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Hey Sud

  • Logistica, un treno da non perdere, Hey Sud - Ep. 4 - 26 marzo 2024

    5 APR 2024 · La Puglia si candida a diventare l’hub meridionale della logistica. Il tacco dello Stivale sta vivendo un significativo aumento degli investimenti esteri nel settore, posizionandosi come un’importante piattaforma di scambio al centro del Mar Mediterraneo, orientata verso i mercati dei Balcani, del Medio Oriente e del Nord Africa. È un settore in crescita, che conta già 9.100 imprese e 58.000 addetti. A settembre dell’anno scorso la Regione Puglia ha approvato il Piano Regionale delle Merci e della Logistica (PRML), che detta gli indirizzi strategici per promuovere lo sviluppo del trasporto merci combinato strada-mare, incluse le autostrade del mare, e ferro-mare integrando a rete e specializzando per funzioni i terminal portuali, le aree retroportuali, i poli logistici, i terminal ferroviari e le funzioni aeroportuali di trasporto delle merci. Un progetto che non è soltanto di carattere economico, ma anche ecologico: puntare sulla intermodalità significa infatti sottrarre centinaia di mezzi dalle strade. I vantaggi sarebbero molteplici, anche in termini di risparmi. Se poi questa idea si sposa con la Zona economica speciale il mix è perfetto per garantire investimenti di una certa rilevanza. Ci sono già esempi importanti. Mercitalia Logistic ha annunciato investimenti per 3 miliardi in dieci anni e la Puglia avrà un ruolo importante per il consolidamento dei trasporti su gomma e nave. A Bari, il fondo australiano Cromwell Group Property sta investendo 40 milioni, il player inglese Panattoni ne investirà altri 20 milioni per sviluppare una piattaforma di logistica avanzata e poi c’è lo studio di architettura e urbanistica The Blossom Avenue Management (Bam), che vuole realizzare una moderna piattaforma di logistica robotizzata e magazzini just-in-time di oltre 70.000 mq, sempre a Bari. Conad sta investendo 15 milioni a Grottaglie per una piattaforma logistica del freddo. Dhl Express Italy ha presentato recentemente gli interventi di ammodernamento delle sedi operative di Bari, Trani, Lecce e le strategie di sviluppo della società nella regione al servizio dell’export delle imprese pugliesi. Lidl sta investendo 40 milioni nella logistica a Molfetta. Questo per citare solo qualche esempio. Poi ci sono le realtà del territorio, come il Gruppo GTS, azienda ferroviaria intermodale di Bari da 160 milioni di fatturato annuo, come l’interporto di Bari, quarto in Italia per numero di treni merci movimentati. Insomma, la Puglia punta forte sulla logistica, tanto da aver anche promosso la nascita di un ITS per formare i futuri operatori del settore. Quali sono le prossime sfide, quali gli obiettivi, cosa manca per diventare davvero l’hub meridionale (o magari mediterraneo) della logistica?   Host: - Antonio Procacci, Giornalista Telenorba Ospiti: - Antonio Vasile, Presidente Aeroporti di Puglia - Ugo Patroni Griffi, Presidente Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale - Vito Antonio Antonacci, Direttore di Dipartimento mobilità - Luigi Ranieri, Responsabile Pianificazione Strategica Metropolitana per il Comune di Bari - Christian Colaneri, Dorettore della Direzione Strategie e Pianificazione Sviluppo Infrastrutture di Polo RFI - Gianluca Celotto, Responsabile di ingegneriae processi posta, comunicazione e logistica di Poste Italiane - Claudio Meucci, EY Consulting Market Leader
    1h 18m 32s
  • Gianluca Celotto, Responsabile di ingegneria e processi posta, comunicazione e logistica di Poste Italiane - 26 Marzo

