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La Storia dei Cappelli

  • Storia dei cappelli - I cappelli femminili - quarta puntata

    5 JAN 2024 · Questo podcast, tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale webradio/TV è dedicato alla quarta puntata sulla Storia dei cappelli, in particolare ai cappelli femminili. Si tratta (dopo un excursus sui cappelli maschili), di questa parte importante dell’abbigliamento, con connotazioni culturali e storiche di un certo rilievo. A quanto pare in epoca romana già le donne facevano uso di cuffie: ne sono state trovate nelle tombe e venivano usate in quella sede per pettinare e tenere in ordine le chiome delle defunte. Si trattava di reticelle, a volte anche fatte di fili d’oro. Anche in Grecia classica si trova fra le acconciature il ”Cecrifalo”, una stoffa che veniva annodata sui capelli come ornamento. A voler andare ancora più indietro, troviamo cuffie da donna persino nell’antico Egitto. In particolare vi racconterò della nascita e delle sue funzioni per l’universo femminile (quella pratica e quella legata allo status sociale), della sua evoluzione e diffusione, a partire dal Medioevo e fino all’epoca Vittoriana. La storia del cappello è parallela a quella della cuffia: la funzione principale era quella di proteggere la testa dal freddo e dalle intemperie; per le donne, si aggiungeva anche quella di proteggere i capelli dalla sporcizia e, non ultima, anche la funzione di riparare la chioma dagli sguardi maschili, dato che era considerata (come succede ancora) uno degli elementi di fascino e seduzione. Prima che comparissero i veri e propri cappelli, a farne le funzioni sono stati i veli, le cuffie, ma anche cappucci (si pensi alla Pellegrina medievale) e berretti. Le donne hanno fin dall’antichità raccolto le chiome in retine, veli, stoffe. Il cappellino femminile, segue un percorso a parte rispetto a quello maschile: non prende origine dal tricorno, ma affianca cuffie e veli. Questo copricapo trae origine, probabilmente, dalle impalcature che le dame dal medioevo in poi utilizzavano per sostenere i veli: riducendosi questi ultimi, il sostegno diveniva di per sé un copricapo. Il Settecento barocco è epoca di eccessi: non solo nastri e fiori decoravano i cappelli, ma tutto ciò che la fantasia suggeriva. Persino… uccelli imbalsamati. Intorno al 1810, il cappellino più utilizzato durante il giorno è il ”BONNET”: una cuffia, ma spesso costituita non da stoffa ma da paglia intrecciata, con nastri, decorazioni e sovente ricoperta da tessuti più o meno preziosi a seconda dell’occasione e delle tasche. Durante le guerre napoleoniche, la paglia per i cappellini fu sostituita anche da cartone pressato, per mancanza della materia prima. Nel corso dell’epoca Regency, (la cosiddetta Reggenza Inglese, che va dal 1811 al 1820) la falda atta a coprire il viso, originariamente molto ampia come nelle cuffie, va via via riducendosi. Nel 1840 la falda sparisce quasi: ora si scopre anche la parte posteriore del collo (specie nelle acconciature da sera) si tratta di acconciature un po’ osé, ma sempre più alla moda. Dal 1860 tutte le signore possiedono un bel parasole: il cappellino diventa solo un ornamento e si riduce, diventando grazioso, vezzoso, ma anche prezioso. Arriva il cappello alla marinara, rivisitato in una versione puramente decorativa. Da qui in poi, però, la moda femminile si scatena: i modelli e le fogge dei cappelli si moltiplicano, così come le decorazioni e gli stili. Cappellini da giorno, cappellini da sera, ma anche cappellini per ogni occasione, dal tè pomeridiano all’uscita in barca, dalla serata danzante alla funzione religiosa. Negli anni successivi, il cappello continuerà a mutare con la moda, riprendendo man mano misure più “umane”: le guerre daranno una svolta alla moda femminile in tutto e per tutto, ma sarà solo dopo la seconda che piano piano il cappellino da donna tramonterà dal suo uso quotidiano. Dopo gli anni sessanta sarà appannaggio di una classe elevata, diventando sinonimo di un’eleganza lontana dalla gente comune, o sarà rivisitato in chiavi più “popolari”. Nella parte finale della trasmissione farò un accenno anche al cosiddetto “Galateo del Cappello”: come, quando e se usare il cappello, per le donne e per gli uomini.
    18m 46s
  • Storia dei cappelli - terza puntata

