Settings
Light Theme
Dark Theme
Podcast Cover

On The Nature Of Light - Un podcast di e sulla fotografia

  • Un colloquio con Giancarlo Rado

    25 OCT 2021 · Puoi ascoltare questa puntata anche su Spotify oppure guardare il video su YoutubeHo avuto il piacere e l'onore di intrattenere una chiacchierata di circa quaranta minuti con Giancarlo Rado, autore trevigiano, che concentra la sua fotografia nella ricerca e nella raccolta di volti e storie di persone dalle malghe di montagna alle spiagge. Il suo lavoro "Italians" prosegue da 15 anni ed è ormai diventato un corpus straordinario, così come, straordinario, ne è l'autore.Avevo già parlato di Giancarlo Rado in una delle prime puntate del podcast, se non l'avete mai ascoltata qui trovate il link per sopperire a questa grave mancanza :)Buon Ascolto. DOVE SEGUIRE IL PROGETTOPodcast: https://bit.ly/otnol-substackYoutube: http://bit.ly/hk-subscribeTelegram: https://t.me/otnol MIEI CONTATTITelegram: @alessiobottiroliSito Web: http://bit.ly/hkbwportInstagram: http://bit.ly/hakuigEmail: alessio.bottiroli@gmail.comCome aiutare il progettoSe ti piace On The Nature Of Light e non sei ancora iscritto alla mailing list ti consiglio di farlo perchè ne leggerai delle belle. Inoltre puoi aiutare tantissimo la crescita del progetto condividendolo con qualcuno che potrebbe essere interessato. A te costa ben poco, per me significherebbe molto.Grazie!On The Nature of Light è un progetto di Alessio Bottiroli, realizzato con le migliori intenzioni e senza fini di lucro nella speranza che la fotografia, anche in Italia, possa diventare un giorno argomento di discussione, e non semplicemente un'attività meccanica e tecnica. Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    56m 33s
  • Zanele Muholi: una storia di attivismo visivo

    4 OCT 2021 · Puoi ascoltare questa puntata anche su Spotify oppure guardare il video su YoutubeBuon lunedì a tutti.Iniziamo la settimana parlando di uno dei superpoteri più straordinari delle arti visive ed in particolare della fotografia: la capacità di fissare un concetto nella testa delle persone.Quante volte abbiamo sentito dire che un'immagine vale più di mille parole? Quante volte quando siamo esasperati dal fatto che il nostro interlocutore sembri non capire cosa vogliamo dire gli abbiamo chiesto "Vuoi che ti faccia un disegno"?Ecco. La fotografia ha questo potere e se la fotografia riesce a fissare i concetti nella testa delle persone significa che la fotografia ha il potere, se usata correttamente, di cambiare gli status quo.Uno statu quo infatti, non è altro che un insieme specifico di idee e convenzioni che vengono accettate semplicemente per consuetudine, vantaggio, comodità, pigrizia o coercizione. Uno status quo è un sistema statico che si poggia su basamenti più o meno fragili.Zanele Muholi ha intenzione, con la sua fotografia, di erodere il piedistallo dello status quo nel suo paese, il Sudafrica, e di cambiare il modo in cui viene vista, accolta e trattata la comunità LGBTQ+ sudafricana di cui fa parte.Parlare di questi temi è difficile di per se. Farlo in Sudafrica lo è ancora di più a causa delle numerosissime aggressioni, molte delle quali sfociano in veri e propri omicidi, alle quali sono sottoposte le persone che si dichiarano apertamente appartenenti alla comunità LGBTQ+Zanele Muholi ha una agenda politica da potare avanti: fare in modo che le persone comprendano ed accettino l'esistenza stessa della sua comunità.Il modo in cui porta avanti questa sua agenda è a dir poco straordinario e con la puntata di oggi del podcast vedremo in che modo la fotografia di Muholi sia davvero in grado di iniziare un cambiamento.È fresca l'uscita in streaming del film "il caso Minamata" che è la storia del reportage di Smith di cui ho già parlato in una precedente puntata del podcast e quella serie fotografica rappresenta un altro esempio, forse uno dei più famosi, di come le immagini se oneste ed riprese in un contesto nel quale l'autore è realmente inserito e del quale è realmente interessato possano essere il motore di un cambiamento.Nel bene e nel male.Un grande abbraccio Haku Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    21m 57s
  • Come Giorgia Bellotti ci mostra un mondo con l'occhio del falco

