delirio di onnipotenza, e incominciano ad alzarsi in piedi per uscire dal fiume. Ma ciò che ci rende capaci di percorrere la via del Figlio unigenito, che è Gesù, è il timore che si trasforma in amore. - L’anima è condotta dall’ affetto e dal desiderio all’amore della mia Verità, cioè del Figlio di cui ho fatto ponte per voi -. La vita Spirituale è imperniata nel desiderio e noi dobbiamo diventare esperti a distinguere il combattimento dei desideri disordinati - delle passioni e degli attaccamenti - e la cura invece del Santo desiderio che ci conduce all’amore della Verità del Figlio, e che deve diventare un fuoco ardente che brucia la nostra casa. Il desiderio è una molla importantissima della vita Spirituale ed è fondamentale avere dei desideri accesi, altrimenti si rischia continuamente di arretrare e di indietreggiare nel fiume, percossi dai venti contrari che soffiano dal mare tempestoso della vita. - se soffia il vento della prosperità subito è indotto a volgere indietro il capo con desiderio e piacere disordinato, se si leva il vento delle avversità, si vede quale ruolo gioca la virtù della pazienza e della perseveranza -. La nostra casa non dev’essere solamente sgombra dal peccato mortale, nel dispiacere per esserci affidati e aver rincorso qualcosa di vano, ma bensì anche arredata dalle virtù. Ogni virtù richiede perseveranza, senza la quale il Santo desiderio di salvezza non si soddisfa. Guai ai desideri vani che non raggiungono il loro fine. #santaCaterinadaSiena https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv
    17m 41s
  • La pace di Dio e i vuoti desideri del mondo

    19 SEP 2021 · Cosa avviene all’uomo che sceglie di vivere nell’amore disordinato anziché nella carità? "Gli uomini traggono motivo di sofferenze, accompagnate da timori irrazionali, da tutte le cose che amano sensibilmente." L' uomo misero perché perde il possesso di Dio, l’unico che può appagare il suo cuore, ma la condizione è che vi regni sovrano: Dio non accetta di essere messo insieme con altri amori terreni. Non c’è dolore più amaro del pungolo della coscienza che lo rimprovera. Ogni occasione della Vita è per lui sofferenza impaziente per ciò che ha perso, per ciò che gli manca o che vuole ancora avere. “Ma coloro invece che si privano della loro volontà e si rivestono della mia, non conoscono pena, anzi si sentono ricolmati della Mia presenza” e il loro Cuore è nella quiete e nell’ appagamento, sopportano i dolori con pazienza perché si rendono simili al Cuore di Gesù. Essi non si innalzano nella vanagloria, aspettano da Dio i doni e la possibilità di fare ciò che possono grazie al suo aiuto, e così diventano pazienti e capaci di sopportazione. I giusti che scelgono di compiere la volontà di Dio nella via del bene, al di sopra del possesso di tutti i beni del mondo, possono venire perseguitati e aggrediti esteriormente, ma interiormente sono felici per la presenza del Signore. "Ma coloro che si fanno servi del mondo sono feriti interiormente ed esteriormente, e particolarmente sono colpiti nel loro Cuore: li sopraffà il timore di perdere quel che posseggono, e il desiderio, che è smodato, poiché desiderano quel che non possono avere". https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv #santaCaterinadaSiena
    16m 20s
  • Portare sulle spalle la Croce di Gesù o la croce del demonio

