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Il Terzo Giorno - La mostra a Parma

  • Jan Fabre

    28 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Croci nel silenzio della tempesta, insetti nella tempesta del silenzio, di Jan Fabre. L’opera è al Piano 1, in Sala 1 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche - Jan Fabre Nasce ad Anversa nel 1958 e studia alla Royal Academy of Fine Arts e al Municipal Institute of Decorative Arts and Crafts di Anversa. Artista visivo, coreografo, regista, scrittore, Jan Fabre è una delle personalità più rilevanti della scena europea, promotore di una ricerca artistica completa. Giovanissimo, dirige il suo primo spettacolo Theater geschreven met een K is een kater, ad Anversa, cui segue, nel 1982, This is theatre like it was to be expected and foreseen (Questo il teatro come ci si doveva aspettare e prevedere). Lo spettacolo, la cui azione si svolge lungo ben otto ore, dal tramonto all’alba, sconvolge il pubblico e gli procura un’immediata notorietà. Due anni dopo, Fabre è già alla Biennale di Venezia con The power of theatrical madness, altro tour de force di cinque ore che definisce ancora più chiaramente il suo stile e conferma il carattere totalizzante e interdisciplinare della ricerca dell’artista belga, che spesso cura personalmente anche scenografie, luci e costumi. A “Documenta 8” a Kassel esordisce nella coreografia con Dance Sections, uno studio preliminare alla realizzazione di Das Glas im Kopf wird vom Glas, proposto a sua volta al Romaeuropa Festival del 1987 come prodromo della grandiosa opera-balletto The Minds of Helena Troubleyn. Jan Fabre conquista il grande pubblico con l’installazione "Tivoli" (1990) e con i lavori pubblici permanenti in siti di grande importanza storica: "Heaven of Delight" (2002) al Royal Palace a Bruxelles, "The Gaze Within (The Hour Blue)" 2011 – 2013 presso la Royal Staircase of the Museum of Fine Arts a Bruxelles e la sua ultima installazione presso la cattedrale di Anversa "The man who bears the cross" (2015).
    2m 47s
  • Gilberto Zorio

    28 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Stella-Acidi , di Gilberto Zorio. L’opera è al Piano 1, in Sala 2 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche Gilbero Zorio nasce a Andorno Micca (Biella) nel 1944. Dal 1967 è uno dei primi esponen- ti dell'Arte Povera e nel 1968 partecipa alla mostra Arte Povera curata da Germano Celant presso la Galleria de' Foscherari di Bologna. Alambicchi, giavellotti, crogiuoli, canoe e stelle sono le icone ricorrenti di una riflessione incentrata sulla trasformazione, intesa da Zorio come modificazione della materia e passaggio di energia. Trasformazione spesso declinata attraverso l'uso di reazioni chimiche.Soprattutto la stella, comparsa per la pri- ma volta in “Autoritratto” del 1972, è simbolo primordiale che rimanda al mondo metafi- sico, riprodotta utilizzando materiali diversi (terracotta, piombo, rame) secondo dimen- sioni differenti e in relazione con i contesti in cui viene creata ed esposta. La sua prima personale è del 1969 a Parigi presso la Galleria Ileana Sonnabend, nel 1973 espone presso la Galleria Gian Enzo Sperone, nello stesso anno partecipa alla decima Quadrien- nale di Roma. Numerose le esposizioni monografiche di cui è stato oggetto, tra cui quella al Centre Georges Pompidou, Tate Modern, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Museum of Contemporary Art Sydney, Moca the Geffen Contemporary Los Angeles, Ca- stello di Rivoli. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private tra cui Guggenheim Museum, Castello di Rivoli, Dia Chelsea, New York , GAM di Torino, Centre Georges Pompidou di Parigi.
    2m 45s
  • Jimmie Durham

    28 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Untitled, di Jimmie Durham. L’opera è al Piano 1, in Sala 1 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche - Jimmie Durham Nato in Arkansas nel 1940, Jimmie Durham è scultore, saggista, poeta e attivista politico. Dopo avere studiato arte a Ginevra, nel 1973 Durham torna negli Stati Uniti e diviene un attivista dell’American Indian Movement, associazione a sostegno dei diritti dei Nativi americani. In questi anni si dedica esclusivamente all’attività politica e diviene direttore dell’International Indian Treaty Council e rappresentante alle Nazioni Unite. Dopo un de- cennio si trasferisce a New York e riprende contatto con il mondo delle arti visive. Nel 1987 Durham si trasferisce in Messico e nel 1994 è di nuovo in Europa. Tra le materie ricorrenti della sua pratica artistica troviamo la pietra e il masso, che considera massima espressione della forma scultorea in quanto elementi entropici in continua evoluzione. In molte opere i simboli della contemporaneità e del benessere, mobili, frigoriferi, automobi- li, appaiono schiacciati da pietre e massi. Durham ha pubblicato numerosi saggi su libri e periodici, tra cui Art Forum e Art Journal. Nel 1995 Phaidon pubblicò "Jimmie Durham", una panoramica completa della sua arte. Le mostre personali in Europa includono gallerie e musei come la Serpentine Gallery (2015), la Biennale di Venezia (2013, 2005, 2003, 2001 e 1999) e documenta (9, 13).
    1m 40s
  • Giovanni Anselmo