    26 SEP 2021 · Ciao a tutti e buon lunedì!Stavo ragionando su cosa scrivere in questa Non Newsletter per introdurre la puntata odierna del podcast senza spoilerare troppo i concetti che ho cercato di esprimere nella puntata vera e propria.Il fatto è che qui piove, cadono fulmini, i miei cani sono atterriti, la corrente va e viene e già rimpiango le lunghe afose giornate dell'estate appena finita, quindi appena dopo aver registrato le mie povere parole su un'autrice davvero interessante e contemporanea nel senso esatto del termine, è come se avessi le pile scariche e poca voglia di ragionare.Eppure Giorgia Bellotti, l'autrice di cui sopra e di cui nel podcast, ha pubblicato negli ultimi anni un corpus di opere che anche in giornate come queste riescono a spiccare e a stimolare la mia indomita curiosità.Come diceva il Mutandari la grande arte del nascondismo ci insegna che lo sparire alla vista, il celare, il nascondere, appunto, è uno dei principali strumenti per costringere uno spettatore a scatenare la propria curiosità e come ben sappiamo la curiosità è il motore primario di ogni evoluzione e di ogni miglioramento personale.Giorgia Bellotti quindi ci fa un grandissimo regalo servendoci su un piatto d'argento svariate occasioni per essere curiosi e per farci domande.Le sue immagini, specialmente quelle del progetto "Autoritratti della mia terra" fondono due percezioni completamente diverse.La prima, legata alla natura e all'essenza di un paesaggio o di un'ambientazione.La seconda associata alla presenza estranea di una figura che per scelta ci nasconde il suo vero volto e ci porta a contestualizzare solo ed unicamente grazie alla nostra fantasia.Insomma, un bellissimo percorso.Buon AscoltoHakuP.S.Se preferite la versione video la trovate quiSe invece preferiste ascoltare i podcast su Spotify, lo trovate quiDOVE SEGUIRE IL PROGETTOVisita il sito del podcast: http://bit.ly/otnolCanale Youtube: http://bit.ly/hk-subscribeCanale Telegram: https://t.me/otnolSubstack: http://bit.ly/otnol-substackMIEI CONTATTITelegram ➡️ @alessiobottiroliSito Web ➡️ http://bit.ly/hkbwportInstagram ➡️ http://bit.ly/hakuigEmail ➡️ alessio.bottiroli@gmail.comOn The Nature of Light è un progetto di Alessio Bottiroli, realizzato con le migliori intenzioni e senza fini di lucro nella speranza che la fotografia, anche in Italia, possa diventare un giorno argomento di discussione, e non semplicemente un'attività meccanica e tecnica. Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    18m 28s
  • La bellezza in fotografia

    5 AUG 2021 · Ciao a tutti e buon giovedí!Questo nuovo episodio nella non newsletter di Haku vi arriva leggermente in anticipo, perché domenica sarò in viaggio e non penso che avrei potuto programmare l'uscita di queste righe, quindi eccoci qui: in differita dall'Isola d'Elba :)Il primo giorno della quarta ginnasio, nell'ormai lontano 1991, successe una cosa che non dimenticherò mai. A metà della prima lezione di greco, mentre la professoressa si stava ancora presentando e facendo l'appello, irruppe in aula il preside. Era un omone alto e canuto, dinoccolato.Era preside, ma anche professore di filosofia.Entra in classe e dal nulla chiede ad una mia compagna "Cos'è per te la bellezza?".Silenzio totale. Imbarazzo. Nessuno aveva una risposta. Di certo non io."Tra cinque anni ripasserò e vedremo se avrete una risposta, nel frattempo divertitevi e buon lavoro" disse il preside uscendo dalla classe così com'era entrato: all'improvviso.Non dimenticherò mai quella domanda a bruciapelo.Purtroppo dopo pochi mesi morì, così nessuno di noi ha mai avuto la fortuna o l'onere di riferirgli che nemmeno dopo cinque anni eravamo giunti ad una risposta.La bellezza è un concetto sfuggente, forse troppo personale.Quindi oggi, non senza sforzo, ho il piacere di parlarvi di uno degli articoli di Robert Adams contenuti nella sua raccolta "La Bellezza in fotografia", edito da Bollati Boringhieri nel 2012. Nello specifico l'articolo in questione è quello che assegna il titolo al libro e contiene i ragionamenti che Adams ha fatto intorno al concetto di bellezza applicato all'arte e naturalmente nello specifico alla fotografia.Si tratta, come dice lo stesso autore, di considerazioni personali che quindi vanno prese come tali; ciò non pertanto li ritengo spunti di riflessione molto interessanti e stimolanti e mi hanno dato la possibilità di raccontarvi un po' anche come la vedo io.Chiunque abbia mai provato a definire cosa fosse una bella fotografia sicuramente avrà avuto difficoltà nell'associare questo concetto estetico alla nostra arte.Forse, dopo l'ascolto di questo episodio, non dico che ne sapremo di più o che risolveremo il mistero, ma sicuramente avremo un punto di vista in più nel carniere delle idee. Cosa sempre molto importante.Chi di voi dovesse preferire la versione video del podcast la trova quiFatemi sapere cosa ne pensate! Cos'è per voi la bellezza in fotografia?Ditemelo subito che non posso aspettare altri cinque anni!un grande abbraccioHaku Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    21m 27s
  • Ma... chi diavolo ha scritto le regole della street photography? Uno sfogo

