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"Istantanee & Narrazioni" la parola il settimo senso

  • Cappello introduttivo del racconto "Gli occhi di lei"

    1 MAY 2021 · CAPPELLO INTRODUTTIVO "Gli occhi di lei" Si è sempre narrato di come potrebbe essere accaduto, uno degli avvenimenti misteriosi e tragici che, la storia conosce, legato alla misteriosa bambina dai capelli bianchi e i grandi occhioni azzurri; il suo nome era Guendalina ma tutti, la conoscono come Azzurrina... A causa del suo particolare colore di capelli e della sua pelle troppo chiara, veniva vista come una stranezza genetica. Oggi diremmo che una bambina di cinque anni con occhi azzurri, pelle e capelli chiari sia semplicemente una bellissima bambina, ma per quei tempi, racchiudeva in sé , i probabili segni che indicavano un legame con il maleficio e la sventura. Troppi secoli sono passati per avere la possibilità di conoscere e saziare la nostra curiosità verso la verità dell'accaduto, su come potrebbe essere accaduto, ma forse una cosa possiamo farla: tentare di metterci nei panni di questa bambina e ipotizzare come potesse sentirsi, nel rendersi conto, probabilmente che, non era accettata, veniva tenuta al chiuso e poi come per magia del fato, è sparita nel nulla. Non mi soffermerò nella leggenda del fantasma, ma racconterò come poteva vedere il mondo intorno a sé e quali probabili pensieri attraversavano la sua mente.
    1m 25s
  • Introduzione al PODCAST " Istantanee & Narrazioni" dalla voce di Roberto Montefusco

    1 MAY 2021 · Questo podcast vuole raccontare; semplicemente raccontare tutto ciò che ognuno di noi vede, sente, percepisce e che, per un motivo o per l'altro, le emozioni di ciò che viene raccontato da noi, dentro di noi, spesso vengono soffocate e ce ne dimentichiamo. Tutto nasce da un'immagine: Un'idea, una fotografia, un disegno; sono tutte immagini che parlano e a cui non si crede si possa dare loro voce, non si crede possano uscire dal profondo dei nostri desideri o dalle nostre fantasie e diventare vere e proprie poesie di vita interiore. Tutto nasce da un'immagine, la parola è un' immagine filtrata del pensiero perché senza di questa, senza l'immagine, nulla può nascere. L'idea, la fotografia, il pensiero, sono narrazioni che nascono mute e noi proveremo a dargli voce. Tiziana Marongiu sarà la fotografa del mondo fisico, il mondo istantaneo di quello che ci circonda, mentre io, Roberto Montefusco sarò la voce che lascia filtrare le sensazioni, le emozioni e i racconti che queste istantanee narrano in silenzio. La parola è molto potente, l'immagine è sua alleata e, tutte e due creano poesie spesso tangibili, anche solo con l'immedesimazione: il “settimo” senso del nostro corpo.
    2m 35s
  • Gli occhi di lei 1° puntata