    19 SEP 2021 · “Costoro che stanno nella carità comune, pur non liberandosi dei beni terreni, non per questo perdono la vita eterna, dal momento che non sono obbligati a liberarsene, purchè non ne siano posseduti” Le cose della terra sono un Bene perché create da Dio somma bontà, e per noi creature dotate di ragione, la vera battaglia si svolge dentro al nostro cuore, per non possederle e non esserne posseduti ma per rimanere liberi di usarle solamente a Lode e gloria di Dio. “Quello che io gradisco sono i santi desideri, piuttosto che quella o questa creatura, o questo o quello stato di vita” questo è un insegnamento importantissimo per fare la volontà di Dio: avere un cuore puro che desidera servire e lodare Dio in tutte le cose e desidera mettere anche la sua pochezza, a Suo servizio per diventare grande ai Suoi occhi. L’attaccamento del cuore ai beni terreni lo sperimentiamo come sensualità cioè apprezzamento e compiacimento delle cose come fine, anziché come semplici mezzi. “Essi possono mantenere lo stato che vogliono a condizione che veramente taglino via il veleno della propria sensualità che procura la morte eterna” Dal veleno della volontà disordinata sui beni e dal vizio mortale dell’amor proprio, possiamo allontanarci spingendoci virtuosamente verso il Signore e lasciandoci attirare da lui, per amarlo sempre di più. E la confessione ci viene in soccorso, “è il sangue gettato sulla faccia dell’anima, che la purifica”. “Possono avere me e possedermi, possono sfuggire ad ogni tristezza e colmarsi di ogni consolazione” quando noi siamo pieni dell’amore di Dio siamo nella letizia e nella consolazione. Quando invece ci lasciamo sedurre dall’apparenza e dallo splendore dei beni, ci inganniamo e ci avveleniamo e tutta la realtà è vista da uno sguardo distorto “costoro portano sulle spalle la croce del demonio gustando un anticipo dell’inferno”. Il Discepolo che si è messo a servizio e alla sequela di Gesù, porta la sua croce e anche se ne sente la fatica, gusta la gioia che è anticipo del Paradiso. https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv #santaCaterinadaSiena
    12m 43s
  • La povertà evangelica

    19 SEP 2021 · Con questo insegnamento S.Caterina vuole mostrare all’uomo pellegrino, i gradi di crescita possibile della virtù dell' Amore. ll Signore può mettere nel nostro cuore un grande desiderio di acquistare l’amore per le virtù e l’odio per i vizi, per farci crescere nella vita ascetica. “I miei servi tolgono il veleno della sensualità con l’odio del vizio e con l’amore della virtù”: grazie a questo desiderio che palpita nel loro cuore, i giusti riescono a recidere il veleno della propria sensualità rappresentato dall’attaccamento ai beni terreni e alle cose mondane, ogni bene e ogni cosa trova il suo senso, il suo riposo, nel fine che è Dio e il suo Amore. Gesù passa attraverso questo mondo, cammina nelle strade polverose della Galilea, chiedendo ospitalità nei villaggi della Samaria che a volte nemmeno lo ricevono, chiedendo da bere all’acqua del pozzo della samaritana, va a Gerusalemme, principalmente presentandosi sempre come un re povero e umiliato, cioè vive un consiglio possiamo dire "nuovo". Ci sono dei servi che, spinti da questo consiglio di Gesù della povertà evangelica, rinunciano effettivamente al possesso materiale dei beni: costoro giungono a grande perfezione. Per quei servi che invece posseggono dei beni, il consiglio è di usarli in umiltà, senza superbia, come se si trattasse di cose in prestito e non di cose proprie perché date in uso dalla sua bontà per aiutarci a servirlo, “amando me sopra ogni cosa e il prossimo come sé stesso” Solo così l’uomo vive con un cuore ordinato, senza eccessivo amore per i beni e senza nessun attaccamento ad affetti disordinati. Ecco il grande mistero di seguire Gesù che ci porta a lasciare e a rinunciare ai beni che pure sarebbero legittimi o ad usarli bene, e a vivere la nostra vita in una umile e continua orazione che è la porta che ci apre alla carità comune o addirittura alla carità perfetta: “va' vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi”. https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv #santaCaterinadaSiena
    14m 8s
  • Il pegno della vita eterna