    5 JAN 2024 · Questo podcast, tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale webradio/TV è dedicato alla terza puntata sulla Storia dei cappelli. Nella puntata vi racconterò dei cappelli più tipici dal 1700 in poi. In particolare vi parlerò di questi: - Il “Tricorno” : era popolare nel corso di tutto il XVIII secolo. La caratteristica distintiva del cappello è che i tre lati del bordo sono rialzati e attaccati, allacciati o abbottonati in modo da formare un triangolo attorno alla corona. Il cappello era tipicamente indossato con una punta rivolta in avanti, sebbene non fosse affatto insolito per i soldati, che spesso portavano un fucile o un moschetto sulla spalla sinistra, indossare il tricorno puntato sopra il loro sopracciglio sinistro. Il tricorno spaziava dal più semplice ed economico al più stravagante, incorporando occasionalmente pizzo e piume d'oro o d'argento. Le versioni militari e navali di solito portavano una coccarda o un altro emblema nazionale nella parte anteriore. Nell'iconografia classica è diventato, assieme alla benda sull'occhio, un carattere distintivo dei https://it.wikipedia.org/wiki/Pirateria. Alcune maschere della https://it.wikipedia.org/wiki/Commedia_dell%27arte hanno il tricorno come copricapo, ad esempio https://it.wikipedia.org/wiki/Meneghino e https://it.wikipedia.org/wiki/Gianduja. - Il “Bicorno” o “Feluca” :è una forma arcaica di cappello a partire dagli anni '70 del https://it.wikipedia.org/wiki/XVIII_secolo ed all'inizio del XIX secolo . Indossato soprattutto in Europa e successivamente in America, in special modo nelle uniformi. E’ noto perché associato alla figura di Napoleone Bonaparte che era solito indossarla, per distinguersi, parallelamente alle spalle; i suoi generali invece l'indossavano perpendicolarmente alle spalle. È sopravvissuta nell'uso dell'uniforme militare sino al https://it.wikipedia.org/wiki/1914. Con la nascita delle prime https://it.wikipedia.org/wiki/Goliardia nelle https://it.wikipedia.org/wiki/Universit%C3%A0, viene adottato, dagli studenti italiani, un copricapo detto anch'esso https://it.wikipedia.org/wiki/Feluca_universitaria. Proprio dall'ambiente goliardico universitario sembra trarre origine il termine feluca. Alcune maschere della https://it.wikipedia.org/wiki/Commedia_dell%27arte hanno il bicorno come copricapo, ad esempio https://it.wikipedia.org/wiki/Arlecchino (in talune rappresentazioni), Stenterello e Rugantino. - Il “Cilindro”: fu inventato nell’Ottocento, che possiamo considerare il secolo d’oro del cappello e fu, calzato anche dal presidente Usa Abraham Lincoln. Il primo che ci mise dentro un coniglio fu il celebre mago francese Comte, nel 1814. Siccome questo copricapo occupava molto spazio, venne realizzato anche in versione pieghevole, il gibus, che grazie a un sistema di molle si poteva appiattire e sistemare sotto il sedile quando si andava all’opera. Un cilindro doveva essere https://it.wikipedia.org/wiki/Artigianato da un https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cappellaio&action=edit&redlink=1 esperto, e ciò in un periodo in cui i lavori artigianali erano in declino. Il cilindro cominciò quindi ad essere associato al https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ceto_alto&action=edit&redlink=1, diventando bersaglio di satira e critiche sociali. Con la fine della https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondiale divenne una rarità nell'abbigliamento quotidiano Oggigiorno viene indossato soltanto con vestiti formali, come il Tight o il frac
    16m 7s
  • Storia dei cappelli - seconda puntata