    2 APR 2024 · La Puglia si candida a diventare l’hub meridionale della logistica. Il tacco dello Stivale sta vivendo un significativo aumento degli investimenti esteri nel settore, posizionandosi come un’importante piattaforma di scambio al centro del Mar Mediterraneo, orientata verso i mercati dei Balcani, del Medio Oriente e del Nord Africa. È un settore in crescita, che conta già 9.100 imprese e 58.000 addetti. A settembre dell’anno scorso la Regione Puglia ha approvato il Piano Regionale delle Merci e della Logistica (PRML), che detta gli indirizzi strategici per promuovere lo sviluppo del trasporto merci combinato strada-mare, incluse le autostrade del mare, e ferro-mare integrando a rete e specializzando per funzioni i terminal portuali, le aree retroportuali, i poli logistici, i terminal ferroviari e le funzioni aeroportuali di trasporto delle merci. Un progetto che non è soltanto di carattere economico, ma anche ecologico: puntare sulla intermodalità significa infatti sottrarre centinaia di mezzi dalle strade. I vantaggi sarebbero molteplici, anche in termini di risparmi. Se poi questa idea si sposa con la Zona economica speciale il mix è perfetto per garantire investimenti di una certa rilevanza. Ci sono già esempi importanti. Mercitalia Logistic ha annunciato investimenti per 3 miliardi in dieci anni e la Puglia avrà un ruolo importante per il consolidamento dei trasporti su gomma e nave. A Bari, il fondo australiano Cromwell Group Property sta investendo 40 milioni, il player inglese Panattoni ne investirà altri 20 milioni per sviluppare una piattaforma di logistica avanzata e poi c’è lo studio di architettura e urbanistica The Blossom Avenue Management (Bam), che vuole realizzare una moderna piattaforma di logistica robotizzata e magazzini just-in-time di oltre 70.000 mq, sempre a Bari. Conad sta investendo 15 milioni a Grottaglie per una piattaforma logistica del freddo. Dhl Express Italy ha presentato recentemente gli interventi di ammodernamento delle sedi operative di Bari, Trani, Lecce e le strategie di sviluppo della società nella regione al servizio dell’export delle imprese pugliesi. Lidl sta investendo 40 milioni nella logistica a Molfetta. Questo per citare solo qualche esempio. Poi ci sono le realtà del territorio, come il Gruppo GTS, azienda ferroviaria intermodale di Bari da 160 milioni di fatturato annuo, come l’interporto di Bari, quarto in Italia per numero di treni merci movimentati. Insomma, la Puglia punta forte sulla logistica, tanto da aver anche promosso la nascita di un ITS per formare i futuri operatori del settore. Quali sono le prossime sfide, quali gli obiettivi, cosa manca per diventare davvero l’hub meridionale (o magari mediterraneo) della logistica?
    8m 17s
  • Christian Colaneri, Direttore della Direzione Strategie e Pianificazione Sviluppo Infrastrutture di Polo RFI - 26 Marzo

    2 APR 2024 · La Puglia si candida a diventare l’hub meridionale della logistica. Il tacco dello Stivale sta vivendo un significativo aumento degli investimenti esteri nel settore, posizionandosi come un’importante piattaforma di scambio al centro del Mar Mediterraneo, orientata verso i mercati dei Balcani, del Medio Oriente e del Nord Africa. È un settore in crescita, che conta già 9.100 imprese e 58.000 addetti. A settembre dell’anno scorso la Regione Puglia ha approvato il Piano Regionale delle Merci e della Logistica (PRML), che detta gli indirizzi strategici per promuovere lo sviluppo del trasporto merci combinato strada-mare, incluse le autostrade del mare, e ferro-mare integrando a rete e specializzando per funzioni i terminal portuali, le aree retroportuali, i poli logistici, i terminal ferroviari e le funzioni aeroportuali di trasporto delle merci. Un progetto che non è soltanto di carattere economico, ma anche ecologico: puntare sulla intermodalità significa infatti sottrarre centinaia di mezzi dalle strade. I vantaggi sarebbero molteplici, anche in termini di risparmi. Se poi questa idea si sposa con la Zona economica speciale il mix è perfetto per garantire investimenti di una certa rilevanza. Ci sono già esempi importanti.  Mercitalia Logistic ha annunciato investimenti per 3 miliardi in dieci anni e la Puglia avrà un ruolo importante per il consolidamento dei trasporti su gomma e nave. A Bari, il fondo australiano Cromwell Group Property sta investendo 40 milioni, il player inglese Panattoni ne investirà altri 20 milioni per sviluppare una piattaforma di logistica avanzata e poi c’è lo studio di architettura e urbanistica The Blossom Avenue Management (Bam), che vuole realizzare una moderna piattaforma di logistica robotizzata e magazzini just-in-time di oltre 70.000 mq, sempre a Bari. Conad sta investendo 15 milioni a Grottaglie per una piattaforma logistica del freddo. Dhl Express Italy ha presentato recentemente gli interventi di ammodernamento delle sedi operative di Bari, Trani, Lecce e le strategie di sviluppo della società nella regione al servizio dell’export delle imprese pugliesi. Lidl sta investendo 40 milioni nella logistica a Molfetta. Questo per citare solo qualche esempio. Poi ci sono le realtà del territorio, come il Gruppo GTS, azienda ferroviaria intermodale di Bari da 160 milioni di fatturato annuo, come l’interporto di Bari, quarto in Italia per numero di treni merci movimentati.  Insomma, la Puglia punta forte sulla logistica, tanto da aver anche promosso la nascita di un ITS per formare i futuri operatori del settore. Quali sono le prossime sfide, quali gli obiettivi, cosa manca per diventare davvero l’hub meridionale (o magari mediterraneo) della logistica?
    4m 19s
  • Luigi Ranieri, Responsabile Pianificazione Strategica Metropolitana per il Comune di Bari - 26 Marzo