    19 SEP 2021 · Come si ottiene in questa vita il pegno della vita eterna? Per S. Caterina la fede è quella pupilla che dà la luce al nostro occhio e ci permette di giudicare correttamente gli eventi del mondo e della nostra vita, altrimenti il nostro intelletto da solo, ne darebbe un’interpretazione cieca. E che cosa vede, riconosce e interpreta l’occhio illuminato dalla fede, in ogni evento della propria vita? Un atto della Provvidenza e della Bontà di Dio che accende in lui l’Amore, donandogli la capacità di servire e di corrispondere a tutto ciò che il Signore gli chiede fino al punto di poter perdere la propria volontà “annegandola nella Sua”. Egli così non fugge dalle prove, ma le sopporta con docilità riuscendo ad attraversarne le spine per giungere all’albero dell’Amore. Per S. Caterina il fedele sente le tribolazioni e la sofferenza che tuttavia rimane esteriore, perché interiormente è unito a Dio e quindi il suo cuore è nell’amore e nella pace. Anzi addirittura, in alcune situazioni particolarmente umilianti, il giusto può sentire la letizia e la gioia di seguire così più da vicino Gesù povero e umiliato. “La volontà di Dio è nei giusti” e quindi i giusti non vivono più per sé stessi ma fanno ciò che Io voglio. E che cos’è che Io voglio? La santificazione delle nostre anime. Per Il giusto, la vita presente diventa un’occasione provvidenziale di penitenza, di conversione, di cambiamento, egli approfitta delle tribolazioni per migliorare nella via della santità, per rinforzarsi nella pazienza e nella perseveranza. È proprio il desiderio profondo di unirsi al Signore che gli rende possibile calpestare gli altri desideri che s. Caterina chiama “desideri sensibili”, cioè quei desideri che rimangono nella scorza della realtà, che non hanno l’aiuto della fede per poter mirare a qualcosa di più profondo, che è la bontà di Dio, sommo Bene. - Così i miei servi tutto sopportano con pazienza, mentre le spine presenti passano e non giungono a ferire il loro cuore: il loro cuore è stato infatti liberato da ogni desiderio sensibile e per slancio d’amore è stato collocato in me ed a me unito. È dunque ben vero che costoro gustano la vita eterna ricevendone caparra in questa vita terrena: stando nell’acqua non si inzuppano, passando tra le spine non si pungono perché hanno conosciuto me sommo Bene, e hanno cercato il bene là dove esso si trova, nel Verbo del Figlio mio unigenito -. https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv #santaCaterinadaSiena
    15m 48s
  • L'eterna giovinezza della carne

    19 SEP 2021 · Durante il pellegrinaggio su questa terra verso la vita che ci attende, noi possiamo meritare se con la nostra volontà non ci lasciamo sedurre da desideri inconsistenti e non voltiamo le spalle a Dio. mentre nell’eternità la nostra volontà sarà completamente avvinta nel suo amore e i nostri desideri non saranno mai vani e raggiungeranno sempre ciò che desiderano. I beati guardano a noi, intercedono e pregano per noi, e i loro desideri e le loro intercessioni non sono mai vani ma sempre efficaci perché il Signore sempre li ascolta, a patto che nella nostra libertà non facciamo da scudo a tutti i doni che il Signore è pronto a donarci grazie alla loro intercessione. L’ astuzia della vita cristiana infatti, non è nel fare grandi cose eroiche, bensì nel farsi poveri, accoglienti, con le mani vuote, sempre più consapevoli della nostra povertà e quindi anche più capaci di essere riempiti della misericordia di Dio. “I beati hanno anche il desiderio di rientrare in possesso di quella loro dote che è il corpo. È l’anima che darà beatitudine al corpo; gli donerà la propria abbondanza, rivestendosi nel giorno del giudizio finale del vestimento della propria carne, che con la morte aveva abbandonata” L’ anima che va in paradiso, vive una beatitudine come perfetta perché incontra il suo fine, ciò a cui ha sempre anelato che è Dio e la sua visione, e aspetta la dote del suo corpo che gli deve essere restituita. L’ attesa di questa restituzione non è penosa, perché il corpo non aggiungerà nessun grado alla perfezione raggiunta dall’anima che avrà il potere di glorificarlo e di farlo risplendere come un vestito luminoso. “Come l’anima è fatta immortale, fissata e stabilita in me, così il corpo mediante quella unione con l’anima, diventa immortale, perduta ogni gravità diventa sottile e leggero. Il corpo glorificato è per virtù da me concessa all’anima per grazia, e per l’amore ineffabile con cui Io la creai a mia immagine e somiglianza” Anche il corpo quindi assumerà dei tratti e delle caratteristiche che non sono quelle dei nostri corpi quaggiù: è questa una grande consolazione per i tanti corpi sofferenti che in questo pellegrinaggio stanno attraversando la valle dell’umiliazione e della sofferenza, ma giunti nella vera vita, saranno glorificati e saranno luminosi. “Ti dicevo del bene che avrà il corpo, glorificato nell’umanità glorificata dell’unigenito Figlio mio, che vi dà la certezza della vostra resurrezione” In virtù del corpo risorto di Gesù, la comunione fra l’uomo e Dio non riguarderà solo l’anima ma coinvolgerà anche il corpo e così anche l’occhio fisico avrà un grandissimo piacere e diletto a vedere il corpo di Gesù, come la mano con la mano, la carne con la carne. E durante il nostro pellegrinaggio quaggiù, guardano con l’occhio della fede il suo corpo risorto e le sue ferite aperte che come delle bocche gridano verso il Padre misericordia per noi, abbiamo la certezza della nostra resurrezione. https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv #santaCaterinadaSiena
    16m 34s
  • La festa dell'Eternità