    5 JAN 2024 · Questo podcast, tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale webradio/TV è dedicato alla seconda puntata sulla Storia dei cappelli. Il termine “Cappello” deriva dalla parola latina Cappa, che a sua volta indica un mantello con un cappuccio che venne utilizzato, dall’alto medioevo in poi, da uomini e donne, nonché, in particolare, da monaci e clerici. Con il passare degli anni, la parola assunse il significato di cappuccio, ad indicare il copricapo che poteva essere staccato dal mantello ed indossato separatamente da esso. Le prime notizie di fabbricanti di cappelli risalgono al 1292, in Francia, dove nascono i “chapelliers de coton”, mentre a Venezia già dal 1281 si ha notizia dei “baretari” (da cui il termine berretto) Nella puntata vi racconterò appunto dell’evoluzione del cappello dal Medioevo in poi Questi alcuni dei cappelli del periodo Medievale: - gli “almuzi”, cappucci con un lembo cadente su una spalla. (a partire dall’anno Mille). Per tutto il medioevo, quindi, il copricapo più diffuso fu questo particolare cappuccio, nel quale il materiale con cui era fabbricato (lana, feltro o pelliccia), e le pietre e i ricami con cui era adornato, erano un segno distintivo della classe sociale a cui apparteneva chi lo indossava. - la “caiola”, era una berretta di velluto rosso, ornata di nastri, perle e gioielli per le classi italiane più abbienti nel 1400. - Il “capperone "chaperon in francese) era un https://it.wikipedia.org/wiki/Copricapo maschile, https://it.wikipedia.org/wiki/Ibrido tra il https://it.wikipedia.org/wiki/Cappuccio ed il https://it.wikipedia.org/wiki/Turbante, entrato in uso in https://it.wikipedia.org/wiki/Europa_occidentalenel corso del https://it.wikipedia.org/wiki/Basso_Medioevo e rimastovi sino all'https://it.wikipedia.org/wiki/Et%C3%A0_moderna. Indumento di lavoro, nel corso del https://it.wikipedia.org/wiki/XV_secolo visse una parentesi di "notorietà" divenendo capo di gran https://it.wikipedia.org/wiki/Moda, portato da https://it.wikipedia.org/wiki/Nobilt%C3%A0 e https://it.wikipedia.org/wiki/Patrizio_(titolo) nel https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Francia nel 1400 e nell'https://it.wikipedia.org/wiki/Italia del https://it.wikipedia.org/wiki/Rinascimento. Una variante ibrida fu il "mazzocchio ", detto anche "cappuccio a foggia", era un copricapo durante il Rinascimento, costituito da un cerchio di https://it.wikipedia.org/wiki/Borra_(munizione) (che era una specie di stoppa di materiale feltroso) ricoperto di https://it.wikipedia.org/wiki/Panno da cui partivano il becchetto e la foggia vera e propria.(Lorenzo Il Magnifico fu ritratto più volte con questo copricapo da Andrea del Verrocchio) - Accanto ai cappucci e ai berretti, alla fine del XIV secolo iniziarono a diffondersi elaborati cappelli fabbricati in Francia, a tesa larga e realizzati con materiali pregiati quali castoro, seta, paglia fina e foderata. Nel 1600 il cappello fece il suo trionfale ingresso in società: di feltro, di paglia, di stoffa o di pelliccia, non serve più a proteggere solo la testa, ma diventa un oggetto di moda sul quale la classe nobiliare può sbizzarrirsi. A partire dalla corte spagnola, seguita da quelle francese, tedesca e italiana, i vari regnanti iniziarono ad indossare cappelli molto eleganti, mentre i nobili cominciarono ad imitarli. Il copricapo diventa un vero e proprio status. A fine 1600 Luigi XIV, il Re Sole, si fece addirittura montare un diamante da 35 carati sul suo copricapo: solo lui poteva metterlo a corte e a tavola, gli altri erano obbligati a levarsi il cappello. Luigi XIV estese anche l’uso del tricorno, prima portato solo da militari e marinai, noleggiandolo a chi voleva visitare la https://www.focusjunior.it/scuola/arte/i-palazzi-reali-piu-grandi-del-mondo/. Nel 1700 chiunque possedeva un tricorno, anche le donne, magari in versione mini, da appoggiare in cima alle parrucche.
    14m 56s
  • Storia dei cappelli - prima puntata