    20 JUN 2021 · Ciao a tutti e buona domenica!Spero di trovarvi bene e in forma per questa terza edizione della non newsletter di Haku, perché oggi ho deciso di togliermi un sassolino dalla scarpa.Dopo che Yotobi, su Youtube, ha pubblicato un video in cui ha provato a scattare per la strada per una settimana se ne sono sentite di tutti i colori, più che altro per sfruttare la popolarità di Karim, ma se da una parte l'opportunismo a suo modo è una tattica che posso anche accettare (noi esseri umani siamo diventati quello che siamo anche grazie al nostro opportunismo) dall'atra parte l'idea di fare la paternale partendo da presupposti inesistenti mi lascia davvero perplesso. Amareggiato. Deluso. Triste solitario y final.Il problema è questo: non sopporto la fotografia burocratica. Per me non ha senso di esistere e davvero vado ai matti quando qualcuno cerca di porsi come depositario di regole mai scritte, mai discusse, mai votate da nessuno e mai entrate in vigore in merito a questo o quel genere.Lasciamo che l'espressione personale (se non vogliamo chiamarla artistica) sia libera! Almeno questo!Dire "questa foto sì, questa no, questa è utile, questa è inutile. questa è street, questa è road" a qualcuno che semplicemente ha deciso di provarci è davvero fastidioso e controproducente.È un comportamento nocivo per la fotografia stessa e il meno che può fare è fare irritare me, ma il rischio è che ragionando così si facciano danni ben peggiori.Specialmente poi quando si parla di street photography che, per sua natura, può e deve comprendere una miriade di stili e contenuti diversi, diventa davvero ridicolo impuntarsi su formalismi del tutto arbitrari.In questo mio sfogo vi spiego perchè.un abbraccio Haku Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    21m 50s
  • Yasuhiro Ogawa e l'arte del Wabi Sabi