    5 JUN 2021 · "Gli occhi di lei" Guendalina Malatesta detta “Azzurrina” Gli occhi di lei parla di una leggenda molto conosciuta nata nei pressi di Rimini, la cui prima documentazione risale al 1600, scritta da un parroco romagnolo. Dopo tutti questi secoli, più di seicento anni, molte delle informazioni inerenti alla storia sono andate smarrite o forse non sono mai esistite realmente, probabilmente perché nasce appunto come leggenda. In questi secoli, ma maggiormente e in questi ultimi decenni, ha subito molte mutazioni la stessa storia, perché sono molti ancora oggi a tentare di fare luce su questa leggenda che riguarda una bambina di cinque anni segregata in una rocca sui colli Riminesi. Si racconta che questa bambina, si chiamasse Guendalina Malatesta, ma tutti la conoscono con il nome di Azzurrina per via dei suoi capelli colorati con una tintura vegetale che, la madre Costanza, le faceva per nascondere il colore biondo chiaro. Questo intruglio vegetale però non attecchiva sui suoi capelli come una tintura odierna, ma le donava come risultato una tonalità tendente all’azzurro. Aveva anche la pelle molto chiara e gli occhi azzurri e, in quell'epoca, in periodo di inquisizione , ignoranza popolare e superstizione molto accese, la povera Guendalina Malatesta poteva facilmente essere scambiata per la figlia del demonio, almeno qui in Italia, perché l'Italiano, come standard genetico dei tempi, era scuro di carnagione e di capelli. La leggenda vuole che questa bambina, il 21 Giugno 1375, mentre un fortissimo temporale si abbatteva sulla rocca di Montebello, era impegnata a giocare con il suo unico svago: una palla di pezza, sotto lo sguardo attento di due guardie incaricate a sorvegliarla; Guendalina rincorse la palla che rimbalzò giù per le scalinate che conducevano alla ghiacciaia, la stanza adibita a conservare il cibo e da quella scala misteriosamente non risalì mai più e nessuno ne seppe più nulla. In tutti questi anni le teorie non si sono risparmiate sommandole anche alla leggenda che già di per sé, è molto affascinante e cosa ho voluto fare io, quando tutto ormai era stato raccontato in merito? Ho voluto inventare "la somma di tutto" e vedere di ricostruire immaginariamente, come GLI OCCHI DI LEI, potessero aver vissuto tutto questo. Partirò da prima che lei nascesse per mettere in risalto un grande malinteso e un inganno, probabilmente, che potrebbero aver contribuito a creare questa leggenda sfruttando l'ignoranza e la superstizione che a quei tempi era davvero molto sentita e che, il prezzo più alto, se Guendalina è mai esistita davvero, a pagarlo ingiustamente, fu solo lei... Ogni settimana racconterò un pezzo di questa affascinate storia che ho voluto ricostruire, sperando di riuscire a divertirvi come probabilmente vi divertireste ad ascoltare una storia attorno ad un falò, sulla riva del mare. Roberto Montefusco Musica " Vapires" di Silvia Biffi https://www.castellodimontebello.com/
    2m 30s
  • Gli Occhi di Lei 2° puntata

    12 JUN 2021 · Era il padre appena tornato da una campagna; indossava ancora l'uniforme, ed emanava un odore di selvaggio rimasto impregnato nei suoi abiti che, ad ogni movimento veloce, la scia di questo le trasmetteva informazioni di severità, austerità e determinazione. La madre, intenta ad impastare altro intruglio colorante, mescolava nervosamente con il cucchiaio nella ciotola di legno, facendo rimbombare in tutto lo stanzone quel suono morbido, costante e un pò sordo, attutito dall' addensamento dell’ impasto. I suoi occhioni seguivano i movimenti con furbizia e con piccole flessioni del capo per non farsene accorgere. UN COLPO di ferro alle sue spalle, le fece correre un leggero brivido freddo lungo la schiena, probabilmente era il rumore della spada che, appoggiandola alla sedia, aveva battuto sul pavimento con la punta del fodero. Altri tintinii di assestamento e poi silenzio, rimaneva solamente il costante rumore della mescola provocato dalla madre: nessuna parola, nessuno sguardo tra i due adulti, solo rumori echeggianti e penombra, che si mescolavano a quelli alternati provenienti dall'esterno, del temporale che stava per rovesciarsi sul castello... continua.. Musica " Vapires" di Silvia Biffi
    4m 49s
  • Gli occhi di lei 3° puntata