    5 JAN 2024 · Questo podcast, tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale webradio/TV è dedicato alla prima puntata sulla Storia dei cappelli. La prima rappresentazione di un essere umano con la testa coperta è di 15 mila anni fa: lo testimoniano alcuni graffiti in una caverna a Lussac-les-Châteaux (Francia). Allora era uno strumento di difesa contro pericoli come la caduta di sassi. Nella puntata vi parlerò dei primi copricapi, della storia ed evoluzione, del loro uso, ma anche del forte valore simbolico: - Il PILEO: per gli https://www.focusjunior.it/scuola/scopriamo-lantica-civilta-greca/ indicava l’appartenenza alle classi basse: in feltro o pelle, era usato da operai, pescatori e marinai (anche Ulisse veniva raffigurato col pileo). Nell’https://www.focusjunior.it/scuola/storia/antichi-romani/10-cose-che-forse-non-sai-sulla-vita-di-un-antico-romano/, invece, era simbolo di libertà: veniva dato agli schiavi quando diventavano liberi. - Il PETASO : fu il primo cappello con la falda, sempre di origini greche, grazie al quale ci si poteva https://www.focusjunior.it/scienza/cosa-vuol-dire-fototipo/: tipico di contadini e viaggiatori, era anche quello di eroi come Teseo e Perseo e, con l’aggiunta di alette, del messaggero celeste Ermes (Mercurio). - Il BERRETTO FRIGIO: tradizionalmente era un copricapo rosso conico con la punta ripiegata in avanti ed è derivante dal PILEO. Assunse grande importanza nella Rivoluzione Francese, ma rimane simbolo di libertà in molti frangenti. E’ ancora oggi rappresentato negli stemmi di diverse nazioni ed Enti. - La TIARA : questo importantissimo copricapo è probabilmente di derivazione https://it.wikipedia.org/wiki/Impero_persiano, dove veniva utilizzata quale simbolo di distinzione, diventando infine paramento tipico dei https://it.wikipedia.org/wiki/Sacerdote di https://it.wikipedia.org/wiki/Mitra_(divinit%C3%A0), con i quali giunse infine a https://it.wikipedia.org/wiki/Antica_Roma. Tra il https://it.wikipedia.org/wiki/IX_secolo ed il https://it.wikipedia.org/wiki/X_secolo la tiara o https://it.wikipedia.org/wiki/Mitria di forma conica prese ad essere utilizzata in Occidente come copricapo dei https://it.wikipedia.org/wiki/Vescovo, divenendo rapidamente di uso comune. A Roma i Papi, che sin dall'https://it.wikipedia.org/wiki/VIII_secolo avevano assunto il https://it.wikipedia.org/wiki/Potere_temporale su gran parte dell'https://it.wikipedia.org/wiki/Italia_centrale e che dall'https://it.wikipedia.org/wiki/800 avevano acquisito la potestà di https://it.wikipedia.org/wiki/Sacro_Romano_Imperatore, inanellarono quindi la tiara con una corona, a simboleggiare la propria condizione sovrana. In tempi successivi vennero aggiunte una seconda corona ed una terza, fino ad arrivare al cosiddetto “Triregno” Papale.
    18m 50s

Questo podcast, composto da 4 puntate, è tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale, webradio/TV. Che sia per proteggersi, per identificare un mestiere o un...

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Questo podcast, composto da 4 puntate, è tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale, webradio/TV. Che sia per proteggersi, per identificare un mestiere o un gruppo, o per bellezza, da sempre tutti usano il cappello, che però si è sempre evoluto nel corso dei secoli. Di paglia, di lana, di feltro o di pelliccia, di carta, pelle o bambù̀; giganti, minuscoli, magici o seriosi, i copricapi possono assumere un’infinità di varianti, troneggiando su qualsiasi testa, che sia di un imperatore o di un mendicante. Fondamentali per proteggersi dal freddo e dal sole o completamente inutili e oggetto di pura vanità, hanno una storia antichissima: da sempre, in tutto il mondo si indossa un cappello. Nei quattro episodi vi racconterò di questo elemento, che definire "oggetto" è riduttivo, perchè ha una grande importanza, sia dal punto di vista delle sue funzioni, oltre che dal punto di vista sociale, culturale, artistico, religioso a partire dai suoi esordi, fino all'età moderna.
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Author Augusta Casagrande
Categories Society & Culture
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