    28 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Il panorama intorno fin verso oltremare, di Giovanni Anselmo. L’opera è al Piano 1, in Sala 3 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche Giovanni Anselmo nasce a Borgofranco d’Ivrea nel 1934. A partire dalla metà degli anni ’60 abbandona la pittura per rendere visibile la “fisicizzazione della forza dell’azione”. Fa parte degli artisti riuniti dal critico Germano Celant nel 1967 nel gruppo dell’ Arte Povera. Le sue opere non insistono più sulla rappresentazione della realtà ma sono, esse stesse, realtà allo stato puro, grazie all’interazione di elementi primari e processi fisici. Anselmo realizza opere scultoree polimateriche che nascono dall’accostamento di elementi di natura diversa, quasi contraria (organici e inorganici, naturali e industriali), cercando di esaltare l’energia insita nella materia stessa. In “Senza titolo” del 1976, opera ricordata come “scultura che mangia l’insalata”, un cespo di lattuga si consuma gradualmente e determina lo spostamento del blocco di granito al quale è precariamente assicurato. Dai primi anni Ottanta compare nei suoi lavori l’utilizzo del blu oltremare, che definisce un orizzonte, linea di confine tra la condizione terrena e un’ altrove, invisibile. Nel 1990 vince il Leone d’oro alla Biennale di Venezia. Con il suo gesto essenziale, Anselmo allude alla possibilità di trovare un completamento a ciò che non si vede, portando la sfera di ciò che si percepisce a convergere con quella dell’intelletto, la sostanza con l’immaginazione, il microcosmo umano con il macrocosmo universale.
    1m 22s
  • Sandra Vàsquez de la Horra

    28 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Sandra Vàsquez de la Horra. Le sue opere sono al Piano 1, in Sala 6 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche Sandra Vasquez De La Horra nasce a Viña del Mar in Chile nel 1967. Studia comunicazio- ne visiva presso la University for Design a Viña del Mar. Dal 1995 al 1997 frequenta la Kunstakademie di Düsseldorf sotto la guida di Rosemarie Trockel e Jannis Kounellis. Nelle sue opere la grafite dei disegni viene cristallizzata dalla cera d’api. Il mondo onirico dell’artista si fonde con miti e leggende che spaziano tra l’America e l’Africa, continuando la tradizione surrealista presente in tanta arte dell’America Latina. I suoi disegni sono influenzati da film, fiabe, libri sulla botanica e sulla zoologia. Le sue immagini traggono ispirazione non solo dalla sfera personale ma anche da un tipo di esperienza universale, più vasta, risultando in questo modo estatiche, traumatiche e surreali. Spesso includono parole scritte in spagnolo, inglese, tedesco o un mix delle tre lingue. Il modo in cui l’artista combina testo ed immagini si avvicina all’estetica della poesia visiva. I suoi lavori si trovano nelle collezioni di grandi musei come il Centre Pompidou di Parigi o il MOMA di New York.
    3m 6s
  • Nils-Udo, Olivo Barbieri e Pietro Gilardi