    19 SEP 2021 · “Invece l’anima giusta la cui vita termina negli affetti suscitati dalla carità e avvinta dai legami d’amore, venutole meno il tempo non può crescere in virtù, però può sempre amare con quell’amore con cui venne a me, e con altrettanta misura sarà giudicata” Durante tutto il tempo della nostra vita, noi possiamo continuamente e sempre crescere in virtù, ed esercitare i muscoli del nostro cuore nell’amore. La capacità con cui avremo amato fino all’ultimo istante della nostra Vita, sarà la capacità con cui ameremo per sempre. Ineguagliabile la maniera in cui Caterina da Siena ci accompagna a sbirciare l’eternità. Il “per sempre” è descritto come una fame di Dio, una fame d’amore che continua anche per l’eternità, e mentre durante la vita può conoscere l’aridità e non essere mai colmata pienamente, invece nell’eternità “è una sazietà senza dolore e una fame senza sofferenza”: sarà un continuo desiderio dell’amore di Dio, appagato, e nello stesso tempo ancora voluto, ancora cercato e desiderato. "Le anime che amano godono nell’eterna visione di me, ciascuna partecipando del Bene che Io ho in me, secondo la loro misura" Sarà come trovarsi difronte ad un mare: come si può bere tutta l’acqua del mare? È impossibile, però più mi sono abituato in questa vita a tuffarmi in questo mare, ad aprirmi, ad accoglierlo, e a restituirlo, più sarò in grado di percepire la grandezza di questo abisso e di questo mare. La gioia sarà quella di due amori che sono colmati: l’amore per Dio, e anche l’amore particolare che l'anima ha riservato alle persone durante la vita e che sarà custodito per sempre. Il godimento della visione di Dio, ci continuerà a tenere in comunione gli uni degli altri, e anche in comunione degli angeli e dei Santi. Similmente a quando si entra in una festa, e si sente tutta la gioia di coloro che sono già lì a festeggiare, e coloro che sono già lì a festeggiare sentono anche la gioia portata da chi è appena entrato nella festa. E così sarà per la capacità dell'Anima di amare Dio, che sarà arricchita dalla capacità di amore dei grandi santi e beati, e viceversa. Così dei grandissimi santi, la più grande Maria, io gioirò della stessa gioia di Maria, e Maria gioirà della mia piccola gioia, si dovrà accontentare, e io gioirò della sua grande gioia. E’ veramente quindi molto importante vivere fino all’ultimo istante della nostra vita lodando Dio, pregando gli uni per gli altri e mettendoci umilmente a loro servizio. https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv #santaCaterinadaSiena
    12m 37s
  • La misericordia sempre più grande

    19 SEP 2021 · - La seconda accusa avverrà all’estremo limite della morte, là dove la mia giustizia grida: “Sorgete o voi che siete morti, venite al giudizio” Più duramente sarà accusata dall’ingiustizia e dal giudizio particolare che ha usato nell’ultimo istante, quel giudizio cioè con il quale ha ritenuto che la sua miseria fosse più grande della mia misericordia. - La nostra fede è un lume bene acceso che ci è stato donato nel giorno del Battesimo e che dobbiamo custodire e far risplendere, e badare bene che non venga spento dalla superbia e dalla vanità del cuore. E invece il peccatore come arriva al momento della morte? Arriva con il lume spento e con la sola compagnia della sua ingiustizia, perché il suo cuore è stato spinto dalla sua reputazione, dall’attaccamento ai ruoli e all’amor proprio verso la direzione del fiume. Il demonio agisce su di noi perché facciamo alleanza con lui, ascoltiamo la sua voce e gli prestiamo la mano della nostra volontà, altrimenti non potrebbe fare nulla contro di noi. In punto di morte c’è un bagliore di lucidità, il verme della coscienza apre gli occhi e al peccatore non gli sarà più possibile giustificarsi. Se in quel momento si dispiace sinceramente per il male che ha fatto al Signore e per averlo offeso, anche se in punto di morte “la mia misericordia ha le braccia spalancate e aperte” Chiudersi alla misericordia, significa condannarsi all’inferno ed è un giudizio di disperazione che la coscienza fa in fin di vita: e questo è il peccato più grave di tutti i peccati. In altre parole, la misericordia, per penetrare nel peccatore, deve trovare un cuore disponibile, non può forzare. Il vero pentimento che apre alla misericordia non è una sofferenza egoistica che guarda a me stesso e alla rovina causata alla mia vita, bensì il dolore per aver offeso Dio che tanto mi ha amato, e per aver disprezzato il sangue di Gesù sparso sulla croce con tanto fuoco d’Amore. Dopo una tale sofferenza, per quanto sia amara, subito sente la dolcezza del perdono: l’Anima ne è inebriata perché abbracciata dalla misericordia di Dio. La sofferenza per Il danno che faccio a me stesso è chiamata attrizione, cioè una sofferenza di minor valore spirituale, che è già qualcosa ma non basta per il vero pentimento. -I peccatori sono accusati di ingiustizia quando si dolgono più del danno che deriverà loro, che del danno fatto a me. Io li condanno, affinché siano puniti e tormentati dai demoni, miei ministri che la mia giustizia ha destinato al tormento di chi ha fatto il male -. https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv #santaCaterinadaSiena
    13m 36s
  • Lo Spirito Santo fonte di virtù nei credenti