    19 JUN 2021 · La giornata era di quelle grige e umide, a tratti pioveva e, andava avanti in quel modo già da qualche giorno. Non era il periodo migliore per mettersi in viaggio, ma se il dovere chiamava allora, la decisione di farlo solo quando il tempo lo permetteva veniva messa da parte. Un uomo a cavallo con indosso abiti intrisi di acqua ed evidentemente in viaggio da giorni, arrivò a Torriana : una località nei pressi di Rimini in Emilia Romagna. La salita era abbastanza ripida, ma in un certo senso, facilitata dalla grande rampa, appositamente costruita per il transitare di cavalli e cavalieri, formata da grandi rettangoli riempiti di ciottolame. Quelle rampe portavano al castello di Montebello: veniva nominato così non per la sua bellezza, ma perché era una fortezza militare in cima al monte (monte- bellico). L'uomo a cavallo si chiamava Ormanno: un mercenario a servizio della famiglia dei Malatesta, di professione era un "Lancere" e doveva incontrarsi con Ugolinuccio detto anche Uguccione, il feudatario di Montebello. Uguccione lo invitò al castello per domandargli un favore quasi personale che, consiteva nel seguire le faccende del castello in sua assenza, ma in realtà voleva che gli sorvegliasse la moglie Costanza. Costanza Malatesta pareva essere un po' libertina e si diceva che le piacesse divertirsi e intrattenersi con altri uomini; ma come biasimarla dal momento in cui si diceva di Ugolinuccio, fosse un uomo antipatico, tarchiato e basso, rispetto la media del tempo, quando lei al contrario era giovane e, a quanto pare molto bella? Arrivato all' entrata del castello, Ormanno arrestò il suo cavallo nel centro del cortile interno, si guardò attorno, si abbassò il cappuccio e tirò un sospiro. Ad accoglierlo accorse subito un soldato semplice che gli prese il cavallo e, dopo averlo spogliato di ogni effetto personale del suo padrone, lo condusse a rifocillarsi e a riposare nelle stalle. Ormanno era un giovane uomo del nord europa per cui alto, biondo, occhi azzurri come il cielo e, un fisico muscoloso. Ugolinuccio uscì sorridente dal portone d'onore per accoglierlo e appoggiando le mani sulle spalle di Ormanno in segno di affetto, fece subito per chiamare Gorianna la loro serva, dandole ordine di fare in modo che all'ospite venisse offerto un bagno caldo, abiti asciutti e un buon riposo: Gorianna era una bellissima ragazza e sotto i suoi abiti anche se consunti, rivelava un corpo tonico e ben fatto nelle proporzioni; particolari questi a cui Ormanno era da sempre stato attento a notare per le sue avventure amorose e, nemmeno dopo un lungo viaggio come quello appena terminato, potevano sfuggirgli tale bellezza; la osservava mentre entrava per prima dal portone d'onore, i suoi occhi iniziavano ad illuminarsi come candele al buio e, a rompere l'incantesimo fu prorpio il suo amico Ugolinuccio che, con un colpo di finta tossse, lo richiamò all'ordine. Ormanno conoscendo i suoi difetti, alzò le mani e lo sguardo al cielo con senso ironico, per scusarsi dei suoi pensieri così evidenti nel voler possedere quella sarva. A cena. Ormanno e Ugolinuccio erano nella sala del tavolo ovale, per consumare un pasto decente: per cena la servitù aveva preparato del pollo, accompagnato da ottimo vino rosso prodotto dalle loro stesse campagne. Sul tavolo coperto da una lussuosa tovaglia in velluto blu, proprio nel centro, un invitante vassoio colmo di frutta e, in tutto l'mbiente, si diffondeva una luce calda con giochi di ombre danzanti dovute allo sfarfallìo delle molte candele accese poste sui candelabri. I due non si dicevano nulla sembravano affamati, solo il rumore delle loro mandibole si poteva sentire in tutto quel silenzio notturno. Gorianna era in attesa di essere chiamata a servire in un angolo della sala, in posa del attenti come fosse un militare; Ormanno prendendo il calice di vino le lanciò un'occhiata, lei se ne accorse e anche se imbarazzata e fingendo indifferenza, non distolse lo sguardo da quel bellissimo uomo; un sorriso malizioso e accattivante di Ormanno, le fece accennare un sorriso in risposta poi, si ricompose, con non meno imbarazzo di prima, avvertendo il calore salire lungo la schiena per l'emozione e che, sicuramente, le aveva fatto anche arrossire il viso.
    5m 19s
  • Gli Occhi di Lei 4° puntata