    29 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Nils Udo, Olivo Barbieri e Pietro Gilardi. Le sue opere sono al Piano 1, in Sala 8 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche (1) Nils-Udo, nato nel 1937, ha creato arte ambientale fin dagli anni '60. É considerato uno dei più importanti esponenti dell’Art in Nature. Nils-Udo compone, organizza e fotografa i più diversi materiali reperibili in natura. Nel 1994 in Francia crea una spirale vivente comprendente varie specie di mais per celebrare il 500°anniversario dell'introduzione del grano in Europa. Tra le opere più note di Udo troviamo “Clemens Clay-Nest”, una grande scultura che riproduce un nido di uccello su ampia scala. "Mentre ero accovacciato sul bordo alto del nido, ho pensato: sto costruendo la mia casa, e sarà una casa tanto silen- ziosa da sentire suonare la foresta e sarà a cielo aperto". Note Biografiche (2) Olivo Barbieri nasce a Carpi nel 1954 e negli anni ‘70 frequenta la facoltà di Pedagogia e il DAMS di Bologna. A partire dal 1971 si dedica alla fotografia concentrando le sue ricerche iniziali sull’illuminazione artificiale delle città. “Flippers 1977-1978” è la prima serie del fotografo, realizzata in una fabbrica abbandonata di pinball machines. Il lavoro viene esposto in una mostra personale alla Galleria Civica di Modena nel 1978. Barbieri è noto per un uso particolare della tecnica del tilt-shift, fotografia di panorami che appaiono come miniature. Nel 1999 un gran tour dal sud al nord d’Italia lo porta a fotografare stadi, costruzioni vecchie e recenti rappresentate come giganteschi videogiochi, mentre è del 2000 un altro viaggio italiano, quello all’interno dei tribunali: atrii, scale, aule bunker dei palazzi di giustizia rappresentano un nuovo soggetto oltre modo mediatizzato. Sempre nel 2000 realizza opere che nascono in Oriente, in Tibet, con immagini di templi dagli sfondamenti sottilmente allucinatori e dai contrasti di colori che sottendono una stratificazione di campi visivi. Nel 2013 pubblica con la casa editrice americana Aperture il volume “Site Specific” che raccoglie il lavoro pluridecennale dell’artista. Note Biografiche (2) Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942, dove vive e lavora. Dagli Anni Sessanta ha imposta- to la sua ricerca incentrandola sulla relazione fra arte e natura. Nel 1963 inaugura la sua prima mostra personale “Macchine per il futuro” e due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso, i “Tappeti-natura”, che espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York. A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all’elaborazione teorica delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni ’60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art, e collabora alla realizzazione delle prime rassegne internazionali allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna. Dal 1969 conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane in varie parti del mondo: Nicaragua, Riserve Indiane negli USA e Africa. Nel 1981 riprende l’attivi- tà espositiva creando installazioni e promuovendo workshops con il pubblico. Dal 1985 si dedica all’elaborazione del Progetto IXIANA che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico può speri- mentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli anni ’90 sviluppa una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski, costituisce l’associazione internazionale Ars Technica. E promuove a Torino le mostre internazionali Arslab: Metodi ed Emozioni (1992); I Sensi del Virtuale (1995) e I labirinti del corpo in gioco (1999). Ha promosso il progetto del PAV, il Parco d’Arte Vivente, aperto a Torino nel 2008, centro sperimentale d’arte contemporanea, luogo d’incontro fra artisti e pubblico e centro di ri- cerca attento al dialogo tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia.
    1m 35s
  • Eric Poitevin

    29 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Eric Poitevin. Le sue opere sono al Piano 1, in Sala 9 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche Éric Poitevin, nato nel 1961, vive e lavora a Longuyon nel nord-est della Francia. Rivisita, attraverso il mezzo fotografico, i differenti generi della storia dell'arte: paesaggio, natura morta, ritratto, nudo. L'inquadratura stretta, la luce diffusa, lo sfondo monocromo contri- buiscono ad offrire un punto di vista il più neutro possibile. I suoi primi lavori nel 1985 affrontano il tema della memoria attraverso i ritratti di veterani della prima guerra mondiale. A Roma, borsista residente a Villa Medici nel 1989, realizza una serie di ritratti della curia. Dopo una residenza artistica nel campo di Bel-Val nelle Ardenne, presenta una mostra al Musée de la Chasse et de la Nature di Parigi alla sua riapertura, nel 2007. Fin dalle prime opere, le sue fotografie invitano alla contemplazione, riferendosi all'idea di un mondo immobile e immutabile in cui la neutralità riflette la ricerca di una verità profonda. Gli sono state dedicate numerose mostre personali, tra cui quelle a Le Plateau (Parigi) nel 2004 e al Musée Bonnat (Bayonne) nel 2008.
    45s
  • Bodys Isek Kingelez