    2 APR 2024 · La Puglia si candida a diventare l’hub meridionale della logistica. Il tacco dello Stivale sta vivendo un significativo aumento degli investimenti esteri nel settore, posizionandosi come un’importante piattaforma di scambio al centro del Mar Mediterraneo, orientata verso i mercati dei Balcani, del Medio Oriente e del Nord Africa. È un settore in crescita, che conta già 9.100 imprese e 58.000 addetti. A settembre dell’anno scorso la Regione Puglia ha approvato il Piano Regionale delle Merci e della Logistica (PRML), che detta gli indirizzi strategici per promuovere lo sviluppo del trasporto merci combinato strada-mare, incluse le autostrade del mare, e ferro-mare integrando a rete e specializzando per funzioni i terminal portuali, le aree retroportuali, i poli logistici, i terminal ferroviari e le funzioni aeroportuali di trasporto delle merci.  Un progetto che non è soltanto di carattere economico, ma anche ecologico: puntare sulla intermodalità significa infatti sottrarre centinaia di mezzi dalle strade. I vantaggi sarebbero molteplici, anche in termini di risparmi. Se poi questa idea si sposa con la Zona economica speciale il mix è perfetto per garantire investimenti di una certa rilevanza. Ci sono già esempi importanti. Mercitalia Logistic ha annunciato investimenti per 3 miliardi in dieci anni e la Puglia avrà un ruolo importante per il consolidamento dei trasporti su gomma e nave. A Bari, il fondo australiano Cromwell Group Property sta investendo 40 milioni, il player inglese Panattoni ne investirà altri 20 milioni per sviluppare una piattaforma di logistica avanzata e poi c’è lo studio di architettura e urbanistica The Blossom Avenue Management (Bam), che vuole realizzare una moderna piattaforma di logistica robotizzata e magazzini just-in-time di oltre 70.000 mq, sempre a Bari. Conad sta investendo 15 milioni a Grottaglie per una piattaforma logistica del freddo.  Dhl Express Italy ha presentato recentemente gli interventi di ammodernamento delle sedi operative di Bari, Trani, Lecce e le strategie di sviluppo della società nella regione al servizio dell’export delle imprese pugliesi. Lidl sta investendo 40 milioni nella logistica a Molfetta. Questo per citare solo qualche esempio. Poi ci sono le realtà del territorio, come il Gruppo GTS, azienda ferroviaria intermodale di Bari da 160 milioni di fatturato annuo, come l’interporto di Bari, quarto in Italia per numero di treni merci movimentati. Insomma, la Puglia punta forte sulla logistica, tanto da aver anche promosso la nascita di un ITS per formare i futuri operatori del settore. Quali sono le prossime sfide, quali gli obiettivi, cosa manca per diventare davvero l’hub meridionale (o magari mediterraneo) della logistica?
    6m 19s
  • Innovazioni nella logistica con Vito Antonio Antonacci, Direttore di Dipartimento mobilità - 26 Marzo