    26 JUN 2021 · Ugolinuccio sedeva di fronte a Ormanno, mangiavano senza dirsi una parola, solamente il rumore delle mandibole rompeva il silenzio di quella sera. Finito di mangiare il cibo che aveva nel piatto, Ormanno tornò a sorseggiare dal calice un altro po' di vino; Gorianna accortasi che l'ospite aveva svutato il piatto si apprestò per portarglielo via e, non appena fece per prendere le stoviglie dal tavolo, sentì una mano accarezzargli il fonodoschiena: i suoi occhi si sgranarono verso Ugolinuccio che però, non si accorse di nulla, stava ancora masticando cibo col viso riverso sul piatto; allora, non diede molto peso all'accaduto e proseguì i suoi doveri senza dire una parola, portando tutto nella cucina. Finito di cenare, Ormanno assunse una posizione stravaccata sulla sedia, tenendo il calice in mano e dedicandosi solo a bere del vino: osservava il suo amico di fronte poi, ruppe il silenzio domandando per quale motivo era stato invitato al castello. Ugolinuccio già che la natura con lui non era stata generosa rifiutantogli il fascino, la bellezza e il garbo, con la bocca già colma di cibo sorseggiò del vino, riempendo ancor di più quelle guance gonfie simili a quelle di un rospo; Un rigagnolo di vino fuoriusciva dalla bocca, prese un tovagliolo e si pulì alla meno peggio, si passò l'unghia del mignolo tra i denti e poi rispose al suo amico. Aveva due richieste per Ormanno, la prima era quella di badare al castello in sua assenza assieme al pro zio e, l'altra, per lui la più importante e imbarazzante da confessare, era quella di badare a sua moglie Costanza; quest'ultima richiesta fece sorridere Ormanno e lo fece destare dalla sedia a tal punto che Ugolinuccio, lo richiamò all'ordine marcando il tono con cui stava esponendo le motivazioni della sua convocazione al castello. Confessò che sua moglie Costanza si trovava lì per una serie di scappatelle che fece in passato, nel paese in cui vivevano tempo addietro e, per il motivo che, la gente mormorava sull'infedeltà della moglie schernendo di conseguenza anche lui mettendo in discussione la sua autorità. Ormanno domandò il perché doveva assentarsi e Ugolinuccio rispose che sarebbe dovuto partire da lì a pochi giorni per i confini, a sedare una rivolta di contadini e ribelli. Dopo aver confessato il motivo più imbarazzante che motivava l'ivito di Ormanno a corte, non senza imbarazzo Ugolinuccio salutò Ormanno augurandogli una buona notte. Ormanno rimase ancora a tavola sorseggiando vino, quando la bella Gorianna riapparve nella sala: doveva sgomberare il tavolo dagli avanzi di cibo e, dal resto delle stoviglie. Ormanno la fissava mentre raccoglieva gli oggetti in tutta fretta e imbarazzata, nell'essere sola con Ormanno. Un fagotto veloce con tutto dentro e via come una saetta scomparve dalla scena. Ormanno ormai alticcio e comprendendo che la sua occasione di diverstirsi con la ragazza era sfumata, alzò il calice per un brindisi e sorseggiare ancora una volta.
    3m 22s
  • Gli Occhi di Lei 5° puntata

    5 JUL 2021 · L'indomani all'alba, Ugolinuccio si trovava nel cortile già in sella al suo cavallo, accompagnato dai suoi soldati che, lo avrebbero seguito fino ai confini dove si era sollevata una rivolta. Costanza, non era presente per salutarlo, ma osservava la scena dalla finestra, tenendo scostata leggermente la tenda per non farsi notare: Ugolinuccio col tempo si era innamorato di lei, ma non era un amore corrisposto da Costanza per cui, ogni qualvolta si allontanava per questioni militari o altro, per lei era un sollievo. Qualche ora più tardi, nel cortile, Ormanno faceva girare in tondo il suo cavallo mentre Costanza, si era seduta a pochi metri da loro, ricamando a telaio. Ad ogni infilata di ago nella tela, sollevava lo sguardo per osservare Ormanno: era un bellissimo uomo, aveva spalle robuste e larghe accarezzate dai capelli biondi come il grano che, diventavano ancora più chiari sotto i riflessi del sole; questa immagine stuzzicò la curiosità di Costanza ed il coraggio per iniziare una conversazione, ma con tono di distacco. Domandò l'età del cavallo e Ormanno, sentendo la voce di Costanza, si voltò; non era sicuro che parlasse con lui, ma essendo soli nel cortile, alla domanda "Dice a me Madonna" Costanza gli rispose con tono ironico, ricordandogli appunto di essere solo in due in tutto il cortile a parte il cavallo. Sorridendo e ammettendo la sua distrazione, si mise ad accarezzare il collo del cavallo: passando poi la mano sulla fronte e infilando le dita nel ciuffo di crini. Continuando a fissare l'animale con affetto rispose che il suo nome era Mollica. Costanza domandò sorpresa il perché avesse dato un nome ad un cavallo e soprattutto, perché gli aveva dato il nome Mollica e, Ormanno, senza esitare troppo, accennando anche una timida risata, rispose che lo aveva chiamato così per via della sua tenerezza d'animo che, la paragonava al pari della sua. Costanza sorrise ad Ormanno e, i due sguardi si incrociarono timidamente. Si era fatta l'ora di rientrare e nel salutarsi Ormanno dimenticò di essersi già presenatato, ripetendo il suo nome: "Piacere di averla conosciuta madonna, io mi chiamo Ormanno".
    2m 42s
  • Gli Occhi di Lei 6° puntata