    3 JUN 2021 · Nel mio orto nascono pomodori che nessun supermercato sarebbe disposto a mettere sui suoi banchi. Sono bruttini, non troppo grandi, con delle macchioline sulla buccia dove qualche uccello ha dato una o due beccate. Non ce n'è uno uguale all'altro. Eppure se li assaggi sono non buoni, sono buonissimi. E non lo dico perché vengono dal mio orto, ma perché è proprio un fatto oggettivo.Sarebbe improponibile, commercialmente, produrli su una scala vendibile e certamente non incontrerebbero il gusto di molti. Cosí difformi e sconclusionati. Ma per me vanno bene.Ci ho messo anni per arrivare a questo livello nella coltivazione della più famosa delle solanacee, ma adesso li produco con soddisfazione e li faccio per me e per i miei amici. Quando sono in un'insalata ti sfido a vedere che non sono proprio rotondi o geometricamente bislunghi. Yasuhiro Ogawa scatta fotografie che sono come i miei pomodori. A prima vista piene di piccoli difetti, spaiate, non conformi, scure, cupe, bagnate, poco invitanti. Eppure più le guardo più mi accorgo che hanno sapore, personalità, carattere, respiro.Non le troverò certamente sulle copertine delle riviste di moda o sul National Geographic, ambienti che cercano e richiedono un diverso tipo di fotografia, ma una volta sulla mia tavola (o meglio, tavolozza) visiva, mi basta poco per convincermi che vale la pena gustarle. Assaporarle con calma.Ogawa è un fotografo giapponese che fa dell'estetica Wabi Sabi il suo punto di forza.E qui forse serve una breve spiegazione.Non posso definirmi esperto di cose giapponesi, ma ho visto tanti tanti film giapponesi di registi straordinari come Ozu, Kurosawa, Kitano, Mizoguchi in gioventù ho letto anche molti autori tipo Murakami, Mishima, Ōe , Matsumoto e anche altri che adesso non riesco nemmeno ad elencare.E non dimentichiamo la mole impressionante di anime e manga di cui ho fruito e fruisco. Sono cresciuto, praticamente, allevato dalla cultura giapponese.Questo, ripeto, non fa certamente di me un esperto, ma alcune cose penso di averle colte ed una di queste è che in Giappone vivono delle contraddizioni. Da un lato ad esempio ci sono personaggi come Jiro Ono, il più grande cuoco di sushi del mondo che in uno scantinato di Tokyo, vicino alla stazione di Ginza ha il suo ristorante.Si chiama Sukiyabashi Jiro. Se sei occidentale devi essere accompagnato da una guida locale. Ci puoi stare massimo 20 minuti. Alla fine paghi 250 euro e te ne vai avendo mangiato il migliore sushi mai preparato.Jiro Ono ha passato la sua vita, 96 anni ad oggi, perfezionando giorno dopo giorno la sua arte. Qualcosa di ossessivo, di maniacale. Qualcosa che non consente errori che non ammette imperfezioni. Ogni giorno, per 80 anni ha migliorato qualcosa per non lasciare nulla al caso. Accanto a tanti esempi di questo tipo di filosofica ricerca della perfezione ci sono però tanti esempi di accettazione di quelle che sono le imperfezioni.La filosofia Wabi Sabi appunto.Una teiera sbeccata e ricucita, un giardino perfettamente rastrellato dove sono cadute delle foglie di acero, una costruzione cadente, un tempio abbandonato. Ognuna di queste immagini mentali contiene, almeno in parte un sapore Wabi Sabi.In occidente abbiamo quasi l'ossessione per le regole ed il rigore formale.In fotografia non parliamone. La proporzione aurea, la regola dei terzi, la simmetria, l'ordine, la prospettiva. Abbiamo strumenti che mostrano una griglia nel mirino per aiutarci a rispettarle. Nei circoli fotografici ti misurano le proporzioni con la squadra e il goniometro.Ci piace che esitano relazioni matematiche tra le cose, ci piace pensare che le cose belle siano eterne. La matematica è il linguaggio della natura e solo ciò che rispetta il ritmo armonico della matematica ha il sigillo dell'estetica.Abbiamo il gusto per il ritmico ripetersi dei pattern. Cerchiamo conferme. Amiamo l'eterna consuetudine dello sfarzo e della regolarità.L'estetica Giapponese, invece, è profondamente diversa. Delle cose se ne apprezza molto di più il lato imperfetto, rustico, melanconico.Non c'è il culto del "kalòs kai agathòs", il bello e buono, l'invincibile, l'indomito, il giusto. L'estetica giapponese in molti casi si basa invece sul grande rispetto per quello che è caduco, fragile, invecchiato, sgualcito.La convinzione è che ci sia sempre grande bellezza nel portare i segni del tempo e nell'essere di conseguenza unici, perché il tempo lavora su ognuno di noi in modo differente.Ecco quindi che in quest'ottica iniziamo a capire meglio la fotografia di Yasuhiro Ogawa. I suoi neri profondi accostati a bianchi sparati sono il risultato di questo gusto dell'imperfezione e dell'unicità.Nella fotografia di Ogawa non ci sono regole, non c'è nulla che non si possa fare, di certo non si cercano simmetrie né si trovano regolarità.La copertina del suo primo libro, Shimagatari, è una immagine sgranata di una battigia. L'immagine è pendente. I più libri più moderni chiamerebbero quell'inclinazione della fotocamera "Dutch Angle",ma è solo un eufemismo per "Storta". Eppure Shimagatari è un libro per il quale di porta grande rispetto, nel quale si capisce perfettamente che lo scopo di Ogawa non è quello di abbellire, addobbare, razionalizzare. Lo scopo di Ogawa è quello di trasmettere la malinconia, se vogliamo anche il rimpianto, per uno stile di vita divorato dalla modernità.Intere isole la cui popolazione ormai è composta unicamente da anziani. I giovani sono fuggiti nelle città alla ricerca di un corporate job, e nei villaggi è rimasto solo il senso di sconfitta. Ma una sconfitta dignitosa, anzi, una sconfitta solenne. Le altalene abbandonate, i giardini incolti, la ruggine, gli autobus vuoti, le finestre senza più alcuno scopo delle case abbandonate., le strade interrotte, i traghetti solitari, le fotografie degli avi lasciate al loro destino. Eppure accanto a questo umano sfacelo Ogawa riesce a mettere il rifiorire della natura. Quell'immane forza che pian piano si riprenderà tutto. Una natura che ci ha messi qui e che ci toglierà di mezzo a tempo debito.E nell'unione di questi due elementi contrastanti, la decadenza e la rinascita, lo spirito Wabi Sabi di Ogawa esce prepotente e luminosamente oscuro.Ogni cosa è nobilitata dal suo passato. Quel bus abbandonato ha storie da raccontare e grazie ad Yasuhiro, forse per l'ultima volta, ne sta raccontando una nuova. L'erba alta ci nasconde il sentiero dove camminare e se ci si abbandona alla malinconia forse si capisce che non c'è mai stato un vero e proprio sentiero, ma solo una lotta dell'uomo che ha deciso, per un po', di impegnarsi molto affinché la natura non prendesse possesso di quei metri tortuosi.Appena si smette di lottare la natura si riprende quel che è suo e ci ricorda chi comanda.Shimagatari, dicevo, è un opera straordinaria, ma è solo uno dei tanti esempi di come il gusto per la malinconia di Ogawa riescono a rendere interessanti cose all'apparenza banali.Nella serie "Cascade" ad esempio Ogawa ci porta su un altro livello di lettura del ricordo, di celebrazione dell'assenza.Alla morte della madre l'autore ritorna nella casa della sua infanzia e trova un filmato in 8mm che la madre aveva registrato di lui da piccolo. Recupera un proiettore e inizia a guardare il filmato.Ogni tanto scatta una fotografia elle immagini proiettate sul muro.Il racconto che ne esce è una storia di fantasmi. Quello della madre, morta per davvero da poco, quello di se stesso bambino morto figurativamente anni prima, Quello dei fiori, dei bambini, degli insetti che popolavano il ricordo della madre impresso nella pellicola ed infine quello del filmato stesso i cui singoli fotogrammi si sommano nel tempo di scatto della fotocamera di Yasuhiro Ogawa a formare qualcosa di diverso. È una vera e propria matrioska temporale che potrebbe generare anche paradossi se lo stile con il quale è stata raccontata non mettesse subito in chiaro il senso di tutto questo. Ancora una volta la caducità, la transitorietà, l'assenza di qualcosa e i segni che questo qualcosa ha lasciato nel nostro presente. Cicatrici che amiamo sfiorare, quasi come un tic nervoso. Cicatrici che danno senso alla nostra stessa vita, perché rappresentano l'atto stesso di averla vissuta.E veniamo ora all'ultimo lavoro di Ogawa: The Dreaming.In questo libro sono raccolte alcune immagini che Yasuhiro ha scattato durante i primi anni della sua carriera fotografica in giro per il mondo. Sono immagini che apparentemente hanno uno stile molto diverso da quelle degli altri suoi lavori più maturi, ma in realtà ci riportano nello stesso filone. Infatti questo libro nasce quando Ogawa, arrivato al mezzo secolo, si guarda indietro e apre i suoi archivi e vede il tempo che è passato nella sua stessa fotografia e decide di lavorare alle sue vecchie fotografie e ci mostra, senza nessun pudore, i segni del tempo sul suo stile. È come mostrarci il filmino di sua madre, solo che stavolta sono i fotogrammi di una carriera agli albori.Le immagini sono riprese e ritrattate da capo in camera oscura, aggiungendo quella che è la sensibilità corrente di Ogawa, reinterpretando i racconti che aveva già raccontato, cercando di migliorare i gesti del passato, cercando di raffinare il più possibile una tecnica, cosa che lo porta, per chiudere il cerchio ad assomigliare a Jiro Ono nel tentativo di perfezionare il più possibile la propria arte.La ricerca dell'eccellenza da parte di Ogawa nel suo campo non è difforme da quella del re del sushi. Per quanto strano ci possa sembrare. Laddove infatti sembrerebbe che non ci sia spazio per l'imperfezione, per la difformità dei gesti.Laddove si passa una vita in tagli ripetuti nelle carni dei pesci e nella ricerca maniacale di quegli ingredienti che rendono il sushi di Jiro, semplicemente, perfetto, ecco che ci accorgiamo di una cosa importantissima.Non esiste un pesce palla uguale ad una altro, non esiste un chicco di riso che sia nato due volte sulla terra e non esiste un boccone perfetto, perché non puoi ripetere lo stesso
    13m 59s
  • Fotografia esoterica con Tony Miroballo: un approccio originale che vale la pena conoscere.