    2 APR 2024 · La Puglia si candida a diventare l’hub meridionale della logistica. Il tacco dello Stivale sta vivendo un significativo aumento degli investimenti esteri nel settore, posizionandosi come un’importante piattaforma di scambio al centro del Mar Mediterraneo, orientata verso i mercati dei Balcani, del Medio Oriente e del Nord Africa. È un settore in crescita, che conta già 9.100 imprese e 58.000 addetti. A settembre dell’anno scorso la Regione Puglia ha approvato il Piano Regionale delle Merci e della Logistica (PRML), che detta gli indirizzi strategici per promuovere lo sviluppo del trasporto merci combinato strada-mare, incluse le autostrade del mare, e ferro-mare integrando a rete e specializzando per funzioni i terminal portuali, le aree retroportuali, i poli logistici, i terminal ferroviari e le funzioni aeroportuali di trasporto delle merci.  Un progetto che non è soltanto di carattere economico, ma anche ecologico: puntare sulla intermodalità significa infatti sottrarre centinaia di mezzi dalle strade. I vantaggi sarebbero molteplici, anche in termini di risparmi. Se poi questa idea si sposa con la Zona economica speciale il mix è perfetto per garantire investimenti di una certa rilevanza. Ci sono già esempi importanti. Mercitalia Logistic ha annunciato investimenti per 3 miliardi in dieci anni e la Puglia avrà un ruolo importante per il consolidamento dei trasporti su gomma e nave. A Bari, il fondo australiano Cromwell Group Property sta investendo 40 milioni, il player inglese Panattoni ne investirà altri 20 milioni per sviluppare una piattaforma di logistica avanzata e poi c’è lo studio di architettura e urbanistica The Blossom Avenue Management (Bam), che vuole realizzare una moderna piattaforma di logistica robotizzata e magazzini just-in-time di oltre 70.000 mq, sempre a Bari. Conad sta investendo 15 milioni a Grottaglie per una piattaforma logistica del freddo.  Dhl Express Italy ha presentato recentemente gli interventi di ammodernamento delle sedi operative di Bari, Trani, Lecce e le strategie di sviluppo della società nella regione al servizio dell’export delle imprese pugliesi. Lidl sta investendo 40 milioni nella logistica a Molfetta. Questo per citare solo qualche esempio. Poi ci sono le realtà del territorio, come il Gruppo GTS, azienda ferroviaria intermodale di Bari da 160 milioni di fatturato annuo, come l’interporto di Bari, quarto in Italia per numero di treni merci movimentati. Insomma, la Puglia punta forte sulla logistica, tanto da aver anche promosso la nascita di un ITS per formare i futuri operatori del settore. Quali sono le prossime sfide, quali gli obiettivi, cosa manca per diventare davvero l’hub meridionale (o magari mediterraneo) della logistica?
    7m 22s
  • Logistica con Ugo Patroni Griffi, Presidente Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale - 26 Marzo

    2 APR 2024 · La Puglia si candida a diventare l’hub meridionale della logistica. Il tacco dello Stivale sta vivendo un significativo aumento degli investimenti esteri nel settore, posizionandosi come un’importante piattaforma di scambio al centro del Mar Mediterraneo, orientata verso i mercati dei Balcani, del Medio Oriente e del Nord Africa. È un settore in crescita, che conta già 9.100 imprese e 58.000 addetti. A settembre dell’anno scorso la Regione Puglia ha approvato il Piano Regionale delle Merci e della Logistica (PRML), che detta gli indirizzi strategici per promuovere lo sviluppo del trasporto merci combinato strada-mare, incluse le autostrade del mare, e ferro-mare integrando a rete e specializzando per funzioni i terminal portuali, le aree retroportuali, i poli logistici, i terminal ferroviari e le funzioni aeroportuali di trasporto delle merci.  Un progetto che non è soltanto di carattere economico, ma anche ecologico: puntare sulla intermodalità significa infatti sottrarre centinaia di mezzi dalle strade. I vantaggi sarebbero molteplici, anche in termini di risparmi. Se poi questa idea si sposa con la Zona economica speciale il mix è perfetto per garantire investimenti di una certa rilevanza. Ci sono già esempi importanti. Mercitalia Logistic ha annunciato investimenti per 3 miliardi in dieci anni e la Puglia avrà un ruolo importante per il consolidamento dei trasporti su gomma e nave. A Bari, il fondo australiano Cromwell Group Property sta investendo 40 milioni, il player inglese Panattoni ne investirà altri 20 milioni per sviluppare una piattaforma di logistica avanzata e poi c’è lo studio di architettura e urbanistica The Blossom Avenue Management (Bam), che vuole realizzare una moderna piattaforma di logistica robotizzata e magazzini just-in-time di oltre 70.000 mq, sempre a Bari. Conad sta investendo 15 milioni a Grottaglie per una piattaforma logistica del freddo.  Dhl Express Italy ha presentato recentemente gli interventi di ammodernamento delle sedi operative di Bari, Trani, Lecce e le strategie di sviluppo della società nella regione al servizio dell’export delle imprese pugliesi. Lidl sta investendo 40 milioni nella logistica a Molfetta. Questo per citare solo qualche esempio. Poi ci sono le realtà del territorio, come il Gruppo GTS, azienda ferroviaria intermodale di Bari da 160 milioni di fatturato annuo, come l’interporto di Bari, quarto in Italia per numero di treni merci movimentati. Insomma, la Puglia punta forte sulla logistica, tanto da aver anche promosso la nascita di un ITS per formare i futuri operatori del settore. Quali sono le prossime sfide, quali gli obiettivi, cosa manca per diventare davvero l’hub meridionale (o magari mediterraneo) della logistica?
    3m 25s
  • Reti aeroportuali, droni e logistica con Antonio Vasile, Presidente Aeroporti di Puglia - 26 Marzo

