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Liturgia | RRL

  • 276 - “Il Santo Sacrificio della Messa - Dal punto di vista dogmatico, liturgico e ascetico”. - Cap. 26 - L’atare cristiano - Parte II

    25 JAN 2024 · Il primo e più venerabile altare, sul quale il Signore stesso istituì il Sacrificio Eucaristico, era un tavolo di legno; esso è ancora conservato nella Cattedrale di Roma – cioè nella chiesa di S. Giovanni in Laterano. – Quando S. Pietro ebbe conquistato il senatore Pudens e la sua famiglia al cristianesimo, il santo Apostolo prese la sua residenza permanente nella sua casa. Lì anche il Principe degli Apostoli offrì il Sacrificio del Corpo e del Sangue di Cristo su un altare ligneo, che il santo Papa Silvestro I (314 - 335) tolse dalla Chiesa di S. Pudenziana per la Basilica di S. Giovanni in Laterano, dove è ancora visibile racchiuso nell’altare in marmo; esso è riservato esclusivamente al Papa per celebrarvi il Santo Sacrificio.
    4m 21s
  • 275 - “Il Santo Sacrificio della Messa - Dal punto di vista dogmatico, liturgico e ascetico”. Ad uso del clero e dei laici - Cap. 26 - L’al

    18 JAN 2024 · Il Sacrificio deve essere offerto in un luogo; per la celebrazione degli adorabili misteri del Corpo e del Sangue di Cristo, un luogo santificato è indubbiamente appropriato. Chiese e cappelle dedicate costituiscono il luogo più remoto del sacrificio; il luogo più prossimo del sacrificio è l'altare consacrato. Con un permesso speciale, la Santa Messa può essere celebrata all'esterno di un santuario, ad esempio all'aria aperta, nelle case, nelle prigioni.
    2m 43s
  • 273 - Preparazione al Santo Sacrificio della Messa – Osservazioni preliminari – Cap. 25 Parte V

    9 NOV 2023 · "Perché questo unguento non fu venduto per trecento denari e dato ai poveri?" Sotto il mantello della carità, l'ipocrita nascondeva una bassa avarizia. Perché ha detto questo, osserva il Vangelo, non perché si prendesse cura dei poveri, ma perché era un ladro e non aveva fede in Gesù né amore per Lui (Gv 12, 1-6). Di regola, i fedeli che possiedono un amore ardente e più pratico verso il loro prossimo, sono anche i contributori più generosi e lieti allo splendore e al ricco ornamento della casa di Dio. Dove i mezzi e le circostanze non permettono molta spesa per l'esibizione nel culto divino, almeno si può e si deve avere cura che tutte le cose relative al culto divino siano tenute, per quanto possibile, ordinate e pulite: lasciarle riposare nella polvere e nella sporcizia, usarle in una condizione lacerata e trascurata per la celebrazione della Santa Messa, è altamente sconveniente, irriverente e più o meno peccaminosa. I vasi sacri e i paramenti sacri non possono essere sempre e ovunque ricchi e preziosi, ma in ogni momento possono e devono essere completamente puliti e sufficientemente belli. 2. Per quanto siano perfetti gli articoli destinati al Santo Sacrificio in relazione al loro valore intrinseco, alle loro decorazioni artistiche e alla loro bellezza, essi non sono ancora adatti per essere utilizzati per il culto divino; la maggior parte di essi richiede una precedente benedizione o consacrazione, per essere adatti alla loro destinazione eccelsa e sublime. Tutto ciò che è destinato ad essere portato in connessione diretta e intima con il Santo Sacrificio, deve essere prima ritirato dall'uso profano ed essere particolarmente dedicato al servizio dell'Altissimo, cioè, deve essere reso un oggetto sacro (res sacra). – Per mezzo della benedizione e della preghiera della Chiesa, gli oggetti liturgici non solo sono resi sacri, ma diventano anche capaci di produrre vari effetti salutari su coloro che li usano devotamente e vengono in contatto con loro. – Questi oggetti benedetti o consacrati sono, per così dire, trasferiti dal dominio della natura nel regno della grazia, e diventano la proprietà speciale di Dio; così hanno in sé qualcosa di divino. Essi non devono in alcun modo essere irriverentemente trattati, né mai essere impiegati per usi profani, ma devono sempre essere considerati, usati e tenuti con grande riverenza; per quanto riguarda il modo di usarli e trattarli (toccandoli e lavandoli), la Chiesa ha stabilito delle indicazioni che devono essere coscienziosamente osservate. La formula prescritta dalla Chiesa nel suo rituale per la benedizione o la consacrazione di questi oggetti deve precedere il loro uso nel Santo Sacrificio, viceversa non possono prestarsi per tale uso. Poiché gli oggetti benedetti per il culto divino sono portati più o meno strettamente in connessione con i santi misteri della Messa, essi acquisiscono inoltre per il loro uso nel culto divino un carattere sacro.
    4m 49s
  • 272 - Preparazione al Santo Sacrificio della Messa – Osservazioni preliminari – Cap. 25 Parte IV