    17 MAY 2021 · Circa un anno fa mi sono imbattuto nel gruppo Facebook di Tony Miroballo dedicato alla "fotografia esoterica" e sebbene non sempre sia in accordo con le idee di Tony devo dire che trovo il suo approccio molto interessante, originale, profondo e per certi versi anche rivoluzionario.Ho cosí pensato che sarebbe stato bello parlare con lui del suo libro e della sua filosofia e portare a voi il frutto della chiacchierata.Spero possa interessarvi.Qui trovate i recapiti di Tony:Libro "Fotografia Esoterica": https://amzn.to/3hqOWveGruppo: https://www.facebook.com/groups/278305432293483Sito personale: https://tonymiroballophotographer.com/DOVE SEGUIRE IL PROGETTOVisita il sito del podcast ➡️ http://bit.ly/otnolCanale Youtube ➡️ http://bit.ly/hk-subscribeCanale Telegram ➡️ https://t.me/otnolDiscord ➡️ https://bit.ly/otnol-discordCanale Twitch ➡️ https://bit.ly/otnol-twitchMIEI CONTATTITelegram ➡️ @alessiobottiroliSito Web ➡️ http://bit.ly/hkbwportInstagram ➡️ http://bit.ly/hakuigEmail ➡️ alessio.bottiroli@gmail.com----On The Nature of Light è un progetto di Alessio Bottiroli, realizzato con le migliori intenzioni e senza fini di lucro nella speranza che la fotografia, anche in Italia, possa diventare un giorno argomento di discussione, e non semplicemente un'attività meccanica e tecnica. Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    1h 11m 18s
  • La vita "istantanea" di Alan Marcheselli

