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Restartup, le scelte imprenditoriali non più rimandabili

  • Oltre la compliance per creare valore

    12 OCT 2020 · Intervento del Dott. Andrea Arrigo Panato per il Master RIAF, Challenge School dell' Università Ca' Foscari di Venezia. Il Master in Risk Management, Internal Audit & Fraud – RIAF mira a formare figure professionali che siano in grado di interpretare e gestire le più recenti dinamiche normative e di mercato attinenti alla corporate governance. I rischi che le aziende devono gestire sono significativamente aumentati in numerosità e complessità nel corso degli anni, in conseguenza di innovazioni tecnologiche, evoluzioni normative ed eventi estremi, come ad esempio pandemie. In questo contesto, l’analisi dei rischi e la predisposizione di un efficace sistema di controllo interno sono fondamentali per la creazione di valore nel lungo termine. Fra gli altri, il rischio di frode è uno dei più insidiosi e, allo stesso tempo, sottovalutati: secondo autorevoli fonti, le aziende subiscono danni per frodi quantificabili in circa il 5% del fatturato. Solitamente, il livello di attenzione al risk management e all’internal auditing diminuisce con la dimensione aziendale. Il recente Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza implica invece un cambiamento culturale soprattutto nelle aziende di minori dimensioni, richiedendo loro una maggiore attenzione all’analisi dei rischi e all’implementazione del sistema di controllo interno. Il Master RIAF, anche grazie all’utilizzo di casi aziendali, contestualizza i temi oggetto del corso in diverse realtà: dalle quotate alle banche, dalle grandi alle medie/piccole imprese. Per approfondire: https://www.cafoscarichallengeschool.it/master/risk-management-internal-audit-fraud/
    1h 7m 38s
  • La Sfida di creare una strategia per lo Studio del Commercialista