    5 OCT 2023 · Lo splendore e la ricchezza degli ornamenti servono, quindi, in primo luogo a glorificare Dio e, inoltre, a promuovere l'edificazione e la salvezza degli uomini. Quando nella celebrazione del servizio divino si utilizzano utensili e paramenti preziosi, allora i fedeli cristiani sono in modo più suggestivo e vivo colpiti dalla sublimità e dall'adorabilità dei misteri celebrati; i presenti si trovano innalzati al di sopra della vita quotidiana
    5m 31s
  • 271 - Preparazione al Santo Sacrificio della Messa – Osservazioni preliminari – Cap. 25 Parte III

    21 SEP 2023 · Nel Sacrificio Eucaristico la Chiesa Cattolica possiede il “sole” del suo culto divino, così come il cuore della sua vita di grazia e virtù, il suo sommo bene, la sua più grande ricchezza ed il suo tesoro più prezioso. Perciò essa ha sempre esercitato tutta la sua energia e la sua cura per celebrare questo sublime ed eccelso mistero di fede nel modo più degno.
    3m 40s
  • 270 - Vigilanza

    16 SEP 2023 · c) Vigilanza Ben amato Cristiano, se tu morissi proprio in questo momento, dove andresti? O se la tua sorte per l'eternità dovesse essere decisa prima che cali la notte, i tuoi conti sarebbero pronti? Oh! Quanto non daresti per ottenere da Dio un altro anno, un mese, o anche un giorno in più, per prepararti al giudizio? Perché dunque, ora che Dio ti dà questo tempo, non fai i conti della tua coscienza? Se ora stai vivendo nel peccato, devi abbandonarlo prima della morte. Ma se prima o poi devi rinunciarvi, dice sant'Agostino, perché non rinunciarvi adesso? A che scopo rimandare la tua conversione? - se non per mettere a rischio la tua salvezza eterna? Quel denaro che ti è stato prestato e che non hai mai restituito; quel denaro che hai ottenuto con l'inganno che hai confessato ma non restituito; quel peccato di impurità che continui a commettere senza confessarti come se non fosse proprio peccato, o, se lo è, Dio farà un'eccezione nel tuo caso; quel peccato così personale ed imbarazzante che non hai mai osato confessarlo, e quindi non ti è mai stato perdonato? È forse impossibile che questo sia per te l'ultimo giorno? «Stolto», dice Nostro Signore nella parabola, «questa stessa notte ti sarà richiesta l'anima tua» (Lc 12,20). Hai provveduto alla tua vita, ma che cosa hai provveduto alla tua morte? Quando qualcuno prende in prestito da te una grossa somma di denaro, ti prendi cura di ottenerne una garanzia scritta. Chissà, dici, cosa può succedere? Ma quando è in gioco l'Eternità, perché non dici: chissà cosa può succedere? Se tu perdessi una somma di denaro, non tutto andrebbe perduto, anche se fosse tutto quello che avevi... Ma se alla morte perdessi l'anima, allora veramente avrai perso tutto. Immagina una persona a cui viene detto che tra poco avrà luogo un processo, da cui dipenderà la sua vita e tutta la sua proprietà: con quanta fretta non cerca un abile consiglio per perorare la sua causa! Quanto poco tempo perderebbe nell'adottare ogni mezzo per assicurarsi un risultato favorevole! Ma che dire di noi? Sappiamo per certo che la più importante di tutte le cause - la vicenda della salvezza eterna - sarà presto determinata: anzi può avvenire in qualsiasi momento, e tuttavia non ci pensiamo.
    4m 45s
  • 269 - Preparazione al Santo Sacrificio della Messa – Osservazioni preliminari – Cap. 25 Parte II