    6 MAY 2021 · Ho avuto l'onore e il piacere di chiacchierare a ruota libera con Alan Marcheselli: artista, fotografo e punto di riferimento della community che ruota intorno alla Polaroid ed alla fotografia istantanea in generale.In questa puntata ci sono tante idee sia astratte che pratiche sulle fotografie istantanee, specialmente riguardanti le Polaroid a sviluppo integrato. Parlare con Alan mette voglia di correre a scattare fotografie e penso che sia una delle cose migliori che ci possa accadere.DOVE SEGUIRE IL PROGETTOVisita il sito del podcast ➡️ http://bit.ly/otnolCanale Youtube ➡️ http://bit.ly/hk-subscribeCanale Telegram ➡️ https://t.me/otnolDiscord ➡️ https://bit.ly/otnol-discordCanale Twitch ➡️ https://bit.ly/otnol-twitchMIEI CONTATTITelegram ➡️ @alessiobottiroliSito Web ➡️ http://bit.ly/hkbwportInstagram ➡️ http://bit.ly/hakuigEmail ➡️ alessio.bottiroli@gmail.com----On The Nature of Light è un progetto di Alessio Bottiroli, realizzato con le migliori intenzioni e senza fini di lucro nella speranza che la fotografia, anche in Italia, possa diventare un giorno argomento di discussione, e non semplicemente un'attività meccanica e tecnica. Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    56m 2s
  • Incontriamo Rafael Jacinto, i suoi progetti fotografici e i suoi spigoli milanesi