    9 SEP 2020 · INTERVISTA SULLE NUOVE SFIDE DELLA CONSULENZA Vi è un continuo parlare della necessità del Commercialista di non fermarsi al lavoro di contabilità. Abbiamo fatto 2 puntate, la prima dove abbiamo parlato dello sviluppo delle attività di Studio tramite la cooperazione fra professionisti, la seconda in cui il focus era la “comunicazione efficace delle competenze”. Nel frattempo ho avuto modo di leggere il tuo libro Andrea, Restartup, le scelte imprenditoriali non piu rimandabili ed ho fatto una riflessione: (lettura del 2° paragrafo di pagina 44) “ Anche per il Commercialista stiamo parlando di scelte da fare non più rimandabili? Se le PMI devono “sforzarsi di ridisegnare l’impresa costantemente, quale deve essere secondo te l’approccio mentale del Consulente verso la “sua impresa”? Cosa ne pensi? Uno dei nodi che bloccano lo sviluppo del Paese e la crescita delle imprese è la scarsa produttività (produttività totale dei fattori capitale e lavoro). Abbiamo un problema di crescita dimensionale, di scarsa innovazione e ridotta capacità organizzativa e manageriale. Nel mio libro trovi un paragrafo il cui titolo è abbastanza eloquente: l’impresa smarrita, l’imprenditore sopito ed il rischio di accontentarsi. La situazione di noi professionisti è speculare. Purtroppo non analizziamo a sufficienza l’evoluzione delle imprese, siamo come categoria troppo referenziali. Parliamo tanto di fare rete ma ti sei mai chiesto il perché lo si dica da almeno 30 anni e in giro di esempi virtuosi ce ne siano cosi pochi? Se non analizziamo le cause non risolviamo il problema. Nel tuo libro Andrea, identificando il problema di una serie di servizi trattati come commodity, servizi che creano una vera e propria prigione di scadenze e di bassa redditività per lo Studio del Commercialista, poni come riflessione, si l’aumento esponenziale degli aspetti burocratici che certamente soffocano l’iniziativa, ma ragioni anche sul fatto che vi è un problema culturale, di reticenza al cambiamento ovvero rispetto alla necessità di “ridisegnare il servizio orientandolo alle nuove esigenze del cliente”. Identifichi alcune esigenze specifiche delle PMI che possono essere uno sprone, un’opportunità anche per il Commercialista per fermarsi e valutare di ridisegnare la propria attività? Gran parte della nostra categoria vive di adempimenti in un rapporto di odio e amore. Purtroppo bisogna tornare a confrontarsi sul libero mercato. Non è un caso che realtà non ordinistiche oggi aggrediscano con successo il nostro mercato. Possono operare con un modello di business più attuale senza la paura di perdere una parte di fatturato a bassa marginalità che comunque rappresenta una gran parte degli introiti di molti studi. Oggi le PMI dinamiche (così mi piace chiamarle) hanno esigenze diverse, operano sul mercato, in filiere spesso internazionali, pianificano e rimettono periodicamente in discussione il proprio modello di business, spesso hanno una pluralità di soci, hanno un rapporto più maturo con debito e capitale, sono curiose e si interfacciano con le università. Soprattutto sono inserite in un ecosistema virtuoso. Questa sarà la vera sfida. Sono poche ma sono quelle che sopravviveranno nei prossimi anni. Bisogna però aver chiaro che sono clienti sfidanti. Per lo stimolo alla riflessione che induce mi piace molto del Libro la parte 8 dove parli di “Ridisegnare L’impresa”. Spieghi molto bene come il piccolo imprenditore è portato quasi naturalmente a pensare per lo più in termini incrementali, innovare si , ma per incrementare produzione, vendita e per questo vedere ad esempio il web come canale di comunicazione. Anche il piccolo imprenditore, dunque forse quello più vicino alla maggioranza dei Commercialisti, secondo te quale approccio dovrebbe avere verso il proprio mercato? ( è pertinente parlare di “strategia oceano blu”?) Può il Commercialista affiancarlo? Io credo che molti di noi si trovino a decidere se proseguire con il vecchio modello di business facendo la fine della rana bollita o se fermarsi un attimo e provare ad affrontare un cambiamento faticoso e complesso. Ma radicale. Perché dobbiamo dircelo, al di là della retorica, innovare richiede competenze, determinazione e la necessità di affrontare parecchi nodi organizzativi. Spesso conosciamo la strada da intraprendere ma non troviamo la determinazione per farlo. Il commercialista deve riscoprire il suo ruolo e fare da Sparring Partner all’impresa. Il problema è che per farlo deve prima affrontare e risolvere le stesse sfide. Il mio in fondo è prima di tutto un libro autobiografico. Mi ha colpito molto, quando mi hai raccontato di come il tuo Studio è strutturato proprio per dare Consulenza all’imprenditore e affiancarlo in queste valutazioni, oltre ai diversi colleghi che chiedono supporto. Certo questo vuol dire per voi operare anche in termini economici su continue nuove operazioni, più che puntare unicamente sulle attività ricorrenti. Al fine di riuscire in questo, quanto conta approntare le tue attività, la comunicazione in base ad una strategia? E’ così che funziona? Lo spiego spesso nei miei tre master (Perizie ed operazioni straordinarie, Business Plan e Startup), nel momento in cui modifichi l’offerta di servizi tutta la tua struttura deve diventare coerente. L’ho imparato da un imprenditore: identità e coerenza sono le fondamenta del fare impresa. Oggi parliamo molto (troppo) di comunicazione perché grazie al web è la parte più facile, la punta dell’iceberg, quello che è più visibile e porta i risultati immediati. Tutto questo però senza affrontare i nodi veri di strategia ed organizzazione rischia di rimanere un fuoco di paglia. Ed oggi dobbiamo tornare a fare cose difficili. È evidente che se lavori su operazioni straordinarie dovrai trovare anche il modo di ricostruire ogni anno ex novo una parte della tua clientela. Uno Studio tradizionale non è abituato/attrezzato a farlo. Anche perché questa attività ha un costo.
    38m 4s
  • Una azienda ha successo perché è progettata per avere successo.