    12 JUL 2021 · Ugolinuccio, si trovava sulle linee di guerriglia ai confini del territorio, sistemato in una tenda da campo: tuttoattorno fumo e fuochi sparsi, oltre di quelli, nel buio pesto, non si vedeva nulla. L'ingresso della tenda era illuminato dalle fiaccole e, al suo interno c' era poco arredo: Un paio di candelabri a fusto alto, una branda con una coperta e, una spada, che pareva gettata lì all'ultimo momento pronta ad essere dinuovo impugnata; su di un trespolo creato probabilmente come soluzione provvisoria, un' armatura e, ancora più in là una rastrelliera, sulla quale erano appoggiate un paio di lance. Seduto ad un piccolo banchetto illuminato con una candela, Ugolinuccio era intento a scrivere una lettera a Costanza: Cara Costanza, qui le giornate passano all'insegna della paura che da un momento all'altro, tutta la situazione politica, possa cedere il passo ai rivoltosi. Per ora sto bene,ma dovrò rimanere ancora qualche giorno al campo, per essere sicurto che tutto si sistemi, poi tornerò. Riferisci a mio zio che, vorrei aggiornamenti sull'andamento al castello, lui sa di cosa parlo e, riferisci invece a Ormanno che avrò bisogno della sua permanenza al castello ancora un po', se i suoi impegni lo permettono. Abbi cura di te. U. Mentre stava chiudendo la lettera, un soldato allarmato spalancò l'entrata e,senza proferire verbo, scosse la testa guardando fisso negli occhi il suo superiore; Ugolinuccio si alzò di scatto ad impugnare la spada ed uscì dalla tenda...
    1m 56s
  • Gli Occhi di Lei 7° puntata

    20 JUL 2021 · Mentre Ugolinuccio aveva il suo da fare al confine, al castello al contrario, regnava la serenità se non addirittura la noia: seduto all'ombra di un piccolo albero, Ormanno si passava il tempo a intagliare un rametto con un coltello molto affilato, mentre Costanza senza farsene accorgere, era nascosta dietro al muro del portone che lo osservava. Le piaceva molto quel uomo. Ignaro di essere osservato, continuava ad intagliare il rametto e dopo alcuni colpi di lama più intensi degli altri e, più veloci come aperdere la pazienza, si fermò; alzò lo sguardo verso le finestre che affacciavano sul cortile, si guardò attorno e, getò il rametto che andò a finire quasi ai piedi di Costanza. Ella arretrò leggermente per timore di essere vista. Ormanno teneva i gomiti sulle ginocchia con la testa tra le mani facendo penzolare il bavero della camicia che, lasciava interavedere un petto forte e largo: Costanza presa dal desiderio col dito della mano destra si accarezzò lentamente le labbra. Ormanno, sbuffando dalla noia, ripose il suo coltello nella fondina e riamase a lungo col capo tra le mani ad osservare un piccola colonia di formiche che passava indisturbata vicino ai suoi piedi... continua
    3m 27s
  • Gli occhi di lei 8° puntata