    29 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Bodys Isek Kingelez. Le sue opere sono al Piano 2, in Sala 1 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche Bodys Isek Kingelez (1948-2015) è uno scultore della Repubblica Democratica del Congo. Ha vissuto e lavorato a Kinshasa dove si è trasferito nel 1970. A partire dal 1985 si dedica interamente a ciò che lui stesso definisce "extreme maquet- tes", edifici in miniatura ispirati a una crescita dell’architettura radicale che riflette la ri- nascita delle nazioni africane dopo il colonialismo. Tutto il suo lavoro si concentra nella produzione di modellini di città utopiche. Realizzati con materiali di riuso - carta, cartone e legno - gli edifici risaltano per le loro particolari strutture e le vivide tonalità dei colori che rendono l'intera opera distante dal grigiore tipico di molte metropoli reali alle quali l'artista si riferisce. Kingelez progetta città ideali, prive di polizia ed esercito dove le persone vivono in armonia, pace e giustizia. Tra i suoi progetti, Ville Fantôme (1995) è strettamente connessa alla città di Kinshasa, non solo per alcune analogie visive ma an- che per lo stesso materiale utilizzato, preso direttamente dal tessuto urbano. Le opere Kingelez sono state esposte in numerose e importanti mostre collettive: “Magi- ciens de la Terre” al Centre Pompidou di Parigi nel 1989, più recentemente “The American Effect” al Whitney Museum of American Art, nel 2003. Nel 2002, ha esposto a Documen- ta XI, Kassel e alla Biennale di São Paulo. Nel maggio 2018 sarà il primo artista africano nero ad essere protagonista di una mostra personale retrospettiva antologica al MOMA di New York.
    1m 47s
  • Tracey Snelling

    29 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Tracey Snelling. Le sue opere sono al Piano 2, in Sala 2 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche - Tracey Snelling Nasce a Oakland in California nel 1970 e si laurea presso l’Università del Nuovo Messico. I suoi lavori sono il risultato di un insieme di tecniche tra cui fotografia, modellismo e installazioni multimediali. Indaga il mondo e l’esperienza umana, ricreando luoghi e frammenti di vita. I suoi soggetti sono vecchie insegne di motel, parcheggi desolati, edifici fatiscenti con colori e luci ”still life”. Le proiezioni sulle finestre sono scene di vecchi film. Nel 2008 realizza per Selfridges un’installazione su larga scala, “Woman on the run”, una narrazione thriller multimediale la cui protagonista è una combinazione tra una femme fatale e un’eroina noir. Tracey Snelling riproduce una realtà americana fatta di scenografie che mescolano souvenir, curiosità e voyeurismo.
    1m 42s
  • Olivo Barbieri

    29 APR 2018 · Didi Bozzini racconta Olivo Barbieri. Le sue opere sono al Piano 2, in Sala 3 (Palazzo del Governatore). La mostra Il Terzo Giorno è a Parma fino al 1° luglio. Guarda questa e altre 116 opere di 40 grandi artisti a Parma, Palazzo del Governatore, fino al 1° luglio. http://www.ilterzogiorno.it Note Biografiche Olivo Barbieri nasce a Carpi nel 1954 e negli anni ‘70 frequenta la facoltà di Pedagogia e il DAMS di Bologna. A partire dal 1971 si dedica alla fotografia concentrando le sue ricerche iniziali sull’illuminazione artificiale delle città. “Flippers 1977-1978” è la prima serie del fotografo, realizzata in una fabbrica abbandonata di pinball machines. Il lavoro viene esposto in una mostra personale alla Galleria Civica di Modena nel 1978. Barbieri è noto per un uso particolare della tecnica del tilt-shift, fotografia di panorami che appaiono come miniature. Nel 1999 un gran tour dal sud al nord d’Italia lo porta a fotografare stadi, costruzioni vecchie e recenti rappresentate come giganteschi videogiochi, mentre è del 2000 un altro viaggio italiano, quello all’interno dei tribunali: atrii, scale, aule bunker dei palazzi di giustizia rappresentano un nuovo soggetto oltre modo mediatizzato. Sempre nel 2000 realizza opere che nascono in Oriente, in Tibet, con immagini di templi dagli sfondamenti sottilmente allucinatori e dai contrasti di colori che sottendono una stratificazione di campi visivi. Nel 2013 pubblica con la casa editrice americana Aperture il volume “Site Specific” che raccoglie il lavoro pluridecennale dell’artista.
    44s

Il Terzo Giorno è il primo grande passo di Parma come Capitale della Cultura 2020. La mostra vuole offrire alla città uno sguardo nuovo e inaspettato sul tema della sostenibilità:...

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Il Terzo Giorno è il primo grande passo di Parma come Capitale della Cultura 2020. La mostra vuole offrire alla città uno sguardo nuovo e inaspettato sul tema della sostenibilità: 40 grandi artisti internazionali tra Arte e Natura.

Abbiamo raccolto i commenti del curatore Didi Bozzini in esclusiva durante l'allestimento della mostra: scopri dalla sua viva voce le opere dei grandi artisti in mostra: Gilberto Zorio, Jan Fabre, Jimmie Durham, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo, John Isaacs, Gavin Turk, Ryan Mendoza.

La mostra è al Palazzo del Governatore, Parma, fino al 1° luglio.

Per informazioni e ticket: http://www.ilterzogiorno.it

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