    30 AUG 2020 · Un’azienda di successo consiste in un insieme di asset che sono stati sviluppati usati in modo efficiente: un insieme di proprietà intellettuali, capitale, cultura aziendale, talenti, leadership e innovazione. Uno dei principali errori delle PMI è quello di concentrarsi sull’incremento di fatturato e sulla riduzione dei costi in ottica di breve termine. Assumendo una mentalità da conto economico, prendendo in considerazione soltanto le entrate e le uscite senza pianificare a sufficienza e senza provare a ragionare in termini di creazione duratura di valore. Gli strumenti da soli non faranno crescere le vostre aziende. Gli asset aziendali devono essere unici ed esclusivi. Gli strumenti invece sono a disposizione di tutti. Un’azienda con asset importanti avrà successo anche utilizzando strumenti basici. Impossibile il contrario.
    9m 50s
  • La scelta del socio, i rapporti con gli investitori

    6 JUL 2020 · La scelta del socio, i rapporti con gli investitori L’investitore esterno alla famiglia può portare numerosi vantaggi alla PMI: - rende immediatamente evidenti i punti di forza e di debolezza; - è più severo e meno indulgente dell’imprenditore in termini di performance, timing ecc.; - ha un rapporto più laico e più oggettivo nei confronti dell’impresa; - pretende una maggiore attenzione alla corporate governance e alla pianificazione. La domanda vera però è: quante proposte di M&A avete ricevuto nell’ultimo anno? È un importante segnale di salute dell’impresa. Tratto da: ‪Restartup. Le scelte imprenditoriali non più rimandabili
    51m 44s
  • Le criticità del passaggio generazionale

    4 JUN 2020 · Episodio 5 - Restartup, le scelte imprenditoriali non più rimandabili
    2m 21s
  • Perché ci ostiniamo a tifare per le PMI

    4 JUN 2020 · Tratto dal libro Restartup, le scelte imprenditoriali non più rimandabili.
    1m 49s
  • Le scelte imprenditoriali da non rimandare

    8 MAY 2020 · In questa intervista presentando il libro racconto di me, di mio nonno e di teatro. Presentazione del libro RESTARTUP ad APINDUSTRIA Mantova Chi è e cosa fa Andrea Arrigo Panato? Vengo dalla Valutazione d’azienda e cerco di portare la teoria della creazione di valore nella consulenza ordinaria. Aiutiamo le imprese a crescere accompagnandole nei momenti di discontinuità strategica (startup, restartup, ridefinizione del business model, crescita dimensionale, M&A, open innovation) e familiare (passaggio generazionale). •Consulente •Autore (sole24ore, egea, ecc) •Docente (SAF, Euroconference, ecc) Partiamo da una frase e da un altro Arrigo – la frase dell’ing. Emanueli Perché un libro e per che tipo di lettore •Ho sentito il bisogno di scrivere un libro perché sentivo il bisogno di mettere ordine in un percorso di studio durato un paio di anni. Fondamentalmente è un libro autobiografico. •Un libro pensato e scritto per e con gli imprenditori. È un libro che ho voluto corale ricco di interviste e che riunisce imprenditori, professori universitari, importanti esponenti del mondo della finanza e consulenti. Tutti molto concreti, pensando alla PMI che vuole fare il punto e tornare a crescere e non alla mitologia della startup creata in garage. I miei startupper hanno più di 40 anni ed hanno una carriera importante alle spalle. •Un libro che vuole accompagnare l’imprenditore nel rispondere ad una semplice domanda: “Se fossi un investitore, investiresti nella tua impresa?” Cosa hanno in comune e cosa differenzia PMI E STARTUP? •Tema dell’imprenditore sopito e della produttività •Differenze: scalabilità •Cose in comune sono imprese e la differenza è tra impresa dinamica ed impresa che non lo è Cosa vuol dire RESTARTUP (titolo ante COVID)? Bisogno di tornare a fare impresa Restartup significa tornare a pensare come startup, tornare non a gestire ma a reinserire imprenditorialità in azienda. Tornare a fare cose difficili •Il punto di vista del consulente (crisi della consulenza) •Il punto di vista della banca (dialogo contro inefficienza) •Il punto di vista dell’investitore (è molto più esigente del cliente) Sarebbe cambiato qualcosa nel libro se fosse stato scritto oggi? Nulla, è un libro molto attuale, forse semplicemente oggi è più comprensibile e si è ampliata la platea dei lettori. Le domande scomode che faccio nel libro oggi se le fanno tutti gli imprenditori. Le scelte imprenditoriali non più rimandabili oggi appaiono tutte nella loro gravità ed urgenza. Per evitare il panico è necessario avere metodo e mettere ordine in soluzioni che solitamente l’imprenditore ha già in testa solo che per enne motivi ne ha sempre rimandato l’applicazione.
    1h 16m 6s
  • Palestra di impresa