    2 APR 2024 · La Puglia si candida a diventare l’hub meridionale della logistica. Il tacco dello Stivale sta vivendo un significativo aumento degli investimenti esteri nel settore, posizionandosi come un’importante piattaforma di scambio al centro del Mar Mediterraneo, orientata verso i mercati dei Balcani, del Medio Oriente e del Nord Africa. È un settore in crescita, che conta già 9.100 imprese e 58.000 addetti. A settembre dell’anno scorso la Regione Puglia ha approvato il Piano Regionale delle Merci e della Logistica (PRML), che detta gli indirizzi strategici per promuovere lo sviluppo del trasporto merci combinato strada-mare, incluse le autostrade del mare, e ferro-mare integrando a rete e specializzando per funzioni i terminal portuali, le aree retroportuali, i poli logistici, i terminal ferroviari e le funzioni aeroportuali di trasporto delle merci. Un progetto che non è soltanto di carattere economico, ma anche ecologico: puntare sulla intermodalità significa infatti sottrarre centinaia di mezzi dalle strade. I vantaggi sarebbero molteplici, anche in termini di risparmi. Se poi questa idea si sposa con la Zona economica speciale il mix è perfetto per garantire investimenti di una certa rilevanza. Ci sono già esempi importanti. Mercitalia Logistic ha annunciato investimenti per 3 miliardi in dieci anni e la Puglia avrà un ruolo importante per il consolidamento dei trasporti su gomma e nave. A Bari, il fondo australiano Cromwell Group Property sta investendo 40 milioni, il player inglese Panattoni ne investirà altri 20 milioni per sviluppare una piattaforma di logistica avanzata e poi c’è lo studio di architettura e urbanistica The Blossom Avenue Management (Bam), che vuole realizzare una moderna piattaforma di logistica robotizzata e magazzini just-in-time di oltre 70.000 mq, sempre a Bari. Conad sta investendo 15 milioni a Grottaglie per una piattaforma logistica del freddo. Dhl Express Italy ha presentato recentemente gli interventi di ammodernamento delle sedi operative di Bari, Trani, Lecce e le strategie di sviluppo della società nella regione al servizio dell’export delle imprese pugliesi. Lidl sta investendo 40 milioni nella logistica a Molfetta. Questo per citare solo qualche esempio. Poi ci sono le realtà del territorio, come il Gruppo GTS, azienda ferroviaria intermodale di Bari da 160 milioni di fatturato annuo, come l’interporto di Bari, quarto in Italia per numero di treni merci movimentati. Insomma, la Puglia punta forte sulla logistica, tanto da aver anche promosso la nascita di un ITS per formare i futuri operatori del settore. Quali sono le prossime sfide, quali gli obiettivi, cosa manca per diventare davvero l’hub meridionale (o magari mediterraneo) della logistica?
    7m 50s
  • Focus sulla ZES con Claudio Meucci, EY Consulting Market Leader - 18 dicembre 2023