    14 SEP 2023 · La Chiesa desidera e vuole che tutti gli oggetti di culto, quanto a materiale e forma, siano il più perfetti possibile, cioè che rispondano alle esigenze dell'arte cristiana e alle esigenze pratiche della liturgia. I materiali impiegati ai fini del culto divino dovrebbero essere non solo genuini e solidi, ma anche - per quanto possibile - preziosi, ricchi ed eccellenti. Il materiale prezioso, inoltre, dovrebbe avere una forma corrispondentemente bella, ornamentale e artistica, oltre che pratica e adatta al suo scopo. – Ma perché la Chiesa ha tanto a cuore "la bellezza della casa di Dio e il luogo dove abita la sua (eucaristica) gloria" (Sal 25, 8)? Perché Essa si diletta nell'ostentazione di sfarzo, ricchezza, splendore nella casa di Dio e nel culto divino - specialmente all'altare durante la celebrazione del Santissimo Sacrificio? In risposta a questa domanda, il cuore del devoto cattolico non chiederà una lunga risposta; basta un semplice sguardo all'altare e ciò spiega tutto, lo convince che è proprio come dovrebbe essere, che non dovrebbe essere altrimenti, – uno sguardo all'altare sul quale giorno dopo giorno il cielo con la sua maestà e grazia scende nella Santa Messa. I misteri del Sacrificio Eucaristico sono così eccelsi e sublimi, così santi e così divini, che per la loro degna celebrazione nulla può essere troppo prezioso. – Con il Suo prezioso sangue l'Agnello Immacolato di Dio ci ha acquistati e ci ha riscattati: questo sangue redentore del mondo, questo riscatto inestimabile, rispetto al quale tutte le cose transitorie sono nulla, tutti i tesori della terra sono inutile polvere e cenere, – questo prezioso sangue versato così abbondantemente e generosamente, scorre ogni giorno sull'altare e riempie il calice: l'uomo non dovrebbe allora offrire con gioia e letizia ciò che è più nobile, magnifico e bello nelle produzioni della natura e nelle creazioni dell'arte, per celebrare degnamente questo sublime, celeste Sacrificio? L’oro, l’argento e le pietre preziose della terra forse troppo pregiate per il culto eucaristico, alla cui celebrazione i figli della Chiesa militante emulano i cori gloriosi degli spiriti benedetti, che davanti al trono di Dio e dell'Agnello per tutta l'eternità cantano il nuovo cantico, l'inno di adorazione: "A Colui che siede sul trono e all'Agnello, benedizione e onore e gloria e potenza nei secoli dei secoli" ? (Ap 5, 9-13). Se i cieli si aprissero e il Re della Gloria apparisse in visibile splendore sull'altare, con quali ornamenti e con quale ricchezza non adorneremmo la casa di Dio per riceverLo degnamente? Ora, il fatto che sull'altare Egli vela la Sua gloria sotto le semplici e umili apparenze sacramentali, viene a noi e rimane con noi in tale profondo nascondimento, umiliazione e abbassamento, non è certamente ragione per onorarLo meno; – al contrario, più Egli si abbassa e si nasconde per amore nostro, più fervida dovrebbe essere la gratitudine dei Suoi figli intenti a decorare i Suoi altari con tutto ciò che di più costoso e prezioso hanno a disposizione.
    4m 1s
  • 268 - Preparazione al Santo Sacrificio della Messa. - Osservazioni preliminari - Parte I

    7 SEP 2023 · Nel Sacrificio Eucaristico la Chiesa Cattolica possiede il “sole” del suo culto divino, così come il cuore della sua vita di grazia e virtù, il suo sommo bene, la sua più grande ricchezza ed il suo tesoro più prezioso. Perciò essa ha sempre esercitato tutta la sua energia e la sua cura per celebrare questo sublime ed eccelso mistero di fede nel modo più degno.
    3m 20s
  • 267 - Fonte da cui La Vita Cattolica riceve il suo Spirito di Sacrificio – Parte XIV

    20 JUL 2023 · L'uomo “continua a combattere, si sforza, soffre qui sulla terra; per cui è attratto dal suo Redentore, che gli appare non nello splendore della Sua gloria, ma in un’indicibile umiliazione, che gli è presente in sacrificio, la cui discesa sull'altare è un oggettivo e vero memoriale della Sua passione. Così il cuore umano, peccatore e colpevole, desidera avere vicino il suo Dio, ha bisogno che Egli non appaia come il Dio giusto che vendica il peccato, ma come la vittima che ha sopportato le nostre infermità e tolto i nostri dolori, sulla quale il Padre ha posto l'iniquità di tutti noi! (Is 53, 6). Così il cuore umano, debole e afflitto, ha necessità che in questa vita, finché ne fanno parte la prova e il lutto, il peccato e la tentazione, possa essere in grado di guardare al Sommo Sacerdote che, provato in tutte le cose, ‘ha compassione per la nostra fragilità’.
    6m 18s

Il linguaggio attraverso cui la Chiesa esprime la sua Fede e il suo culto a Dio. Ascolta il podcast di Radioromalibera.org dedicato alla Liturgia. Ogni mercoledì e domenica alle ore...

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Il linguaggio attraverso cui la Chiesa esprime la sua Fede e il suo culto a Dio. Ascolta il podcast di Radioromalibera.org dedicato alla Liturgia. Ogni mercoledì e domenica alle ore 15 una nuova puntata.

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