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La Vita Trema - Daniela Piretti

  • da Porta Portese a Lotta Continua

    6 DEC 2020 · La domenica mattina il mercato di Porta Portese rappresentava una meta privilegiata dei giovani rivoluzionari. Le bancarelle dell’usato, offrivano a prezzi irrisori, indumenti che prevalentemente arrivavano dall’America. La redazione del quotidiano Lotta Continua era a via Dandolo, al limite di Trastevere. Oggi nella stessa sede c’è una postazione della Caritas, per i diseredati quel luogo continua a rappresentare una “base sicura”
    3m 37s
  • I bambini del Borghetto Latino

    6 DEC 2020 · Il lavoro politico dei giovani rivoluzionari aveva scopi sociali, con il doposcuola si voleva offrire strumenti culturali ai figli dei diseredati. Con la ripresa economica del dopoguerra a Roma sorgevano nuovi quartieri, ma nei fossi sopravvivevano le baraccopoli: il degrado di un’umanità ai margini raccontata anche da Pasolini.
    3m 57s
  • L'America a Via Vittorio Veneto

    6 DEC 2020 · Le impressioni di una bambina piccola a zonzo da sola, con il cuore che batteva più forte, per la via della Dolce Vita. A via Veneto già c’era la sede dell’Ambasciata Americana, all’epoca (anni ’50) non era protetta da nessuna barriera, entrata libera nel giardino: “il sogno americano” era ancora vivo negli italiani
    3m 42s
  • Villa Borghese Tra Cavalli e biciclette

    6 DEC 2020 · A Villa borghese, il Concorso Ippico di Piazza di Siena è ancor oggi, per gli appassionati, l’appuntamento primaverile da non perdere. Negli anni ’60 la competizione equestre suscitava nelle bande di ragazzini, frequentatori abituali della villa, interesse e amore per i cavalli.
    4m 2s
  • In motorino al Quirinale

    6 DEC 2020 · A partire dal ’66 Roma fu spesso teatro di manifestazioni anti-americane contro la guerra del Vietnam. Le scorribande di due ragazzine in motorino e un brutto imprevisto a Piazza del Quirinale, davanti alla residenza del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat
    3m 51s
  • La casa del Quartiere Africano

    6 DEC 2020 · Sul finire degli anni ’50 il quartiere Trieste si amplia con il sorgere del quartiere Africano: la campagna trasformata in periferia urbana, strade ampie e palazzi di almeno sette piani. Roma agli albori della metropoli moderna nel racconto di una ragazzina: nell’assenza dei luoghi d’incontro la solitudine della persona
    3m 8s
  • I compagni di Piazza Navona

    6 DEC 2020 · Piazza Navona negli anni ’70 luogo di ritrovo dei ragazzi e delle ragazze del Movimento: chiacchiere, chitarre e canti, ideali e amicizia. Stare insieme quando “i social” e “la movida” non esistevano.
    3m 14s
  • Il Treno Italicus

    6 DEC 2020 · La bomba sul treno Italicus fu una delle terribili stragi di cittadini inermi a firma fascista, non a caso in quegli anni si parlava di “Strategia della Tensione”. I responsabili della strage, appartenenti a Ordine Nero un’organizzazione filo-nazista non furono mai trovati e condannati, ma la Commissione Parlamentare sulla Loggia P2 dichiarò che: l’organizzazione era gravemente coinvolta nella strage dell’Italicus e può ritenersene ”responsabile in termini non giudiziari ma storico-politici, quale essenziale retroterra economico, organizzativo e morale
    3m 40s
  • Le donne del Governo Vecchio

    6 DEC 2020 · Nel 1976 esplode il femminismo con la campagna per gli anticoncezionali e l’aborto libero e assistito. Le donne del partito Radicale occupano un palazzo storico abbandonato nella zona di Piazza Navona, a via del Governo Vecchio. Nella sede, grazie ai dibattiti e alle assemblee ma anche agli incontri e ai “Piccoli Gruppi”, la coscienza femminista inizia a formarsi nelle compagne che fino ad allora avevano fatto militanza nei partiti e nei gruppi extraparlamentari di sinistra, con ruoli, troppo spesso, “marginali”
    3m 53s

Daniela Piretti (ma per chi la conosce è sempre Danielina) aveva 14 anni nel ’68. Pur così piccina, anche lei cominciava a capire che l’Italia postfascista – senza essere diventata...

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Daniela Piretti (ma per chi la conosce è sempre Danielina) aveva 14 anni nel ’68. Pur così piccina, anche lei cominciava a capire che l’Italia postfascista – senza essere diventata davvero antifascista – era una schifezza: “Dio, patria e famiglia riducono l’essere umano in poltiglia”
come si (ri)leggeva sui muri dell’epoca. Così anche Danielina prova ad allargare lo sguardo.
I “capelloni” (o beatnik, se preferite). Poi il Mir cioè i nonviolenti del Movimento
Internazionale della Riconciliazione. I radicali di Marco Pannella. Gli anarchici... Da quelle parti Daniela incontra anche Marcello Baraghini, editore di Stampa Alternativa. Intanto studia, lavora, si
innamora e disamora. Mentre il vecchio mondo comincia faticosamente a cambiare (dal basso) nei Palazzi del potere si trema e/o si trama. È scoppiato il Sessantotto e in Italia durerà a lungo.
Daniela Piretti dice:
"del ’68 tanto si è parlato e si parla ma mancano le storie nella ricostruzione
della storia. E ancor più mancano – guarda “il caso” – le storie di donne. Che 100 libri di storie fioriscano."
Qui ne presento alcuni estratti commentati e scelti dall'autrice e letti da Stella Dalla Costa.
Il libro è scaricabile gratuitamente in formato pdf dal sito di StradeBianche libri
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