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L'ultima volontà

  • 4. Un giorno tutto questo sarà tuo

    25 APR 2024 · A volte i testamenti diventano fatti di cronaca: succede da alcuni mesi con l’eredità di Gianni Agnelli, sulla quale sono aperti cinque procedimenti, con la figlia Margherita contro i suoi tre figli avuti da lei con Alain Elkann: John, Lapo e Ginevra. Sono tutti discendenti di un altro Giovanni Agnelli, il nonno dell’Avvocato nonché fondatore della Fiat, il cui testamento fu il primo scritto da un esponente di quella famiglia a sembrare più uno statuto societario che un elenco di disposizioni finali (ma per tutta una serie di comprensibili ragioni). Altre volte, invece, i testamenti diventano materia di romanzo: perché raccontano di famiglie che sembrano a loro volta essere uscite da una vera e propria epopea. O magari ne diventano l’oggetto: è successo ai Florio, raccontati nel best seller di Stefania Auci I leoni di Sicilia, da cui nel 2023 è stata tratta anche una serie tv. Le volontà testamentarie di Ignazio Florio indicano la strada da seguire per chi erediterà un’azienda in grande espansione, che però non sopravviverà alla «legge dei Buddenbrook» (dal celebre romanzo di Thomas Mann che racconta ascesa e caduta di una dinastia industriale tedesca). Con le voci di Micol Sarfatti, Daniele Manca, Isidoro Trovato e Giulio Biino.
    24m 39s
  • 3. Parenti serpenti

    18 APR 2024 · Se è vero, come ha scritto Tolstoj nel famoso incipit di Anna Karenina, che “tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, è nel momento in cui si scrive il proprio testamento che affiorano i difetti e le omissioni di parenti e congiunti. E questo, vale per (quasi) tutti, indipendentemente dall'origine della stirpe, dalla ricchezza, dalla cultura e dalla fama: l’odio o l’antipatia, in famiglia, sono assolutamente democratici. Lo dimostra un libricino, Essendo capace di intendere e di volere, in cui sono stati raccolti i testamenti olografi di sconosciuti depositati presso l’Archivio notarile di Napoli. Ma anche le scelte di alcuni italiani celeberrimi come Guglielmo Marconi, Alessandro Manzoni o Eduardo Scarpetta: i loro testamenti evidenziano, tra l’altro, la centralità di istituti giuridici come l'eredità legittima o disponibile. Con le voci di Giuditta Marvelli e del presidente dei notai italiani Giulio Biino.
    26m 5s
  • 2. Le ultime volontà

    11 APR 2024 · Nel suo testamento, Luigi Pirandello procede per sottrazione: chiede silenzio, solitudine, semplicità. Non desidera essere celebrato né ricordato. Un secolo prima, il poeta dialettale romano Giuseppe Gioacchino Belli, era stato più previdente, indicando ben dieci tutori legali che potessero prendersi cura del figlio, allora tredicenne. Qualcosa di simile farà l’attrice di inizio ’900 Lina Cavalieri, che lascerà tutto al figlio unico Alessandro. Il ragazzo avrà un solo obbligo: finanziare «una borsa di studio di canto per una giovinetta bisognosa della provincia di Roma». La stessa attenzione per i meno fortunati che ebbe un altro grande artista italiano: Giuseppe Verdi. Quattro storie che evidenziano l’importanza di una figura come quella dell’esecutore testamentario. Con le voci di Paolo Di Stefano, Enrico Girardi e del presidente dei notai italiani Giulio Biino.
    26m 4s
  • 1. Poche, sentite parole

    4 APR 2024 · Spesso i testamenti sono lunghi e dettagliati. Spesso, ma non sempre. In alcuni casi, colui che lo sottoscrive si limita anche a una sola frase. È il caso per esempio di due leggende della velocità: Enzo Ferrari e il pilota Tazio Nuvolari. Ma anche lo scrittore Giovanni Verga, che ha dedicato la sua intera vita a raccontare l'ossessione per la "roba", lascia disposizioni stringate, quasi telegrafiche. Vicende, queste, che ci insegnano alcune differenze fondamentali: da una parte quella tra testamento olografo e testamento pubblico. Dall'altra quella fra successione a titolo universale e a titolo particolare. Con le voci di Giorgio Terruzzi e del notaio Giulio Biino.
    24m 27s
  • Trailer. L'ultima volontà

    1 APR 2024 · Un testamento descrive fortune e fallimenti, legami indissolubili o famiglie in macerie, ma racconta soprattutto i valori morali, le scelte civili, le debolezze e le virtù di chi lo ha scritto. Uomini irriducibili come Giuseppe Garibaldi; solitari e schivi come Luigi Pirandello o Enzo Ferrari; generosi e dediti al prossimo come Giuseppe Verdi o Giovanni Agnelli senior. Ci sembra quasi di vederli, soli con la propria coscienza, mentre fissano sulla carta il destino dei propri beni per quando non ci saranno più. Leggere questi testamenti è un po’ come curiosare nelle stanze private di uomini e donne che hanno reso grande il nostro Paese. E ci consente di capire meglio chi siamo e cosa siamo diventati, attraverso un punto di vista inedito e originale. Micol Sarfatti e i giornalisti e le giornaliste del Corriere della Sera (insieme al presidente del Consiglio nazionale del notariato, Giulio Biino) vi racconteranno tutto questo dal 5 aprile, ogni venerdì, per otto settimane. Su corriere.it, Spotify e in tutte le app per i podcast.
    2m 3s

I testamenti che hanno fatto grande l'Italia. Una serie in 8 episodi (in uscita ogni venerdì) realizzata dal Corriere della Sera in collaborazione con il Consiglio nazionale del notariato, che...

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I testamenti che hanno fatto grande l'Italia. Una serie in 8 episodi (in uscita ogni venerdì) realizzata dal Corriere della Sera in collaborazione con il Consiglio nazionale del notariato, che racconta il nostro Paese da un punto di vista inedito e originale.
Il testamento è il documento che non prevede, né consente, risposta: ogni parola è una sentenza; ogni frase può innescare la macchina del ricordo, alimentare gelosie, scatenare pulsioni che si credevano sopite ma anche decidere del futuro di molte persone. È l'atto formale che descrive fortune e fallimenti, legami indissolubili o famiglie in macerie, ma che rappresenta soprattutto i valori morali, le scelte civili, le debolezze e le virtù di chi li ha scritti. Personaggi illustri come Giuseppe Garibaldi, Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello, Giuseppe Verdi, Enrico De Nicola, Enzo Ferrari o Giovanni Agnelli senior (il nonno dell’Avvocato). Ma anche italiani sconosciuti e in alcuni casi inflessibili, come un medico napoletano che scrisse ai figli: «Lascio tutto alla clinica, voi siete sul lastrico».
Leggere questi testamenti è un po’ come curiosare nelle stanze private di uomini e donne che hanno reso grande il nostro Paese. E ci consente di capire meglio chi siamo e cosa siamo diventati. Con la voce narrante di Micol Sarfatti e il contributo del presidente dei notai italiani Giulio Biino.
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