    22 APR 2021 · Ho avuto il grande piacere di avere come ospite Rafel Jacinto su On The Nature Of Light. Rafael (Rafa per gli amici) è un fotografo brasiliano a Milano da un paio d'anni e molti suoi progetti mi hanno molto incuriosito.In questa chiacchierata ne vediamo alcuni e soprattutto parliamo del suo libro, attualmente in crowdfounding che si intitola "Ci vediamo all'angolo": un viaggio a Milano molto particolare.QUI I RIFERIMENTI AGLI ARGOMENTI TRATTATI NEL PODCASTSito di Rafa: https://rafajacinto.com/Insta di rafa: https://www.instagram.com/rafajacinto/A photo a day: https://www.instagram.com/aphotoaday_project/Crowdfounding del libro "Ci vediamo all'angolo" su Self Self Books: https://selfselfbooks.com/prodotto/campagne/rafa-jacinto/ci-vediamo-allangolo/Il libro "Walkscapes" di Francesco Careri: https://amzn.to/32zDHYLDOVE SEGUIRE IL PROGETTOVisita il sito del podcast ➡️ http://bit.ly/otnolCanale Youtube ➡️ http://bit.ly/hk-subscribeCanale Telegram ➡️ https://t.me/otnolDiscord ➡️ https://bit.ly/otnol-discordCanale Twitch ➡️ https://bit.ly/otnol-twitchMIEI CONTATTITelegram ➡️ @alessiobottiroliSito Web ➡️ http://bit.ly/hkbwportInstagram ➡️ http://bit.ly/hakuigEmail ➡️ alessio.bottiroli@gmail.com----On The Nature of Light è un progetto di Alessio Bottiroli, realizzato con le migliori intenzioni e senza fini di lucro nella speranza che la fotografia, anche in Italia, possa diventare un giorno argomento di discussione, e non semplicemente un'attività meccanica e tecnica. Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    59m 49s
  • Fotografia per multipotenziali - Fuoriotnol

    19 APR 2021 · Prendendo spunto da un bel video di Promirrorless , nello specifico questohttps://www.youtube.com/watch?v=fPwfh9m2v4M in cui Damiano parla di come una tappa fondamentale di ogni fotoamatore dovrebbe essere quella di specializzarsi in uno specifico genere fotografico, ho deciso di spiegare qui il motivo per il quale io NON posso seguire la strada indicata da Damiano.Io sono un multipotenziale. L'ho scoperto guardando un TED di Emilie Wapnick (questo https://www.youtube.com/watch?v=4sZdcB6bjI8) e poi sono andato ad approfondire l'argomento fino a capirlo a fondo.Attenzione! in questo video c'è una canzone imbarazzante scritta dal sottoscritto nel 2001. Roba forte! DOVE SEGUIRE IL PROGETTOVisita il sito del podcast ➡️ http://bit.ly/otnolCanale Youtube ➡️ http://bit.ly/hk-subscribeCanale Telegram ➡️ https://t.me/otnolDiscord ➡️ https://bit.ly/otnol-discordCanale Twitch ➡️ https://bit.ly/otnol-twitchMIEI CONTATTITelegram ➡️ @alessiobottiroliSito Web ➡️ http://bit.ly/hkbwportInstagram ➡️ http://bit.ly/hakuigEmail ➡️ alessio.bottiroli@gmail.com----On The Nature of Light è un progetto di Alessio Bottiroli, realizzato con le migliori intenzioni e senza fini di lucro nella speranza che la fotografia, anche in Italia, possa diventare un giorno argomento di discussione, e non semplicemente un'attività meccanica e tecnica. Subscribe at onthenatureoflight.substack.com
    24m 13s

On The Nature of Light è un podcast di Alessio Bottiroli, realizzato con le migliori intenzioni nella speranza che la fotografia, anche in Italia, possa diventare un giorno argomento di...

show more
On The Nature of Light è un podcast di Alessio Bottiroli, realizzato con le migliori intenzioni nella speranza che la fotografia, anche in Italia, possa diventare un giorno argomento di discussione oltre che un’attività meccanica e tecnica.
show less
Contacts
Information

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search