    19 SEP 2021 · Caterina da Siena ha una spiritualità principalmente rivolta all’azione che è innanzitutto, la predicazione e la conversione delle anime. Vediamo qui la prima delle tre accuse che nella sua visione, lo Spirito Santo rivolge al mondo, dopo la Pentecoste. Cosa fa lo Spirito Santo? Lo Spirito Santo convince l’anima di chi ascolta della temibilità del vizio che porta nel fiume dell’iniquità, e della preziosità invece del frutto della virtù, e la sveglia ad amare le virtù e odiare i vizi, frutti di morte. Lo Spirito Santo che scende dall’alto, spinge al rimprovero mediante la predicazione della Parola di Dio, per bocca dei discepoli e di tutti coloro che dai discepoli imparano la verità e la dottrina. 'Questo è dunque quel dolce e ripetuto rimprovero, fatto per il grandissimo slancio d’Amore che Io ho per la salvezza delle anime' Il rimprovero è dolce, perché porta alla Vita e fa emergere davanti alla coscienza di chi ascolta, la Verità che si oppone diametralmente al demonio, che invece istiga con le sue parole e rende schiavi. Caterina da Siena ci sollecita a riconoscere che questa dottrina ci è stata mostrata dal Figlio incarnato, che ha portato su di sé il peso del corpo e la debolezza della carne, in virtù dello Spirito Santo. E qual è il campo di lotta per amare le virtù e odiare i vizi? E’ proprio quello delle nostre fragilità, delle nostre incapacità e delle nostre debolezze che assumono così un carattere pedagogico: ci fanno crescere nella libertà di chiedere l’aiuto di Dio e nell’umiltà di confidare in lui e non su noi stessi. E così siamo resi liberi e capaci di coinvolgerci in questa lotta per la vita e la libertà interiore. «Mi è stata messa una spina nella carne. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».2Corinzi, 7-9 'E’ Dio stesso che si dona a noi, io sono Dio ora come allora' Questo ci deve far crescere nella fiducia nel Signore che non ci abbandona e qualunque sia la sfida, se la offriamo nella preghiera, in una fiduciosa e umile richiesta dei doni di Dio, potremmo sentire la sua misericordia e la sua grazia proprio nelle situazioni di maggiore angoscia, lotta e difficoltà. https://padlet.com/colizzir/it6ujrk6pk8ztitv #santaCaterinadaSiena
    11m 25s

Percorso di lettura di alcuni testi del libro 'Dialogo della Divina Provvidenza' La dottrina di Cristo, Ponte tra Dio e l'umanità intera Abbiate memoria di Cristo Crocifisso, Dio e uomo,...

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Percorso di lettura di alcuni testi del libro 'Dialogo della Divina Provvidenza'
La dottrina di Cristo, Ponte tra Dio e l'umanità intera

Abbiate memoria di Cristo Crocifisso, Dio e uomo,
Ponetevi per obiettivo Cristo crocifisso,
Nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso,
annegatevi nel sangue di Cristo crocifisso

Santa Caterina è una donna del medioevo, non entrò in nessun convento e non fece dei voti di obbedienza e nonostante fosse illetterata, anzi analfabeta, eppure il suo insegnamento ha una grande forza viva ancora oggi per tutta la Chiesa.
Appassionante è la sua attenzione alla misericordia del Padre che si manifesta nell’incarnazione di Gesù Cristo, il quale è chiamato da Caterina «ponte» tra Dio e l’umanità intera.
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Information
Author Renato Colizzi SJ
Categories Christianity
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