    7 MAY 2020 · La mia intervista per Palestra di Impresa 1) Il nostro pubblico in "The Club" è fatto da micro e piccole imprese, cosa è cambiato per noi con questa fermata e cosa dobbiamo fare per poter riprendere a competere. Nel mio ultimo libro suggerisco alle PMI di imparare dalle startup e trovare il coraggio di ridisegnare l’impresa ed il settore in cui opera. Le PMI ora più che mai si riscoprono fragili e devono tornare ad essere agili. Affrontando quelle scelte imprenditoriali che oggi non sono più rimandabili. 2) The cash is the king, ora più che mai, hai qualche suggerimento per chi ci sta ascoltando che sia praticabile da subito? Ci provo anche se spesso vengono visti dagli imprenditori (a dire il vero anche da molti colleghi) come qualcosa di astratto. Io invece ci credo molto e con i miei clienti ci abbiamo lavorato addirittura da metà febbraio: 1.Via gli alibi. Se stai fermo è inutile incolpare la crisi. Salvo alcuni settori come il turismo ed il trasporto aereo esistono casi di imprenditori che si sono mossi egregiamente per limitare i danni ed in alcuni casi anche migliorando le proprie prestazioni. 2.Ragionare per scenari. Definire i tempi della crisi è fondamentale per scegliere (rapporti con le banche, cassa integrazione, previsione dei flussi di cassa, monitorare i clienti, ecc). 3.Predisporre un piano (molto snello e facilmente modificabile. Per le realtà più piccole deve includere anche fabbisogno familiare). Tutto questo si concretizza in fondo in alcune domande molto banali: •Stiamo comprando tempo, per farne cosa? •Fino a che punto posso indebitarmi? •Sono consapevole dei rischi e delle alternative? •Quale impatto sui clienti e quindi sui nostri flussi futuri? Purtroppo se vogliamo reagire dobbiamo tornare a farci domande scomode. 3) Tu sei un commercialista, cosa devo cercare io piccolo imprenditore nel mio commercialista? Ribaltando la domanda io proverei a chiedere se in queste settimane particolarmente complesse l’ho cercato il commercialista? Non tanto per fare qualcosa ( cassa integrazione, rapporti con le banche, moratorie imposte, ecc) quanto per confrontarmi con lui su che cosa fare. Io credo che il commercialista oggi debba saper essere, per la parte che gli compete, lo Sparring Partner dell’imprenditore. L’incontro deve giocarlo l’imprenditore, il protagonista è lui. È lui che rischia. Il commercialista deve saper stare un passo indietro ma avere il coraggio di essere severo con chi fa impresa. Per esperienza la soluzione la trova sempre l’imprenditore ma va stimolato, vanno sapute fare le domande giuste che spesso servono ad affinare il progetto. Bisogna avere il coraggio di essere obiettivi nelle critiche anche a costo di perdere il cliente. Sapendo che non si può essere il professionista giusto per tutti i clienti. In sintesi, se in questo periodo il numero del tuo commercialista figura tra i primi del tuo cellulare allora è quello giusto. Credo sia una riflessione valida in generale per tutti i consulenti. Sono sicuro che dopo questi mesi molti rapporti verranno rivisti.
    28m 57s
  • Introduzione al libro (prova)

    4 MAY 2020 · Restartup è un libro dedicato alle PMI, soprattutto a quelle che hanno la percezione di trovarsi a un punto di svolta. A quelle che sentono il bisogno di tornare a pensare come startup per ridisegnare l’impresa e il settore in cui operano.
    39s

Aiutiamo le imprese a crescere accompagnandole nei momenti di discontinuità strategica (startup, restart, ridefinizione del business model, crescita dimensionale, M&A, open innovation) e familiare (passaggio generazionale). Questo podcast vuole essere...

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Aiutiamo le imprese a crescere accompagnandole nei momenti di discontinuità strategica (startup, restart, ridefinizione del business model, crescita dimensionale, M&A, open innovation) e familiare (passaggio generazionale).
Questo podcast vuole essere l'ideale estensione di "Restartup", un libro dedicato alle PMI, soprattutto a quelle che hanno la percezione di trovarsi a un punto di svolta. A quelle che sentono il bisogno di tornare a pensare come startup per ridisegnare l’impresa e il settore in cui operano.
Progetto: www.restartup.it
Advisor: www.studiopanato.it
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