    29 SEP 2021 · Al castello dormivano quasi tutti: Solamente due guardie nel cortile a fare da sentinella erano sveglie e che, con i loro passi rompevano il silenzio di quella notte, assieme ai versi lontani di qualche animale notturno. Lo zio di Ugolinuccio invece, ronfava a bocca aperta nella sua stanza, stravaccato sul letto con una gamba fuori dalle coperte e l'altra sotto; teneva le braccia sul petto come un defunto. Nei corridoi, illuminati dalle candele regnava la quiete assoluta. Costanza e Ormanno, seduti al tavolo uno di fronte all'altro, si guardavano intensamente, si studiavano a vicenda con giochi di sguardi, scambiando alcune frasi di poco conto e superficiali, chiaramente buttate lì, solamente per fingere di avere intenzioni innocenti. Alla domanda su quanto tempo si sarebbe trattenuto al castello, Ormanno rispose che avrebbe voluto trattenersi ancora per poco perché, aveva alcune faccende da sbrigare già da troppo tempo trascurate. Costanza versando dell'altro vino nel calice di Ormanno e porgendolo, maliziosamente domandò di quelle questioni tanto trascurate e, Ormanno prontamente rispose che, si trattava di questioni legate alle necessità di un uomo accennando un lieve sorriso. Costanza appoggiò la sua mano sulla coscia dell'uomo, ma lui, dopo poco si alzò dalla sedia per fermare quel gioco pericoloso che iniziava a piacergli e domandò scusa per la sua poca educazione; appoggiò il suo calice sul bordo del tavolo e, mentre Costanza si trovò a pochi centimetri da lui gli appoggiò una mano in mezzo alle gambe; L'uomo non riuscendo a resistere si lasciò ricadere sulla sedia assumendo una posizione stravaccata. Le sue mani desiderose accarezzavano ancora più intensamente le parti intime di Ormanno, facendo riscaldare sempre più la situazione; le menti erano perse nel loro gioco erotico quando, Costanza appoggiò una mano sul tavolo facendo cadere a terra il calice posto sul bordo. Il rumore metallico echeggiò nel silenzio del castello, percorrendo i corridoi, rimbalzando tra una parete e l'altra fino a raggiungere la stanza dello Zio che si destò allarmato: Con occhi spalancati si guardava attorno, la bocca era ancora aperta mentre cercava di acuire l’udito, per capire cosa fosse stato quel rumore metallico. Si alzò dal letto, si mise qualcosa addosso e afferrò il candelabro per andare a vedere fuori dalla sua stanza… Chiuse la porta lentamente senza far rumore e, si avviò a piedi nudi lungo il corridoio con l’orecchio direzionato davanti a sé...
    3m 19s

ISTANTANEE E NARRAZIONI AUTORI Tiziana Marongiu e Roberto Montefusco Autore Fotografico Tiziana Marongiu Autore testi e narrazione in V.O. Roberto Montefusco L'idea di format per “Istantanee e Narrazioni” nasce dalla...

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ISTANTANEE E NARRAZIONI

AUTORI
Tiziana Marongiu e Roberto Montefusco

Autore Fotografico
Tiziana Marongiu

Autore testi e narrazione in V.O.
Roberto Montefusco

L'idea di format per “Istantanee e Narrazioni” nasce dalla fusione di due tipi di arti narrative, quella fotografica di Tiziana Marongiu e, quella in V.O. e scrittura creativa di Roberto Montefusco

Questo podcast vuole raccontare; semplicemente raccontare tutto ciò che ognuno di noi vede, sente, percepisce e che, per un motivo o per l'altro, le emozioni di ciò che viene raccontato da noi, dentro di noi, spesso vengono soffocate e ce ne dimentichiamo.

Tutto nasce da un'immagine: Un'idea, una fotografia, un disegno; sono tutte immagini che parlano e a cui non si crede si possa dare loro voce, non si crede possano uscire dal profondo dei nostri desideri o dalle nostre fantasie e diventare vere e proprie poesie di vita interiore.
Tutto nasce da un'immagine, la parola è un' immagine filtrata del pensiero perché senza di questa, senza l'immagine, nulla può nascere. L'idea, la fotografia, il pensiero, sono narrazioni che nascono mute e noi proveremo a dargli voce.

Tiziana Marongiu sarà la fotografa del mondo fisico, il mondo istantaneo di quello che ci circonda, mentre io, Roberto Montefusco sarò la voce che lascia filtrare le sensazioni, le emozioni e i racconti che queste istantanee narrano in silenzio.

La parola è molto potente, l'immagine è sua alleata e, tutte e due creano poesie spesso tangibili, anche solo con l'immedesimazione: il “settimo” senso del nostro corpo.
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