    21 DEC 2023 · Decreto Sud istituisce dal primo gennaio 2024 la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise). Oggi le Zes sono otto: diventeranno una sola area di attrazione di investimenti per le aziende del sud, che potranno beneficiare di particolare vantaggi: sostegno, sotto forma di credito d’imposta, ai progetti di investimento nelle regioni interessate, esenzioni, semplificazioni amministrative. Una grande opportunità se funzionerà così come il Governo l’ha immaginata, con il dichiarato obiettivo di ridurre il divario economico, sociale, infrastrutturale tra il Nord e il Sud. Nella legge di bilancio ci sono 1,8 miliardi di euro per il credito d’imposta. In questi giorni il Governo è al lavoro per predisporre gli strumenti di attuazione. All’interno del decreto legge è previsto anche un meccanismo che garantisce il passaggio tra le diverse strutture delle otto Zes e la struttura della Zes unica. Entro l'1 gennaio sarà tutto pronto per poter procedere regolarmente. Ci sono tutte le carte in regola affinché rappresenti davvero una grande opportunità per il Sud e non solo in termini di sostegno al credito, ma soprattutto nei campi della semplificazione e delle agevolazioni, forse l’elemento più attraente per le aziende. E’ di questo che parleremo nel nuovo appuntamento di Hey Sud. in compagnia di Claudio Meucci (EY Consulting Market Leader) con Francesca Pedico, Co-CEO Likeabee Creative Company
    5m 51s
  • ZES Unica : nuovo punto di riferimento per gli investimenti ? Con Vincenzo Rutigliano del Sole24 - 18 dicembre

    21 DEC 2023 · Decreto Sud istituisce dal primo gennaio 2024 la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise). Oggi le Zes sono otto: diventeranno una sola area di attrazione di investimenti per le aziende del sud, che potranno beneficiare di particolare vantaggi: sostegno, sotto forma di credito d’imposta, ai progetti di investimento nelle regioni interessate, esenzioni, semplificazioni amministrative. Una grande opportunità se funzionerà così come il Governo l’ha immaginata, con il dichiarato obiettivo di ridurre il divario economico, sociale, infrastrutturale tra il Nord e il Sud. Nella legge di bilancio ci sono 1,8 miliardi di euro per il credito d’imposta. In questi giorni il Governo è al lavoro per predisporre gli strumenti di attuazione. All’interno del decreto legge è previsto anche un meccanismo che garantisce il passaggio tra le diverse strutture delle otto Zes e la struttura della Zes unica. Entro l'1 gennaio sarà tutto pronto per poter procedere regolarmente. Ci sono tutte le carte in regola affinché rappresenti davvero una grande opportunità per il Sud e non solo in termini di sostegno al credito, ma soprattutto nei campi della semplificazione e delle agevolazioni, forse l’elemento più attraente per le aziende. E’ di questo che parleremo nel nuovo appuntamento di Hey Sud. in compagnia di Vincenzo Rutigliano (Giornalista “Il Sole 24 Ore” con Francesca Pedico, Co-CEO Likeabee Creative Company
    5m 53s
  • Aziende pugliesi, sviluppo territoriale con Margherita Mastromauro - 18 dicembre 2023

    21 DEC 2023 · Decreto Sud istituisce dal primo gennaio 2024 la Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise). Oggi le Zes sono otto: diventeranno una sola area di attrazione di investimenti per le aziende del sud, che potranno beneficiare di particolare vantaggi: sostegno, sotto forma di credito d’imposta, ai progetti di investimento nelle regioni interessate, esenzioni, semplificazioni amministrative. Una grande opportunità se funzionerà così come il Governo l’ha immaginata, con il dichiarato obiettivo di ridurre il divario economico, sociale, infrastrutturale tra il Nord e il Sud. Nella legge di bilancio ci sono 1,8 miliardi di euro per il credito d’imposta. In questi giorni il Governo è al lavoro per predisporre gli strumenti di attuazione. All’interno del decreto legge è previsto anche un meccanismo che garantisce il passaggio tra le diverse strutture delle otto Zes e la struttura della Zes unica. Entro l'1 gennaio sarà tutto pronto per poter procedere regolarmente. Ci sono tutte le carte in regola affinché rappresenti davvero una grande opportunità per il Sud e non solo in termini di sostegno al credito, ma soprattutto nei campi della semplificazione e delle agevolazioni, forse l’elemento più attraente per le aziende. E’ di questo che parleremo nel nuovo appuntamento di Hey Sud. in compagnia di Margherita Mastromauro (Presidente di Pastificio Riscossa F.lli Mastromauro) con Francesca Pedico, Co-CEO Likeabee Creative Company
    6m 54s

Hey Sud è un ciclo di talks ideato da Fabio Mazzocca, Sales Responsible South Area Consulting, e promosso da EY nel sud Italia con l’intento di avviare un confronto sulle...

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Hey Sud è un ciclo di talks ideato da Fabio Mazzocca, Sales Responsible South Area Consulting, e promosso da EY nel sud Italia con l’intento di avviare un confronto sulle principali tematiche di interesse territoriale tra imprese, professionisti, istituzioni e altri soggetti attivi.
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